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Lui & Lei

Il camerino del centro commerciale


di la_santarellacuriosa
05.09.2021    |    14.210    |    33 9.5
"Esco dal camerino e cerco Federico con lo sguardo, gli ho mandato il video mentre ero ancora nel camerino e, realizzo solo ora, avendo ottenuto ciò che..."

Domenica pomeriggio io e Federico decidiamo di passare del tempo al centro commerciale per fare un pò di shopping e per comprare qualcosa con i saldi di fine estate ! Nel primo pomeriggio , poco dopo aver pranzato, ci mettiamo in macchina per raggiungere il centro!
Mio marito aveva una sorpresa per me nascosta dietro il sedile! Un pacco non molto grosso e senza nessuna scritta sopra!

"Amore ti ho comprata un cosa che ti piacerà di sicuro! Poi lo sai che mi piace giocare con te !"
A queste parole avevo già capito di cosa si poteva trattare, considerando il maiale che è!
Apro il pacco e dentro trovo un bel vibratore abbastanza grosso e in aggiunta aveva pure la ventosa da poter attaccare da qualche parte!!

La mia reazione alla vista di quel bel giocatto è di stupore, anche se a casa ne abbiamo di diversi ma questo era molto reale e simile a un cazzo vero!

"Che porco che sei amore mio! Che peccato non poterlo usare ora però appena torniamo a casa ci divertiamo un po!"

Federico di tutta risposta: "Bhe mi sono già arrapato all'idea di guardarti mentre lo usi!"

Se lui si era gia arrapato io mi stavo bagnando un pochino e sentivo un po di calore salire su per il ventre! Si quel porco di mio marito mi aveva fatto venire voglia ma eravamo già arrivati al centro commerciale e pur volendo era forse impossibile giocare con quel grosso vibratore!
Si sottolineo forse perché Federico quasi mi lancia una sfida!
"Vale secondo me tu non saresti in grado di masturbarti in un camerino sei troppo fifona!"

Fifona io? No non lo sono e poi l'idea quasi non mi dispiaceva!
" Facciamo così stronzo, ti faccio vedere io se sono una fifona o meno, mi porto il vibratore e mi masturbo nel primo camerino che mi piace!"
Lui ridendo di buon gusto: " Si certo! Te lo porti e mi dici che ti sei masturbata e poi non lo hai fatto ".
Questo stronzo mi stava proprio sfidando!
"Ok amore allora ti faccio un video e te lo mando così hai la prova!"
Federico risponde con una grassa risata : "Non ci credo sei troppo fifona!"

Scendiamo dall'auto e entriamo nel centro commerciale, nella mia borsa ho il vibratore , mio marito è ancora titubante al fatto che io farò questa cosa! Entriamo nel franchising per eccellenza di vestiti più alla moda e accessibili a tutti! Nonostante sia domenica non ci sta tantissima gente il che mi facilita al meglio il compito che mi sono imposta! Scegliamo un vestito da provare e mi avvio verso un camerino!

Sono chiusa dentro e quell' abito nero mi fissa dalla gruccia. Il piano è di indossarlo senza biancheria, masturbarmi con il grosso vibratore regalatomi da Fede 1e fare un video che testimoni l’accaduto.
Guardo un porno per masturbarmi meglio? No meglio di no, magari si sente l audio! E allora cosa faccio? Ho attaccato il vibratore sulla panca, la mia figa è abbastanza bagnata ma non basta!
Come mi sono cacciata in questa situazione continuo a chiedermi! Forse aveva ragione Federico sono troppo fifona! Intanto lui mi aspetta
fuori dai camerini . Lo immagino impaziente, mentre fa avanti e indietro cercando di trattenere l’ansia.
Sfilo la maglietta di cotone e mi osservo seminuda, ancora in jeans e tacchi. Il disagio di questa situazione mi obbliga a guardarmi con nuovi occhi, come se aver accettato la sfida significasse prendere atto di un cambiamento radicale!
Le mie tette grosse e sode , la pancia rotondetta, il piercing all’ombelico con la pietra viola che lo incornicia è al suo posto. Slaccio la cintura e apro i bottoni, lasciando che i jeans cadano a terra. Ho un livido sul ginocchio destro, a ricordarmi di un pompino sventurato. Basta sono chiusa in questo camerino da troppo tempo e ancora non ho svolto la missione. Mi libero anche delle mutandine, infilo l’abito nero e guardo il vibratore che si tiene bene con la ventosa, lo tiro un po per vedere se viene via!++
Scatto la prima foto e la guardo. L’abito mi sta bene e accenno un sorriso imbarazzato mentre esibisco il giocattolo che nella mia mano sembra enorme e sproporzionato.
Credevo sarei stata eccitata dalla trasgressione, invece provo solo disagio, decido quindi di infilarmi due dita nella figa e scaldarmi a sufficienza. Sento la carne cedere in fretta, riconosce il tocco abile di chi l’ha studiata e allenata a venire in svariati modi; gli umori si aggrappano alla pelle della mano e scendono verso il palmo.
Capisco di essere pronta.
Mi accovaccio a terra, appoggio il cellulare sul pavimento in modo che si vedano bene i miei movimenti e lascio partire la registrazione di un video.

Il grosso vibratore entra senza problemi e io avverto subito una scarica lungo le terminazioni nervose di tutto il corpo. Avvio la prima velocità e mi concentro su quello che provo, nonostante senta la gente muoversi fuori dal mio camerino. Chissà se riuscirò a venire anche in questa situazione. La luce si spegne, sono rimasta troppo ferma, agito un braccio e per non distrarmi  aumento la velocità. Mi sono preoccupata senza motivo, ho raggiunto l’obiettivo di scollegare figa e mente. Basta un bel cazzone dentro che vibra e lei risponde. Lo muovo dentro e fuori, spingo in fondo la cappella e la mando in perlustrazione, magari scopro nuovi punti erogeni. Con la mano libera inizio a toccare anche il clitoride ed è lì che i mie pensieri esplodono completamente, ripescando ricordi che credevo di aver seppellito. Le dita diventano quelle sottili ed esperte di Peppe, un mio ex. Immagino anche il suo arnese – quanto mi piaceva! – sapeva usarlo con maestria. Eravamo la coppia peggio assortita che si fosse mai vista ma ci meritavamo dei premi in quanto a scopare, potevamo andare avanti anche due giorni a scopare, mangiare e dormire. Mi leggeva alcuni brani tratti dai saggi dei suoi filosofi preferiti, tizi mai sentiti con idee completamente fuori di testa che lui osannava come divinità illuminate. Per farlo smettere dovevo succhiargli il cazzo, farlo drizzare a dovere e salirgli sopra come un puledro da domare. Quando raggiungevo l’orgasmo ogni tanto impazziva, eccitato da questo cocktail di filosofia e sesso, mi chiedeva di mettermi a pecora, leccava velocemente l’ingresso del culo ed entrava senza troppi indugi. Mi ricordo che era instancabile, me lo voleva proprio sfondare e io rigurgitavo orgasmi e spasmi finché non mi graziava con una sborrata sulla schiena. Certi intellettuali bisogna saperli prendere per il verso giusto prima di scoprire le loro vere doti.

Mentre ripercorro il viale della memoria non smetto di armeggiare col vibratore e ignoro la gente che bussa alla porta, le voci, il male alle gambe, la scomodità dello spazio angusto. Caccio dentro e fuori come una lama quel pezzo di gomma e lascio che un orgasmo incoroni la mia performance. Stoppo il video e lancio un’occhiata allo specchio: ho le guance arrossate che contrastano con la pelle bianca delle braccia!
Pago il vestito, l’ho sporcato e non mi sento ancora abbastanza ribelle per fregarmene.
Esco dal camerino e cerco Federico con lo sguardo, gli ho mandato il video mentre ero ancora nel camerino e, realizzo solo ora, avendo ottenuto ciò che voleva è scomparso. Sarà scappato nei bagni a tirarsi una sega!
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