Ogni volta

PREFAZIONE
Non è farina del mio sacco, ma del sacco di casualmente69
Mi è stata regalata la possibilità di scegliere un racconto, tra tanti intensi, caldi e ironici pezzi di vita.
Ti ringrazio, ex Ariete.

"La sorpresa cambia lo scenario, altera il campo e le certezze."

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Pioggia, sbadigli, sapore di caffè ancora in bocca, semaforo e guarda ‘sto stronzo come cazzo ha parcheggiato ‘sto furgone. La radio mi mastica nelle orecchie rumori che più o meno mi fanno capire che il muro col Messico alla fine si farà, e che grazie alle intercettazioni del capogruppo di maggioranza lo spread è tornato a salire nonostante il boom di share della prima serata del festival. È tutto interessante … soprattutto adesso che piove e fa freddo. Mentre aspetto il verde mi stiracchio un po’ la schiena ancora addormentata… eh noo!! ’sta pubblicità proprio non la reggo!

Silenzio, il tempo s’è fermato all’incrocio di Piazza Quadrata … cassa, rullante, rullante, cassa, piatti … e ogni volta che non sono coerente, ogni volta che non è importante, ogni volta … che qualcuno si preoccupa per me.

Lì, tra sguardi infreddoliti e gente già incazzata di prima mattina, lì in mezzo, me ne sto con un sorriso da bambino a guardare il tergicristallo che batte il tempo, battere e levare, battere e levare.

Una canzone alla radio è un bacio appassionato , un pugno nello stomaco, un treno che è partito o un figlio che è nato. Quella canzone magari sta nel tuo spotify o tra i tuoi cd..la puoi sentire quando vuoi. Ma non lo fai mai. È già tua, non c’è bisogno di riprendertela. Ma quando te la danno, così, servita, senza neanche dirti…prego, ne prenda un po’! allora non puoi tirarti indietro. La prendi, la porti al palato e lì, subito, una scossa ti pizzica il cervello.

Ci frequentiamo da qualche giorno e già mi hai rubato l’anima. C’eravamo appena baciati, con passione, questa volta con quella passione che ti fa mordere le labbra e tremare la testa. Non che non l’avessimo fatto altre volte in quei giorni, quasi non facevamo altro da quando ci siamo trovati. Ma vai a capire, ora c’era qualcosa nell’aria, love is in the air, tanto per restare sullo spartito. Mani e labbra adesso corrono senza freni, gli occhi dicono che adesso sta succedendo qualcosa, qualcosa di nuovo, di inesplorato, lui è proprio lui…lei sarà proprio lei.

… e ogni volta che rimango, con la testa tra le mani, e rimando … tutto a domani.

Andiamo via di fretta, l’assolo di chitarra mi tocca le corde dell’anima mentre la prendo per mano. Cazzo…Sonia è bellissima. Ha dei riccioli biondi che ricordano Lady Oscar, gambe da cerbiatta e due seni dritti, duri, acerbi. E io inizio a toccarla, prima sotto la maglietta. Poi, piano piano in mezzo alle gambe, con dolcezza… o forse no, magari con dolcezza proprio no. La dolcezza è frutto dell’esperienza. Una mano giovane è volitiva, irruente. Vuole picchiare l’amico che ha fatto uno sgarbo, afferrare al volo le cose che passano davanti. Non sempre ci riesce. È l’esperienza ti insegna i tempi giusti,ma a sedici anni queste cose lo le sai, ed è giusto così.

Adesso ci baciamo di nuovo. La bocca ora si fa ansiosa, la mano timida. Il tappo è saltato, Dio così mi fai male… “amore” … sulla dolcezza forse devo ammettere che forse io non ero così male…cioè c’è di peggio … domani avrò pudore a chiedertelo, e non penso che lo farò.. ma sono sicuro che è il primo che tocchi, non può essere altrimenti … ti devo fermare.

Ti guardo. Mi guardi. Ti bacio, mi baci mentre litigo co ‘sto coso….ma come cazzo si mette. Ti sento ansimare, adesso sempre più forte, paura e piacere, gioia e vergogna, vita e amore a scuotere una notte d’estate dell’altro secolo.

A pensarci bene, questo è stato il mio primo menage a trois…io, Sonia e Vasco che con la testa tra le mani rimanda tutto a domani… Domani un cazzo. Adesso. Stanotte, anche se stanotte è pure adesso al semaforo di Piazza Quadrata.

È verde, un clacson sgraziato mi riporta al mondo. Riparto…e guarda questa co ‘sta Smart come cazzo guida. Però, carina…