Prime Esperienze

1. Fabrizio


di trombamico74
23.08.2020    |    19.720    |    7 9.4
"Lei seduta sul bordo del letto intenta a succhiargli avidamente il cazzo, mentre il padre in piedi di fronte a lei con le mani le teneva dalla nuca la testa, ..."
Fabrizio è un tredicenne come tanti.
La scuola è appena finita e finalmente può godersi le agognate vacanze, ma quest’anno forse sarà tutto diverso, perché per la prima volta non saranno le partite al pallone con gli amici a riempire le sue giornate, ma la compagnia di una certa Erica, sua compagna di scuola, che spiazzandolo gli ha proposto di essere la sua ragazza per l’estate.
Ma andiamo con ordine. Fabrizio, moro, magro e con un corpo asciutto e tonico anche se non ha mai fatto un giorno di palestra, è tra i più carini della scuola.
Molte ragazze durante l’anno trascorso hanno provato a fargli il filo, ma lui impacciato e in fissa per Valentina, la migliore amica di Erica, che però non lo considera perché troppo impegnata a tirarsela, non ha saputo cogliere gli inviti, restando nel suo mondo di eccitazioni platoniche.

L’altro ieri però, dopo che finita la scuola nel pomeriggio si sono visti tutti i compagni per festeggiare, giocando a “Obbligo / Verità” ha avuto modo di passare dal platonico allo step successivo.
Forse non è stata solo fortuna, ma un po’ di sana complicità femminile che ha saputo dirottare il fato e far in modo che le cose si spingessero in un certo modo, lasciando che baciasse sulle labbra affondando la lingua per la prima volta tre sue compagne tra cui Erica e che si eccitasse al contatto dei capezzoli turgidi della stessa sulle sue labbra e sulla sua lingua.

E come se questo non bastava a turbare le sue pulsioni, quando stava per andarsene, Erica prendendolo da parte oltre a complimentarsi per i suoi baci e per come si è eccitata mentre le leccava e succhiava i seni, decide di stravolgerlo con una proposta inaspettata:

“Se quest’estate ti metti con me e facciamo coppia fissa, tutte le volte che ci vediamo e siamo soli, ti succhierò l’uccello come hai fatto con i miei capezzoli”.

Di colpo Erica è diventata interessante ai suoi occhi, e per di più se saprà giocare bene le sue carte, Erica confidandosi con Valentina potrà tessere le sue lodi e magari ciò, più avanti potrà permettergli di avere una possibilità anche con lei.
Era deciso!! Lunedì prossimo dopo il fine settimana al mare con i genitori e gli zii, si sarebbero visti ed avrebbero sancito il loro patto con un bel pompino.
La sera a cena, se non avesse avuto la testa altrove probabilmente le discussioni e i litigi dei suoi genitori che ormai si susseguono da parecchio, avrebbero avuto un retro gusto amaro, ma ciò che era successo nel pomeriggio bastava a tenerlo distante da una situazione critica, per cui finito di cenare decise di ritirarsi in camera e di lasciarli da soli a battibeccare, visto che il padre adducendo a degli impegni improvvisi non voleva andare al mare per il weekend e voleva che a partire fossero solo loro quattro: Fabrizio, sua mamma, la sorella della mamma e il marito di lei.

Era ormai notte, ma malgrado fosse a letto da un pezzo e si fosse masturbato nervosamente un paio di volte pensando ai seni turgidi di Erica, Fabrizio non riusciva a dormire.
Ad un tratto dei rumori provenienti dalla camera dei genitori lo destarono del tutto, probabilmente stavano litigando di nuovo e anche animosamente. Decise di alzarsi di soppiatto ed andare a vedere.
Uscì dalla camera in punta di piedi e senza far rumore si diresse verso quella dei genitori, dal lato opposto del corridoio. La porta era semplicemente accostata e la luce accesa dei comodini gli dava modo di osservare cosa sta accadendo.

La madre e il padre erano completamente nudi. Lei seduta sul bordo del letto intenta a succhiargli avidamente il cazzo, mentre il padre in piedi di fronte a lei con le mani le teneva dalla nuca la testa, spingendogli il cazzo tutto in gola fino alle palle.
Andarono avanti per un po’, in maniera ritmata, alternando a dei movimenti veloci, dei momenti lenti in cui il padre tappandole le narici con le dita le piantava il cazzo tutto in gola fino a quando non la sentiva emettere dei conati cercando di respirare.
Solo in quel momento mollava la presa dal naso e dalla nuca e nel scivolare il cazzo fuori fino alla cappella, copiosi rigoli di saliva dalle labbra di lei colavano sulle sue tette.
Ogni volta che il cazzo indietreggiava sembrava sempre più grosso e sempre più duro, e quando tornava in avanti la bocca della madre faceva sempre più fatica a contenerlo, con le guance che dapprima si gonfiavano, mentre le labbra con delle smorfie si assottigliavano dilatandosi.

Sul finire lo sforzo era tale che mentre il padre le tappava le narici e lo spingeva in gola, alla madre venivano giù le lacrime, ma non stava soffrendo, al contrario, sempre più eccitata lo incitava dandogli del porco e del depravato a fare ancora di più se ne era capace.
Fabrizio vedendo per la prima volta quella scena, aveva il cazzo duro nuovamente e inevitabilmente riprese a segarsi mentre continuava a guardare.
Quando il padre finalmente si staccò con il suo cazzo grosso e duro sicuramente ben oltre i venti centimetri, lei guardandolo con gli occhi di chi supplica, con la voce un po’ rotta dal piacere e dalla commozione gli disse:

“Ti prego questa volta scopami la figa, ti desidero troppo dentro”.

Ma lui con fare quasi scocciato:

“lo sai che non mi piace!!! Girati, mettiti a pecora, che dopo che ti apro il culo vedrai che godrai come una cagna”

Lei rassegnata si alzò e si mise a carponi sul letto e il padre dopo avergli messo tre dita in fica per bagnarle, le fece scivolare piano piano nel secondo canale, che non tardò molto ad aprirsi, probabilmente perché abituato a quel trattamento.
Non ci mise molto a sostituire le dita con il suo grosso arnese, bagnato semplicemente da un po’ di saliva.
Iniziò quasi subito a pompare e lei dopo i primi colpi ben assestati, scivolò con le spalle in avanti poggiandole sul letto, mentre il marito si teneva ai suoi fianchi per darsi la spinta.
Il rumore del bacino di lui che schiaffeggia le natiche riecheggiava in tutta la stanza, accompagnato dai mugoli di lei che lo insultava e lo incoraggiava perché le entrasse sempre più dentro e le sfondasse il culo.

“Dai porco, sfondami, rompimi il culo, domani non voglio riuscirmi a sedere dal male”.

“Sì così!!! Mandami al mare con il culo rotto, così mentre non ci sei mi bagno pensando al tuo cazzo nel culo”.

Il cazzo di Fabrizio, nel frattempo, era cresciuto come non mai, e la cappella grossa e viola, chiedeva solo di poter esplodere ancora una volta, ma voleva aspettare, voleva resistere e venire insieme a loro.
Il padre adesso aggrappato ai fianchi della madre era salito con i piedi sul letto facendole entrare il cazzo in perpendicolare fino in fondo, mentre la madre si masturbava la figa, interrompendo il contatto con il clitoride solo per mettersi tre dita dentro, muovendole freneticamente.

Era la prima volta che Fabrizio vedeva la fica di sua madre.
Fin ora aveva intravisto solo la fitta peluria nera, e intuito dai movimenti quello che il padre di schiena verso la porta le stava facendo, ma adesso mentre il padre sopra di lei la cavalcava vedeva il culo e la figa completamente spalancati e bagnati, con il cazzo del padre che affondava sempre di più.
Quando il padre usciva completamente dal culo, lei cercava di affondare le dita nella figa il più possibile, e quando lui rientrava, sembrava che la figa oltre alle dita volesse aspirarsi tutta la mano.

Il padre non durò molto, forse appena dieci minuti e così, mentre il padre concimava a dovere il retto della madre, Fabrizio poté finalmente esplodere il suo seme sulla mano sinistra, mentre con la destra dava gli ultimi colpi al suo cazzo segandolo e strizzandolo.
Sarebbe voluto rimanere ancora lì a guardare, ma probabilmente si sarebbero alzati per andare in bagno, per cui a malincuore si preparò a sgattaiolare in camera per non essere visto.

Ma invece, il padre uscito da dentro semplicemente si asciugò il cazzo con un fazzolettino e si adagiò sul letto, appagato e sodisfatto a pancia sotto, mentre la madre messa di schiena a gambe aperte continuò a masturbarsi solitaria, con lo sguardo perso nel vuoto.
A quella vista Fabrizio amorevolmente non volendo lasciare la madre da sola nella ricerca del suo piacere, portando la mano sinistra alla bocca, leccò per la prima volta il suo sperma, pulendo ogni goccia, mentre la madre arrivando all’orgasmo fece lo stesso con le sue dita lucide leccando i suoi umori.
Fabrizio non poteva saperlo, ma la serata a cui aveva assistito e quell’ultimo gesto fatto inconsciamente con la madre, avrebbe segnato la sua sessualità futura e niente sarebbe più stato lo stesso.
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