tradimenti
Il venditore


08.10.2021 |
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"Inizia senza toccarmi, spingendomi verso di lei lo assapora in gola, aumentando la sua salivazione e la lacrimazione degli occhi, rallenta e con la mano..."
Era un Martedì di inizio primavera, la temperatura era perfetta per indossare un completo, corredato da una cravatta blu. Vivevano in una villetta indipendente dell'hinterland catanese. Passai la notte quasi insonne dall'eccitazione, suonò la sveglia, doccia, colazione e via. Durante il tragitto ripassavo mentalmente le offerte stampate, ero un venditore di professione, ma il prodotto non lo conoscevo. Parcheggio vicino al cancello automatico, scendo la valigetta e suono al citofono. Mi risponde dopo qualche secondo una voce femminile, quasi stupita del mio arrivo, apre il portoncino e percorro il vialetto fiancheggiato da un giardino ben curato. Mi fermo davanti la porta in attesa di conoscere questa donna che ho conosciuto dai racconti del marito. Mi apre la porta una donna sui 35 anni, fisicamente perfetta, non troppo alta, ma con gambe affusolate e ginocchia sporgenti. Profuma di doccia appena fatta, ma i capelli sono asciutti e sciolti sulle spalle, un odore di vaniglia mi accoglie. Porta una magliettina smanicata chiara, che lascia in totale libertà dei seni minuti e proporzionati alla sua linea. Il sorriso è stato l'inizio della fine. Accogliente, sereno e sensuale al contempo. Dice che mi aspettava di pomeriggio,mi spiazza un pò,ma giustifico l'anticipo della visita inventando una supercazzola relativa all'agenda, sono pur sempre un venditore. Mi fa accomodare nel soggiorno, un divano, due poltrone, mobilucci, foto, tv, troppe distanze, meglio in cucina,propongo,lei accetta. Prima di accomodarci fingo arsura, mi offre un bicchiere d'acqua e la seguo verso la cucina, spiegandole che ci sarà bisogno comunque di un tavolo e la cucina è il luogo ideale. Perfetto, adesso è seduta accanto a me mentre sorseggio il mio bicchiere d'acqua, ci intratteniamo sui soliti convenevoli.La mia gamba tocca ogni tanto il suo ginocchio,chiedo scusa,toccandole il braccio. Non sembra per nulla timida e dal modo con cui mi guarda, penso per un attimo di essere io la preda. Seduta al mio fianco, mi osserva da cima a fondo, soffermandosi spesso all'altezza delle mie labbra. Se c'è una cosa che mi eccita è lo sguardo sulle labbra. Il profumo di balsamo alla vaniglia, quel corpo racchiuso in semplici e giornalieri vestiti inizia ad alzarmi la temperatura corporea. Non voglio togliere la giacca, ma mentre si alza per portare il bicchiere sul lavandino, mi invita a mettermi comodo e al suo ritorno si piazza dietro le mie spalle e sfiorandomi le dita sul collo, mi aiuta a togliere la giacca. Percepisco che non è un gesto lasciato al caso e la sua audacia aumenta la circolazione del mio sangue, riscaldandomi corpo e anima. Si risiede guardandomi dritto negl'occhi, accennando un sorriso. Ho la quasi certezza che sappia più di quanto possa immaginare. Non demordo e proseguo con il mio ruolo, non posso mollare, sono qui per cacciare e sto per finire in trappola,cazzo! L'odore del suo bagnoschiuma, il balsamo alla vaniglia dei suoi capelli, l'inizio della primavera,stavolta ho veramente arsura, ma non chiedo altra acqua. I prossimi minuti proseguono fluidi, con chiacchiere distensive senza alcun impegno. Non ho ancora uscito nulla dalla mia valigetta e quando sto per farlo arriva una chiamata al suo cellulare, in quel momento sotto carica vicino al lavandino. Mi chiede scusa e si alza, mostrandomi la parte che non ero ancora riuscito a ben delineare. Ha il fondoschiena tondo, proporzionato al suo corpo, il leggings è abbastanza stretto e tirato per mostrare un perizoma che scompare maliziosamente tra le natiche, potrei giurare che sia nero. Risponde al telefono, il ciao è rivolto a una persona che conosce, annuisce e si limita a qualche “si” rilassato e tutto questo mentre,poggiata sul marmo della cucina, accenna ad inarcare la schiena poggiando una mano sui fianchi. Ricomincia ad alzarsi la temperatura e l'arsura. Ho quasi l'impeto di alzarmi, abbassarle quei fusò e gustarmi quel culo che sembra l'anticamera di piaceri infiniti. Continuo a non capire con chi sta parlando. Chiude con un “ok” sorridente, armeggia qualche secondo con il cellulare per poi riposarlo su quelle sedioline in plastica per cellulari...orribili,penso. Posa il telefono, si volta verso di me e stavolta poggiandosi di schiena sul marmo, mi guarda e mi dice che ho degl'occhi molto belli. Altro spiazzamento, i miei dubbi si dissipano definitivamente, adesso è lei che sta cacciando,ma non capisco dove voglia portare il suo gioco. La miglior difesa è l'attacco, penso, mi alzo e mi avvicino a lei, la guardo dritto negl'occhi e le dico che anche i suoi occhi sono molto belli.La copertura sento che è saltata,fremo dalla voglia di averla e se rimango ad incassare i suoi colpi,rischio di perdere le redini.Lei sorride timidamente ed abbassa lo sguardo,una ciocca di capelli cede coprendole il viso per metà,sprigionando tutta la sensualità al profumo di vaniglia.Le sposto la ciocca dal viso mentre rialza la testa, non ha più quell'espressione da consapevole,la percepisco timida, ha capito che nonostante tutto adesso è lei la preda.Mi avvicino senza troppi preamboli,porto la mano dietro la sua nuca, mentre trattengo i suoi capelli e l'avvicino alle mie labbra.Non fa opposizione, il bacio è forte, d'impatto, le lingue si contorcono dentro le bocche spregiudicate e vogliose. Il suo respiro inizia a farsi profondo, porta le mani dietro la mia schiena, giù, spingendomi verso di lei, sono già eccitato e al contatto emette un timido ma profondo gemito. Riporta le mani all'altezza della cintura, me la slaccia, la sfila e mi sbottona i pantaloni, abbassa tutto, compreso gli slip e mentre lo fa, va giù portando la testa tra le mie gambe. Non perde un secondo e famelica si mette il mio cazzo durissimo in bocca.Non perde tempo ad assaporarlo, piuttosto lo avvolge con la sua bocca calda e salivosa al punto giusto, non capitolare in quella frazione di secondo fu impresa ardua, per la sua veemenza, il rischio di riempirle la bocca di sperma in meno di due minuti,fu alto. Inizia senza toccarmi, spingendomi verso di lei lo assapora in gola, aumentando la sua salivazione e la lacrimazione degli occhi, rallenta e con la mano inizia ad accarezzarmi accompagnando il movimento della sua testa. Non mi guarda, concentrata solo ed esclusivamente sul mio piacere, le poggio delicatamente la mano sulla nuca, assecondando i suoi movimenti già perfetti. La sollevo facendole fare mezzo giro su se stessa, ho voglia di gustare il suo sedere e dar vita a ciò che era una fantasia fino a pochi minuti prima. Le ritorno il favore facendomi un favore, le abbasso i fusò e perizoma, con una mano, con un movimento secco e deciso, con l'altra la spingo verso il lavandino della cucina, lei è completamente abbandonata a me, il piano architettato con il cornuto sta raggiungendo il suo apice.Inizio a leccarla senza preamboli,fiondando le mie labbra tra le sue natiche,calde,che sanno di casa.Le mie orecchie sono infuocate, non percepisco alcun rumore se non i suoi fiati, i suoi gemiti, il rumore delle sue unghia che strofinano sul marmo non appena entro dentro di lei con un movimento secco e perentorio, è così copiosamente bagnata e bollente che l’entrata è vellutata ed accogliente. Assestata l'entrata nella sua fica mi godo la profondità della sua vagina stretta e vogliosa. Ritorno indietro lentamente mentre le metto le mani sui fianchi per bloccare il suo seguirmi, le voglio dare un altro colpo deciso, lo faccio. Stavolta i suoi sospiri diventano gemiti smaniosi, prendo un ritmo cadenzato e profondo, guidando il suo bacino attraverso le mie mani. E' sui miei binari. Le lascio un po' di movimento facendo in modo che il suo corpo assecondi ogni mio movimento, siamo all'unisono quando le porto la schiena sul mio petto e la bacio da dietro, la sua lingua ha ancora il mio sapore e voluttuosa cerca le mie labbra a occhi chiusi. La velocità e la veemenza degli affondi aumentano, quando inizia ad emettere delle parole, così semplici, ma al contempo eccitanti, si...si... si. Sento che sta raggiungendo il suo orgasmo e le metto il pollice sull'ano per sentirne le contrazioni ed amplificare il mio godimento, quasi vorrei sborrarle dentro.Si dimena piegando le ginocchia verso il basso e verso me, gode, con quei suoi dolcissimi si...si... si. Ho voglia di guardarla e senza darle neanche un secondo di riposo post orgasmo la giro fronte a me, con la mano avvinghio una sedia e mi ci siedo con lei sopra di me. Il movimento dei suoi fianchi, assaggiato fino a quel momento, mi lasciarono presagire ciò che da li a breve si sarebbe avverato. La faccio sedere su di me, mentre con le mani le apro il culo per agevolare l'ingresso del mio cazzo scolante del suo orgasmo. La sua seduta è lenta e profonda, anche lei si prende qualche attimo per gustarsi l'ingresso, ha ancora degli spasmi, li sento attraverso il suo corpo e attraverso la sua vagina che ancora si contrae sul mio membro duro e pronto a godere. Inizia una cavalcata sensuale, lentamente si butta su di me, baciandomi con la stessa passione del primo bacio. Percepisco timidezza e desiderio spregiudicato al contempo, un contrasto che nutre la mia perversione e voglia di stringerla come se fosse la mia donna. La abbraccio mentre continuo a baciarla, mentre continua a dimenarsi sul mio cazzo, mentre i suoi umori li sento scivolare tra le mie gambe. Sente che il mio orgasmo è vicino, ma lei trova il tempo per raggiungere il suo, inaspettato, introdotto da quei fantastici si... si... si. Riesco a dominare la mia voglia di venire, lasciandola godersi i suoi spasmi, per poi alzarla leggermente e portarle la mano sul mio cazzo pronto a venire. Mi sega lasciandomi sborrare sulla sua fica coordinando i miei schizzi ai suoi ultimi spasmi e gemiti, continua a baciarmi, la sento mia. Si avvinghia a me per qualche secondo, cercando di riprendere il fiato, quando si rialza e quel sorrisetto da cacciatrice consapevole riappare, esclama: e' stato quel bastardo di mio marito ad organizzare tutto? Per nulla intimorito, quasi sarcastico, le rispondo di si, ho solo dimenticato di mantenere una promessa, le dico, ma l'ho tolto dalla testa, è stato tutto così veloce. Cosa? Mi chiede. Avrei dovuto fare un video per lui, ma figuriamoci se mi sarei fermato per dirti di fare un video. Ah uomini, sospira quasi ridendo. Rido insieme a lei, ancora ignaro. Non preoccuparti, a quello ci ho pensato io, voltandosi verso la bruttissima sediolina sulla quale era piazzato il suo cellulare. Avevo appena realizzato di aver finito la battuta di caccia, ma da preda.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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