Naturismo non significa Scambismo

Ci capita spesso di sentir parlare di Naturismo in maniera sbagliata, associando questa filosofia ad aspetti legati all'esibizionismo, al sesso e addirittura allo scambismo, uno stereotipo errato particolarmente diffuso - purtroppo - nel nostro Paese, che necessita di essere smontato per non alimentare una conoscenza errata del fenomeno.

Il Naturismo è spesso frainteso e biasimato, tuttavia questa pratica si basa su principi di rispetto per se stessi, per gli altri e per l'ambiente naturale che ci circonda, presentandosi come una vera e propria filosofia di vita che nulla ha a che fare con finalità sessuali. Ma perché l’Italia sembra essere così indietro su questi temi? E come andrebbe affrontato il problema per riallinearci agli altri Paesi europei?

La situazione del Naturismo in Italia

Bisogna partire, purtroppo, da un primo dato di fatto: sebbene vi sia una evidente crescita del fenomeno, tanto che alcune regioni hanno aumentato il numero di spiagge riservate (solo in Sardegna se ne contano 4) in Italia il Naturismo non è così diffuso come in altre parti d'Europa e vige un generale pregiudizio nei confronti di chi lo pratica, dovuto proprio al fatto di non conoscere le basi di questa filosofia e di confonderla con altre pratiche sessuali poco comuni.

E' per questo motivo che molti amanti del naturismo scelgono di andare all'estero, spesso in Spagna (dove la cultura del nudismo è ben radicata e perfettamente accettata) o in Croazia, solo per citarne due tra le più popolari.

Questa arretratezza culturale è legata a diversi aspetti, sia sociali che di natura politica. Fortemente influenzato da valori religiosi e tradizioni radicate che rendono difficile toccare certi argomenti, il nostro Paese si trova rispetto ad altre nazioni europee molto indietro sia dal punto di vista legislativo che dell’accettazione del fenomeno da parte dell’opinione pubblica. Nonostante il riconoscimento di alcuni luoghi destinati alla pratica del Naturismo e qualche sentenza della Cassazione sull’argomento, in Italia manca innanzitutto una legislazione specifica: a più di 30 anni di distanza dalla presentazione del primo progetto di legge in materia, attualmente non esiste infatti qui da noi una legge specifica che regoli la pratica del naturismo, un vuoto normativo che rende difficile affrontare l’argomento in maniera seria.

Naturismo e opportunità turistiche

Il Naturismo è un fenomeno in continua crescita che interessa un po’ tutti i Paesi, Italia inclusa: una ricerca del 2017, per esempio, ha evidenziato come il numero di nostri connazionali coinvolti in questa scelta avesse ormai sfiorato le 500mila unità, con un netto incremento rispetto al passato. Un dato molto interessante, al quale va sommato quello relativo al fatto che solo un 30% di questi scelga di trascorrere le vacanze in Italia, per la mancanza di spazi e servizi ad hoc.

Anche per via dello scarso interesse istituzionale, il Bel Paese conta infatti un numero limitato di luoghi Naturisti, attualmente circa 50, molto più basso rispetto a quanto non accada in altre nazioni europee come Spagna, Croazia e Francia in primis, che risultano essere da questo punto di vista le più aperte e avanzate.

Ritornando alle “eccellenze” continentali, non è un caso, come detto prima, che queste nazioni stiano traendo enormi benefici dalla propria apertura al Naturismo: Francia e Croazia, per esempio, identificano con un’apposita concessione statale le spiagge nudiste, mentre la Spagna permette addirittura senza restrizioni questa pratica. Il tutto si traduce in un forte incremento del turismo a tema, un’opportunità che l’Italia tarda a cogliere mostrandosi ancora una volta poco attenta ai cambiamenti sociali.

Cosa comporta la mancanza di una regolamentazione nazionale

Il riconoscimento del Naturismo come un diritto per tutti coloro che intendono praticarlo non è un vezzo di chi ama questo stile di vita, bensì un intervento necessario per scongiurare problematiche e conseguenze non sempre piacevoli.

In primis, il vuoto normativo in materia crea un’incertezza legale per gli stessi naturisti e per le strutture che offrono servizi dedicati, che dunque si trovano a operare sempre in bilico tra legalità e illegalità. Non solo, questo aspetto rende anche più difficile trovare luoghi sicuri sotto ogni punto di vista in cui praticare il Naturismo, tant’è che non mancano episodi di discriminazione e violenza, avallati dalla mancanza di una legge che tuteli i diritti dei naturisti, e casi di intrusioni indesiderate da parte di persone che confondono il Naturismo con il libertinaggio sessuale e lo Scambismo.

Non meno importante poi è la già citata mancanza di attrattività turistica, poiché l’assenza di una regolamentazione nazionale del Naturismo limita le possibilità per molte località italiane, che potrebbero, come accade già all’estero, puntare su questo target per consolidarsi come destinazioni specializzate.

Mancando delle leggi in materia, infine, le stesse autorità locali hanno maggiori difficoltà nel controllare la pratica del Naturismo e garantire la sicurezza e il benessere di tutti i cittadini.

Sensibilizzazione ed educazione: due step fondamentali

Per i tanti motivi citati, è molto importante sensibilizzare il pubblico italiano sulla reale natura del Naturismo e del Nudismo, educando sulle sue fondamenta culturali e promuovendo lo sviluppo di luoghi adeguati per la pratica di questa scelta.

Molto si può fare attraverso un corretto lavoro di informazione sui diversi media, e noi cerchiamo di farlo da anni, ma è chiaro che fondamentale resta, come detto, un intervento istituzionale che riconosca in maniera ancora più netta il pensiero Naturista e lo equipari ad altre scelte individuali, garantendo la possibilità di praticarlo in maniera serena.

È dunque importante educare e informare le persone sulla vera essenza del Naturismo, promuovendo una cultura di rispetto e consapevolezza: solo così potremo garantire un ambiente in cui i veri Naturisti e Nudisti possano godere della loro pratica senza essere fraintesi o giudicati.

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