Lui & Lei
Casablanca
di AleBi
07.02.2024 |
1.930 |
11
"Ripresosi dal suo orgasmo, Stefano finge un dolce rimprovero, ma lei prosegue nella sua strategia provocatoria: “io non ho fatto niente”..."
Fuori c'è un silenzio assordante.Il piazzale del grande parcheggio è deserto, il supermercato è ormai chiuso e anche i dipendenti dell'ultimo turno sono già rincasati da un pezzo. Dentro l'auto, però, la storia cambia e Jimi Hendrix con “All Along the Whatchtower” tiene compagnia ai rumorosi pensieri che si affollano nella mente di Stefano. Le sue dita tamburellano sulla gamba, seguendo il ritmo rock del giro di chitarra, mentre i suoi occhi scrutano nel buio della sera cercando il volto di Giulia fra le auto che attraversano il parcheggio.
Non è mai stato un ragazzo ansioso, ma un appuntamento al buio non gli capitava dai tempi dell’università, abituato com’è a darsi del tempo per conoscere una persona prima di organizzare un incontro. Lei, però, con il suo mistero e il suo mostrarsi timida ma sfrontata allo stesso tempo, l’aveva incuriosito fin dai primi messaggi, portandolo a fare uno strappo alla regola. Ed eccolo qui: al posto di guida della sua auto, nel freddo di una tarda serata torinese, in un’attesa che lo divora ma allo stesso tempo lo fa sentire incredibilmente vivo.
Una Mini Cooper si affianca alla sua Clio, si ferma. Stefano intravede il profilo di una ragazza dalla chioma folta e ramata, fatta di morbide onde lunghe. Poi, nel momento in cui quel volto si gira cercando un contatto, si perde nei suoi occhi azzurri, sorretti da una distesa di piccole e affascinanti lentiggini. Lei gli sorride e lui la segue a ruota, lasciando scorrere via la leggera tensione accumulata nelle ultime ore. Dannazione, dal vivo è ancora più bella di quanto immaginasse.
Il viaggio verso il ristorante è fatto di sguardi e sorrisi, il clima è disteso e la sensazione è quella di trovarsi con una persona che si conosce da tempo. La serata passa piacevolmente e fra una provocazione e l'altra Giulia e Stefano si raccontano sogni, esperienze di vita e desideri. Nel confronto sul loro modo di vivere il gioco, però, affiorano subito le prime divergenze. Lei è una tipa tosta, giocosa e spigliata, un animo libero che sembra fuggire dai legami più stabili, lui è un ragazzo più tranquillo e concreto, a suo agio con le frequentazioni più durature. Stefano si rassegna presto al pensiero che gli resterà solo il ricordo di una bella cena.
Poi, però, succede qualcosa: il destino gioca le sue carte posando sul tavolo verde la sua scala reale e all’ennesimo scherzare di Giulia sulla statura di lui, Stefano si avvicina per darle un pizzicotto sul fianco trovando, però, la mano di lei che si alza per difendersi. È un attimo: le loro mani inavvertitamente si sfiorano, le vibrazioni delle loro anime percepiscono una chimica tanto improvvisa quanto intensa e nelle loro teste è come se fosse scoppiata una bomba.
Poco dopo sono nuovamente in macchina, intenti a raggiungere un hotel a ore nella periferia cittadina. Lei lo stuzzica allungando con decisa intraprendenza una mano sopra i suoi jeans e lui si trattiene a fatica, ancora incredulo per la svolta che ha preso la serata.
Casablanca è una calda atmosfera di luci e colori, la tela di un artista che ha trovato finalmente la sua ispirazione. Casablanca è sogno e desiderio, l’impazienza di una giovane attrazione. Casablanca è una storia, la loro storia, quella di Stefano e di Giulia. La prima, forse, di quelle mille e una notte che tanto ricorda loro la stanza che hanno scelto. Un grande letto bianco al centro, tanti cuscini colorati sparsi attorno, una luce calda e soffusa, l'intenso blu degli arabeschi che si riflette sugli specchi tutti intorno alle pareti. E poi loro, già distesi su quel lenzuolo bianco alla scoperta di se stessi: anime che si cercano, che si vogliono, anime che sognano e che hanno scelto di volare assieme, almeno per questa notte.
Lui le sfila il maglioncino, scoprendo ai suoi occhi la parte sopra di un completino rosa, leggermente trasparente, che non lascia spazio all’immaginazione. Al di sotto intravede due piercing, ognuno dei quali adorna i capezzoli di quel seno contenuto ma tremendamente invitante. La sua attenzione viene subito dopo rapita da un tatuaggio poco più sotto: una piccola libellula ad ali spiegate. Stefano vi avvicina le sue labbra e bacia quel ventre perfetto, poi i suoi baci scendono e quando arriva al limitare dei leggins appoggia la punta della lingua sull’ultimo lembo di pelle nuda, risalendo poi in un'unica lenta leccata fino a ritrovare le ali di quella libellula.
Le loro bocche si cercano appassionatamente. Le parole si fanno sospiri e i secondi rallentano. La mano di lui riscende lungo quel ventre che ormai inizia ad essergli familiare, fino ad infilarsi sotto al perizoma in cerca del suo sesso. Lo trova già bagnato e scivola così con facilità fra le sue labbra, percorrendole delicatamente per poi risalire verso il clitoride. Lei si lascia andare, spalanca la cosce e chiude gli occhi, godendosi il momento. Stefano la penetra con un dito, poi un secondo, mentre con il pollice riprende a stuzzicarle il clitoride. Aumenta il ritmo e quando la sente vicina al culmine del piacere si stacca da lei, la guarda e si porta le dita alla bocca per assaporare i suoi umori.
Le loro lingue nuovamente si intrecciano, i loro corpi si abbracciano, e poco dopo Giulia è sopra di lui. La sua figa adesso struscia sul membro di Stefano che non vede l’ora di farla sua. Ci prova, ma lei si scansa e allunga una mano attorno al suo collo, stringendolo, quasi a volerlo strozzare. Non vuole dargliela vinta così facilmente, non vuole sembrare una preda arrendevole. La sua resistenza, però, dura poco. Stefano la cinge a sé e con uno scatto repentino e improvviso la fa accasciare sul letto, ribaltando la situazione e la rispettiva posizione dei loro corpi. È la sua mano adesso che serra la gola di lei, mentre il suo cazzo dolcemente la penetra fino a scoprire, questa volta fino in fondo, il piacere di Giulia che diventa un solo fascio di muscoli teso per poi rilassarsi completamente. Poi la bacia, dolcemente e a lungo, come a volerle dire che quello che sente stasera non è solo un crudo desiderio animale, ma che fra le sue braccia si sente veramente bene.
Giulia si alza e si dirige verso la vasca idromassaggio, tentando di coprirsi pudicamente il tonico fondoschiena con le mani. Alla domanda di Stefano sul perché lo stia facendo, risponde maliziosa che sa benissimo quanto lui vorrebbe ammirarlo. L’ammissione di lui la raggiunge con una sonora sculacciata, ma lei in realtà non aspettava altro e, tra sé e sé, se ne gratifica, mentre Stefano nei suoi pensieri ha già deciso che quel culo quella notte sarà suo.
A contatto con il piacevole caldo dell’acqua i loro corpi riprendono a esplorarsi, a cercarsi. Lei torna ad essere sua e mentre Stefano la possiede, Giulia, quasi a volergli nascondere la sua evidente soddisfazione, avvicina le labbra alla sua spalla. Lo bacia, lo lecca, e infine lo morde, proprio sopra la clavicola. Ad ogni affondo i denti scavano più giù nella sua pelle. Un nuovo rischio calcolato, un nuovo rischio volutamente cercato, desiderato. Un rischio che passa temporaneamente in sordina fin tanto che i loro piaceri si fondono per poi esplodere insieme.
Ripresosi dal suo orgasmo, Stefano finge un dolce rimprovero, ma lei prosegue nella sua strategia provocatoria: “io non ho fatto niente”.
“Se continui a mentire, quel culo di cui avevi tanto pudore lo apro in due”, la incalza lui.
“Io non ho fatto niente”, insiste lei con il finto sguardo innocente di chi in verità vuol essere scoperto.
Stefano si fionda verso di lei e con decisione la volta. Avvicina le dita al suo buco più stretto e senza difficoltà entra dentro di lei, poi appoggia delicatamente la cappella fra se le sue natiche. Giulia tenta una lieve resistenza, portando la sua mano dietro di sé e afferrandogli il polso seppur con poca convinzione. Un altro tentativo per autoconvincersi di avere il comando, un nuovo modo per dimostrargli che se la vuole deve lottare. Il desiderio di entrambi, però, è troppo forte e anche questa volta la lotta è breve.
“Te l’avevo detto che non dovevi mentire”.
Lei si arrende, inarcando la schiena e offrendogli finalmente tutta se stessa.
Casablanca è un turbinio di emozioni che prima ti sfiora e poi ti travolge. Casablanca è sorpresa e insieme speranza. Casablanca è l’animo di una libellula: è un volo alla ricerca di libertà, ma allo stesso tempo, forse, il simbolo di un inatteso cambiamento.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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