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69 - la signora del terrazzo


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
13.03.2023    |    20.347    |    35 9.9
"La mia lingua l’ha leccata tutta infilandosi in tutti gli anfratti della sua vagina e raccogliendo i suoi umori, poi ho allungato le braccia e con le dita ho..."
CAPITOLO 69

Abito all’ultimo piano in un appartamento un po’ in periferia, le case che mi circondano specialmente dalla parte del cortile sono villette quindi molto basse, l’unica che arriva al 7° piano è proprio la mia, ovviamente godo di una bella vista con il sole tutto il giorno, ma purtroppo il mio balcone è un po’ piccolino, mi piacerebbe poter mettere una brandina e prendere il sole nuda ma non si può, ci sta solo una sdraio.

Proprio nella casa di tre piani di fronte c’è un appartamento con un bellissimo terrazzo che è disabitato da anni, ho chiesto a Bruno di scoprire a chi appartenesse perché avremmo potuto comprarlo noi, ma nessuno sapeva darci indicazioni, alla fine abbiamo scoperto che era di una società ma che comunque era già stato venduto e difatti dopo una quindicina di giorni abbiamo notato che facevano dei lavori di ristrutturazione e sul terrazzo hanno sistemato dei grossi vasi con degli arbusti in modo da creare un po’ di privaci, ma in corrispondenza del mio balcone c’era più visuale e poi noi eravamo più alti di tre piani.

E’ venuta ad abitare una coppia, lui sempre in giacca e cravatta si vedeva solo il sabato e la domenica, lei invece bionda con i capelli molto lunghi e sempre in minigonna, da distante non potevo dargli l’età, pensavo avessero sulla quarantina d’anni. Lei faceva una lavatrice al giorno perché aveva sempre dei panni stesi, e tutti i pomeriggi si coricava su un lettino a prendere il sole, io ero curiosa e la spiavo sempre finché un giorno l’ho vista con le tette al vento, ne ho parlato con Bruno e lui il giorno dopo mi ha comprato un binocolo, al pomeriggio mi sono messa sulla sdraio completamente nuda per prendere il sole e dopo un po’ è uscita la donna e come al solito si è sdraiata a prendere il sole anche lei.

Ho preso il binocolo e l’ho messa a fuoco, subito sono rimasta un po’ delusa era più vecchia di quello che pensavo, forse avrà avuto una sessantina di anni ma comunque era una bella donna. Alcuni giorni dopo l’ho rivista che prendeva il sole, ho preso il binocolo e mi sono accorta che era nuda, aveva le gambe larghe per abbronzare la patata ed era senza peli, lei non poteva vedermi ed io ho continuato a spiarla, il binocolo era potente e la vedevo molto bene. Ho sempre avuto la tendenza ad essere una guardona, passione che mi era venuta con il mio ex fidanzato Ermanno, un paio di volte mi sono eccitata e mi sono masturbata, l’ho incontrata un mattino dal panettiere e vista da vicino i 60 anni li dimostrava tutti comunque era un bel tipo.

Un pomeriggio ho fatto una lavatrice e poi sono andata a stendere la biancheria, e avendola vista che prendeva il sole in bikini mi sono messa le mutande di un costume e con le tette al vento sono andata sul balcone, dopo un po’ lei mi ha notata e non ha smesso di guardarmi finché non sono andata via, è successo un altro paio di volte, poi un giorno io raccoglievo i panni e lei stendeva, i nostri sguardi si sono incrociati e lei mi ha fatto un cenno di saluto con la mano che io prontamente ho ricambiato. Il giorno dopo e per altri giorni sono andata dal panettiere tutte le mattine finché non l’ho incontrata, ci siamo presentate, lei si chiama Giusy e uscite dalla panetteria ci siamo messe a chiacchierare.

_ “Lo sai che ti invidio il terrazzo, abbiamo cercato di comprarlo noi l’alloggio ma era già stato venduto” lei si è messa a ridere.
_ “Se vuoi puoi venirmi a trovare e prendere il sole con me così ci facciamo compagnia, sai mio marito in questo periodo lavora in Germania e viene a casa solo il sabato e la domenica, io per tutta la settimana sono sola”.
_ “Perché no, io ho un balconcino che ci sta a malapena uno sdraio e sono scomoda”.
_ “Puoi venire domani, anche io ogni tanto prendo il sole nuda”.

Il giorno dopo nel primo pomeriggio mi sono presentata a casa sua, avevo voglia di fare sesso con una donna, indossavo un paio di jeans corti e una maglietta ed ero senza intimo, l’alloggio non era un gran che ma il terrazzo era favoloso, c’era un ombrellone, due lettini e un tavolino con dei pasticcini e delle bottiglie di succhi di frutta, dopo aver ammirato la casa e il terrazzo siamo andate a prendere il sole, lei si è tolta la maglietta e sono spuntate un bel paio di tette e tolti i pantaloni aveva le mutande del costume. Io mi sono spogliata e sono rimasta nuda.
_ “Mi hai detto che prendevi il sole nuda, io non mi sono portata niente”.
Per tutta risposta lei si è tolta le mutande, eravamo tutte due con la patata rasata, ci siamo guardate e ci siamo messe a ridere.
_ “A mio marito non piacciono i peli” mi ha detto lei.
_ “Neanche al mio e quando me la rasa gli do del pedofilo”.

Ci siamo stese sui lettini a prendere il sole e a chiacchierare, mi ha raccontato della sua vita con il marito sempre via in varie nazioni e adesso in Germania, ma lei non ha mai voluto seguirlo. Anche io a grandi linee gli ho raccontato un po’ della mia vita.
_ “Da quanto sei sposata con Bruno”.
_ “Con lui mi sono sposata che avevo 40 anni e non abbiamo voluto figli, era troppo tardi”.
_ “E prima avevi qualcuno”.
_ “Sei proprio curiosa, prima ho vissuto quasi 10 anni con una donna”.

Mi ha subito guardata in modo diverso, con curiosità, quasi aspettando che io gli raccontassi la mia esperienza lesbica, ma io non mi sono sbottonata, lei mi ha offerto i pasticcini e da bere, nel mentre è venuta a sedersi sul lettino accanto a me, a mia volta ho voluto essere io indiscreta.
_ “Come fai a sopportare l’assenza di tuo marito, come fai con il sesso” anche lei si è messa a ridere ma mi ha risposto.
_ “Ho una serie di falli finti e quando mi viene voglia li adopero”.
_ “Qualche cornetto glie lo hai fatto”?
_ “Ci sono andata vicino due volte con degli uomini, uno è il macellaio che c’è sotto casa nostra, ma non ho ceduto e sono contenta, e una mia amica mi ha fatto una corte spietata e anche lì non ho ceduto ma me ne sono pentita, forse sarebbe stata una bella esperienza”.
_ “Vuol dire che se io ti facessi la corte tu cedi”?
_ “Non lo so”.
_ “Se vuoi provare un rapporto lesbico fammela tu la corte io cedo subito”.

Non ha riso alla mia battuta e si è fatta seria, si è avvicinata di più a me e mi ha accarezzato il volto, poi la sua mano è scesa sul seno sfiorandomi delicatamente il capezzolo, era chiaro che aveva voglia anche lei, mi sono alzata, l’ho presa per mano e siamo rientrate in casa e una volta dentro mi sono girata e l’ho abbracciata posando le mie labbra sulle sue, ma non le ho aperte aspettavo una sua mossa e lei l’ha subito fatta, appena le ha schiuse gli ho infilato la lingua in bocca e ci siamo date un lungo bacio pieno di passione, ho spinto il mio bacino contro il suo e i nostri monti di Venere si sono strusciati uno contro l’altro.

Anche io avevo voglia e specialmente quando trovavo una donna non me la lasciavo scappare, siamo rimaste in cucina a baciarci e ad accarezzarci, io gli ho preso i capezzoli tra le dita e li ho pizzicati per bene, Giusy si è abbandonata tra le mie braccia e io gli ho infilato una mano tra le cosce e senza entrare tra le labbra della sua vagina ho sentito l’umido dei suoi umori, ci siamo spostate in camera da letto, l’ho fatta coricare e gli sono andata sopra, abbiamo ripreso a baciarci sulla bocca con baci più umidi, poi sono scivolata verso il basso e mentre le mie tette erano sul suo ventre la mia lingua leccava i capezzoli turgidi e vogliosi, sono ancora scesa e le ho aperto le cosce, con le dita gli ho scostato le grandi labbra ed è spuntato un clitoride che sembrava un cazzo in miniatura, l’ho subito preso tra le labbra e l’ho succhiato e leccato mentre lei si contorceva dal piacere.

La mia lingua l’ha leccata tutta infilandosi in tutti gli anfratti della sua vagina e raccogliendo i suoi umori, poi ho allungato le braccia e con le dita ho arpionato i capezzoli, ho risucchiato il clitoride tra le labbra e con la lingua l’ho leccato, ma quando ho sentito che era vicina ad un orgasmo con la lingua sono tornata nella vagina che era nuovamente fradicia dei suoi umori e ho leccato tutto, ho ripreso il clitoride tra le labbra e dopo una lunga e delicata leccata Giusy ha raggiunto l’orgasmo urlando, ha sussultato a lungo mentre io con un dito sono entrata nella vagina e facendolo roteare l’ho massaggiata dentro, poi lentamente si è calmata e io sono andata a coricarmi vicino a lei.
Mi ha guardata e mi ha baciata sulla bocca, e poi mi ha abbracciata forte.
_ “Non credevo che una donna con la lingua mi facesse godere così, voglio leccarti anche io, voglio sentire il tuo sapore”.

Mentre lo diceva si è coricata su di me e ha incollato le sue labbra sulle mie infilando la sua lingua lunga e appuntita, mi ha rovistato la bocca lasciando colare molta saliva nella mia, mentre io anche solo con quel bacio sentivo la mia vagina che si allagava, poi mi ha leccato il collo, le orecchie, lo stomaco e infine la lingua si è posata sulle mie tette e poi sui capezzoli, lei mi leccava un po’ inesperta ma io godevo tantissimo. Non volevo farmi leccare la vagina senza farla godere, allora gli ho proposto un 69, ci siamo posizionate lei sotto io sopra, e prima di dargli la mia vagina da leccare le ho aperto le cosce ed ho leccato la sua che era nuovamente piena di umori, poi quando ho sentito il suo corpo vibrare di piacere ho spinto il bacino verso la sua bocca, lei me l’ha leccata senza aprirla poi lentamente la sua lingua appuntita si è intrufolata tra le mie grandi labbra.

Ho avuto un brivido al basso ventre poi la sua lingua ingorda mi ha rovistata tutta, me l’ha aperta con le dita e mi ha leccata divinamente bene infilando sovente la lingua appuntita più che poteva nella mia vagina, io leccavo la sua che continuava a secernere un liquido dolciastro, poi ha imboccato il mio clitoride e l’ha mordicchiato, io ho preso in bocca il suo e l’ho leccato con delicatezza, mentre il mio veniva risucchiato nella sua bocca e la lingua ha iniziato a torturarlo, è stato un crescendo di emozioni e di piacere infine abbiamo avuto un orgasmo simultaneo che è stato fantastico.

Ci siamo coricate una vicino all’altra e quando ci siamo riprese ci siamo sfiorate i capezzoli turgidi con la punta delle dita, eravamo ancora eccitate e vogliose.
_ “Quando ci vediamo nuovamente”.
_ “Ricordati che io ho un marito che essendo in pensione è sempre a casa”.
_ “Anche adesso”?
_ “Sì”.

Ho spiegato a Giusy la nostra situazione senza inoltrarmi nei particolari, le ho raccontato che eravamo una coppia aperta, e che i rapporti che avevamo con altre persone erano sempre condivisi da tutti e due.
_ “Allora lo sa che adesso sei qui”?
_ “Certo, non ci nascondiamo mai niente, e quello che facciamo lo facciamo sempre tutti e due insieme, è un’eccezione che io sia qui da sola, lui conosce bene la passione che ho per le donne e se non mi avesse spinta lui a venire da sola non sarei venuta”.
_ “Quindi noi non possiamo avere una relazione”.
_ “Proprio una relazione no, ma possiamo ancora vederci e godere insieme”.
_ “Ho talmente goduto che ci speravo proprio, mio marito quando viene a casa mi fa una sveltina e tante volte io non godo”.
_ “Puoi sempre venire a trovarmi tu, non potremmo prendere il sole sul terrazzo ma c’è mio marito”.
Leggevo la delusione nei suoi occhi, abbiamo ancora chiacchierato poi sono tornata a casa.
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