Il ritorno di Sabrina 1 parte

Qualcosa era cambiato da quella notte. Sabrina lo aveva deluso e lei lo sapeva. Il suo cuore e il suo corpo faceva male per la consapevolezza di averlo deluso. Sebbene avesse pagato la sua penitenza, il rimorso la avvolgeva ancora. Sabrina gli aveva giurato che non lo avrebbe mai più deluso.

Il tempo è arrivato come sempre, ora e luogo. Sabrina stava aspettando questo momento. Aveva preparato il suo corpo per lui per come lo desiderava. Le sue gambe erano lisce fino al basso ventre e le labbra bagnavano il morbido tessuto di cotone della veste ..lei si era già bagnata ancora prima di iniziare.

Qualche giorno prima si era parlato del programma di questa serata e lui le aveva ricordato che il contatto visivo diretto era un segno di sfiducia nella sua autorità e non le era concesso. La sua risposta era: certo Mio Signore lo so. lei lo ha sempre saputo, ma per Sabrina osservare i suoi occhi scuri era così difficile da evitare. Era più che semplicemente bello. Era bello, come un dio greco. Ha scoperto che ogni volta che gli occhi si incontravano, lui avrebbe tenuto il suo sguardo, come la sua capacità di leggere la sua mente e soprattutto la sua anima. Si sentiva debole e incapace di distogliere lo sguardo dal suo..

Sabrina era già scesa per strada per aspettarlo, In lontananza lei lo vide Lui accese i fari ...Lui era lì; la stava aspettando e da lì a poco l'avrebbe presa. Un calore fluttuava nel suo corpo, mentre un impulso di eccitazione iniziava a risvegliarsi nelle sue vene. Tutte le sue paure, tutte le sue preoccupazioni si sono dissipate. Sabrina sapeva che apparteneva a lui ed anche per sempre . Lui la possedeva e lei era di sua proprietà.

Mentre camminava verso la macchina Sabrina sentiva ed amava la sensazione dell'essere posseduta e sentiva pulsare il sangue nelle vene. Lui non l'ha mai fatta sentire usata o come se fosse semplicemente una proprietà, ma la possedeva. Sabrina lo sapeva e la sua figa incominciava a grondare al solo pensiero di cosa avrebbe potuto farle, specialmente quando era arrabbiato.

Sabrina conosceva il suo posto in macchina, Era la sua schiava e, quindi, non era uguale a chi poteva sedersi sul sedile anteriore. Istintivamente salì sul sedile posteriore e procedettero verso la sua abitazione .
Lui Ha aggiustato lo specchio retrovisore in modo che fosse completamente visibile. C'era quello sguardo nei suoi occhi. Non ci sarebbero state chiacchiere stasera. Era silenzioso e aveva gli occhi pieni di agitazione. Era arrabbiato oppure no e soprattutto La sua rabbia era cattiva o buona... La sensazione era che sarebbe stata una bella serata . Ancora prima di entrare lui disse con voce piena e ferma...
"Togliti i pantaloni", Sabrina sapeva benissimo di non dover mettere in discussione la sua autorità e rapidamente scivolò fuori dai pantaloni e glieli porse.

"Lascia le mutandine, ma dammi la camicia e il reggiseno, ora!" la sua voce era bassa e pericolosa. Sabrina obbedì sentendosi nuda e vulnerabile. "Rimetti la giacca, ma chiudila a metà", mentre la guardava con attenzione . Non poteva disobbedire anche se la sua nudità la faceva stare a disagio.
Una volta arrivati, le porse qualcosa. Abbassò lo sguardo, rendendosi conto di cosa fosse. I suoi occhi cercarono il suo e poi istintivamente si abbassarono. "Mettilo," le disse.
Era un guinzaglio ...
Il tessuto era morbido, ma gli scopi erano forti. Era passato molto dall'ultima volta che lei aveva avuto onore di indossarlo ...ma era elettrizzata . Sabrina aveva desiderato ardentemente la sensazione di essere collarata, un piacere sottile ma forte ..il simbolo visibile della sua appartenenza. Un bel modo di manifestare al mondo che la circondava che lei apparteneva al suo padrone . Lei a questo pensiero era eccitatissima Con questo il mondo poteva vedere che era di proprietà.