Good2Go: l'app che autorizza il sesso

Ti vuoi mettere con me? Ricordate i bigliettini in voga tra i banchi della classe elementare? Sembra venire direttamente da qui l'ispirazione per la nuova app per smartphone: Good2Go che tradotto starebbe per Via Libera, ovvero autorizzazione a procedere.

Come dichiarano gli sviluppatori, l'idea dell'app viene da un recente caso di cronaca che ha riportato all'attenzione dell'opinione pubblica la questione dei rapporti sessuali non consensenzienti all'interno dei college americani.

Qualche settimana fa Emma Sulkowicz, una studentessa 21enne della Columbia University, è stata violentata nel dormitorio del suo campus da uno studente con il quale pare avesse avuto già rapporti sessuali. Quella volta però Emma non era d'accordo e, da quel giorno, vive nel ricordo di un amplesso strappatole con la violenza e nel terrore di incappare nuovamente nel suo carnefice.

Pare infatti che le autorità scolastiche abbiano minimizzato l'accaduto e alla ragazza non è stato offerto sostegno nè protezione. Così, per denunciare la violenza subita e rendere pubblico il suo disagio, Emma ha scelto al strada del fai da te e si aggira per il campus trascinando con sè il materasso sul quale si è consumato lo stupro.

La violenza sessuale è un problema abbastanza diffuso nei college americani. La goliardia sfocia in mancanza di rispetto prima e abuso poi, e l'indifferenza del corpo docente se ne fa complice.

L'app Good2Go - che dovrebbe essere installata da tutti gli studenti - connetterebbe i suoi utenti in un contesto che dovrebbe spingerli a riflettere sul significato di intrattenere una relazione sessuale con un'altra persona. Il funzionamento è basilare e consite nell'inviare all'utente desiderato un invito che recita: "Are we Good2Go?" ovvero "Abbiamo voglia, si può fare?". Tra le risposte diverse opzioni che vanno dal No assoluto al No possibilista, al Si con clausola, al Sono ubriaco e sotto l'effetto di droghe.

L'obiettivo è semplicemente fare in modo che i giovani ricomincino a pensare e riscoprano l'importanza di una comunicazione reciproca efficace, partendo dal presupposto che il loro modo di parlarsi e relazionarsi è talmente cambiato da richiedere nuovi linguaggi, più freddi forse ma certamente più vicini al loro mondo.

Riflessioni in merito?