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Lui & Lei

Medicina Naturale


di Coinvolgenti
12.05.2020    |    1.938    |    29 9.9
"Rientrammo nella stanza, la rimettemmo alla pecorina, io gli misi il cazzo in bocca, anzi in gola ed il professore la scopava tempestandole di schiaffi il..."
Era da parecchio che un giovane ragazzo, molto ben dotato, riempiva la nostra casella di posta con tentativi di incontro e foto strabilianti, ma c'era un problema: non poteva ospitare. A furia di parlarne uscì fuori la possibilità di andare presso lo studio di un suo amico di cui da tempo era il bull, poiché questi era quasi impotente. Ero un po' indeciso, ma quando seppi che si trattava di studio medico, internista, allora mi venne in mente un copione molto interessante, poiché quella della visita un po' godereccia era un pallino da sempre. Organizzammo un primo pomeriggio in cui eravamo liberi e lo studio era chiuso di turno. Lei da un po' soffriva più del normale di colite e quindi pensava che la visita era seria, ma io le proponevo di mettere reggicalze e calze, al posto degli anonimi collant, e questa le appariva più un siparietto dei miei; con una scelta saggia femminile mise i reggicalze e le calze, ma le più semplici mai viste, per essere meno provocante. Alle 15,01 bussammo al citofono, il dottore ci aprì; ci presentammo ed io gli ricordai l'amico comune che avevo prenotato per me e mi raccomandai per una visita approfondita al mio Tesoro. Il Professore, molto professionale riempì una scheda per l'Anamnesi e solo dopo aver appuntato tutto le chiese di spogliarsi. Mia moglie, come al solito molto timidona nell'approccio - in effetti lo aveva visto 20 minuti prima ed un po' intuiva che la visita forse aveva altri scopi. Lui fu bravo in questo e disse: Signora può lasciare le calze, d'altronde sono così femminili. Iniziò a farla tossire, le solite manipolazioni, poi le chiese di sdraiarsi e iniziò la visita alla pancia. Lei sta davvero benissimo, una carnagione chiara ma di persona in salute, un bel corpo, gambe regolari, affusolate, un solo problemino, per il quale siete poi venuti, e riguarda la colite di cui soffre. Le chiese con cosa la dottoressa la curava e confermò che era il meglio che c'era nel Dispensario, per cui era ora di passare ad un rimedio alternativo che in questi casi più che utile è d'obbligo. di fronte al lettino, sulla parete vi era uno specchio, poi capii che dall'altra stanza si vedeva tutto; era una sua furbata per vedere gli incontri della moglie, poiché lei non lo voleva tra i piedi in quei momenti. Dico questo poiché lui si allontanò dal lettino ed andava verso il mobiletto dei medicinali; mia moglie pensava gli desse qualche medicina alternativa, invece si mise di spalle a lei e fece un cenno; per incanto si aprì la porta ed entrò il ragazzo, nudo, come un dio greco e con un membro lungo e ...prepotentemente proteso verso il cielo. Mia moglie riconobbe il sesso che le avevo proposto più volte, ma il ragazzo era la prima volta che lo vedeva e si fece rossa in volto. Io mi ci avvicinai e presi ad accarezzarle le gambe ed a dire di tranquillizzarsi, la situazione era sotto controllo; in effetti c'ero io ed il giovane, l'altro era estraneo al gioco. Il professore riprese a palparle il pancino ed a dirle di tranquillizzarsi e dopo l'avrebbe ringraziata e lui ed il suo studio erano a disposizione per tante e tante visite utili a prendere la medicina alternativa. Il ragazzo, istruito da me, nonostante stesse per scoppiare, la prendeva con calma; iniziò a baciarle i piedi, ma c'era la calza, allora dissi al dottore di sganciarla e porgere il piede nudo al suo "assistente" mentre io baciavo mia moglie. Tutte queste attenzioni per lei contribuirono a scioglierla ed il linguaggio del corpo diceva che era pronta; anziché continuare a serrare le cosce, prima le abbandonò dolcemente, poi le aprì sempre di più fino a spalancare la sua bella e profumata Pucchiacca; era il segnale che era pronta per il ragazzo. La facemmo girare dall'altra parte sul lettino, dove prima era la testa ora c'era il suo Paradiso spalancato; io e il dottore le sorreggevamo una gamba a testa e ci dilettavamo a succhiarle le dite dei splendidi piedi. Il ragazzo affondò quasi in un sol colpo con il suo palo, sembrava un invasato, la chiamava Regina, regina regina, come una cantilena; noi non avevamo capito, lei sì e quindi gli chiese, per incoraggiarlo, ma Regina di cosa? e lui mentre affondava sempre con più decisione, disse: Regina delle Troie. Quel letto per la violenza impressa nella copula finì sulla parete almeno 4, 5 volte; quando non ne poteva più, lo cacciò fuori e le sborrò il petto e la pancia, mentre lei continuava a dimenarsi, lo sentiva ancora dentro. Poi, ripresosi, il giovane indossò un altro preservativo e la prese alla pecorina, standogli sopra con il capo incollato al collo di mia moglie. Io pensavo fosse per qualche bacio invece, contravvenendo agli accordi tra me e lui, le aveva chiesto di incularla e lei aveva detto sì. Fu una inculata selvaggia, loro due si erano dimenticati di noi; il padrone di casa mi suggerì di andare nell'altra stanza e qui ebbi l'occasione di vedere dal vetro mia moglie che si concedeva al 101%. Il giovane toro cambiò posizione dell'inculata, si dispose supino con il cazzo che svettava e lei si accovacciò piano piano per farlo rientrare e dopo iniziò un sali e scendi che nemmeno una professionista del sesso poteva assicurare. La sua faccia spiritata come non mai era di fronte a me, a noi, non l'avevo mai vista così; me lo portai fuori, non potevo resistere; stavo quasi per chiedere scusa al professore ma, girandomi verso di lui mi accorsi che se lo stava già menando ed aveva anche una considerevole eccitazione. Ma scusi, lei non è........ sì, ma ha visto cosa stiamo osservando? Erano anni che non mi capitava, nemmeno con mia moglie. Rientrammo nella stanza, la rimettemmo alla pecorina, io gli misi il cazzo in bocca, anzi in gola ed il professore la scopava tempestandole di schiaffi il bel culone; d'altronde era stato il motivo sonoro dell'intero incontro. Dopo un po' lui venne, io lo spostai e presi il suo posto; la fica era ancora tutta fradicia e non opponeva resistenza; per sentirla avvolgermi il cazzo sputai sulle dita e le misi un po' di saliva; lei con una voce roca ed una spigliatezza che non le conoscevo mi disse, ma che perdi tempo, non vedi che ce l'ho tutto slabbrato, ma che ha un martello pneumatico al posto della mazza? Proprio così: della Mazza; non glielo avevo mai sentito dire, nemmeno nell'intimità tra noi. In effetti entrai con una facilità quasi vergognosa, più che un culo sembrava la fica di una prostituta scopata a turno da una decina di noi; sborrai appena messo dentro era troppo. Continuammo accarezzandola facendole fare uno spogliarello all'inverso mentre si rivestiva, era pronta a tutto. Dopo aver salutato, entrando in macchina mi disse: non so se lo rifaremo in 4 ma, con questi 2 no; mi hanno fatto sentire troppo Troia, ho paura di me stessa. Incassai, come contraddire il mio Amore?
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