Legal Fling, l'app che autorizza il sesso
tecnologie 29.01.2018 7 | Canali: iphone android app mobile sesso
Tempi strani per il sesso libero e per tutte quelle azioni finalizzate a instaurare un contatto intimo con il prossimo; dal corteggiamento galante al flirt spinto, dal primo appuntamento all’incontro erotico, oggi più che mai sembra fondamentale chiarificare in via preliminare intenzioni e aspettative reciproche. Capirsi non è mai stato facile ma da quando è esploso lo scandalo Weinstein delle molestie a Hollywood, ogni relazione animata da una genuina curiosità sessuale è diventata occasione e pretesto per ridiscutere le modalità di interazione tra i sessi. L’oggetto della contestazione è la tematica del consenso ed oggi più che mai è fondamentale avere, ben prima dell’intenzione di provarci, un quadro ben chiaro della situazione. Che si tratti di un rapporto occasionale, di scopamicizia, o di relazioni più longeve e strutturate, il sesso deve essere desiderato e autorizzato da entrambi i partner che, in alcuni casi, stando ai suggerimenti dell’azienda olandese LegalThings, farebbero bene a concordare in via preliminare non solo la voglia condivisa di fare sesso, ma anche le modalità del rapporto che potrebbe consumarsi.
Allo scopo nasce LegalFling, l’app per esplicitare l’autorizzazione a procedere all’atto. Una volta installata sul proprio telefono l’app accederà alla rubrica dell’utente che potrà palesarsi ai propri contatti inviando un fling, una richiesta di interazione simile a una missiva scritta per concordare modalità e sfumature del rendez-vous erotico. In questo modo gli utenti potranno confrontare le proprie pulsioni, chiarendo i sì e i no delle varie pratiche sessuali, così da non avere brutte sorprese non concordate in precedenza. Si potrà stabilire in quali posizioni è assolutamente vietato farlo, se si è ben disposti o meno verso il BDSM e il dirty talk, se sarà possibile scattare foto o fare riprese video, e se c’è qualche problema di salute di cui il partner dovrebbe essere cosciente. Per conoscersi meglio insomma, basterà cliccare sulla relativa icona: cuoricino per il sì, croce per il no.
Ogni volta che un utente dà o meno il proprio consenso a un altro utente, viene generato un Live Contract, una sorta di scrittura privata che avrà valenza legale come deterrente alla violenza sessuale e alla porn-revenge, ovvero la divulgazione di materiale intimo sul web. Il Live Contract di LegalFling si basa sulla tecnologia blockchain, che è la stessa che regola le transazioni in bitcoin, ed è per sua natura inalterabile, se non per azione diretta delle parti.
Gli utenti potranno infatti cambiare le loro intenzioni e revocare il consenso in caso di ripensamenti improvvisi, e potranno farlo anche a posteriori, limitando così il diritto della controparte a lanciarsi in ulteriori tentativi di seduzione; postilla che genera non poche perplessità in quanto rischia di trasformare il contratto tra le parti in uno strumento di rivalsa sul partner, nel caso in cui l’appuntamento non vada come previsto.
LegalFling, ancora in fase di sviluppo, si colloca nella tradizione di altre app per il consenso sessuale informato, come WeConsent che raccoglie la testimonianza video dei due soggetti interessati a fare sesso, Good2Go e SaSie (Safe and Secure Intimate Encounter), destinate al mercato americano, sviluppate per ragguagliare gli studenti dei college statunitensi sulla legge vigente in materia sessuale e offrire ai propri utenti un framework per orientarsi nella normativa che regola la dinamica del consenso e tutela dall’accusa di stupro.
Certamente l’iniziativa è lodevole e queste app hanno il merito indiscusso di riportare all’attenzione delle persone qualcosa che, a quanto pare, non è scontato come sembra: l’importanza della reciprocità del desiderio. Se è vero infatti che tutti dovremmo essere abbastanza sensibili ed empatici da riuscire ad interpretare i segnali della comunicazione non verbale e capire se la controparte condivide con noi desideri e aspettative, è altrettanto vero che oggi più che mai, in questo mondo di promiscuità sessuale e relazioni carnali mordi e fuggi, è fondamentale trovare un modo di comunicare apertamente, anche tra sconosciuti. Ma c’è davvero bisogno di un’app per farlo? Non sarà che delegando alla tecnologia la registrazione del consenso sessuale, si corre il rischio di snaturarne l’essenza?
La negoziazione del piacere è il motore del sesso, nonché il fondamento di ogni relazione intima. E, dal nostro punto di vista, il consenso sessuale è un processo in divenire che non può essere discusso e formalizzato una tantum in quanto implica una rosa di variabili che non devono essere mai intese come dettagli trascurabili. Comprendere chi abbiamo davanti, carpirne i desideri e rispettarne i limiti, sono chiavi indispensabili per accedere ai piaceri del sesso. Siete d'accordo, Amici?
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