Lui & Lei
La legge della Stepsis

26.06.2024 |
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"Colpì anche un pezzo di cuscino..."
Conosciamo tutti molto bene il mondo della pornografia e sappiamo tutti bene quale è il ruolo della Stepsis e la "legge" per la quale si finisce a farci porcate.Avere la sorellastra figa che si fa scopare è la fantasia di molti ragazzi che si ritrovano con i genitori separati e/o risposati.
Posso dire di essere uno di quelli che ha avuto la fortuna di viverla.
Non starò troppo a dilungarmi su come e quando io sia arrivato ad avere una sorellastra, ma vi posso raccontare del momento in cui mia madre, dopo diversi anni di lutto e silenzio stampa sul lato relazionale, incontrò un uomo che la amasse davvero. All'incirca dopo un anno di relazione, lui le propose una convivenza condivisa tutti assieme nella sua casa di campagna.
"La casa è grande e ci sono stanze per tutti, sono sicuro che A non avrà problemi ad ambientarsi."
Max era un brav'uomo ed io, da figlio, fui contento di poter finalmente vedere mia madre splendere di nuovo di luce propria...tuttavia, nonostante fossi a conoscenza dell'esistenza di una figlia da parte sua avuta da un matrimonio fallimentare, di questa fanciulla al tempo vidi poco più che qualche foto di sfuggita.
Dopo varie discussioni interne la proposta di Max fu accettata ed io e mia madre, valutati tutti i pro e i contro della situazione, decidemmo di spostarci in quella casa tanto spaziosa che Max mi aveva fatto vedere in foto, mentre mia madre aveva già avuto occasione di visitarla.
Ormai erano diversi anni che avevo già la patente, per me il trasferimento leggermente al di fuori della città non creò problemi...anzi, considerando che passammo da un piccolo trilocale ad una vera e propria villa con piscina e di grossa metratura...beh, tutto di guadagnato direi, no?
Al tempo, prima del del trasferimento, non potevo ancora sapere quanti "vantaggi" avrei effettivamente acquisito.
Più di tutti uno di nome Ilaria.
Giunti alla villa, armati delle prime valigie e dei primi scatoloni caricati nei bagagliai della macchina, la vidi per la prima volta sull'uscio di casa.
Alta, riccia, viso con due zigomi pronunciati leggermente squadrato, naso leggermente a patata, occhi castani come i suoi capelli.
Fisicamente tonica, con una terza abbondante di seno, vita stretta con i fianchi più pronunciati, gambe slanciate.
Rimasi sinceramente un attimo rincoglionito, già da struccata era fenomenale.
Dentro di me pensai "Ah, ma quindi la legge della Stepsis è proprio vera!" ma non diedi particolarmente peso al pensiero.
Si avvicinò a noi:
"Lasciate che vi aiuti a portare dentro le valigie!" E così fece.
Una volta giunti nel grande salotto col divano angolare io ed Ilaria ci squadrammo rapidamente, squadrata con la quale confermai a me stesso che era proprio una gran figa. Il suo sguardo al contempo sembrava altrettanto compiaciuto.
"Beh, finalmente ci conosciamo! Ridicolo come sia passato un anno di fidanzamento tra i nostri genitori e non ci siamo mai visti prima eh?" Le dissi con tono scherzoso.
"Già, effettivamente è molto buffo!" replicò lei quasi imbarazzata.
"Beh, ehm...lasci che ti mostri la tua stanza dai! Così iniziamo anche a spostare le valigie e gli scatoloni."
Camera mia era praticamente grossa come due delle stanze della casa precedente.
"Wow...scusa ma quel letto?"
"Oh...hehe...beh..." Ilaria si rivolse verso suo padre.
"Quello è un regalo da parte mia! Benvenuto a casa A, spero davvero che andrà tutto per il meglio in questa nuova esperienza e che tu e mia figlia possiate anche andare d'accordo."
Un letto a due piazze con cassettone e materasso bello solido...Non era un segreto che Max fosse di buona famiglia ed un gran lavoratore, ma fu li che compresi che avevo fatto jackpot...Il compagno di mia madre era ricco sfondato, gentile e aveva una figlia figa come poche altre ragazze viste in vita mia.
Ringraziai calorosamente entrambi sia per l'accoglienza che per il regalo.
"Comunque la mia stanza sarà qui accanto alla tua se avrai bisogno di qualcosa, ok?"
E così ebbe inizio la nostra tranquilla convivenza e la mia conoscenza con Ilaria.
Facendo un passo avanti di diversi mesi, vi posso dire che la timidezza iniziale di Ilaria nascondeva una ragazza scherzosa, perversa e alle volte fin troppo diretta.
Ormai il sex humor era alla base di ogni nostra discussione e presa in giro, ma dove per Ilaria erano solo battute per me beh...fu ben più difficile da gestire.
L'estate era ormai nel suo pieno e da quando Ilaria aveva iniziato a girare in pantaloncini e canotta (senza reggiseno sotto) per me le cose si erano complicate di non poco.
Ilaria era attraente ed il mio corpo la percepiva. Nascondere le mie erezioni spontanee quando si piegava o faceva qualcosa di stupido ma allo stesso tempo provocante era una vera e propria tortura.
E così la notte, quando tutto taceva, nel silenzio della mia camera rilasciavo le mia fantasie a colpi di copiose sborrate.
Sotto voce, agitato nella mia solitaria passione, pronunciavo il suo nome:
"Oooh Ila...aaah..."
E sborravo, sporcandomi le mani e talvolta le lenzuola...notte dopo notte, sega dopo sega.
Una sera, dopo aver schizzato, preso dallo sconforto dissi tra me e me "Diamine, quanto vorrei averla anche solo per una notte."
Probabilmente qualcuno nell'alto dei cieli mi sentì, che si voglia dire divinità o spiriti o semplice legge di manifestazione, ma le carte sul tavolo erano pronte a girare a mio favore.
Altro passo in avanti, all'incirca un mese dopo quella mia richiesta indiretta al destino.
Una notte tornai tardi a casa e fui accompagnato da amici, perciò non feci particolarmente rumore al mio rientro dal momento che non dovevo parcheggiare la macchina nel vialetto.
Girai la chiave nella serratura, entrai, mi chiusi la porta dietro nel completo silenzio notturno.
Andai verso camera mia dopo essermi sfilato le scarpe e vidi la luce della stanza di Ilaria ancora accesa.
Pensai tra me e me "vabbè, magari è rientrata anche lei da poco, la saluto e poi vado in camera."
Tuttavia, mentre mi avvicinavo alla porta socchiusa sentii ansimare dall'interno.
"Cazzo...non starà mica scopando con qualcuno??" Feci un passo indietro per rispettare la sua privacy...ma la curiosità era dannatamente troppa dentro di me.
"Male che vada, dopo la sbirciata scappo in camera mia senza farmi notare."
Mi affacciai dallo spiraglio, ma la vista fu ben diversa da quella che mi aspettavo.
Ilaria aveva addosso i suoi amati cuffioni bluetooth, era sdraiata sul letto con la canotta nera e la mano destra infilata nelle mutandine bianche.
Rimasi fermo nascosto, la ammirai mentre potevo percepire il mio cazzo diventare duro come il marmo.
Mi toccai leggermente dai pantaloncini, ma mi fermai...che diamine, sarebbe stato veramente troppo un cliché se fossi fatto beccare così.
Presa dal suo momento e dalla sua musica la mia sorellastra continuava a masturbarsi, inconsapevolmente, davanti a me.
Il caldo divampava dentro di me e non era solo l'estate a farmelo sentire.
Fu quando pensai di lasciarla alla sua intimità che sul tavolo fu girata la carta del mio poker.
"Hmmm...A...dio mio ti voglio..."
Mi aveva visto?!? Mi aveva sentito?!? Il panico mi assalì, facendomi indietreggiare dall'uscio.
Soffermandomi un'istante però capii che non era successo niente di tutto ciò...ma compresi a pieno ciò che stava accadendo.
"Ti prego ti voglio...aaah!"
Si stava toccando pensando...a me!
"No dai non può essere vero, me lo sto immaginando" pensai, ma più il tempo passava e più le sue parole di piacere confermavano il suo desiderio di avermi.
Mi ritornò a mente quella sera di un mese prima, le parole che pronunciai risuonavano nella mia testa, quel mio desiderio inespresso di averla per una notte.
"A...cosa hai da perdere...male che vada ci sarà l'imbarazzo per qualche settimana ma nulla di più."
In realtà probabilmente se le cose fossero andate per il verso sbagliato avrei rischiato di compromettere l'intero equilibrio familiare, ma gli ormoni mi impedirono di prevedere un tale scenario sul momento.
Entrai nella stanza e mi avvicinai lentamente al letto e quando fui abbastanza vicino...semplicemente le toccai il viso.
Lei Sussultò dallo spavento e spalancò gli occhi agitata diventando bordeaux in volto.
Le feci segno col dito di fare silenzio, dopodiché, con un coraggio che ancora non mi spiego dove trovai, la baciai.
E da quel bacio innocente ne seguì un altro ed un altro ancora, sempre più pieni di passione.
Le sfilai le cuffie lanciandole sul comodino, non proferimmo parola.
Salii sul letto con lei, le tirai su la canotta lasciando scoperto quel seno leggermente cadente che mille volte avevo immaginato di stringere e leccare.
Scesi con la mia bocca sul capezzolo mentre con la mano andrai tra le sue gambe, dove lei senza pensarci due volte si sfilò le mutandine, lasciandomi maggiore spazio di movimento per toccare la sua figa, bagnata quasi al punto di colare.
Fu lei a tirare via la mia bocca dalle tette per baciarmi ancora e per poi, finalmente reagire; mi sbottonò i pantaloncini e li tirò giù con foga alla ricerca del mio turgido membro.
Qualche istante dopo le mie dita erano dentro di lei, mentre la sua mano, con presa salda, faceva su e giù sul mio cazzo ...il tutto mentre le nostre lingue si intrecciavano senza sosta, desiderose quasi di mangiare l'altro.
Mi posizionai tra le sue gambe e portai la mano libera attorno al suo collo, stringendolo.
Le mie dita battevano dentro di lei sempre più selvagge tant'è che si arrese e mollò la presa sul mio cazzo, portando le mani al di sopra della mia testa a stringermi i capelli...il rumore delle mie dita all'interno della sua fradicia figa risuonava lieve nella stanza.
Meno lievi erano i suoi gemiti che diventavano sempre più intensi mano a mano che il suo corpo si preparava per raggiungere l'apice del piacere.
"Non fermarti...non fermarti!"
Quella fu l'unica cosa che pronunciò durante tutto l'atto.
Continuai senza sosta fino a quando sentii le contrazioni vaginali dichiarare la vittoria delle mie dita ed il suo gemito più forte fare da accompagnamento al dichiarato orgasmo.
Senza pensarci due volte salii a cavalcioni su di lei e lei, come se avesse potuto leggermi nella mente, afferrò il mio cazzo con entrambi le mani, andando decisa e veloce fino a quando non esclamai un sottomesso "Vengo, vengo!"
La mia sborra schizzò poderosa coprendole parte del viso, dello chignon di ricci...colpì anche un pezzo di cuscino. Le ultime gocce colarono nel mezzo del suuo seno, sudato e bagnato ancora della mia saliva.
Affannati ed in silenzio ci guardammo...e realizzammo.
La sua voce tremò solo per pormi una scomoda domanda:
"Merda A...che cazzo abbiamo fatto?"
Fine della prima parte...?
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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