Lui & Lei
Tutto torna, con karma...
di WithoutWith
01.10.2019 |
4.215 |
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"Tutto accadde, stava accadendo e doveva ancora accadere!
Le misi le mani sui fianchi, sentivo il laccio intrecciato del grembiule che indossava..."
Quella mattina mi ero preso una pausa dal lavoro, avevo bisogno di un pò di mè, decisi di andare dalla parte opposta, percorrere la direzione che non percorrevo ogni mattina, vedere gli scorci che non vedevo ogni giorno...ero certo di cosa volevo, sapevo perfettamente che avrei raggiunto il mio obbiettivo quando guardandomi attorno, non avrei saputo dove mi trovavo, e così andò, così inizio tutto...Stavo bene, avevo corso all'alba, mi ero fatto una doccia e una buona colazione, non avevo bisogno di nulla se non di perdermi...così partii in quella direzione, guidai per quasi 2 ore...gli scorci erano belli, le cose nuove, si facevano osservare, al contrario di tutto ciò che è consueto... ad un certo punto vidi uno di quei bistrò, avete presente quelli che vedi nei paesini della Camargue oppure sulla costa Atlantica dei paesi baschi francesi, ecco, uno era proprio li, credo tra le colline del barbaresco, davanti a me!
Parcheggiai, mi avvicinai all'ingresso e mi trovai davanti una vecchia lavagna che traboccava di meravigliose visioni, erano elencati con ordine e precisione molteplici prodotti da forno, scritti con gessetti colorati, nulla di più gradito in quel momento.
Entrando notai subito che non c'erano clienti, tutto era pulito, si poteva anche apprezzare una piacevole sottofondo musicale...presi posto su una specie di divanetto vintage, notai che su ogni tavolino c'era una candela profumata con tovagliolini colorati...poco a lato dominava una grande finestra, rettangolare, che affacciava su un vigneto pazzesco; aveva tende in lino, colorate dei colori dell'autunno..i muri grezzi ed irregolari davano un certo fascino a quel posto, insomma mi piaceva, mi ero perso davvero bene!
Pensai...pensai che ero felice, che bastava davvero poco ma non mi tornava tutta quella serenità!
Ecco, vi è mai capitato di trovarvi dentro una di quelle situazioni in cui non riuscite a capire se tutto è finto o se lo stiate davvero vivendo?...quel mercoledì mattina era un giorno così, di quelli che non capitano, e se capitano non ti tornano perchè NON CAPITANO!
Ora vi racconto, con Karma...
...Dietro alla vetrinetta della pasticceria si scorgeva una tenda che separava il laboratorio dal retro...vidi che una persona in quel posto c'era, quindi mi schiarii la voce e pronunciai un gioviale "BUONGIORNO!"
Fu lì che mi persi ancor di più, non solo geograficamente come innegabilmente mi accadde quel dì ma ora anche i miei sensi non avevano appigli.
Da li a poco prese forma una donna, non molto alta, capelli rossi raccolti, due lunghi riccioli di bronzo le si tuffavano nel vuoto dal copricapo che indossava, aveva una pelle chiara e due occhi neri come il più intenso caffè Boliviano.
Mi si parò davanti e con una voce suadente mi disse "Buongiorno a te!"
Da li in avanti non seppi più capire dove iniziava o finiva la realtà...non chiedetemi come, e perchè ma l'unica cosa che riuscii a pronunciare fu: “Sei bellissima" ero senza fiato, una cosa, non so cosa, qualcosa che non entrò soltanto in quella stanza ma mi entrò dentro come il gelo in inverno o come l'afa in estate, senza nulla poter fare...
Lei arrossì, abbassò lo sguardo ed emise un tenero "Grazie".
E adesso? mi chiesi dentro di me...adesso???
Mi si avvicinò, sentii il profumo della marmellata di lamponi che probabilmente aveva da poco usato per guarnire qualche muffin ma non era l'unico profumo vivido, era davvero bella; mi chiese che cosa gradivo ma io non ebbi fiato ne forze per fare o dire qualunque altra cosa, ero li, a fissarla..così mi disse, "allora berremo un the".
In quel preciso istante, non riuscii a fare null'altro che un passo in avanti, verso di lei, avvicinai le mie labbra alle sue, come guidato da una forza alla quale non poter oppormi, pensai con pensieri velocissimi, confusi e annodati...Avevo caldo, avevo freddo, sentivo felicità e avevo paura, tutto in un decimo di secondo, da moltiplicare per dieci per farne uno...cinque, cento, mille secondi... l'unica cosa certa? Mi mi aspettavo unsonoro ceffo ad occhi socchiusi, che mi avesse risvegliato da quel dolce torpore, fui però consapevole che non avrei potuto non baciarla!!
Non accadde, non lo fece.
Sentii le sue labbra, sentii il suo odore, sentii il suo respiro..ci baciammo per almeno un minuto, un lunghissimo e silente minuto.
Tutto accadde, stava accadendo e doveva ancora accadere!
Le misi le mani sui fianchi, sentivo il laccio intrecciato del grembiule che indossava..le sue mani fecero lo stesso, fummo assorbiti da quegli istanti.
Poi d'improvviso smettemmo, ci guardammo e, come due calamite da prima si attragono, ci respingemmo!
Lei si toccò i capelli e si sistemò la camicetta bianca con bottoni perlati che indossava; io feci un passo di lato e le dissi, " un thè va benissimo"...
Tornò dietro il banco, prese le tazze e una teiera in ceramica, mise sul banco anche una scatola di legno dalla quale sbordavano ordinate le bustine di the.
Ero imbarazzato, era imbarazzata, così squarciai quel velo dicendole " io mi chiamo Marco, non sono di queste parti, mi sono perso e tu sei davvero bellissima"...lei abbassò nuovamente gli occhi e mi rispose, " piacere, io mi chiamo Ilaria e, credo che forse tutto questo non è affatto male"..Le chiesi se fosse sola, mi rispose di si..eravamo da soli, entrambe con negli occhi una luce nuova ed entrambe con un fuoco dentro.
Ilaria prese il vassoio, fece nuovamente il giro dal bancone e accomodò tutto sul tavolino, il primo a destra della grande finestra panoramica, io la seguii, fui improvvisamente calmo, certo, deciso..lei fece per appoggiare il vassoio sul piano del tavolo ed in quell'istante la cinsi dolcemente alle spalle, le baciai dolcemente il collo; lei rimase con le mani appoggiate al tavolo, potei vederne un riflesso definito sulla vetrata, gli occhi chiusi, ne sentivo il respiro, con la bocca, profondo....insomma, era davvero bellissima!
Delicatamente lasciò il vassoio, si voltò piano, facendo passare le mie labbra da prima sul collo al lobo, poi alla guancia ed infine ancora e finalmente sulle sue morbide labbra!
Ci baciammo ancora, stavolta con un foga, le nostre mani non furono più immobili sui fianchi ma si fecero strada, stringevano...fù un esplosione.
Ora, tutto diventò perfetto, tutto come in quei sogni dai quali ci si risveglia e ci si dispera perchè non era tutto vero, bello......Bello come quando tutto torna.
Ilariaa fù davvero tutto quello che in quell'attimo desideravo ed io fui tutto ciò che lei desiderava!
Mentre i baci non terminavano mai, una sua mano si staccò dal mio collo, si allungò verso la tenda di lino colorata, e con forza ne chiuse una parte, poi mi spinse verso la porta e con la stessa mano di prima, diede un sonoro giro di chiave alla serratura...tutto iniziò così.
Lei indossava una lunga gonna a fiori, sulla quale ancora per poco vi era quel grembiule che con un paio di dita slegai da dietro la sua schiena e che lasciai cadere a terra con leggerezza...indossava una camicetta, quella bianca di cui vi accennavo prima, i suoi seni, meravigliosi e perfetti, si disegnavano sui tessuti, non indossava reggiseno, di conseguenza le nostre effusioni e lo sfioramento dei nostri corpi, rendeva i suoi capezzoli prosperosi, da segnarle la camicetta senza lasciare spazio alla fantasia..le mie labbra si "incamminarono" quindi verso il collo, ancora, e non era certo la destinazione finale.
Riuscii a staccarmi per un istante, la guardai in quegli occhi profondi, lei sorrise, le dissi che era bella davvero e mi sentii rispondere " anche tu lo sei" e incalzò “Non hai visto ancora nulla”.
Mi girai e le dissi “Vieni, siediti qui" indicando con la mano quel divanetto a pochi passi da noi...mi disse " siediti Marco"... iniziò cosi uno spettacolo che non mi aspettavo…
Lei cominciò a muoversi lentamente e sensualmente, ed era uno spettacolo vederla in quel modo, sapeva perfettamente farmi impazzire, e riusciva a non scostare i suoi occhi dai miei. .
Cosi piano piano cominciò a spogliarsi, prima la gonna, successivamente la camicia e poi mi si avvicinò soltanto in intimo.
Si sedette sulle mie gambe, e continuammo a baciarci, piu che altro continuai io a baciarla, dal collo ai seni, assaporai i suoi duri capezzoli e le mie mani non avevano meta...fu in quegli istanti che la mia mano raccolse da terra la camicetta, la arrotolai e dolcemente la bendai, da subito fece un sussulto ma poi si lasciò bendare, senza parlare o chiedere nulla, io per tranquillizzarla le sussurrai di farsi guidare dai soli sensi, che sarebbe stato meraviglioso e che avrei smesso in qualunque istante me lo avesse chiesto.
Il tatto, l’olfatto, avevo sempre desiderato provare ad usare i sensi...Giulia aveva un profumo inebriante, era naturale.
Una volta bendata la feci accomodare sul divano, le misi dei cuscini sotto la testa e iniziai a gustare ogni suo centimetro...la sentivo fremere mentre la mia bocca dai seni passava alla pancia e all'ombelico, le sue mani all'improvviso brandirono i miei capelli, come a pregarmi di farlo ancora...ma il gioco stava davvero diventando hot, cosi, inginocchiato alla base del divano, intento al baciarla, raccolsi il grembiule e le chiesi " posso fermare le tue mani?"...lei annui, incerta ma curiosa, cosi le cinsi i polsi e li legai al poggia gomito del divano...Tornai sulla sua pancia, continuavo a baciarla dolcemente e continuavo a sentire le sue contrazioni, ne coglievo la pelle d'oca e sentivo i suoi sospiri ormai ricorrenti.
Indossava un paio di coulotte di colore rosa, sulle quali c'erano disegnate delle piccole stelline, scesi quindi verso il suo pube, lo sfiorai e mi resi conto che il suo intimo non poteva che evidenziare la sua eccitazione, le sue mutandine erano zuppe, una macchia sottolineava quello che stava vivendo, sentii l'odore del suo sesso, ero eccitatissimo ma non era ancora il mio turno....continuai con la mia bocca a scendere piano, lambii il pube e mi diressi verso l'inguine, dove mi soffermai a lungo, ogni bacio ed ogni passaggio della mia lingua lambiva il bordino delle sue mutandine, a volte ne sfioravo apposta la superficie, ormai la biancheria era totalmente bagnata, lei era davvero bella anche cosi, come respirava e come godeva..pronunciava ripetutamente i mio nome con voce sommessa e altrettanto spesso la sentivo pronunciare "Oh mio Dio" e quasi sempre la contemporaneità cadeva nei momenti in cui più mi avvicinavo alle sue grandi labbra, ormai quasi visibili in trasparenza, attraverso quel sollucchero mieloso tra le sue gambe.
Era magnifico, mi ero perso ancora, questa volte non solo con il corpo ma con lo spirito!
Continuai ancora a baciarla, la mia bocca continuò poi dall'inguine, scendendo attraverso l'interno coscia, sempre lentamente, sempre con dolcezza.
Arrivai ai suoi piedi, erano piccoli, credo un 36, le unghie curate, le baciai ogni dito, continuando a sentire i suoi respiri impetuosi!
Tornai nuovamente su, piano piano, e finalmente la sentii rivolgersi a me, chiedendomi per favore di baciarla perchè non ne poteva più di quella dolce"tortura".
Sorrisi, sorrise.
Finalmente....le sfilai quell'intimo zuppo e tornai a baciarla sull'inguine...prima a destra, poi mi spostai a sinistra sfiorandole con la lingua il clito, Ilaria ebbe un sussulto, capii che ne aveva bisogno!
Mi dedicai così al suo piacere, gustando ogni goccia della sua eccitazione e facendola impazzire tra gemiti e contrazioni..
Facemmo l'amore poi per oltre un ora...ancora oggi, a distanza di 3 anni, lo facciamo come allora, con passione, pazienza e tanto amore!
w.w.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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