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Lui & Lei

Settembre


di Membro VIP di Annunci69.it GiocoConTeXXX
17.12.2020    |    740    |    5 9.0
"È un invito a sciogliere i lacci del costume, sono certa che l’abbiamo capito perché anche senza vederlo lo percepisco ancora più vicino a me..."
---Solo un brivido SOFT, per giocare con immagini e parole---
Purtroppo il corsivo non viene mantenuto, l'ho sostituito con gli asterischi

Sono in ferie, mentre lei è in quel periodo di limbo tra l’essersi licenziata e il partire per una nuova vita all’estero. Trascorriamo ogni momento disponibile con gli amici, come quando eravamo più giovani, per stare tutti insieme il più possibile. Ci conosciamo da una vita e questo pomeriggio ce lo prendiamo per noi due sole per viziarci alle terme.
Non siamo mai state nelle piscine di questo hotel, ma ce ne hanno parlato bene e decidiamo senza pensarci su troppo di variare dal solito hotel di fiducia. C’è proprio aria di novità, di positività intorno a noi e il nostro umore è alto. Niente aria triste o abbacchiata da pre partenza, siamo cariche e ci avviamo decise dentro la spa. Ci cambiamo velocemente e siamo pronte per il nostro pomeriggio da regine. È un giorno infrasettimanale di settembre, il posto si presenta bene e soprattutto c’è poca gente, niente schiamazzi o cretini che pensano di essere all’Aquafan. La piscina termale è, come di consuetudine da queste parti, metà interna e metà all’aperto per cui usciamo subito in giardino e buttiamo il telo bianco che ci ha fornito l’hotel su due lettini a caso senza curarci di nulla, vogliamo solo goderci la giornata. Entriamo in acqua, è caldissima. Anche se siamo ancora a fine estate non mi disturba per niente, sento sciogliersi le cervicali e le preoccupazioni e mi ricordo di essere in ferie.
Il calore ha sempre avuto un effetto distensivo sulla mia razionalità andando a risvegliare istinti più profondi. ***Oddio sì che meraviglia.*** È più forte di me, non appena mi immergo nell’acqua calda ogni volta ho un brivido rapidissimo di malizioso benessere nel corpo che devo dissimulare e cacciare via perché è fuori luogo, sono in un ambiente pubblico, con un’amica… Non è proprio il contesto adatto per certe sensazioni, mi scuoto, deglutisco e chiudo la bocca che non mi ero nemmeno accorta di aver socchiuso in una smorfia di piacere.
“Dovresti venire a trovarmi in Francia, quando puoi prendere le prossime ferie?”
Non è ancora partita e mi sta già chiedendo di andare a trovarla, è fatta così, impulsiva.
Sono sempre stata io la razionale delle due e anche stavolta prendo tempo “Vediamo prima come ti trovi no?”
“Ma dai come vuoi che mi trovi con tutte le volte che sono già stata per lavoro”
“Si vabbè adesso è diverso, dovrai prima sistemarti e prendere i ritmi di vita… poi appena ti sei ambientata vengo”
“Ma infatti non ho detto subito. Dicembre è perfetto, mi sarò ambientata e tu hai le ferie natalizie. Vieni su a fare Capodanno”
La prima oretta se ne va così tra chiacchiere in acqua e sul lettino, risate, progetti per la nuova vita e un volo prenotato per il 29 di dicembre.
E poi vedo quello sguardo e quel movimento di sopracciglia. Ormai il sole sta tramontando e non ha più gli occhiali da sole addosso. Siamo una di fronte all’altra, ma sta guardando oltre, dietro di me. È un uomo, già lo so.
“Carino…”
Mi giro con discrezione e vedo questo ragazzo alto, capelli scuri e all’incirca della nostra età, forse qualche anno in meno. Ha l’asciugamano bianco avvolto intorno alla vita ed è a petto nudo, rivelando un fisico asciutto ma proporzionato. Il classico tipo che piace a lei, con l’aria da bravo ragazzo. Lo segue con lo sguardo sicura che andrà a raggiungere una fidanzata, si avvicina, ci supera ed entra in piscina solo. Partono le congetture, perché in un giorno lavorativo un ragazzo giovane è alle terme da solo?
“Beh secondo me dovremmo chiedergli se vuole fare un aperitivo con noi, se è da solo potrebbe fargli piacere. Alla peggio dice di no e chi mai lo rivedrà più?”
L’aperitivo alle terme è una tradizione, alleggerisce ancora di più la testa dai pensieri.
“Dai entriamo in acqua, ci avviciniamo, facciamo due parole e glielo chiedi”
“Io? No no lo sai che non riesco a fare ste cose, glielo chiedi tu”
Attacca bottone anche con i sassi per terra e non sta zitta un secondo, ma poi devo espormi io in queste occasioni. Io che sono la riservata delle due.
“Scordatelo, piace a te e tu glielo chiedi. Dai muoviti”
Non vuole schiodarsi da lì, qualche gioco di sguardi, ma nulla di fatto. Lui pare averci notate, ma non fa la prima mossa, forse è a disagio con quattro occhi che lo osservano neanche troppo di striscio dai lettini.
“Vabbè ho capito, io vado in sauna che tanto tu non la fai. Fai buon uso di questo momento, non posso lessarmi per farti flirtare!”
Mi alzo dal lettino e con calma mi avvio verso l’interno dove ci sono la sauna e il bagno turco passando prima a bere un bicchiere d’acqua e a legarmi i capelli in bagno, pur di perdere quanto più tempo possibile. Alla fine attraverso il corridoio, mi tolgo l’accappatoio, lo appendo all’esterno della sauna e tengo in mano solo il telo su cui mi siederò. Faccio per afferrare la maniglia della porta e una voce dietro di me:
“Stai entrando?”
Mi giro, è lui. Sono sorpresa, non me l’aspettavo. ***Ma tu cosa fai qua, mannaggia a te?! ***
“Si…”
“Allora aspetta che ti prendo un telo”
“No guarda, ce l’ho” e sollevo quello che ho in mano.
“Te ne serve un altro, te lo prendo” e si allontana verso una parete con degli armadi.
***Eh? Perché me ne serve un altro? Ma dove va?***
Apre un’anta e prende un altro telo pulito e piegato. ***Ma cosa fa? Pensa di essere a casa sua che si serve da solo?***
Torna e mi allunga il telo, lo ringrazio un po’ perplessa e decido che è meglio se entro in sauna. Si infila anche lui dietro di me. ***Oh madonna.***
La sauna è piccola, adatta a non più di quattro persone e le panche sono disposte a L. Non è di quelle moderne con le pareti in vetro e dalla porta non si vede praticamente niente, anche perché è appannata. Superato lo shock del caldo soffocante iniziale vedo che non c’è nessuno e opto per sedermi sulla panca corta, lui su quella lunga. ***Meno male che è vuota e non mi sono dovuta sedere accanto.*** Ha l’asciugamano avvolto intorno ai fianchi e da vicino in effetti è un bel tipo.
Un momento di silenzio, ci guardiamo, un sorriso e prende la parola. Mi chiede se è la prima volta che vengo perché non mi ha mai vista, lui invece è un habitué perché vive qui in paese e gli piace rilassarsi dopo il lavoro, i residenti hanno un abbonamento agevolato. Ecco perché si muove come fosse a casa sua. Di dove sei, cosa fai nella vita e il mio secondo telo appoggiato di fianco a me, non so cosa farmene.
“Comunque la sauna non va bene farla con fibre sintetiche addosso, è dannoso a queste alte temperature”
“Lo so ma non siamo in Finlandia dove la fanno nudi, qua si fa come si può” provo a tagliare corto nascondendo un po’ di imbarazzo.
“Io non ce l’ho”
“Ah”
“Togli il costume, ti ho portato il secondo telo apposta per coprirti”
“Ma no dai fa nulla tanto non resisterò molto qui dentro” credo di essere anche arrossita ma i 90°C secchi fortunatamente dissimulano per me.
Si alza e versa acqua sui carboni ardenti, arriva una vampata di calore da settimo girone infernale. ***Maledetto.***
“Ora devi toglierlo per forza”
È talmente piccolo qui dentro che gli basta un altro passo per mettersi davanti a me, è tra il divertito e il compiaciuto. Mi rendo conto che dall’angolo in cui siamo nessuno può vedere qualcosa dalla porta, ***sta per succedere qualcosa, lo so.*** Non faccio in tempo a elaborare una scusa gentile plausibile per svicolarmi, l’istintività prende il sopravvento e come adempiendo a un tacito accordo mi alzo. Lo guardo un secondo e mi giro dandogli le spalle non del tutto consapevole dei miei movimenti, prendo il telo pulito, me lo avvolgo intorno alla vita reggendo con una mano i due lembi e con l’altra mi raccolgo i capelli sulla nuca scoprendo il collo. È un invito a sciogliere i lacci del costume, sono certa che l’abbiamo capito perché anche senza vederlo lo percepisco ancora più vicino a me. Passano pochi secondi che sembrano dilatarsi nell’attesa sospesa di scoprire come deciderà di cogliere quest’occasione. E finalmente sento un movimento sul collo, è il tessuto del costume che scorre sulla mia pelle perché ha sciolto il nodo in alto tirando uno dei due lacci. Ma fa in modo che il nodo non salti subito, no… trattiene uno dei due lacci così l’altro è libero di sfilarsi piano, dandomi il tempo di sentire ogni centimetro che scorre e realizzare che presto il reggiseno del costume si reggerà per miracolo. I due lacci superiori ricadono entrambi in avanti, comincia a fare veramente molto caldo qui dentro. Resto di nuovo in attesa, questi secondi mi lasciano incapace di formulare un pensiero lucido. ***Oddio ti prego ricomponiti, ti pare il caso?*** Appoggia un dito sulla mia pelle, solo l’indice, alla base del collo appena sotto a dove poco prima c’era il nodo del costume. Mi sfiora e sento premere un po’ di più, ha appoggiato anche il medio. Chiudo gli occhi. ***Te lo ripeto, contieniti, sarai mica una ragazzina che si infiamma per una carezza?*** Complici le goccioline di sudore che ormai si sono formate sulla mia pelle, le due dita unite, sicure di sé e consapevoli di ciò che fanno, iniziano a muoversi piano verso il basso, scorrono facendo un po’ di pressione lungo la mia colonna vertebrale. ***Oddio sì.*** Questo tocco lungo la parte alta della schiena mi manda in estasi, attiva i miei centri del piacere e li collega con un brivido intenso, come una calda frustata che dal basso risale fino alla nuca. Inarco leggermente la schiena suggerendogli il percorso, ***ti prego vai all’altro nodo.***
Come se avesse sentito il mio pensiero, lascia che le dita si intrappolino nel nodo a metà schiena, ma questa volta lo sciolgono senza indugio. ***Sei più candidamente malizioso e sfacciato di quanto pensassi, proprio quello che piace a me.*** Il reggiseno del mio costume nero cade sulla panca e non ho nessuna reazione a volermi coprire con il telo che reggo ancora con una mano. Abbasso leggermente il mento verso il petto per allineare la colonna vertebrale e quasi nascondo il viso nel braccio sollevato che tiene i capelli, per far scorrere meglio questo brivido, per ascoltarlo più intensamente. Sorrido tra me e me. ***Se ti fermi ora ti rosolo su quei carboni ardenti, sappilo.***
Ma non è un ingenuo e ora quelle due dita diventate strumento di piacere percorrono la parte bassa della mia colonna vertebrale fino al fondoschiena lentamente, molto lentamente, stuzzicandomi e regalandomi un altro fremito. Si fermano proprio all’inizio dei glutei, indugiano un attimo, deglutisco, un ultimo risolino ***e meno male che si è fermato.*** Sento la sua mano che si ritrae e sto per girarmi verso di lui sorridendo di questo giochino, ma senza che potessi nemmeno lontanamente aspettarmelo si abbassa un po’ con il corpo e le sue mani dal basso si insinuano sotto al telo che mi copre dai glutei in giù. Velocissimo, quel tanto che basta a infilarle e nasconderle sotto il telo spiazzandomi completamente. Le appoggia sui miei fianchi con una presa sicura, che non lascia spazio a un mio no ***e non hai nessuna intenzione di dirlo quel no, ammettilo.*** Si appoggia contro di me, il petto premuto sulla mia schiena come ad avvolgermi, pelle contro pelle infuocata. Le sue mani calde più dei carboni ardenti scivolano contemporaneamente ciascuna dal mio bacino verso le cosce, le sfiorano, risalgono e si ricongiungono lì, proprio lì nel centro del mio piacere, dove rallentano e indugiano per un lunghissimo attimo prima di ritornare a prendermi per i fianchi. Una carezza sensuale e bollente, così desiderata e intensa che forse me la sono perfino immaginata. ***Immaginata? Non la senti quella leggera umida eccitazione?***
Sento il sangue pulsare in tutto il corpo ed è proprio allora che mi scioglie entrambi i nodi del pezzo sotto del costume. Lo slip si allenta e tenendolo per i lacci lo lascia scendere verso l’interno delle cosce solleticandomi con il tessuto, lentamente, per prolungare il più possibile questa eccitante sensazione di contatto sulla pelle e io non riesco a non ansimare con un filo di voce. Mi scoppiano in ogni centimetro del corpo sensazioni di piacere, mi sgancio momentaneamente dalla realtà e davanti agli occhi chiusi mi passano con erotica violenza un bombardamento di immagini e pulsioni che mi fa girare la testa. Molla il costume con la mano destra, rientro nelle mie percezioni corporee guidata dall’avidità di scoprire i suoi prossimi movimenti, con la sinistra piano piano me lo sfila del tutto continuando a strusciare il tessuto sulla mia pelle e mi regala un’ultima spavalda carezza lungo la gamba, sfiorando sapientemente il dietro del ginocchio mentre scende per uscire da sotto il telo. Un’altra fulminea scarica di peccaminose sensazioni. Mi rende lo slip mentre è ancora dietro di me, mi giro con i sensi ancora solleticati, la gola secca, deglutisco nel faticoso tentativo di tornare in me, allontanando fantasie tutt’altro che pure. ***Chapeau, Mister Seduzione.*** Lo guardo e capisco dall’espressione che anche lui ha fantasticato su scene focose e che non gli è costato poco imporsi di fermarsi. Ci sorridiamo con la complicità di due sconosciuti che condividono un piccolo segreto proibito e ci rendiamo conto che i quindici minuti in sauna sono trascorsi. Mi avvolgo bene nel telo e a malincuore troviamo la forza per uscire come niente fosse, i visi arrossati, io con i pezzi del costume in mano. Prima di infilarmi in bagno per rimetterli gli chiedo, ancora un po’ frastornata, se si vuole unire a noi per l’aperitivo.
Torno rivestita dalla mia amica.
“Non gli ho potuto chiedere niente, è sparito”
“Lo so, era in sauna con me”
“Gliel’hai detto dell’aperitivo?”
“Sì”
“Davvero?”
“Sì. Io gli ho detto dell’aperitivo e lui ha voluto a tutti i costi che togliessi il costume”
“Ah”.
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