Lui & Lei

Dicembre


di Membro VIP di Annunci69.it GiocoConTeXXX
06.01.2021    |    4.123    |    8 9.9
"Istintivamente la segue con la mano, la sostiene accarezzandomi tutta la coscia prima di tornare sul mio fianco e su quel laccio..."
---Solo un brivido SOFT, per giocare con immagini e parole---
Purtroppo il corsivo non viene mantenuto, l'ho sostituito con gli asterischi

Nei giorni immediatamente successivi alle abbuffate natalizie, è consuetudine da svariati anni che noi donne del gruppetto ci regaliamo un momento rigenerante alle terme. Ingresso serale con le piscine un po’ meno affollate rispetto al giorno, chiacchiere e una voragine che si apre regolarmente nello stomaco e che soddisfiamo a base di schifezze quasi a mezzanotte nella birreria di fiducia. Un rituale sacrosanto.
Quest’anno ho prenotato l’ingresso alle piscine dell’hotel sperimentato qualche mese prima per quattro, la quinta non si è potuta districare dai parenti altrimenti il team delle oche giulive sarebbe stato al completo.
Fuori è freddo, la condensa appanna tutte le vetrate che danno sul giardino e ci invita a buttarci nell’ac qua calda il prima possibile. Percorrere a nuoto il corridoio che collega la parte interna a quella esterna di piscina è un breve purgatorio, ma anche il preludio di una piccola estasi. Arrivata quasi all’esterno, al limite del passaggio acquatico sento l’aria pungente sul viso e per uscire completamente all’aperto mi immergo il più possibile fino al collo nell’acqua bollente, adoro il contrasto. Ci scambiamo ancora qualche parola e risata tra di noi e poi ognuna staccherà per un po’ la testa, si isolerà dai pensieri della giornata e della quotidianità per lasciarsi semplicemente cullare dall’acqua. Ed eccomi finalmente a galleggiare a stella, lascio che l’acqua mi sommerga le orecchie e ovatti uno dei miei sensi, chiudo gli occhi per disattivarne un altro e distaccarmi il più possibile dalla realtà fluttuando. Non sento più il peso del corpo, percepisco solo il caldo e rilassante abbraccio del calore, ogni tanto appena la pancia e le gambe sopra il pelo dell’acqua si ricoprono di pelle d’oca lascio che dolcemente l’acqua le sommerga di nuovo.
Anche se la sensazione di libertà è tanta, so di non essere la sola in piscina e cerco di stare nello stesso punto, di non invadere lo spazio di qualche coppia aggrappata a bordo piscina che chiacchiera. Li osservo, non sembrano in particolare intimità nonostante secondo me le terme, soprattutto serali e non affollate, siano uno dei posti con il più alto tasso di erotica malizia. *Ma come fate?* Al loro posto io probabilmente sarei già nell’angolo più buio a scambiare baci e carezze roventi dissimulandoli con discrezione e con il gusto del proibito al tempo stesso. Tutta colpa di quest’acqua bollente che mi infiamma velocemente anche i pensieri, oltre che il corpo. Mi accorgo che sto fantasticando per loro, mi guizza qualche peccaminosa immagine davanti agli occhi e sorrido tra me e me tra il divertito e una punta di invidia.
Dopo quasi un’ora in acqua io e le mie amiche, come se fossimo munite di un inconsapevole orologio che scocca in simultanea, ci guardiamo con occhi che bramano tutti una sola cosa, la stessa: l’aperitivo. Usciamo pigramente dalla piscina e dal bar ci portiamo i bicchieri direttamente ai lettini, ci appollaiamo con i nostri calici parlando e, dopo un brindisi a noi e alle nostre consapevolezze, stuzzichiamo l’amica che si è trasferita recentemente all’estero a raccontarci qualche dettaglio più succoso sugli uomini francesi, ora che qualche fidanzato non è presente.
E succede che mentre fisso nella sua direzione ascoltandola sullo sfondo appare lui. I miei occhi spostano l’attenzione, catturata all’improvviso da una persona che come tante altre si muove all’interno della spa. Ma questa non è una persona come tante altre, è un lui che riconosco in un secondo. *Non ci credo, sei davvero qui di nuovo anche tu.*
Ha l’accappatoio addosso, lo seguo con lo sguardo per confermare il dubbio che sia solo come lo era quando ci siamo conosciuti, sempre qui, qualche mese prima. *Beh conosciuti in maniera originale, sì.*
Non sembra accorgersi di me e, ancora molto sorpresa, do un leggero colpetto alla spalla della stessa amica che era qui con me l’altra volta perché mi ascolti. Senza guardarla a voce bassa le dico:
“Ma quello non ti sembra lo stesso tipo dell’altra volta?”
Segue il mio sguardo, lo focalizza e risponde “Si si, è lui”
Una piccola pausa.
Riprende con tono più alto per farsi sentire dalle altre due e pungolarmi “È proprio il tuo amico”
“Chi èèèèè?” in coro le comari.
Prima che possa minimizzare risponde lei per me maliziosamente: “Uno con cui la signorina qui ha deciso di divertirsi l’altra volta”
“Ma smettila”
“Beh io normalmente nelle spa pubbliche non ho dei quasi orgasmi con sconosciuti”
*Stronzetta.*
Ma ha ragione. Uno a zero per lei con annesse occhiatine furbe di tutte all’unisono che mi deconcentrano e lo perdo di vista.
La conversazione riprende e poco dopo lo vedo in acqua, più o meno frontalmente a noi. Sbircio ogni tanto fugacemente e la mia mente ripercorre quei quindici minuti davvero intensi nella sauna, rivivo in un attimo la sensazione di eccitazione e malizia che avevo e il ricordo mi stuzzica adesso ancora di più.
*E se…?*
Rinnego razionalmente sul nascere la fantasia birichina di un potenziale seguito, non so nemmeno se si ricorda di me.
Non ci metto molto a scoprirlo. Esce dall’acqua e ci passa accanto, mi sento terribilmente osservata, ma decido di fare finta di niente, mi tuffo nello spritz con lo sguardo per evitare il suo e prendere tempo. *Allora ti ricordi.*
Lo sguardo con cui la mia amica stronzetta mi fissa me lo conferma, sono certa che non si sia fatta nessun problema a squadrarlo al mio posto con quel fare maliziosamente inquisitorio da “io so” che la contraddistingue e ora con la stessa impertinenza guarda me. Implicitamente mi sta chiedendo che intenzioni ho. La cosa mi stuzzica, ma ammetto che sono un po’ presa alla sprovvista perché, anche se effettivamente mi aveva detto di venirci spesso qui, non avrei mai immaginato di incontrarlo di nuovo. Lo vedo con la coda dell’occhio passare oltre e, pur sentendomi intrigata, faccio non del tutto convinta un patto con me stessa per pormi un limite da brava persona stavolta.
Finiamo questo benedetto aperitivo *e chissà che mi faccia venire una buona idea.*
In realtà mi fa solo venire il bisogno di fare pipì per cui dopo qualche minuto mi alzo per andare al bagno, le ragazze intanto si avviano di nuovo in acqua e tra un attimo le raggiungerò.
Tutta chiusa nel mio accappatoio bianco svolto l’angolo, non prima di aver sorriso mentre supero la porta della sauna che custodisce il mio peccatuccio. Non so se l’alchimia sia in grado di attirare le persone fino a questo punto, ma girato l’angolo ci troviamo faccia a faccia a pochi passi di distanza. *Oh oh.*
Sembra fatto apposta, mi sento una ragazzina che le prova tutte per incrociare il tipo che le piace nei corridoi della scuola, ma giuro che non è premeditato. Ci guardiamo, ci studiamo un attimo e poi alla fine ci salutiamo con un ciao e un sorriso da parte di entrambi. Sembra sorpreso. Nonostante prima ai lettini abbia provato ad attirare la mia attenzione fissandomi, forse neanche lui aveva previsto di incontrarmi proprio uscendo dall’ambiente meno suggestivo della spa e in quell’istante siamo entrambi semplicemente spiazzati e spontanei, nessun gioco di seduzione o di provocazione. Ha lo stesso viso innocente e da bravo ragazzo della primissima volta che l’ho visto, nulla a che vedere con la peste in cui si era trasformato in sauna poco dopo. Mi dico che la situazione piccante e proibita dell’altra volta è stata alquanto particolare, una di quelle che non si possono ricreare a comando perché perderebbero l’erotica naturalezza e l’istintività con cui nascono. *Forse certi momenti hanno un solo qui e ora, irripetibile.*
Nonostante la casualità di esserci rincontrati continui a suggerirmi fugaci frammenti di fantasie, cerco di ripetermi che le circostanze di stasera potrebbero essere completamente diverse. Perciò ricompongo pensieri razionali, mi sistemo il costume e l’accappatoio ed esco dal bagno composta, pronta per raggiungere le mie amiche.
Me lo trovo davanti, così come nulla fosse, con l’asciugamano avvolto alla vita e appoggiato alla parete che separa la zona piscina dalla rientranza in cui si trovano i bagni. Stava aspettando che uscissi e le mie labbra che si schiudono leggermente tradiscono che sono di nuovo sorpresa, forse più per l’espressione completamente diversa che ha ora. Mi fissa un po’ sornione e un po’ furbetto, come se avessimo un sospeso. *Sei peggio di Doctor Jekill & Mr Hide tu.*
L’ho già visto quello sguardo impertinente e sicuro di sé e, provocata dalla sua occhiata, ricambio con un sorriso di sfida che nasce spontaneo e malizioso.
Resto ferma e lo fisso, mentre lui attirato dal tacito assenso del mio sguardo si avvicina di un paio di passi, quel tanto che basta per essere a meno di un metro da me. Ci guardiamo, abbiamo entrambi chiara la sensazione di avere decisamente qualcosa in sospeso. Un brivido. *Ecco ci siamo.*
Non so cosa aspettarmi da questo ragazzo che all’inizio sembra sempre così sulle sue, cerco di studiare la sua espressione furba senza venire a capo di nulla. Sono pochi istanti ma siamo talmente complici in questo gioco di sguardi che a malapena ci rendiamo conto di essere in mezzo a questa stretta rientranza e d’intralcio a un paio di persone che hanno necessità di passare.
Sfacciato e senza porsi il minimo problema di cosa ci sta intorno, solleva la mano destra e appoggia l’indice sul mio labbro superiore. Con un microscopico movimento lo fa scivolare verso quello inferiore trascinandolo leggermente. Pochi attimi, un tocco delicato ma sensuale accompagnato da uno sguardo infuocato. Non una parola, mi guarda soltanto dritto negli occhi malizioso. Lo lascio fare, nemmeno io riesco a dire niente e resto immobile iniziando a percepire un calore che si diffonde nel mio corpo. È una scarica di desiderio che viaggia rapidissima sulla mia pelle e credo me lo legga negli occhi che mi piace. La mia bocca è socchiusa, mentre compie questo movimento quasi trattengo il respiro e anche l’impulso di sfiorarlo con la punta della lingua. Non farei comunque in tempo, con un minuscolo saltello la punta del dito si sposta sul mento stuzzicandolo appena e con un altro piccolo spostamento sta già scorrendo sulla mia gola, senza pressione ma con fermezza, come se conoscesse perfettamente la strada. Con gli occhi ora segue il suo polpastrello, lo vedo fissare il mio collo con desiderio, non so se di morderlo, stringerlo o cos’altro, chi lo sa. Sento ribollire il mio sangue con una vampata e mi sembra quasi di sentire il suo fare altrettanto. La sua mano sulla mia gola è un flash velocissimo. Il suo dito indice non si arresta, scende fino alla parte alta del petto, all’altezza dello sterno come a voler sentire se il mio respiro si fa più alto e accelerato e si ferma nella V formata dai lembi di spugna dell’accappatoio. Ritira la mano come risvegliandosi da un’altra dimensione, mi rivolge un’altra occhiata di fuoco e mi sussurra:
“Hai voglia di venire con me?”
Il corpo risponde per me annuendo con la testa, faccio ancora fatica a farmi venire le parole. Mi sento come in trance, non riesco ancora a rendermi conto che sta succedendo di nuovo.
“Vieni” mi dice mentre accenna a spostarsi.
Lo seguo istintivamente e ci avviamo verso la sauna. *Non vorrà ripetere la stessa scena dell’altra volta?!*
Ma il ragazzo è creativo, stavolta ha in mente qualcos’altro e lo intuisco quando si infila nella rientranza a fianco. È la doccia da fare subito dopo la sauna, lo si capisce dal secchio posizionato in alto. Al posto del classico rubinetto da doccia, infatti, c’è un vero e proprio secchio con una catenella pronto a riversarti addosso una tale quantità d’acqua gelida da farti rimpiangere di averlo azionato. Dev’essere per questo che non ci ho mai visto nessuno in questa doccia, a differenza di quelle emozionali con luce soffuse e dolci getti rilassanti.
Sfila veloce il telo dalla vita e lo appende al gancio. Si infila dentro senza indugi, nella poca illuminazione lo vedo sparire dietro uno dei muri che fa da parziale separé verso l’esterno per evitare di bagnare chi passa appena fuori. Resto un attimo titubante mentre sfilo l’accappatoio... *l’altra volta mi ha cotta in sauna, ora mi vuole ibernare?*
Sento il rumore dell’acqua che inizia a scorrere, ma il secchio è fermo giusto sopra la mia testa. Incuriosita, mi affaccio un po’ di più verso l’interno e mi accorgo che all’altro muro, non visibile dall’esterno per via della forma squadrata di questo piccolo antro, c’è una doccia normale, vera, calda. *Le sai davvero tutte tu eh?*
Mi guarda ridendo, come un ragazzino che ha appena combinato una marachella. Faccio appena in tempo a notare il suo sguardo furbo che da sotto la doccia mi attira voluttuosamente a sé prendendomi per mano. Vedo il desiderio nei suoi occhi, in un attimo lo sto baciando focosamente accarezzandogli il viso. *Dio quanto lo volevo questo bacio.*
Il mio corpo addosso al suo, l’acqua che scorre su di noi. Mi accarezza la schiena accompagnando il getto d’acqua che scivola sulla mia pelle, riusciamo a malapena a non finirci sotto con la testa mentre giochiamo con le nostre lingue. Siamo avvinghiati, l’eros è altissimo vuoi per quel brivido che comporta il rischio di essere scoperti, vuoi perché quella fiamma di mesi prima si è risvegliata in un lampo per entrambi. L’acqua calda ci massaggia, vapore e sensualità ovunque intorno a noi. Mi accarezza la pelle della schiena e delle braccia e io gli stringo le spalle. La mia lingua non riesce a staccarsi dalla sua. In un attimo quella voglia rimasta in sospeso dall’altra volta ci assale fuori controllo. Sposta le sue mani sui miei glutei, prima con dolcezza e poi stringendoli più forte. Sento una vampata di piacere e mi aggrappo ancora di più alle sue spalle torturandolo dolcemente con le unghie. Lo mordo sul collo, inclina un po’ la testa e a quest’invito rispondo con la punta della lingua che raccoglie sensualmente le gocce d’acqua dalla sua pelle, alternandola a piccoli vogliosissimi morsi. Sempre stringendomi i glutei, gioca con il bordo dello slip del mio costume, dapprima infilandosi appena sotto di esso con la punta delle dita, poi sempre più giù fino ad arrivare a spostarlo. I suoi palmi a coppa ora abbracciano perfettamente le mie forme rotonde, mi stingono con desiderio e mi spingono verso il suo bacino. *Dio, sì.*
Mi sfugge un gemito impercettibile sotto il rumore dell’acqua, ma la mia bocca è vicina al suo orecchio e lo sente. Ne sono certa perché mi porta ancora di più contro il suo corpo. Sento la pressione delle sue mani sulla mia pelle più intensa, il desiderio che cresce a ogni tocco. Lo sento. Il mio desiderio è il suo desiderio, in un vortice.
Sposta le mani sui miei fianchi, prende i fiocchi laterali del costume e ci gioca nervosamente. Sono sicura che debba trattenersi per non scioglierli. Il costume scivolerebbe via in un secondo e sarebbe libero di farmi sua così, sotto l’acqua che scorre. Nella testa mi passa un flash velocissimo: se entrasse qualcuno ora in questo angolo appartato mi vedrebbe completamente nuda, di schiena, aggrappata a lui, con l’acqua che mi accarezza il corpo e saltella cadendo sulle sporgenze dei glutei, avvolgendoli, scorrendo tra di essi fino al punto del mio piacere, e poi giù lungo le mie lunghissime gambe. Una scarica di eccitazione talmente forte mi percorre il corpo al punto che sollevo la gamba destra e la avvinghio intorno alla sua vita. Istintivamente la segue con la mano, la sostiene accarezzandomi tutta la coscia prima di tornare sul mio fianco e su quel laccio. A fatica si trattiene dal liberarmi da quel piccolo pezzo di stoffa.
“Dio cosa darei…” mi sussurra all’orecchio.
Ha la voce trattenuta dall’istinto che cerca di domare e dalla frustrazione.
Lo sento allentare la presa. In un attimo di lucidità in questi folli minuti ci ricordiamo entrambi di dove siamo e del rischio che stiamo correndo e frenarci ci costa tantissimo.
*Ma perché deve finire sempre così tra me e te?*
Ho il corpo inondato di piacere ed è una tortura doverci fermare ora.
Credo lo percepisca perché nel momento in cui i nostri corpi si separano, pur desiderandosi da morire, mi fa girare con un rapido movimento, con un volteggio come se stessimo ballando. Senza quasi rendermene conto mi avvolge con il suo corpo da dietro, il suo busto leggermente ricurvo sulla mia schiena e il getto d’acqua ci bagna su un lato, proprio dove i nostri corpi si toccano. Ha una presa sicura, mi trovo intrappolata nella sua piacevolissima e sensuale morsa con il suo braccio sinistro che mi stringe da dietro il seno. Guardo la sua mano stropicciare il costume e appoggio la mia sopra la sua perché enfatizzi ancora di più la presa. I capelli bagnati mi scendono lungo una spalla, l’acqua mi cola dappertutto. *Dio se mi piaci quando fai così.*
Inarco leggermente la schiena spingendo verso di lui, verso la sua eccitazione il mio culetto birichino. Ho un sussulto, le labbra su cui rimbalzano un milione di goccioline mi si aprono in un’espressione di piacere e non riesco a trattenere un altro gemito. È a quel punto che la sua mano destra, ancora libera, si infila decisa sotto lo slip. Una carezza bollente, che non intende fermarsi come l’altra volta. Succede in una frazione di secondo. Il costume che si sposta appena, una carezza, un dito che scivola dentro di me. *Oddio, sì.*
Una frustata di piacere mi infiamma ancora di più e ho un piccolo capogiro per quanto mi piace e quanto lo desideravo. Il tempo di sentire un fuoco sprigionarsi in ogni cellula che le sue dita dentro di me diventano due. Percepisco tutto il suo corpo su di me e la mia testa cerca lo spazio per inclinarsi all’indietro e lasciarsi andare in una piccola estasi. Ho le cosce strette intorno alla sua mano, le sue dita che mi regalano questi istanti di folle piacere rubato in una sexy e pericolosissima doccia. *Non smettere, piccolo diavolo.*
È l’unica cosa che riesco a pensare. Non riesco a formulare nessun altro pensiero razionale, la mia capacità di controllarmi crolla senza più nessuna preoccupazione di ciò che ci sta intorno.
Istanti meravigliosi che sembrano lunghissimi, la sua mano sinistra che mi strizza il seno e mi costringe a restare in suo potere finché le sue dita mi viziano e mi fanno perdere qualunque controllo. Le mie labbra sono socchiuse e il viso leggermente inclinato all’indietro… solo puro piacere.
Fulminea come è iniziata, questa pazzia finisce.
Riesce a riprendere il controllo o forse lui non l’ha mai perso quanto me, non lo so.
Rallenta piano il movimento delle dita e ritrae dolcemente la mano, indugiando e facendomi assaporare fino in fondo anche questo ultimo gesto languido. Mi lascia un ultimo bacio sulla spalla. Deglutisco e cerco di riprendermi. Si stacca dolcemente da me, chiude il getto d’acqua, mi guarda e sorride.
Gli sorrido anche io, penso di avere un’espressione piacevolmente sconvolta.
Esce per primo dalla doccia e mi passa l’accappatoio appeso fuori.
Con aria dolcemente sfrontata e divertita al tempo stesso mi dice:
“Beh alla prossima allora. Le terme fanno bene, vieni a farle più spesso”
Rido. Che tipo.
Ci scambiamo un’ultima occhiata complice, facciamo qualche passo nella stessa direzione e poi mi stacco per andare a raggiungere le mie amiche. Ormai mi daranno per dispersa.
Faccio per immergermi in piscina, ma a metà scaletta le vedo rientrare dal passaggio che collega vasca interna ed esterna. Ciò significa che si è fatto tardi e che sono affamate, è ora di andare mi sa.
Risalgo e aspetto che anche loro escano ad una ad una.
L’ultima ad uscire è la mia migliore amica. Mi fissa, ha già capito.
“Allora?” mi fa.
“Dai, andiamo a mangiare.”
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