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Lui & Lei

La fisioterapista (parte 1)


di newoldfox
19.07.2024    |    49    |    1 8.0
"Rimasi con gli slip (questa volta invece dei soliti slip bianchi optai per un paio di boxer parigamba in filo di scozia blu con righe creme, elasticizzati, ..."
La conoscevo da quasi quindici anni ma non avevo mai pensato a lei come una donna.
Era la mia fisioterapista e andavo regolarmente da lei ogni mese.
Tutto era iniziato dopo un forte mal di schiena; il nominativo di questa signora mi era stato fornito da un’amica di mia moglie.
La prima volta che andai da lei rimasi un po’ imbarazzato quando mi disse di spogliarmi, ma superai quel breve momento pensando che mi trovavo di fronte ad una professionista della salute e non ad una donna. Da quella volta scissi la figura professionale dalla donna.
Ha poco meno di settant’anni, non particolarmente bella o attraente, ha un seno piuttosto piccolo e un po’ cadente, una corporatura media un viso regolare occhi azzurri molto chiari e una bocca con labbra sottili: ma sa fare il suo mestiere da allora non più avuto problemi alla schiena. I suoi trattamenti mi hanno mantenuto in ottima forma sono sempre andato volentieri da lei proprio per questo: il fatto che non fosse una “figona” mi aiutava a non farmi venire strane idee per la testa.
Da circa tre anni ha perso il marito per una malattia abbastanza breve e anche il suo aspetto è cambiato ( se devo essere sincero non in meglio), più magra, il seno più cadente gli abiti un po’ più comodi (probabilmente non ha rinnovato il guardaroba dopo i chili persi), più pensierosa…
Tuttavia negli ultimi mesi ha iniziato a provare per lei un interesse che mai avevo avuto…
Nell’ora trascorsa sul lettino mi venivano delle fantasie che mi scatenavano principi di erezione che cercavo subito di reprimere per evitare brutte figure.
Ci sono sempre riuscito… fino alla penultima seduta quando un’erezione più evidente delle precedenti mi ha fatto quasi uscire il membro dagli slip.
Provando un po’ di vergogna e molto imbarazzo mi scusai rimisi a posto il pene.
Lei per tutta risposta disse: “non si preoccupi, è normale che possa succedere durante questi trattamenti…” e continuò come se nulla fosse. A fine seduta mi diede l’appuntamento successivo: 4 luglio alle ore 19.00, scusandosi per avermi dato un orario insolito (normalmente mi riceveva nel primo pomeriggio) ma non aveva altri “buchi”…
Da quel momento aumentò sempre di più il desiderio di rivederla per sapere come avrei reagito alla sua vista e, soprattutto, al suo trattamento.
Il tempo sembravo scorrere lentamente e ogni giorno aumentava in me il desiderio di avere un rapporto con lei; il fatto che avesse diversi anni più di me accentuava ancora di più questa attesa: le donne più anziane mi hanno sempre attirato in modo quasi ossessivo. Da ragazzino avevo una vicina di casa di 5 anni più grande che mi iniziò al sesso; i primi anni di lavoro in ufficio ebbi rapporti più o meno frequenti con una collega di 45 anni (io ne avevo 25!). Insomma, le donne mature o molto mature ma comunque più grandi di me mi hanno sempre attratto.
Finalmente giunse il 4 luglio e alle 18 e 55 mi presentai nel suo studio, condiviso con altri medici ma a quell’ora ormai vuoto e semibuio per le imposte accostate.
Di solito sotto il camice aveva sempre avuto un paio di pantaloni con un taglio molto classico un gabardine con gamba a sigaretta poco sopra la caviglia mentre oggi sotto il camice non aveva i pantaloni ma una gonna leggermente più corta del camice….
Entrai nella sua stanza chiusi la porta e inizia a spogliarmi seguendo il solito rituale: orologio, catenina, portafoglio, monete, chiavi, camicia, scarpe, pantaloni sbottonandoli lentamente e iniziando a parlare dei soliti argomenti di chi non sa cosa dire per smorzare un po’ l’imbarazzo...
Rimasi con gli slip (questa volta invece dei soliti slip bianchi optai per un paio di boxer parigamba in filo di scozia blu con righe creme, elasticizzati, molto sottili e attillati che avrebbero evidenziato anche il più piccolo movimento del muscolo maestro.
Lei, senza prestare attenzione al mio abbigliamento intimo, disse di accomodarmi sul lettino e iniziò la terapia massaggiando prima i pedi e lentamente salendo su per le gambe parlando di viaggi in moto che faceva con suo marito, di posti da visitare, piatti tipici da gustare; essendo anch’io mia moglie motociclisti appassionati di viaggi parlammo per un po’ senza che potessi pensare a quello che mi sarebbe piaciuto fare con lei o alle fantasie che nel mese trascorso in attesa dell’appuntamento erano diventate quasi un’ossessione.
Poi come al solito infilò un braccio sotto la schiena e in quel momento il suo seno si avvicinò al volto, appoggiandolo alla bocca. Finito in quella posizione ritornò alle gambe salì fino a raggiungere l’inguine e in quel momento smettemmo di parlare..
Con le dita di si infilava tra il membro e le gambe provocando una immediata reazione del muscolo, continuando con i suoi soliti movimenti iniziò a sfregare con il polso e il dorso della mano e nello stesso tempo si appoggiò con la monte di venere al mio gomito sfregandolo in modo molto ritmico a tempo con il movimento delle mani in brevissimo tempo iniziai a sudare e l’erezione divenne veramente maestosa al punto lei mi disse: “questa volta non sente il bisogno di scusarsi?” facendo trasparire un sorriso malizioso che colsi in modo strano essendo coricato e il viso mi appariva tra i seni che da questa prospettiva sembravano più prominenti. Iniziai a muovere il gomito cercando di raggiungere il più possibile la parte bassa del pube, lei per cercare di agevolare l’operazione allargò leggermente le gambe facilitando il mio movimento. Nel frattempo rompemmo gli indugi e tirò fuori dai boxer il membro che, completamente in erezione fece la sua discreta figura mentre io tolsi il gomito e riuscii ad infilare la mano e mi accorsi che sotto al camice non aveva la gonna ma un paio di autoreggenti e mutandine non particolarmente sexy. Iniziò a masturbarmi usando il lubrificante naturale che aveva iniziato a uscire dal pene aggiungendo ogni tanto qualche goccia di saliva. La sua vagina era già parecchio umida e con il movimento delle mano gli umori aumentarono vistosamente. La posizione in cui ci trovavamo era una specie di 69 laterale io coricato e lei in piedi: sle sarebbe bastato passare la sua gamba sopra le mia testa e ci saremmo trovati in un 69 perfetto.
Continuammo così dalla sua vagina arrivava anche l’odore dei suoi umori, abbastanza marcato, con un sottile sentore di urina: passammo diversi minuti in questa posizione lei a masturbarmi e io a cercare di infilarle le dita nella figa ormai fradicia.
Prima che sborrassi si fermò, o meglio non raggiunsi l’orgasmo ma la sborra iniziò a fuoriuscire copiosamente, il cazzo rimase ancora duro e il godimento raggiunse l’apice: raccolse la sborra nella sua mano e io mi avventai leccandola avidamente mossa che la sorprese un po’ ma senza perdersi d’animo mi baciò recuperando dalla mia bocca quel succo che evidentemente pensava di essersi meritata. Poi finalmente si mise sopra di me e continuammo un fantastico 69 e raggiunse l’orgasmo sotto i colpi della mia lingua: la sua figa mi lavò completamente la faccia e il suo pompino mi fece sborrare nuovamente anche se in quantità ridotta ma soprattutto raggiunsi un orgasmo da vero animale…

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