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Prime Esperienze

4. Erica & Valentina (1° Parte)


di trombamico74
30.08.2020    |    15.662    |    3 9.8
"L’idea l’eccitava terribilmente, avrebbe voluto provare a metterle un dito dentro la rosellina, che adesso sembrava rilassata e disponibile, ma non voleva..."
Erica figlia di un direttore di banca e di una imprenditrice che gestisce tre negozi di abbigliamento in centro è la classica adolescente tredicenne viziata di una famiglia alto borghese.
Entrambi i genitori, troppo impegnati a vivere la loro vita sociale, cercano di colmare le loro assenze e i pomeriggi solitari dandole tutto ciò che chiede e assecondando ogni suo capriccio, per ovviare ai sensi di colpa.
Questo, ha formato il carattere capriccioso deciso e possessivo, facendola essere spavalda e sicura di sé in ogni situazione e pronta a manipolare tutto e tutti per raggiungere il suo scopo.
Carina, mora, occhi verdi, capelli sulle spalle, magra, alta circa 1,70 ma non eccessivamente bella da mozzare il fiato, veste in modo sempre curato e ricercato, atteggiandosi a ragazza più matura della sua età, sfoggiando una sicurezza nel vestire che ad una vista superficiale la farebbero apparire più una sedicenne sfrontata che una tredicenne impubere con i suoi seni che ancora si devono riempire del tutto.

Durante l’ultimo anno scolastico la crescente amicizia con la sua compagna di banco Valentina, le ha rese sempre più inseparabili, malgrado a prima vista, l'una vicina all’altra sembrino diversissime, il giorno e la notte.

Valentina bionda, occhi azzurri, capelli lungi lisci fin sopra il sedere, magra, alta quanto l’amica, timida e riservata è bellissima, acqua e sapone, con vestitini semplici anonimi acquistati in sconto alla bancarella sembra faccia di tutto per nascondersi e non mettersi in risalto, mentre Erica con le sue minigonne e le magliette attillate sempre alla moda, cerca gli occhi addosso di chi le gira intorno, come una modella durante una sfilata.
Ma malgrado gli sforzi di ognuna, tutto accade al contrario di ciò che intimamente vorrebbero e Valentina con il suo sorriso semplice e spontaneo attrae a sé ogni sguardo, sottraendolo all’amica che li vorrebbe tutti per sé.
Ma non sono in competizione, si forse inizialmente a Erica pesava tutto ciò e fece di tutto per primeggiare sulla compagna, ma se non puoi sconfiggere il tuo nemico ti allei con lui e dopo una iniziale alleanza di convenienza adesso la loro amicizia è sincera e profonda, forse anche troppo!!!

Da qualche mese, infatti, i loro pomeriggi passati da sole a casa di Erica, visto che non c’è nessuno si sono colorati di sfumature piccanti e pruriginose, che condividono con estrema complicità.
Tutto ebbe inizio qualche mese fa, quando tornando a casa da scuola, dopo essersi fermate a mangiare qualcosa in giro, furono investite da un violento acquazzone in un punto senza ripari, che le inzuppò dalla testa ai piedi.
Arrivate a casa di Erica zuppe e infreddolite, necessitavano di una doccia calda e così aiutandosi a vicenda a togliersi i vestiti bagnati incollati sulla pelle, si denudarono completamente per poi entrare entrambe in doccia insieme.
Una di fronte all’altra poterono ammirare e confrontare i loro corpi.
Bionda con le tettine a cono che terminano in un capezzolo rosato a punta e il pube coperto di peluria bionda che ne nasconde le fattezze l’una; mora, con le tette rotonde in una terza abbondante con un capezzolo rotondo dalla pelle scura, con un inguine completamente depilato che mostra la fessura verticale circondata dai due rigonfiamenti delle grandi labbra l’altra.

È la prima volta che sono lì completamente nude l’una davanti all’altra forzatamente vicine nel poco spazio disponibile della doccia.
Si qualche volta provandosi qualche vestito insieme si sono intraviste tenendo l’intimo addosso, ma questa volta è tutto diverso.

Malgrado l’acqua bollente stia scorrendo, Valentina, che timidamente si mantiene un po’ a distanza sta tremando di freddo.
L’amica se ne accorge e senza chiederle il permesso prendendo la spugna inizia a insaponarla tirandola verso l’acqua calda che dal soffione centrale viene giù.
Dopo qualche momento di imbarazzo, la tensione si placa ed entrambe iniziano a ridere e scherzare, giocando entrambe con le mani provandosi a schizzare e a far rimbalzare gli schizzi d’acqua che vengono giù verso l’altra.
Adesso è la volta di Valentina, presa la spugna inizia a insaponare l’amica su tutto il corpo.
Arrivando, dopo che si è abbassata per insaponare le gambe, risalendo, all’inguine sfacciatamente esposto davanti alla sua faccia, si sente improvvisamente infiammare dentro.
Vorrebbe toccarlo con le dita, allagarne le labbra e osservarlo in profondità, ma gli occhi dell’amica che dall’alto la stanno osservando la mettono in soggezione, per cui con le dita affondate nella spugna, passa velocemente oltre, risalendo verso l’addome per poi farla girare per insaponare il sedere.
Adesso che non può essere vista, si sente magneticamente attratta dalla fessura che divide i due glutei e mentre scorrendo con la spugna dall’alto verso il basso lungo la fessura nota la pelle aprirsi e mostrare l’antro di una vulva non ancora deflorata il caldo sul suo corpo si fa ancora più intenso e le gambe le tremano.
Vorrebbe avvicinare il viso, la lingua le labbra a quella zona mai esplorata, ma il solo pensiero le fa tremare le mani, per cui di scatto si alza portando la spugna alla schiena e poi ripresasi un po’ facendo girare l’amica, si dedica al davanti e al seno.
Finito guardando negli occhi l’amica le cede la spugna, che in risposta, avvicinandosi a lei la bacia sulle labbra.

“Grazie, sei stata bravissima, adesso tocca a me, prima sono stata superficiale”

E rimesso del sapone sulla spugna riparte a ritroso rispetto all’amica partendo dal seno per poi spostarsi sulla schiena.
La spugna è diventata improvvisamente piccola e mentre scivola sulla pelle, Valentina sente su di sé l’indice e il medio di Erica che uscendo dalla spugna sfiorano la sua pelle. Il calore torna ad aumentare, il respiro si fa affannoso, fortuna che lo scrosciare dell’acqua attutisce e nasconde qualche gemito che non riesce a trattenere.
Adesso è la volta del sedere e mentre la spugna insiste sui glutei, le due dita casualmente sfiorano la fessura, addentrandosi proprio lì dove avrebbe voluto poggiare la sua lingua.
Un caldo umido prende possesso della sua intimità, mentre le gambe tremano, ma non è l’acqua della doccia che sta bagnando il suo sesso, ma un liquido più caldo e vischioso.
Fortuna che Erica, quando, ormai trattenere i gemiti era diventato difficile, piano piano è scivolata verso le cosce e le gambe, per poi arrivare ai piedi.

Fatta girare, adesso è il momento di risalire. Ogni centimetro verso l’alto è una sublime tortura, le dita insieme alla spugna disegnano il loro passaggio, Erica mentre risale e si morde le labbra, non smette di guardare il corpo dell’amica.
Arrivata sul sesso, la spugna indugia su quella peluria bionda che adesso completamente bagnata sembra diradata, mostrando sotto di sé due piccole labbra che al contrario della timidezza della loro padrona si mostrano curiose, sporgendo leggermente dalle grandi labbra, per poi confluire in alto in un cappuccio centrale simile alla prima falange di un piccolo mignolo.
Anche li sbadatamente le dita seguendo la spugna si addentrarono nella fessura, mentre con insistenza cercava di insaponare la peluria.

Ad un tratto qualcosa accade. Un brivido intenso toglie ogni forza ai muscoli delle gambe e mentre tutto il corpo vibra, un grido irrompe, costringendo Valentina a tenersi prendendo con le mani la testa dell’amica.

“Scusa, sono scivolata, stavo cadendo, d’istinto mi sono dovuta aggrappare per non cadere”

Erica sorrise e guardando l’amica negli occhi:

“Non ti preoccupare hai fatto bene, ci sono io, ti sorreggo io”

E mentre l’amica liberava la sua testa dalle mani, si alzo in piedi, risalendo con la spugna verso il seno, insaponando bene con cura entrambi i capezzoli, mentre le dita descrivevano dei cerchi concentrici.
Il corpo era stato doverosamente insaponato.

“Fatto, adesso sono stata più brava”

“Sei stata bravissima”

E mentre la spugna tornava al suo posto le labbra sempre più vicine si toccarono schiudendosi, ma non in maniera veloce come la prima volta.
Entrambe ferme abbracciate all’inpiedi, restarono esattamente al centro della doccia sotto il soffione, con le bocche schiuse l’una sull’altra, mentre l’acqua scorrendo portava via ogni traccia di sapone, aiutata dalle mani che correndo sulla schiena aiutavano nell’opera di pulizia.
Anche i due sessi si sfioravano in un contatto casuale, ma quasi voluto, mentre i capezzoli eccitati e duri di entrambe picchettavano sulla pelle dell’altra.
Stettero così per un po', affinché non vi fosse il dubbio che si fossero sciacquate per bene.
Quando chiuso il rubinetto l’acqua si interruppe, le loro labbra si separarono e fu Erica la prima ad uscire.
Porgendo il telo all’amica dopo aver indossato il suo, guardando i vestiti ancora bagnati sul pavimento, fece un sorriso.


“Dovrò prestarti qualcosa di mio, e mettere tutto in asciugatrice, o in alternativa possiamo metterci a letto sotto le coperte ed aspettare che si asciugano”

“Si, volentieri”

“Naturalmente dopo averti lavata, dovrò anche asciugarti per bene, ma lo faremo in camera mia così staremo più comode”.

Tenendosi per mano, si diressero verso la stanza.
Arrivate Valentina si sedette sul letto, mentre Erica inginocchiata dietro di lei iniziò ad asciugarle energicamente i capelli, per poi rifinirli con il phon e la spazzola, lisciandoli per tutta la sua lunghezza.
Ancora una volta Valentina poggiò le labbra su quelle della sua amica per ringraziarla, ma questa volta le loro labbra si schiusero del tutto e le loro lingue iniziarono ad esplorarsi in profondità.
I loro respiri si fecero caldi e profondi, mentre le mani si liberarono dai teli che circondavano i loro corpi, lasciando che si ristabilisse il contatto della loro pelle.
Valentina, sdraiata, con il telo completamente aperto sotto di lei e le gambe leggermente divaricate, accolse su di lei, tirandola a sé Erica, che montandole sopra, incrociando leggermente le gambe con quelle dell’amica si sistemò facendo in modo che i loro sessi e le loro bocche fossero in intimo contatto.

“Non so cosa mi succede, cosa mi stai facendo, ma ti desidero, vorrei baciarti dappertutto”

“Si!!! Fallo tesoro mio, anche io ti desidero, ricambierò ogni bacio che mi regalerai”

Ed Erica dopo aver ascoltato con gli occhi lucidi di desiderio, la risposta della sua amica, alla sua richiesta, iniziò ad accarezzarla e baciarla dappertutto, mentre Valentina con le mani tra i suoi capelli ancora umidi accompagnava la sua testa che man mano si spostava lungo il suo corpo.
Quando Erica le baciò il collo, i suoi gemiti fin ora smorzati e silenziati liberarono tutto il loro vigore risuonando nella stanza e aumentando l’eccitazione di entrambe.
I loro sessi ormai umidi ed eccitati continuavano a sfiorarsi, scambiandosi il loro nettare vischioso e profumato.
Quando Erica arrivo ai capezzoli dell’amica, le dita sulla sua testa le trasmettevano tutto il godimento che Valentina stava provando.

“Mmmmmmm che bello, mi fai impazzire, è come se prendessi la scossa, ho i brividi dappertutto”

Ad un tratto accompagnando con le braccia la testa sempre più in basso, Valentina guidò Erica verso la sua fonte di piacere, lasciandole portare le sue labbra sul suo sesso, lasciando che potesse assaggiare la sua intimità e nutrirsi di lei.
Erica, appoggiando le labbra senti l’ostrica dell’amica schiudersi per offrirsi a lei, magnificamente, regalandole i suoi umori distillati per la prima volta per qualcuno che non fossero le sue dita sotto la doccia.
Il cuore le batteva forte, non aveva mai desiderato qualcuno come in quel momento, consapevole che si stavano amando, stavano facendo l’amore per la prima volta.
Infuoiata, seguendo il ritmo scandito dei gemiti dell’amica e dal pulsare della carne sotto la sua lingua, dopo aver lungamente leccato le piccole labbra e la cavità in mezzo, cercando di penetrarla con la lingua il più possibile, risalendo si dedicò a quel piccolo promontorio che inizialmente morbido adesso era diventato gonfio e duro.
Istintivamente prese a baciarlo ai lati per poi succhiarlo, per poi di colpo staccandosi tornare ad affondare la lingua più in basso.

“AHHHHHHH, OHHHHHHHH, OHHHH DIOOO MIOOO”

Improvvisamente Valentina alzando le gambe di scatto due, tre volte, emise un lungo gemito, per poi spingersi in avanti con la parte superiore del corpo come se stesse facendo gli addominali contraendoli al massimo.
Due fiotti lattiginosi dal centro della cavità le arrivarono sulla lingua.
Valentina ricadendo indietro a braccia aperte le aveva donato il suo latte, la sua essenza.

Passarono una decina di minuti, in cui tornarono a baciarsi in silenzio condividendo insieme il dolce nettare, frammisto alle lacrime che copiose per lo sforzo nel pieno del godimento erano uscite bagnando le gote di Valentina.

“Grazie tesoro mio, mi hai fatta tua”

E nel dire ciò Valentina si staccò dall’amica per guardarla con gli occhi profondamente bagnati di ammirazione per il piacere che l’amica le aveva saputo regalare.

Era il momento di ricambiare il favore!!!

Ancor più che avendo sentito su di sé l’effetto di ogni tocco, ogni bacio, ogni colpo di lingua, Valentina adesso sapeva esattamente cosa fare per restituire tutto ciò che aveva provato.
Invertirono la posizione, toccava a Erica adesso subire gli affondi dell’amica, ma quando dopo aver ampiamente dedicato le sue attenzioni al collo e al seno arrivò alla pancia, ricordandosi di ciò che aveva desiderato sotto la doccia, prendendola per i fianchi fece rigirare l’amica, per poi alzandola dai glutei metterla a carponi.
Dopo aver baciato i glutei, mentre li divaricava, si dedicò alla fessura centrale, partendo dall’alto, per poi soffermarsi dando piccoli colpetti di lingua sulla rosellina centrale, che dopo un po' si rilassò leggermente come a volersi far penetrare.
Mentre la leccava un rigolo di saliva, scendendo si inoltrava verso la cavità inviolata dell’amica, rivolo che poi sapientemente andava a recuperare con la lingua e con le labbra, risucchiandolo per poi riportarlo sopra la rosellina.

“Mmmmmmm messa così mi sento violata dappertutto, sono la tua porcellina che si fa fare tutto ciò che vuoi”
“Siiiiiiii, non ti fermare, continua”

Invogliata dall’amica che stava godendo e che si offriva a lei, Valentina che in ogni cosa da sempre si è sentita insicura e non all’altezza, per la prima volta si sentì padrona della situazione.
Era una sensazione nuova, mai provata!!! Prima vittima di ciò che le aveva fatto provare l’amica e adesso carnefice del suo piacere.
L’idea l’eccitava terribilmente, avrebbe voluto provare a metterle un dito dentro la rosellina, che adesso sembrava rilassata e disponibile, ma non voleva strafare con il rischio di rovinare tutto ciò che di bello si era creato, per cui a malincuore, sentendo dagli spasmi e dai gemiti che era prossima a venire, decise di far girare la sua amica per ricambiarla con lo stesso trattamento che le aveva regalato mezz’ora prima.

Il clitoride di Erica era molto più discreto del suo e meno sensibile e un po’ si senti spiazzata mentre cercava di succhiarlo percependo che in qualche maniera il momento dell’orgasmo si stava allontanando, per cui poggiando un dito e premendo leggermente su di esso, mentre con l’altra mano scostava le grandi labbra, si dedicò nuovamente ad affondare con la lingua dentro la sua intimità.
Affondando la faccia sul sesso ampiamente lubrificato e stimolato dalla posizione precedente, non ci volle molto a farla venire e a farla urlare tutto il suo godimento.

Avevano fatto l’amore entrambe e per la prima volta erano venute con la complicità di un’altra persona!!!

Il loro sentimento forte e sincero, sicuramente adesso ne usciva rafforzato e pronto ad affrontare con maggiore complicità le prossime sfide che piano piano sarebbero arrivate, per poi in ultimo potersi donare all’altro sesso.

Si, perché non sarebbero state lesbiche, a entrambe piacevano troppo i ragazzi e passavano i pomeriggi a pensare e fantasticare come sarebbe stato.

Ma i ragazzi sanno essere crudeli quando vogliono, qualche loro amica più grande che aveva accettato le lusinghe mal riposte si era ritrovata ad essere definita una ragazza facile, con cui spassarsela senza nessun coinvolgimento.

Ma a loro non sarebbe successo, si sarebbero protette l’una con l’altra e oggi avevano rafforzato la loro unione e il loro sodalizio.
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