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Il mio diario: preparazione alla prova


di Fioretrav
17.06.2022    |    691    |    12 9.7
"Diverse volte fui convocata nell'ufficio del mio responsabile ed i toni con i quali venivo rimproverata gettavano ancora più benzina sul fuoco che avevo dentro..."
Premessa:
Questo è il seguito del racconto "Il mio diario:prologo".
E' la preparazione alla quale il mio Padrone mi sottopose prima della prova necessaria per passare da puttana a sua schiava.
Spero vi piaccia.
Il mio Padrone aveva messo a dura prova la soglia di sopportazione del mio dolore nelle varie sessioni che quasi quotidianamente effettuavamo.
I miei capezzoli erano stati sottoposti a sessioni molto dolorose...amava farmi stringere i capezzoli da una molletta che poi veniva stretta da un'altra molletta alla base per un tempo che sembrava interminabile...quando mi permetteva di liberarli lo ringraziavo e mi sembrava quasi di scodinzolare come una cagnetta in calore.
Anche le grucce a pinza erano diventate uno strumento di tortura dei miei capezzoli...posizionavo le pinze ai capezzoli e poi tiravo la gruccia in avanti facendo attenzione a non liberarli altrimenti sarei incorsa in punizioni più severe...il cucchiaio di legno,o peggio ancora,oggetti di grosse dimensioni per il mio buchetto erano posizionati vicino a me e sembravano guardarmi speranzosi di potersi accanire sul mio corpo.
Il risultato di queste sessioni erano sorprendenti...i miei capezzoli diventavano giorno dopo giorno più grossi e sensibili ed anche il mio seno sembrava essere più voluminoso.
Lo stesso trattamento veniva riservato anche alla mia lingua ed avevo imparato a tenerla fuori fino a lambire la punta del naso o del mento.
Aveva il mio numero telefonico e non esitava a messaggiarmi e talvolta a chiamarmi per soddisfare i propri desideri...solo quando ero a lavoro mitigava le sue richieste e potevo contrattare,faceva parte del nostro patto...ero la sua puttana,ma ci teneva a non crearmi problemi ed io cercavo di accontentarlo in tutto nella speranza di passare presto dalla condizione di puttana a quella di sua schiava.
La voglia di essere sua schiava mi spingeva a superare piano piano tutti i limiti e le remore che avevo...lui era consapevole di tutto questo e mi proponeva sempre cose più audaci.
Tremavo come una foglia ad ogni bip del mio telefonino,ogni volta che squillava mi saliva il cuore in gola...poi leggevo il messaggio o rispondevo ad una sua chiamata e l'agitazione si trasformava in eccitazione...il mio buchetto iniziava a pulsare e a bagnarsi e la voglia mi assaliva trasformandomi in una puttana pronta ad aprire le gambe e farsi scopare senza alcun preliminare.
Il mio Padrone conosceva tutto di me,le mie voglie,i miei stati d'animo ed i miei pensieri,quindi mi aveva ordinato di portarmi dietro,quando uscivo,un plug anale,mollette e nel baule della mia auto tutto il necessario per trasformarmi in Milena...trucco,parrucca,intimo e vestiti che lui aveva scelto e avevano poco da invidiare alle prostitute che di sera battono per le strade.
Un giorno mi ordinò di passare in un sexy shop e mentre eravamo in video chiamata scelse un dildo in gomma di modeste dimensioni in circonferenza,ma abbastanza lungo.
Mi sorpresi per la sua scelta...amava osservare il mio buchetto appena liberato da oggetti abbastanza grandi e vederlo ancora aperto prima che si richiudesse
Capitava spesso che mi chiamasse mentre ero a lavoro e mi ordinasse di andare in bagno a riempire il mio buchetto con il plug che avevo sempre con me e a tenerlo anche per tutto il tempo della giornata lavorativa.
Ero sempre più presa e distratta...l'eccitazione si impossessava di me e il mio lavoro ne risentiva...diverse volte fui convocata nell'ufficio del mio responsabile ed i toni con i quali venivo rimproverata gettavano ancora più benzina sul fuoco che avevo dentro...faticavo non poco a tenere il controllo mentale,anche il fisico ormai reagiva da solo...un giorno,a seguito dell'ennesimo rimprovero,i miei capezzoli iniziarono ad indurirsi,sembravano volessero bucare la camicia,e lo sfregamento della stoffa sopra mi condussero alla soglia del godimento che riuscii a bloccare serrando forte le gambe.
Lui rideva e godeva ascoltando quello che avevo provato a seguito delle sue richieste e godette ancora di più quando raccontai l'episodio del rimprovero e di quello che stava per provocarmi.
Quell'episodio fu lo spartiacque della mia condizione e l'inizio del passaggio definitivo da puttana a schiava.
Da quel giorno pretese che il mio corpo,sempre liscio e depilato, indossasse sotto i vestiti autoreggenti e perizomi,mi insegnó a fare scomparire la mia parte fisica maschile e volle che il mio buchetto fosse sempre occupato...ecco la spiegazione di quel dildo.
Mi disse che una puttana deve farsi trovare sempre pronta e in ordine e poi aggiunse che se il mio responsabile avesse voluto passare dai rimproveri alle punizioni corporali non potevo essere impresentabile
Mi feci giurare,in virtù del patto che avevamo,che mai e poi mai avrebbe avanzato un ordine del genere e lui acconsentì,ma tutto aveva un prezzo ed il prezzo da pagare fu quello di indossare sempre intimo femminile e sexy sotto i vestiti e quel dildo doveva diventare parte di me da quando uscivo di casa fino al rientro...il tutto doveva essere sottoposto a controllo ogni volta che lui volesse...improvvisamente,durante il giorno mi messaggiava,io mi recavo in bagno e tramite videochiamata verificava se avessi ottemperato alle sue richieste.
Quella sua richiesta metteva ancora di più a dura prova la mia resistenza mentale...la femmina puttana e desiderosa di diventare schiava rinchiusa nel mio corpo gridava e si dimenava per uscire allo scoperto e manifestarsi...la consapevolezza di essere vestita come una donna sotto ad abiti maschili faceva si che il mio corpo non rispondesse più alla parte razionale del mio cervello e più volte mi accorgevo di assumere atteggiamenti e movenze equivoche...soprattutto quando camminavo...se accadeva sul posto di lavoro mi fermavo e fingevo un capogiro...quando succedeva per strada invece davo libero sfogo al mio ancheggiare confortata anche dall'uso della mascherina che mi rendeva praticamente irriconoscibile.
Arrivò così la richiesta tanto attesa della prova che mi avrebbe elevato dalla condizione di puttana a quella di schiava del mio Padrone.
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I vostri commenti sono sempre graditi e magari possono spingermi a raccontare il seguito.
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