bdsm
Medical slave
di Jennyross
13.05.2024 |
389 |
3
""Se vorrai ti guarderai, è il tuo segreto..."
Una normale visita di routine, come tante.Lei una donna con l'aria da eterna bimba, un elegante e leggero vestitino bianco che illuminava l'azzurro dei suoi occhi in una giornata di primavera che sapeva di estate.
Stranamente lo studio era vuoto, chi sa forse erano tutti al mare in quella giornata che sapeva di sole e sale
"Si accomodi"
"Oggi il suo medico è assente, lo sostituisco io"
Una figura che subito le rimase impressa, non uomo e non donna e pure con un che di familiare.
Accomodata sulla sedia ginecologica da dietro la mano gentile del medico l'afferrò tenendola stretta allo schienale mentre l'altra conduceva un fazzoletto impregnato di anestetico alla sua bocca, un bacio sulla guancia e un sussurro, buona notte tesoro
"Svegliati tesoro"
Aprì gli occhi, provò a muovere le mani ma erano bloccate
Una sorta di gogna non le permetteva di chiudere le braccia, mentre i piedi erano ben stretti alle gambe della poltrona ginecologica esponendo da sotto il vestito il suo sesso
Di fianco a lei un carrello operatorio con sopra celati da una penombra ogni sorta di strumento
Ciò che contrastava tale spaventosa situazione erano le mani dolci di questo medico, le labbra gentili che dispensavano piccoli baci come dati ad un fiore mentre le mani sbottonavano la camicetta a scoprire i seni
Inutile provare a parlare, nella sua bocca una sfera stretta tramite un saldo cintolino che le permetteva in maniera sorda solo suoni più simili a gemiti, no a parole
Installate attorno a lei telecamere, da ogni angolazione gli obbiettivi vedevano tutto, tra le sue gambe, i suoi seni e il suo volto che esprimeva confusione, spavento ma anche altro
Il medico sotto il suo camice era vestiə di tutto punto in nero, proprio quel tipo di abiti da dominatore, ma non era violento ansi
Massaggiava la sua pelle, il suo volto, le cosce con unguento profumato. Spavento, confusione, ma profumo e dolcezza.
Ai capezzoli della donna bambina dei morsetti, prima uno e poi l'altro. Stretti al punto da fare male, un male che però non era male
Campanelli a questi morsetti che tintnnavano al minimo movomento addominale concesso mentre la lingua della figura assaporava quei capezzoli turgidi costretti e tintinnanti
Una mano che si faceva posto tra le labbra del suo sesso senza nessuna violenza.
Paura, confusione e assurdamente piacere
Una leggera pressione e una fuoriuscita di umore invitò le dita della figura a scassinare l'apertura come un pratico ladro facendo rivolgere lo sguardo al cielo della donzella distinguendo una parola tamponata, DIO.
Non più paura nel volto, ma confusione, piacere
Questa mano come delle onde leggere che si inoltrano tra gli scogli apriva, cercava
E il sesso della donzella gonfio e roseo si faceva cercare, si faceva aprire, si faceva profanare sepre di piú
Al suo fianco la figura baciava la bocca occupata, il collo, i seni
Mentre la mano in autonomia cercava
Dal carrello chirurgico raccoglieva oggetti ed esplorava sempre più profondamente aprendosi la strade piano e lentamente
Nella stanza quello che veniva ripreso proiettato su schermo, nel dettaglio evidenziando ogni minuzia
Ma quello che prima non si era notato è che non erano solo la donzella e la figura. Con la luce degli schermi si intravedeva una platea allestita con delle sedie
E su queste sedie maschi dal volto celato, a petto nudo, dal fisico definito quel che basta da vedere nelle poca luce che sembravano selezionati con criterio per tale spettacolo
Uno spettacolo di perversione dedicato a uomini belli con i volti celati
Osservavano in rigoroso silenzio imposto dalla figura che offriva in pasto la visione dal principio dedicando alla donzella attenzioni atte a rendere spettacolo di un piacere ottenuto con la paura ma senza dolore
Slegò una caviglia e poi l'altra
Afferrata con dolcezza dalla nuca la figura voltò la donzella agganciando la gogna allo schienale dal collare obbligando la doncella a mettere in mostra la schena, il sedere e un primo piano del sesso lavorato e gonfio come quello appena sotto al buco piccolo e stretto tra le natiche afferrate e divaricate di modo da mostrare a tutti, pubblico e camere la rosea vulva divaricata e un culetto minuscolo a decoro come il centro di questo quadro
La faccia premuta contro la ecopelle della sedia
Piccoli morsi e graffi che rsalgono la schiena e le dita che aprono e affondando rendendo ben visibile tutto
Afferrata poi dai fianchi e l'affondo
I campanelli ai capezzoli che tintinnano ad ogni spinta
"Hoooo" pulsaziono provenienti dalla carne dentro la carne, un profilattico pieno e ben annodato messo sul vassoio di fianco alla sedia, poi ancora presa dai fianchi, ancora pulsazioni e un'altro profilattico pieno e ben chiuso. Graffi carezze baci da parte della figura e nel mentre spinte e pulsazioni, tintinnio e profilattici gentilmente depositati fino allo stremo fino a che la figura ne uomo ne donna libera la donzella porgendo il suo genitale alla bocca della donzella che é stata spinta, che viene spinta. Pulsazioni, il fazzoletto alla bocca, buio.
La donzella si rinviene nella sua macchina
"Ma cavolo è stato un sogno?"
Ritorna a casa dalla sua famiglia, come sogno è stato intenso, si sente ancora la pressione tra le gambe leggermente informicolite
Bussa il corriere, un pacco per lei.
E dentro il pacco una busta con messaggio scritto.
"Se vorrai ti guarderai, è il tuo segreto.
Chiama per essere ancora visitata darling, kiss 💋 " con il profumo e il rossetto della figura.
Su una chiavetta usb tutto, il sogno, un segreto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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