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Lui & Lei

La loro prima volta - Parte 1


di Spadaevelluto
27.05.2019    |    175    |    0 9.4
"Lei nel frattempo si era messa un cuscino sotto la testa, aveva allargato le gambe per facilitare il suo compito massaggiava e gli scompigliava i capelli..."
Quel giorno era arrivato. Lo aspettavano da tempo e nei loro cuori e nei loro corpi, il desiderio li faceva vibrare come violini e stavano per esplodere. Lui, F., sulla trentina, manager capelli corti bruni e occhi marroni, alto, atletico e con il sorriso sempre sulle labbra e poi.. Lei, M. , di pochi anni più giovane, organizzatrice dell’evento al quale si erano conosciuti, bionda, alta, con pioggia di capelli biondi mossi sulla testa e due occhi verdi profondissimi e un fisico che faceva girare la testa. Il loro non poteva essere stato un incontro casuale. Sin dai primi scambi di battute una certa complicità e poi... nei messaggi e nelle lunghe chiacchierate via messaggio anche a volte fino a notte fonda la complicità mentale era andata oltre facendo presagire un qualcosa di stupendo e magnifico qualora i due corpi fossero venuti a contatto facendo incendiare la stanza.

Per quel giorno non avevano scelto a caso, ma la loro mente raffinata, peccaminosa e stuzzicante li aveva portati a scegliere con minuzia ogni dettaglio. Il luogo dell’incontro sarebbe stata una stanza di un motel di vera classe vicino a loro dove nessuno li avrebbe potuti disturbare, ma dove al contempo avrebbero trovato tutto quello che serviva per realizzare finalmente il turbinio di pensieri che avevano in mente.

Lui la passo a prendere e quando lei scese di corsa di casa con un sorriso raggiante gli salto in braccio e dopo un lungo bacio gli sussurrò nell’orecchio un timido ed emozionante “ciao”. Lui in tutta risposta non riuscì a dirle altro che “sei bellissima” ricambiando il suo sorriso. Lei era davvero bellissima, un vestito colorato leggero con una cinturina sottile che in quel giorno di primavera si muoveva coprendo il suo corpo perfetto e un paio di sandali bassi che mostravano i suoi piedi perfettamente curati per l’occasione. Non si sarebbe mai voluta staccare da quel forte abbraccio, ma sapeva e desiderava che il mondo sarebbe sparito a breve lasciando il passo alla loro passione.

Il viaggio fu un fulmine. Dopo le formalità che furono rapide ma non sembravano finire mai, lei aprì la porta e accese la luce nel loro nido del peccato. Lui entrò e chiuse la porta alle loro spalle. Era arrivato il momento. Lei si girò e, dopo averlo fissato negli occhi, lo spinse contro la porta e lo baciò con profonda passione più di prima. Lui in risposta la cinse a sé e la tirò forte più che mai quasi togliendole il respiro sollevandola poi dal pavimento e facendola aderire a sé più che poteva.

Si guardarono poi in torno ed esplorarono la stanza con la mente. Ogni angolo, ogni oggetto e ogni mobile sapevano benissimo che sarebbe stato utile alla loro passione. Lui la prese e mentre lei ancora lo stringeva forte, la accompagnò fino allo stupendo letto morbido e rotondo e la fece adagiare poi si ritrasse per ammirarla meglio. Un vero spettacolo. Il fuoco ardeva forte e non potevano più aspettare. Lui si face spazio al suo fianco sul quel letto morbido e subito lei gli salì sopra togliendo con sguardo innocente e furbo i primi due bottoni della camicia e baciando la pelle che piano piano appariva. Lui invece non si fece perdere d’animo e fece scorrere le mani lungo quelle cosce stupende e lisce fino a sentirle sue. La camicia di lui ben presto volò via e lei, con viso soddisfatto si fermò ad ammirarlo per qualche istante. A quel punto, dopo un altro veloce e fugace scambio di passione con la lingua, lui decise che era arrivato il momento di togliere quel vestito che per troppo tempo gli aveva inibito la vista di quel corpo stupendo. Un po’ impacciato riuscì a toglierlo e quello che vide lo lasciò senza fiato. Era perfetta, era una dea. Le linee del suo corpo erano disegnate da una divinità e i suoi occhi e il suo cuore battevano forte nel petto al suo cospetto. Mentre le baciava il collo e il petto finalmente liberi, con una mano veloce fece saltare il gancio del reggiseno di pizzo nero di vera classe che ancora copriva quei monticelli sensuali e la magnifica terza di seno che nascondeva si rivelò a lui. Lei iniziò ad ansimare subito e passare le mani delicate con le dita sottili tra i suoi capelli mentre lui si avventava su quei seni sensuali succhiandoli dolcemente e sentendo sulla punta della lingua i capezzoli turgidi e desiderosi. Allo stesso tempo le sue mani forti e delicate erano sul sedere setoso di lei e la attiravano a se. Mentre si avvicinava al suo corpo e la loro pelle si toccava per la prima volta, lei passava la sua passerina calda ancora coperta dal perizoma di pizzo, sui pantaloni di lui dove una notevole erezione iniziava ad aver bisogno di libertà. Gli disse: “ci penso io a te”. Tolte le scarpe fece scivolare ai piedi del letto i pantaloni e le mutande e, questa volta, senza parole, rimase lei. Era grosso, era spesso ed era bello a vedersi. I suoi occhi si riempirono di voglia ancora più di prima. Lui la risvegliò dal torpore prendendola a tirandola di nuovo a sé tornando a dedicarsi al suo corpo e ai suoi seni. Sentiva questa volta, ancora più forte, il calore che usciva dalla passerina di lei che continuava a strusciare su di lui mentre notò che i suoi occhi erano socchiusi e che il suo respiro stava accelerando. La sollevò allora e la depose ancora sul letto, le sfilò i sandali, che nel momento di passione erano rimaste ai suoi piedini, e iniziò a baciarle le gambe salendo piano piano verso il frutto proibito. Lei nel frattempo si era messa un cuscino sotto la testa, aveva allargato le gambe per facilitare il suo compito massaggiava e gli scompigliava i capelli. Lo voleva con tutta sé stessa e era pronta a quel contatto che aspettava. Come un fulmine, in un secondo, la lingua di lui la colpì proprio lì. Sopra la stoffa del perizoma prima e sulle labbra calde direttamente poco dopo. Un lieve rumore di piacere uscì dalle sue labbra poco dopo e il collo si inarcò piano piano lasciando che le gambe si potessero aprire ancora. Lui diede ancora qualche colpo alla passerina calda ma poi decise di sollevarle il culetto sfilare quel perizoma. Mentre lei lo guardava con occhi languidi, lui strinse in una mano il perizoma e lo portò al naso per inebriarsi del suo profumo più dolce mentre socchiudeva gli occhi. La sua passerina perfettamente depilata era ora nuda e come un fiore si stava aprendo. Lui ci si rituffò a pieno e cominciò ad affondare la lingua in quel frutto profumato che rispondeva ai suoi impulsi con altrettanto calore rilasciando sulla ingorda lingua un nettare stupendo. Mentre continuava nel suo dolce compito trattenendo tra le sue labbra anche le labbra carnose della sua passerina, con un dito sollevava il clitoride leggermente e lo massaggiava con dolcezza per sentire ancora di più quel gusto nuovo che già adorava. Lei era in estasi, respirava velocemente e ripeteva il suo nome e quando fosse il suo desiderio.

Dopo qualche minuto, ritrasse le mani dai capelli di lui, impunto i gomiti e a malcontento si ritrasse a sedere per poi sporgersi in avanti. Voleva dare il suo contributo. Gli mise le mani sul petto e lo baciò forte sentendo nella sua bocca il gusto del suo piacere, poi si accovacciò a quattro zampe e estrasse la sua lingua facendola scorrere su quel membro duro che aveva di fronte agli occhi, era bello e lo voleva. Lui le raccolse i capelli per vedere quel volto all’opera e seguì il suo movimento. Dopo qualche inziale leccata lo accolse tutto nella sua bocca e il suo calore esplose sul pene facendolo impennare ancora di più. Era vogliosa e iniziò a succhiarlo lungo tutta la lunghezza con passione sentendolo suo. Nel frattempo lui aveva gli occhi socchiusi e provava immenso piacere, e una sua mano finì sul suo seno alla ricerca del capezzolo per torturarlo e stringerlo tra le dita. La sua reazione fu accelerare ancora di più e a lui divampò il piacere. Dopo un attimo la sollevò, la baciò e le sussurrò la magia che lei gli stava dando poi, si sdraiò sul letto e la invitò in un 69 per poter accedere di nuovo a quel nettare divino mentre lei lo incalzava con la lingua. Fu un gioco perfettamente sincronizzato: quando lui accelerava lei lo seguiva e nelle pause di lui, lei prendeva fiato e rallentava. Sarebbe potuto andare avanti ancora del tempo, ma… volevano altro. Si volevano.

Lei si interruppe, tornò tra le sue braccia e gli disse “ti voglio, ti voglio ora”. Lui..

Continua…

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