Capodanno 2019: il risveglio

Il 2019 si era concluso come meglio non poteva. La festa che avevo organizzato da me era stata un vero successo. Avevo selezionato con cura gli invitati, ciascuno con il suo ruolo. Come un domatore nella gabbia dei leoni avevo canalizzato il flusso di energia che cresceva rapida nella sala, finché avevo dichiarato con ironica solennità “dichiaro aperta l’Orgia di Capodanno”. E lì tutti si erano gettati su tutti, in un crescendo di erotismo, gemiti e godimento.

Il fuoco della nostra passione era bruciato a lungo e intensamente. La fiamma era vivida e ne godemmo fino all’ultima scintilla. Poi rimasero le braci rosse e crepitanti. Pian piano si accomiatarono tutti. Io iniziavo ad avvertire un piacevole torpore che prende quando hai dato tutto quello che avevi nel corpo e nel cuore. Ma al contempo ero troppo felice del seguito che avevo organizzato. Akira e Bijou sarebbero rimaste a dormire. A dormire da me. A Dormire assieme a me. Ero emozionato come un bambino. Il mio desiderio di intimità e di coccole era pari a quello del sesso. Non avvertivo più in me il bisogno di possedere, di penetrare. Non sentivo la spinta di essere un lupo dominate, ma solo quella di avvertire accanto a me il calore e la dolcezza dei corpi delle tue magnifiche ragazze.
Ci stringemmo nel lettone e fu meraviglioso. I nostri tre cuori battevano allo stesso ritmo; le nostre mani si cercavano. Non vi era più, nella stanza, l’odore eccitante e animalesco del sesso; era stato rimpiazzato dal profumo delicato che avvertivo sulla loro pelle, fra i loro capelli e nel loro respiro. Fu una notte speciale, quella, per me. Ero completamente immerso nel momento presente e lo assaporavo come si assapora un frutto delizioso. Mi rendevo conto di essere un privilegiato, ma ero altresì conscio che questo privilegio era meritato.

Akira e Bijou sono due donne bellissime e sensuali. Avrebbero potuto dormire con chiunque avessero deciso. Liberamente avevano scelto di passare la prima notte dell’anno con me. Erano perfettamente a loro agio con me e fra di loro. Non c’era alcuna gelosia fra l’una e l’altra; era stato con immenso piacere che avevo visto la loro confidenza e amicizia sbocciare rapida durante la festa. La magia di un delicatissimo equilibrio a tre stava prendendo corpo. Senza calcoli né forzature. Senza malafede né manipolazioni. Solo tre persone che stavano per condividere assieme il momento intimo e privatissimo del sonno. Dolcezza, carezze mi fecero scivolare nel sonno.

Le ragazze iniziarono a muoversi nel letto presto. Un po’ troppo presto per i miei gusti. Mentre stavo ancora cercando di mettere a fuoco chi fossi, loro erano già intente a parlottare. Le sentii nel dormiveglia allontanarsi verso la sala. Il risveglio dalla notte di festa ben innaffiata era faticoso per me. Ma potevo forse starmene a poltrire quando due ragazze meravigliose erano a pochi metri da me? Potevo forse sprecare il mio tempo invece di vivere? Potevo forse non apprezzare il dono che mi stava facendo la vita?
Non potevo

Le raggiunsi e le baciai. Sapevano di sonno e di dolcezza. Sapevano di buono. Di tepore. Di letto. Di voglie appena sopite che iniziavano a risvegliarsi in loro. Adesso volevo godere ancora. Dei loro corpi e delle loro anime. Le presi per mano e le condussi nuovamente a letto. Ero tornato il regista del mio personalissimo film per adulti nel quale loro due sarebbero state le protagoniste. Non mi negai nulla di quel meraviglioso triangolo che salutava nel modo migliore possibile un anno nuovo. Presto fummo tutti nudi. Non cessavo di accarezzare, toccare, penetrare con le dita quei corpi armoniosi e perfetti. Erano per me. Erano a mia disposizione ed ero libero di fare tutto ciò che desideravo. Furono le loro bocche, dopo che le invitai sorridendo ma deciso, a percorrere il mio corpo. Vedevo le loro teste muoversi ai lati del mio corpo. Sentivo le loro bocche assaggiarmi lentamente. Il collo, le spalle, il petto. Poi la pancia. Poi ancora più giù. I miei sospiri si mutarono in rantoli quando infine si dedicarono al mio cazzo. Come se lo avessero già fatto centinaia di volte (ma era la prima per loro assieme, per Bijou la prima in assoluto!) percorsero la lunghezza del mio cazzo. Sguardo nello sguardo si sorridevano a vicenda con malizia.

Ero io nelle loro mani. Ero io il loro giocattolo di carne. Ero il loro cazzo da gustare. Lo gustarono a lungo, con ardore e passione. Lo gustarono con tanta saliva che colava fino alle palle. Scostavo di continuo i loro capelli per non perdere neppure un singolo fotogramma, che vedevo anche riflesso allo specchio. La loro eccitazione non era simulata. Il loro divertimento non era una recita a mio esclusivo beneficio. Le loro fighe infatti erano già umida e le mie dita scivolavano in loro senza incontrare ostacoli.
Poi fu il turno di Bijou farsi coccolare a modo nostro. Legai le sue braccia e caviglie ai bordi del materasso. Era del tutto a nostra disposizione e fu Aki a leccarla con delicatezza mentre io osservavo e riprendevo con brevi video eccitanti. Era uno spettacolo unico. Fece la sua apparizione anche il famoso vibratore, il Magic, che Bijou non aveva ancora mai provato. A giudicare dai suoi gemiti la novità le piacque parecchio.

Stavo progressivamente assumendo il ruolo di spettatore coinvolto. Era stupendo accarezzare le labbra e il viso di Bijou mentre l’altra la faceva godere. A tratti mi masturbavo, incapace di contenermi. A tratti invece passavo la cappella sulle sue labbra. Ormai del tutto fuori controllo l’Ultima Lupa protendeva avida la lingua al minimo contatto. Le due amiche erano sempre più prese l’una dall’altra. Benché diverse fra loro, sembravano gemelle nel piacere. I corpi di entrambe erano minuti, proporzionati e sensuali. Due piccole bamboline. Due piccole porcelline che si contorcevano fra di loro.
Le vedevo baciarsi. Ricordo che Bijou era sopra Akira. Le loro fighe si sfioravano e strusciavano una sull’altra. Vedevo le piccole mani di Aki percorrere instancabili la schiena morbida e setosa della nuova amica. La situazione era incredibilmente erotica; decisi a dare un piccolo contributo e porsi loro un nuovo giocattolo che appariva perfetto nella situazione. Si trattava di un dildo a due punte; un grosso serpente giallo e flessibile che portava due imitazioni di cappella alle sue estremità. “Scopatevi ragazze”, aggiunsi. Non servivano certo incoraggiamenti alle due maialine. Vidi l’oggetto sparire lentamente nelle loro profondità fino quasi a sparire. Le fighe erano dilatate da quel cazzo finto e spesso. Era Bijou ad aver assunto in ruolo maschile. Stando sopra Akira iniziò a muoversi. La loro danza d’amore era ipnotica e non riuscivo a staccare gli occhi. I loro occhi brillavano di malizia e piacere. I loro capezzoli eretti di duri. I loro clitoridi visibilmente gonfi e ben presto le ragazze iniziarono a tormentali con dita avide e rapide. Cercavano il piacere, l’estasi. Il loro movimenti perfettamente sincronizzati. Il loro sospiri reali e sinceri. Può esistere agli occhi di un Lupo spettacolo più bello e intenso di questo?

Quando entrai anche io nei loro corpi la mia eccitazione era davvero al culmine. Quando chiudevo gli occhi ero come immerso in fluido caldo. Non era solo sesso. Non era banale sesso. Energie potenti fluivano attraverso i nostri corpi e i nostri cuori. Un momento di estasi purissima. Raro privilegio. Non sarei durato a lungo. Lo sapevo e forse lo immaginavano anche le due amiche. Come era successo poco prima si divisero la “ricompensa”. Sdraiate fianco a fianco sul letto mi video masturbarmi con forza sopra di loro. Video il mio piacere. Il grido strozzato che emisi fu accompagnato a una pioggia lattiginosa che cadde sulle labbra e sulle loro bocche protese. Il loro bacio finale e scivoloso fu il suggello finale. Le amai in quel momento.