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Prime Esperienze

L’Esordio di Rossella


di Membro VIP di Annunci69.it LucasFromParis
21.10.2020    |    18.377    |    9 6.4
"Ci stavamo rilassando e parzialmente rivestendo..."
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Conoscevo Rossella da parecchio tempo ormai. Ci eravamo frequentati un paio di anni fa e mi era piaciuta da subito. Piccola e minuta, adoravo le sue gambe magre e slanciate. Impazzivo per il suo pancino piatto, per i piccoli seni eleganti. Infine stravedevo per il suo viso, incorniciato da una massa di capelli folti e scuri. I suoi occhi sono nocciola, lo sguardo passa rapidamente da un’emozione all’altra; e la bocca…sembra disegnata da un pennello! Labbra carnose, molto carnose al punto di sembrare quasi ritoccate. Labbra da mordere, da godere.

Con Rossella si gode, si gode molto. Rossella è fatta per il piacere suo e dei suoi partner. In lei arde il fuoco del sud dal quale proviene. Come un fiammifero, si accende immediatamente. Il suo calore chiede di essere alimentato dal maschio con tutta la sua forza. Rossella ama il sesso in tutte le sue forme, ma nulla in lei può eguagliare la penetrazione. Non a caso la sua frase feticcio è: “dammelo”. Lei ti vuole dentro di sé, vuole sentirsi piena del maschio e lì compare quel suo sorriso enigmatico e soddisfatto di una donna che ha ottenuto ciò che voleva. In lei fremevano curiosità e desideri proibiti, ma che anche tanti blocchi che ancora la limitavano nel suo essere donna. Ci perdemmo di vista; lei semplicemente non accettava il mio modo di vivere che le avevo subito rivelato in ossequio alla trasparenza che oggi guida la mia vita come una stella polare.

Poi tornò. Tornò nella mia vita. Improvvisamente e inaspettatamente per motivi che nulla avevano a che vedere con la nostra frequentazione. L’Universo fece sì che i nostri sentieri si incrociassero seguendo i misteriosi percorsi della vita. La passione fra noi era rimasta intatta e non poteva che riaccendersi. Bastò rivederci e l’attrazione mai sopita riprese, simile a una brace nascosta dalla cenere sulla quale basta un alito di vento e qualche ramoscello secco per sprigionare nuova fiamma ardente e viva. Ritrovai facilmente le nostre consuetudini, le nostre serate. Ma vidi anche una donna diversa; due anni non erano trascorsi invano e una parte della sua aspra durezza (altro non è che una forma di difesa) si era dileguata. Era più sicura di sé, più donna. Aveva imparato a piacersi e soprattutto si conosceva meglio. Le storie e le fantasie che condividevo con lei non le facevano più aggrottare le sopracciglia sospettosa, bensì le facevano nascere un malcelato sorriso di curiosità. Curiosità, appunto, la parola chiave, l’elemento indispensabile a portare alla luce la parte segreta di ogni donna, se solo lei lo vuole. Rossella è oggi molto più morbida e accogliente. Ha calore e generosità. Una donna che dà molto, da trattare con delicatezza e rispetto. Passo passo si stava avvicinando al toccare con mano la sua fantasia.

Arrivò la serata. La sua serata. La serata di Rossella

Pensai a lungo alla situazione migliore per lei e convocai due fra i miei complici preferiti. Lei era, naturalmente, Akira! Chi meglio della mia amica di tante battaglie fra le lenzuola poteva essere la mia complice in questo esordio. Rossella però voleva un maschio, e io scelsi F, il mio vecchio e fidato compagno di merende. Ero certo che le sarebbe piaciuto come persona, ma ero ancora più certo che le sarebbe piaciuto ancor di più come compagno di giochi. Con F andavo sul sicuro, dato che non mi potevo permettere sbagli. Sulla simpatia reciproca fra Akira ed F, che già si conoscevano, non nutrivo alcuna preoccupazione. A tutti e due spiegai bene la situazione e come immaginavo ottenni piena collaborazione per rendere l’Esordio di Rossella una serata che nessuno di noi, ma lei soprattutto, avrebbe mai potuto dimenticare. Come il giocatore di scacchi che sono, predisposi tutte pedine al posto giusto. A quel punto dovevano solo scorrere liberamente le energie di tutti e fondersi armoniosamente. Senza programmare nulla nei dettagli la serata sarebbe andata semplicemente come doveva andare. Avevo predisposto le cose meglio che potevo e anche io avrei vissuto la serata senza pormi troppe domande.

Incaricai F di andare a prendere Rossella casa sua, io ero già in compagnia di Akira e li aspettavamo trepidanti. Contavo molto sulla sensibilità e la delicatezza della mia amica, dato che era il rapporto al Femminile il blocco principale di Rossella. Quando ad F, ero certo che fin dalle prime battute l’avrebbe conquistata con simpatia, carisma e quel pizzico di piaggeria che lo contraddistingue e che ben conosco. Ben presto fummo tutti intorno al tavolino e sorseggiare bollicine e scherzare fra noi in attesa che l’atmosfera iniziasse a scaldarsi. Conoscevo gli sguardi dei miei compagni, conoscevo la loro impazienza, sapevo che non vedevano l’ora di dare il via alle danze. La mia energia però, pur centrata in me, era anche focalizzata sulla sexy deb. Le proposi di andare a fumare sul terrazzo; volevo parlare con lei, sincerarmi che fosse a suo agio e che non ci fossero ripensamenti. Sul suo bellissimo viso letti un pizzico di timore e quella diffidenza che raramente la abbandona del tutto; ma lessi anche determinazione. Era in pista e voleva ballare. Soprattutto voleva F che manifestamente le piaceva moltissimo (pensai fra me e me che era l’ultima di una lunghissima lista ad apprezzare il mio amico).

Secondo voi i due maialini, rimasti in sala, avevano perso tempo? Neppure per sogno; rientrammo e vedemmo F in piedi, nudo. Aveva sfoderato l’imponente scettro di cui si serve così bene e la puttanella di Akira si era immediatamente inginocchiata. Vedevamo la sua bocca golosa intorno a quel palo che si sforzava di ingoiarne il più possibile. È quello il momento magico, vissuto mille volte, il momento in cui si rompe la finzione. Non siamo più quattro amici intenti a brindare e festeggiare in modo tradizionale; non ci sono più dubbi né esitazione perché quello è il punto in cui non si torna indietro. Sul ciglio dell’abisso della depravazione ci si lancia senza esitare. Il punto di non ritorno verso il piacere e il godimento, il punto di superamento di inibizioni e blocchi. Si passa infine nel Mondo del Gioco.

Invitai Rossella a farsi avanti e come sempre le cose diventano confuse nei miei ricordi, per diventare una serie di scene una più eccitante dell’altra. Vidi l’Esordiente farsi avanti e Akira, con tutta la sua delicatezza, fare un passo indietro per dedicarsi a me. Vedevo quelle labbra stupende letteralmente incollate allo Scettro, ma neppure lei riuscì a prenderlo tutto in bocca, nonostante l’allenamento specifico (!!) a cui l’avevo sottoposta negli ultimi temp. Rossella era una succhiacazzi di gran livello, e il mio amico nel stava godendo senza troppo ritegno. Lui non è timido, no davvero! Si impossessò presto del corpo di Rossella della sua figa grondante. Con un gemito soffocato da parte di lei vidi il cazzo di F entrare nella mia amica. Anche a lui disse: “dammelo?”. Akira ed io eravamo sul futon accanto a loro, a giocare, godere, guardare ed essere guardati. Quando poi vidi Ros a pecorina farsi aprire con veemenza le misi il mio cazzo in bocca per farla sentire in balia di due maschi, come in realtà desiderava più di tutto. In quel momento era davvero Femmina. Femmina e Puttana. Femmina, puttana e felice di esserlo. Mi sussurrò fra un rantolo di piacere e l’altro:” dietro però non riuscirò a prenderlo”. “Certo, come no! Sicuramente F NON vorrà prenderti il culetto” pensai io. Ma le sorrisi ambiguo senza esplicitare il mio pensiero. Le mie previsioni di lì a poco si concretizzarono. Adesso era Rossella a dominare il loro rapporto sessuale, impalata sul suo palo di carne si muoveva a suo piacimento e il suo piacere ruscellava bagnando copiosamente le palle di F. Il mio amico, con mossa furtiva, uscì dalla figa della stupenda ragazza per puntellarsi sul suo culo. Astutamente, le dava modo e agio di gestire la penetrazione anale e l’Esordiente non si fece pregare per farlo entrare nel suo buchino segreto, lentamente ma con decisione. Un centimetro alla volta, nonostante i suoi timori, lo prese tutto e ne godette.

Il mio amico era anche ben noto per la sua diabolica abilità nel toccare le donne e farle schizzare come fontane. Come aveva detto una volta Bijou: “ti guarda e squirti”. Rossella non aveva mai squirtato, era convinta di non riuscirci, tanto più con uno sconosciuto, tanto più in un contesto a quattro. Si sbagliava. F la dispose nel modo giusto, le alzò le gambe; un rapido movimento delle sue dita impertinente e dopo pochi secondi la mia amica esplose come un geyser. Tanta era la sua abilità e sensibilità che Ros non ebbe neppure il tempo di alzare i suoi meccanismi difensivi e bloccarsi. Non resistette, semplicemente non resistette ed esplose in un orgasmo per lei nuovo che la scosse e la fece gridare.
Sembrava che la serata volgesse al termine. Ci stavamo rilassando e parzialmente rivestendo. Fu il turno delle due ragazze di andare a fumare assieme. Chissà cosa si dissero in quei momenti. F sparì in camera per fare una telefonata privata e all’improvviso il diavoletto che vive in me si destò.

Era il momento giusto per portare Rossella oltre i suoi limiti, tanto era ancora fuori di sé. L’alchimia fra noi e la complicità magica con Akira fecero la differenza. Ero eccitato e le dissi di spogliarsi nuovamente; poi mi sdraiai sulla chaise longue e la invitai a prenderlo per godere ancora. Inizialmente perplessa, Ros aveva ancora voglia e rapidamente iniziò a danzare sul mio cazzo. La sua figa era fradicia e sensibile dai precedenti copiosi orgasmi e ne voleva ancora. Rossella ne vuole sempre ancora! Ma con la coda dell’occhio vedevo Akira iniziare a masturbarsi. In quell’istante incrociai il suo sguardo e ci comprendemmo al volo. Senza una parola. Sapevo esattamente cosa sarebbe successo e iniziai il mio perverso gioco di seduzione. Prima le sussurrai: “può avvicinarsi per guardare meglio”. Un cenno affermativo fu la sua risposta e subito la mia amica fu dietro di noi, a gustare la scena del mio cazzo inglobato dal corpo lussurioso e instancabile dell’Esordiente.

Poi: “può accarezzarmi le cosce?”. Ancora un sì e la situazione iniziò seriamente a degenerare. Godevo del tocco delicatissimo delle mani di Akira mentre assaporavo il morbido calore bagnato dell’altra.

“Può toccarmi le palle?” a quel punto Rossella, l’irredimibile Rossella che per nulla al mondo avrebbe accettato un contatto femminile, aveva le dita di una donna che la sfioravano involontariamente la figa

“Vuoi che ti accarezzi la schiena?” Ormai vedevo i due volti delle donne. Quello di Akira i cui occhi scintillavano di malizia e divertimento fissandomi. E quelli semichiusi di Rossella, incredula di sé stessa, trasportata in una dimensione altra nella quale non capiva più nulla. Stava godendo tanto della penetrazione quanto del corpo dell’altra donna i cui seni erano posati sulla schiena.

“Vuoi farti leccare il collo?” fu l’ultima tappa del viaggio nel piacere, il suo momento supremo. Akira dondolava il corpo allo stesso ritmo della sua nuova amica, seduta anche lei su di me, poco più indietro dell’altra. Le sue piccole mani si erano impadronite ormai dei seni di Ros e ne stuzzicavano con sapienza i capezzoli. Infine la bocca era sulla nuca dell’Esordiente e la leccava avidamente. Rossella era ormai fuori dal tempo e dallo spazio, in una misteriosa regione del suo cuore e del suo corpo. Sono certo che godette di ogni istante. Per me quella connessione contemporanea con le due donne, in modalità del tutto diverse fra loro, fu divina. Quell’ultima immagine la porterò sempre in me.

E Rossella? Le ho mostrato una strada possibile, la mia. Se la vorrà percorrere o meno, la libera scelta sarà unicamente sua. La rispetterò in ogni caso.
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