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LA SORPRESA A CASA DI BRUNO


di RedTales
04.10.2022    |    3.487    |    2 9.5
"Come per ripiego il giovane si spostò e accostò le labbra a quelle di Vittorio che non lo scacciò ma accettò passivamente la sua lingua, non lasciandosi..."
(Il seguito del racconto “SESSO TRA UOMINI. PIACEVOLI INCULATE”)

Lo chiamò dopo alcuni giorni: “vuoi venire sabato pomeriggio da me? C’è anche una sorpresa.”
Concordarono e Vittorio arrivò puntuale trovando facilmente la villetta di periferia.
Come Bruno gli aprì la porta constatò che era già completamente nudo e in piena erezione e, appena entrato, un ragazzo giovanissimo, anche lui senza alcun vestito, gli si avvicinò per salutarlo.
“Ciao. Io sono Mauro.”
“È lui la sorpresa. Me lo sto scopando da alcuni mesi. È una furia della natura. Non gli basta mai il cazzo.”
Quasi timidamente il giovane fece finta di protestare con un: “daaai… Però quando si fa sesso è meraviglioso… Mi ha fatto scoprire un mondo… Ormai ci becchiamo da Natale…” e, allungata una mano, afferrò il suo pene e proseguì: “lo stavo già ciucciando…”
Bruno osservò bene il ragazzo che pur essendo parecchio più basso di loro aveva un fisico davvero stupendo ed armonioso, completamente glabro e con la pelle chiara e quasi luccicante. Aveva un visino “acqua e sapone” incorniciato da un caschetto di capelli castano chiaro con una frangia che scendeva, quasi maliziosamente, a coprire un occhio. Il sorriso era dolcissimo e sembrava giovanissimo e, da come stava smanettando sul pacco di Bruno, molto smaliziato.
“Non farti fregare da quella faccina d’angelo… è una troietta di prim’ordine. Ha in testa solo il cazzo!”
Mauro fece uno strano risolino e si accucciò a gambe larghe davanti al suo uomo tuffandosi sul cazzo che fece sparire tra le labbra.
“Spogliati e poi leccami il culo” fu la perentoria richiesta di Bruno.
Vittorio ci mise poco ad eseguirla.
Li lasciò “lavorare” fin quando con un brusco: “va bene, va bene. Adesso basta. Ho voglia di mettertelo nel culo.”
“Mhhh!” fu la risposta di Mauro: “come mi metto?”
“Andiamo su che è più comodo.”
Arrivati in camera Mauro si mise a quattro zampe sul letto, muovendosi avanti e in dietro e sculettando come una gatta in cerca di coccole fin quando Bruno non l’afferrò per i fianchi, lo tirò contro di lui e lo impalò con un rapido e deciso movimento.
Praticamente in un colpo solo lo penetrò fino alle palle. Mauro emise una sensuale e flebile esclamazione di sorpresa seguita da un sussurrato ma inequivocabile: “ti adoro quando mi prendi così…”
“Leccami il culo!” fu la richiesta di Bruno a Vittorio che si sistemò dietro e iniziò a lavorare di lingua tenendosi con le mani per evitare di perdere il contatto con quelle chiappe che si muovevano freneticamente.
Andò avanti a lungo mentre nella stanza echeggiavano le urla di Mauro interrotte solo da una marea di volgarità: “siii, siii, spaccami tutto. Sono la tua troia…” “si, così! Cazzo come ti sento. Cazzo sei già in pancia.” “Sfondami! Sfondamiii.” “Ah! Ah! Mi hai rotto il culo, porco!” “Basta, basta, basta, mi stai arrivando in gola…” “Ancora, ancora, ancora. Siii! Così! Avanti, avanti, vengooooo…”
Inutile dire che Bruno si fermò solo quando raggiunse il massimo piacere e quando uscì Vittorio, dalla sua posizione privilegiata, notò che non aveva il preservativo e che sia il cazzo che il culo sgocciolavano.
Un brusco: “che cazzo aspetti. Leccami il cazzo.” lo richiamò “al suo dovere”.
Ovviamente non se lo fece ripetere e con sommo piacere si avventò su quella dura asta lambendo tutti gli umori che la ricoprivano. Prima passò la lingua tutto attorno, poi scese sulle palle pelosissime e imperlate di gustose goccioline e quindi risalì seguendo il frenulo per poi accogliere quel bastone ancora durissimo fino in fondo alla gola.
Sarebbe andato avanti a lungo ma Bruno gli chiese di: “adesso leccagli il culo. Puliscilo per bene. Non lasciarlo sgocciolare…”
Effettivamente dal buco di Mauro, ancora aperto e pulsante, colava una copiosa quantità di crema che proseguiva la sua discesa lungo le cosce.
Si avvicinò a quel morbido e vellutato deretano e cominciò a farci scorrere sopra la lingua scendendo lungo la coscia.
Fece sparire tutto, anche la più piccola goccia prima di avvicinarsi al buchino. Prima leccò tutto attorno e poi spinse la punta il più in fondo possibile e terminò quel piacevolissimo gioco attaccando le labbra attorno all’ano e succhiando tutto ciò che poteva aspirare.
Si staccò solo quando Bruno gli disse: “adesso sdraiati, voglio anche il tuo culo.”
Si appoggiò con la pancia sul letto e, senza nemmeno chiedergli di indossare il cappuccio, aspettò di sentire la virilità di quell’uomo nella sua intimità.
Bruno lo accontentò subito. Gli si mise sopra allargandogli un po’ le gambe e quindi sprofondò tra i suoi glutei ricominciando a pompare con un bel ritmo.
Il ragazzo si distese vicino a Vittorio e iniziò a baciarlo. Fu un lungo e voluttuoso gioco di lingue che continuò senza soluzione di continuità.
Ovviamente Vittorio stimolato dal possente trapano ed appagato dal lunghissimo bacio iniziò a provare un grande piacere che divenne estremo per lo strofinarsi del suo cazzo contro le lenzuola.
Il respiro divenne accelerato e la voglia di urlare preponderante anche sul bacio. Cercò di resistere il più possibile ma, quando il piacere divenne totalmente incontrollabile, staccò le labbra da quelle del giovane amante e scoppiò in un urlo liberatorio che affiancò la sua copiosa sborrata.
Incurante di ciò ma ancor più coinvolto dai suoi fremiti e spasmi, Bruno si spinse, per quanto fosse possibile, ancor più in profondità, assestando spinte che facevano traballare e cigolare tutto il letto.
Ormai allo stremo anche lui, appena eiaculò, si fermò di colpo rimanendo immobile ma con il pene completamente piantato dentro il corpo del suo amante.
Vittorio, con lo sguardo perso nel vuoto e con il viso sfatto per il troppo piacere, giaceva immobile sotto di lui non sentendo il peso che lo schiacciava e nemmeno provò a rispose al tentativo di baciarlo di Mauro. Anzi, fece cadere il viso sulle lenzuola, incapace di reagire e desideroso solo di… respirare.
Per alcuni minuti nella stanza tutto si fermò fin quando Bruno non si rialzò: felice, appagato e madido di sudore anche se pienamente soddisfatto. Mauro avvicinò il viso al suo sesso per leccarlo ma Bruno lo allontanò: “basta. Mi basta. Per oggi è già troppo.”
Non aggiunse altro e andò in bagno per svuotare la vescica.
Come per ripiego il giovane si spostò e accostò le labbra a quelle di Vittorio che non lo scacciò ma accettò passivamente la sua lingua, non lasciandosi coinvolgere in quel bacio.
Nel frattempo Bruno si affacciò sulla porta: “bello! Mi è piaciuto. Siete proprio due troie tutti e due. Adesso andate però. Vi chiamerò presto. Proprio una bella scopata. Magari la prossima volta prendo la pastiglietta così vi scopo ancora di più…”
Il tempo di scendere, di rivestirsi e i due furono fuori.
“Mi dai un passaggio?” chiese Mauro.
Lungo il tragitto buttò lì anche un: “vuoi una pompa?”
“No, no, per oggi mi basta. Mi fa anche un po’ male il culo…”
“Sì, sì, anche a me ogni tanto. Quando Bruno parte sembra che ti voglia sfondare e quando dura così tanto… poi brucia tutto.”
“Sì, proprio così.”
“Quindi niente pompa?”
“Magari un’altra volta…”
“Ok. Ti lascio il telefonino.”
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