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Lui & Lei

33 - Il barista


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
22.02.2022    |    5.579    |    20 9.9
"_ “Vieni ancora a bere una birra qui da me?” _ “Si certo mi è piaciuto ma tu cambia le lenzuola”..."
CAPITOLO 33

Con Carmen ci siamo lasciate definitivamente, mi ero stufata di lei e delle sue bugie, mi ero ripromessa di dedicarmi di più agli uomini lasciando stare le donne per un po’, salvo fosse capitata qualche bella occasione, e nemmeno di andare al Valentino non mi andava più avevo rischiato troppo ed era troppo pericoloso anche se le ultime due volte mi ero divertita e avevo goduto veramente tanto.

Era più di un mese che non facevo sesso e una sera d’estate non avevo voglia di stare in casa a vedere la televisione, mi è venuta voglia di uscire, vedere gente e bere una birra alla spina bella fresca, allora mi sono vestita con una maglietta aderente, senza reggiseno e una gonna che arrivava sopra le ginocchia, poi ero indecisa se mettere le mutandine o no, ci ho pensato un po’ su e poi non le ho messe, era da un po’ che non avevo rapporti sessuali e avevo un po’ di voglia arretrata e quindi ho pensato “non si sa mai”.

Sono uscita e sono andata in un bar molto frequentato sul corso vicino a casa, sono entrata e mi sono seduta ad un tavolino e ho preso il giornale che c’era appoggiato e mentre facevo finta di leggere ho dato una sbirciatina in giro, erano le 22 e quella sera il locale era quasi vuoto, c’erano solo due uomini sui 30 anni ad un tavolino ma niente di interessante e uno più anziano seduto tutto solo, ma non mi piaceva era trasandato e con la barba incolta e spettinato, allora ho guardato il barista, un uomo di 50 anni niente di speciale ma massiccio che sprigionava una forte virilità. Ho pensato che era molto più vecchio di me però non mi sarebbe dispiaciuto, tante volte quelli di una certa età sanno controllarsi e durano molto di più.

Ordinai una birra alla spina e il barista me l’ha portata e prima di appoggiarmela sul tavolo con un panno l’ha pulito chinandosi verso di me, ho notato che guardava i miei capezzoli turgidi che erano molto evidenti visto che la maglietta era aderente, ha indugiato un po’ nel pulire e poi ha appoggiato la birra sul tavolo. Tornato al bancone si è messo a bighellonare e nel frattempo mi guardava cercando di non farsene accorgere. Io ogni tanto alzavo lo sguardo dal giornale e sorseggiavo la birra e nel fare ciò lo guardavo e i nostri sguardi si sono incrociati diverse volte.

E’ andata avanti così per tre o quattro volte, poi i due ragazzi giovani verso le 22 e 30 se ne sono andati, e alle 23 se né andato anche l’ultimo cliente. Io nel frattempo avevo finito la birra, allora il barista si è avvicinato per ritirare il boccale, mi fissava e continuava a guardarmi i capezzoli, poi mi ha chiesto se ne volevo un’altra dicendomi che me l’avrebbe offerta lui.
_ “Mi fa piacere, ti ringrazio”, ne ha versate due e le ha portate al tavolo.
_ “Posso sedermi e bere con te?”
_ “Certo” gli ho risposto e lui si è seduto davanti a me presentandosi.
_ “Ciao, io sono Nicola, ti ho intravista qualche volta di mattino nel mio locale”.
_ “Piacere Laura, si qualche volta vengo a fare colazione”.

Così abbiamo conversato un po’, poi sempre ammirandomi i capezzoli mi ha chiesto:
_ “Perché una bella ragazza come te alla sera è da sola in un bar”.
_ “E’ da poco che mi sono trasferita e non ho amicizie in questa zona”.
Allora lui ha preso più confidenza e ha iniziato a farmi dei complimenti più spinti e io sono stata al gioco, avevo voglia di scopare e quella mi sembrava la persona giusta.

E’ tornato al bancone a fare le pulizie ormai il locale era vuoto, io mi sono girata verso il bancone in modo che potesse vedere la gonna corta e le mie gambe, le ho accavallate mentre lui lavava i bicchieri, il suo sguardo era fisso sui miei movimenti, ho iniziato poi ad allargarle leggermente, lui ha subito notato il mio movimento, si è messo a fissarmi, io un po’ per volta le ho allargate sempre di più, a questo punto si è nuovamente avvicinato e prendendo coraggio e capendo le mie intenzioni mi ha chiesto:
_ “Puoi fermarti qui dopo la chiusura, beviamo ancora una birra insieme”.

Io vedendolo così arrapato e pregustando una bella scopata gli ho detto:
_ “Certo ma poi mi accompagni a casa”.
Io a questo punto avevo le gambe sfacciatamente larghe, la gonna era risalita a metà coscia e si intravvedevano i corti peli della figa, mentre Nicola iniziava a sudare, si è seduto davanti a me continuando a guardarmi il pelo.
_ “Stai tranquilla, ti accompagno a casa”.

A questo punto è andato a chiudere la porta e ad abbassare le serrande, mentre io mi sono alzata e sono andata a sedermi su di un alto sgabello davanti al bancone, ho nuovamente allargato le gambe e lui si è avvicinato a me, gli ho preso una mano e me la sono appoggiata sull’interno della coscia tenendola ferma e con l’altra gli ho toccato il gonfiore del cazzo, ho constatato che non doveva essere niente male.
_ “Finisci di fare le pulizie che poi…”.
_ “Se vuoi nel retro ho una cameretta con un bel letto molto comodo”.

Io non ho risposto e lui si è affrettato a finire le pulizie, poi mi ha presa per mano e portata nella cameretta, un posto abbastanza squallido e non del tutto pulito, pieno di casse accatastate, tutto in disordine e le lenzuola avevano qualche giorno e forse anche di più. Mi sono seduta sul letto e lui mi si è seduto vicino e ha incominciato ad accarezzarmi il seno, io mi stavo eccitando e l’ho lasciato fare.

Una mano lentamente l’ha infilata sotto la maglietta prendendomi un capezzolo tra le dita strizzandomelo facendomi sentire dei brividi di piacere, e con l’altra è salito lungo le cosce verso la mia figa, io gli ho facilitato la risalita allargandole bene e lui è arrivato a toccarmi le grandi labbra poi ha subito infilato un dito nella mia figa sentando che era bagnata fradicia, è andato su e giù con il dito dentro di me mentre io chiudevo gli occhi e mi gustavo il piacere.
_ “Dai spogliati” mi ha detto Nicola.

Mi sentivo quasi come una puttana davanti a un cliente, mi sono alzata in piedi e mi sono tolta la maglietta, lui si è avvicinato e mi ha preso in bocca un capezzolo mentre con le dita mi pizzicava l’altro facendomi venire ancora più voglia anche se emanava un forte odore di sudore, mi sono tolta la gonna e sono rimasta nuda davanti a lui, è stato un po’ li ad ammirarmi e poi si è spogliato in fretta e furia anche lui, quando si è tolto le mutande è saltato fuori un cazzo bello duro e di notevoli proporzioni, non troppo lungo ma bello grosso di circonferenza e una bella cappella bella grossa come piacciono a me.

Io ero in piedi e lui si è inginocchiato davanti a me e si è messo a baciarmi sulla pancia e stuzzicarmi i capezzoli con le dita, poi si è alzato in piedi e mi ha abbracciata e baciata mettendomi la lingua in bocca, io nel frattempo ho preso il cazzo in mano ed ho iniziato ad accarezzarlo era durissimo sembrava di marmo e in quel momento ho pensato come sarebbe stato bello averlo dentro, a quel pensiero ho avuto una fitta di piacere al basso ventre. Mi sono divincolata dal suo abbraccio e mi sono seduta sul letto, mi sono trovata il cazzo ad alcuni centimetri dalla mia bocca, l’ho preso in mano e l’ho scappellato, odorava di pipì ma non ho avuto esitazioni ho allargato la bocca e ho cercato di infilarmelo dentro, la cappella era grossa ed ho avuto difficoltà a farla entrare tutta in bocca, allora ho iniziato a leccarla, passandogli la lingua sopra e leccandola tutta, poi ho leccato tutta l’asta arrivando a leccargli i testicoli e anche se lì l’odore di sudore si faceva più acre ma io con la lingua l’ho ripassato bene.

Dopo averlo leccato mi ha fatto stendere sul letto e si è coricato vicino a me, eravamo tutti e due completamente nudi, mi ha guardato negli occhi vedendo il mio desiderio, ha infilato le dita tra le labbra della figa e trovando un lago di umori non ha più resistito, mi ha fatto allargare le gambe e si è inginocchiato tra di esse ha puntato la cappella contro la mia figa e con delicatezza ma senza indugiare è entrato dentro di me, mi sono sentita riempire da quel grosso cazzo, ero molto bagnata ed è scivolato tutto dentro di me, io ho allargato le gambe più che potevo e lui si è messo a scoparmi, sentivo quel cazzo che mi stantuffava dentro e provavo un piacere intenso e dopo pochissimo ho raggiunto l’orgasmo urlando dal piacere e sussultando sotto di lui.

Si è fermato rimanendo tutto dentro di me con quel cazzo sempre duro come il marmo e la cappella che mi premeva sull’utero, mentre io continuavo a contrarmi dal piacere. Siamo rimasti così uno dentro l’altra immobili per un po’, io lo guardavo e pensavo che per togliermi la voglia di cazzo avevo scelto quello giusto con tanta resistenza e un bel cazzo duro, anche se puzzava di sudore, ma a me quando sono eccitata gli odori piacciono. Quando il mio piacere si è affievolito ed ho smesso di sussultare lui si è tolto e si è messo in piedi davanti a me.
_ “Leccamelo”.

Io ho ubbidito e con la lingua gli ho ripulito ben bene il cazzo, l’ho succhiato per un po’ poi mi ha fatto inginocchiare alla pecorina mi ha allargato le cosce e fregato la cappella sulle labbra umide della figa, poi all’improvviso mi ha arpionata con le mani i fianchi ed è sprofondato dentro di me con prepotenza e si è messo a sbattermi con foga, il suo cazzo mi entrava tutto fino in fondo sbattendo contro l’utero e facendomi anche un po’ male, lui quando se ne è accorto ha rallentato i colpi e non è più andato fino in fondo, faceva entrare e uscire la grossa cappella dalla mia figa, e io dopo un po’ di questa piacevole tortura ho nuovamente iniziato a sentire un forte piacere allora lui sentendo che godevo si è messo a pomparmi infilando nuovamente il cazzo più che poteva dentro di me facendo sbattere i testicoli sulle labbra della figa, ho avuto un altro lungo orgasmo mentre sentivo quel grosso cazzo che mi riempiva tutta e sprofondava dentro di me e più mi pompava e più godevo con un multi orgasmo interminabile.

Ad un certo punto il suo ritmo è aumentato, io urlavo dal piacere, lui continuava a scoparmi sempre con più foga, poi ho sentito uscire il cazzo dalla mia figa, me lo ha appoggiato sulla schiena ed è partito, ho sentito il suo sperma che mi correva sulla schiena e poi tra le mie natiche e finiva sui peli umidi della mia figa, qualche grossa goccia è finita sul letto che tanto era già sporco. E’ rimasto lì con il cazzo sulle mie chiappe fino a che non si è svuotato tutto il suo sperma.

Ci siamo alzati e lui mi ha pulito la schiena con uno straccetto, poi è andato a prendere nel bar due birre, ci siamo seduti sul letto a bere e fumare, e abbiamo chiacchierato.
_ “Ti è piaciuto?”
_ “Certo, come può non piacermi un cazzo come il tuo”.

Finite le birre e la sigaretta Nicola mi ha abbracciata e fatta nuovamente coricare sul letto, ho sentito l’umido dello sperma sulla schiena, si è coricato sopra di me e mi ha baciata infilandomi la lingua in bocca, io ho risposto al bacio passandogli un po’ della mia saliva, lui mi ha infilato la mano in mezzo alle gambe facendomele aprire, poi mi ha accarezzato la figa che era tutta fradicia dei miei umori e i peli sporchi anche del suo sperma che era colato tra le mie gambe, è sceso con la bocca sui miei capezzoli e si è messo a succhiarmeli come un poppante, nel frattempo due delle sue dita mi sono entrate in figa, io gli ho preso il cazzo in mano e l’ho accarezzato andando anche a strizzargli i testicoli.

Il cazzo è tornato nuovamente duro, allora mi sono divincolata dal suo abbraccio e mi sono inginocchiata tra le sue gambe e allargando le mascelle più che potevo glie l’ho preso in bocca, il mio naso vicino al suo pube sentiva l’odore acre del sudore, ma ero nuovamente eccitata e con la lingua sono scesa sui suoi testicoli pelosi li ho leccati e presi in bocca prima uno e poi l’altro, ho leccato il sudore sia sui testicoli che nell’incavo delle cosce, sia da una parte che dall’altra, con la lingua sono ancora scesa fin quasi all’ano, ma lì l’odore era diverso allora sono risalita e ho ingoiato nuovamente con difficoltà la cappella cercando di infilarmela in gola più che potevo, mentre lui sussultava dal piacere.

Mi ha fatto poi nuovamente coricare sul letto a gambe larghe ed è venuto a leccarmi la figa, la sua lingua è andata direttamente nel buco della vagina e io la sentivo entrare ed uscire, è sceso con la lingua fio al mio ano e me lo ha leccato bene, è andato avanti così per un po’ poi si è dedicato al mio clitoride che era gonfio e duro, me lo ha leccato per un po’ poi mi ha proposto un 69 e io gli ho detto di sì.

E’ venuto sopra di me e mi ha infilato di brutto il cazzo in bocca quasi soffocandomi, poi ha infilato la testa tra le mie cosce e mi ha leccato la figa, sapeva adoperare bene la lingua, mi leccava partendo dal clitoride e arrivava fino all’ano, io a mia volta gli succhiavo la cappella e con le mani gli accarezzavo e strizzavo i testicoli, cosa che lui gradiva molto, poi sempre con la bocca piena con una mano sono risalita sino al suo sfintere e mi sono messa a massaggiarlo con un dito, lui ha risposto mordicchiandomi il clitoride e io gli ho infilato un po’ il dito dentro, cosa che lui ha apprezzato molto. A questo punto mi ha infilato due dita dentro la figa e continuando a leccarmi il clitoride si è messo ad andare su e giù dentro la mia vagina, mi ha pompata per bene e con foga e visto che sussultavo dal piacere ha continuato fino a farmi raggiungere l’orgasmo, mentre io con il dito continuavo a massaggiare l’interno del suo ano.

Si è tolto da sopra di me e si è inginocchiato tra le mie gambe, il suo cazzo era sempre durissimo, me le ha allargate e mi ha penetrata e appena è stato tutto dentro si è coricato tutto sopra di me, i nostri corpi erano sudati e sembrava che fossimo appena usciti da una sauna, il suo sudore mi colava sul viso e sullo stomaco, aveva un odore acre ma ero talmente eccitata che anche quell’odore contribuiva ad aumentare a dismisura il mio piacere.

Pian pianino ha iniziato a muoversi dentro di me, standomi sempre coricato sopra, pancia contro pancia, io sentivo la sua grossa cappella muoversi dentro la mia vagina e il mio piacere continuava a crescere, ero già partita diverse volte ma a sentire quella cappella muoversi su e giù aveva ancora riacceso la mia voglia di godere, questa situazione mi mandava fuori di testa, lui se ne è accorto ed ha iniziato a pomparmi aumentando il ritmo, il suo cazzo ha stantuffato dentro di me per una decina di minuti squassandomi tutta e facendomi avere un lunghissimo orgasmo, poi io sfinita gli ho urlato:
_ “Sbattimi più forte, riempimi con la tua sborra”, lui ha accelerato i colpi e dopo pochissimo ha cercato di tirare fuori il suo cazzone dalla mia figa, ma io l’ho preso per i fianchi e l’ho trattenuto dentro di me, ho sentito il liquido caldo inondarmi la figa dandomi un piacere bellissimo, poi è crollato su di me, eravamo tutti e due ansimanti ma molto soddisfatti.

Mi sono pulita come potevo con il solito straccetto non troppo pulito e ci siamo rivestiti, io mi sono rimessa la maglietta e la gonna, gli unici indumenti che avevo, ho dato uno sguardo al letto tutto bagnato di sperma e di sudore, e in quel momento mi sono sentita proprio una cagna. Lui poi si è avvicinato a me e mettendomi una mano in mezzo alle gambe e toccandomi la figa bagnata e lo sperma che mi colava lungo le cosce.
_ “Vieni ancora a bere una birra qui da me?”
_ “Si certo mi è piaciuto ma tu cambia le lenzuola”.
Ci siamo messi a ridere, poi me ne sono tornata a casa da sola tanto abitavo a 200 metri dal locale, erano quasi le quattro del mattino ed ero molto soddisfatta era stata una magnifica scopata, avevo trovato un cazzo che non mi faceva certo rimpiangere Carmen.

Sono passati una quindicina di giorni senza sesso ma poi mi è tornato un certo languorino al basso ventre, pensavo sempre di più al barista e una sera che non riuscivo a dormire, con le dita sono andata a stuzzicarmi il clitoride e il mio pensiero era rivolto al barista che mi scopava, però non riuscivo a partire. Erano le 11 di sera, mi sono vestita e sono andata al bar, non c’era più nessuno e Nicola stava riordinando.
_ “Me la offri una birra?”
Lui si è voltato e gli si è acceso un bel sorriso, ha spillato due birre ed è venuto a sedersi di fronte a me.
_ “Non puoi fare a meno del mio cazzo?”.

Non gli ho risposto e mi sono messa a sorseggiare la birra, mentre lui l’ha bevuta tutta d’un fiato, ed è andato a chiudere le serrande del bar, è tornato da me, mi ha presa per mano senza lasciarmi finire la birra e mi ha trascinata nel retro. Il letto questa volta era ordinato e con le lenzuola pulite e un asciugamano pulito sul cuscino, segno che sperava che io tornassi.

Mi sono tolta la maglietta e la gonna rimanendo nuda, mi sono coricata sul letto con le gambe socchiuse, Nicola si è spogliato in un baleno, aveva già il cazzo duro, si è inginocchiato tra le mie cosce pronto a penetrarmi, io gli ho messo una mano sulla testa e l’ho spinto con la bocca sulla mia figa. Questa volta ero io a non essere molto pulita, il bidet me l’ero fatto al mattino, lui si è tuffato tra le mie gambe e si è messo a leccarmi, mi ha ripulita per bene e poi mi ha preso il clitoride in bocca l’ha risucchiato tra le labbra e con la punta della lingua si è messo a stuzzicarlo, io ho resistito un po’ poi ho raggiunto l’orgasmo e sono partita.

Nicola non ha aspettato che io finissi di godere che già il suo cazzo era dentro di me che mi stantuffava, io sono passata da un orgasmo all’altro, ho alzato le gambe cingendogliele ai fianchi in modo che il cazzo entrasse tutto dentro. Anche lui non è durato molto, si è inarcato e poi ha cercato di togliersi per eiacularmi sulla pancia, ma io con le gambe l’ho trattenuto dentro di me. Ho sentito il gettito di sperma bollente inondarmi la figa, ne ha fatta talmente tanta che la sentivo colare sull’ano e lungo le mie chiappe per finire sulle lenzuola.

Ho continuato a stringere le gambe per non farlo uscire, il cazzo era sempre duro come il marmo, lui ansimava sopra di me e le gocce del suo sudore mi colavano addosso, poi ha ricominciato a muoversi e mi ha nuovamente scopata, io ho avuto un lungo multi orgasmo che non finiva più, Nicola mi sbatteva con foga e io sotto di lui urlavo di piacere, quel grosso cazzo mi martellava dentro e io non capivo più niente, poi è partito nuovamente anche lui depositando nuovamente lo sperma nella mia figa.

Quando si è tolto mi è uscito dalla figa dilatata un fiotto di sperma che è finito sulle lenzuola pulite, ci siamo alzati e siamo tornati nel bar eravamo tutti e due completamente nudi, sentivo lo sperma che mi colava lungo le cosce, ho preso delle salviette e mi sono ripulita un po’, mi sono seduta su un tavolo con i piedi su una sedia e lui mi ha portato una birra e mentre io bevevo lui finiva di riordinare il locale lavando il pavimento.

Spingeva il mocio e lo sciacquava e aveva sempre il cazzo duro, tra di me ho pensato che appena finiva mi avrebbe dato un’altra bella razione di cazzo. Si è preso una birra anche lui ed è venuto a berla sedendosi tra le mie gambe davanti a me.
_ “Io ho ancora voglia ma vorrei farlo qui su un tavolo” mi ha detto Nicola.
_ “Guarda che io ho il basso ventre tutto indolenzito”.
_ “Farò piano, ti appoggi su un tavolo e io ti prendo alla pecorina”.
Rassegnata ma vogliosa gli ho detto di sì facendomi promettere che sarebbe stato delicato, poi finite le birre si è alzato e mi ha fatta scendere dal tavolo, mi ha fatta girare e coricare con la pancia su di esso, poi mi è venuto dietro e mi ha accarezzato le natiche e l’interno delle cosce che erano ancora sporche e appiccicaticce di sperma.

Mi è venuto dietro e con il cazzo in mano mi ha strusciato la cappella il mezzo alle gambe, io con le mani mi sono allargata le natiche e lui ha continuato a fregare la grossa cappella sul clitoride e sulla figa facendomela entrare anche un po’ dentro e con il cazzo bagnato di sperma me lo ha strusciato sullo sfintere facendomi sussultare di piacere. Poi mi è entrato in figa, si muoveva lentamente senza andare fino in fondo, e quando me lo spingeva tutto dentro lo faceva con delicatezza, con le ginocchia mi ha fatto allargare di più le gambe e tutto piantato nella figa roteava il bacino, io stavo nuovamente avendo un lungo orgasmo.

Mentre era tutto dentro di me il suo pollice mi accarezzava le crespe dello sfintere aumentando sempre di più il mio piacere, ha iniziato a spingere il pollice dentro l’ano e una volta dentro ha aumentato il ritmo della scopata mentre io continuavo a godere e urlare di piacere, all’improvviso ha tolto il pollice dal culo e il cazzo dalla figa e in un attimo mi sono trovata la cappella nel culo, ho urlato più che dal dolore dalla sorpresa, non mi aspettavo quella mossa, ho cercato di divincolarmi ma lui mi ha bloccata.
_ “Che fai, mi hai fatto male”.
_ “Scusami credevo che toccandoti con il pollice ti piacesse prenderlo nel culo. Sto fermo e non mi muovo”.
_ “Se mi fai male è l’ultima volta che mi vedi, e adesso stai fermo che mi brucia” ma non gli ho detto di togliersi.

Eravamo tutti e due lì fermi e ansimanti, a dire la verità quella cappella nel culo mi piaceva ma mi dava fastidio come si era comportato, poi il mio sfintere contro la mia volontà si è messo a contrarsi attorno al cazzo, lui sentendo quel movimento si è mosso leggermente, ma io l’ho spinto via e lui l’ha infilato nuovamente nella figa e ha ripreso a scoparmi lentamente rimettendo nuovamente il pollice nel mio ano ormai dilatato, poi mi ha sussurrato in un orecchio:
_ “Me lo fai nuovamente mettere in culo?”

Io non gli ho risposto, lo desideravo ma avevo un po’ paura il cazzo aveva una bella circonferenza, il cuore mi batteva forte, non avendo nessuna risposta ha sfilato il cazzo tutto bagnato dalla figa e ha nuovamente appoggiato la cappella sullo sfintere, io questa volta ho cercato di rilassarmi, lui ha spinto facendola entrate, e dopo una lunga pausa si è mosso lentamente penetrandomi ancora un po’, si è tolto nuovamente dal mio culo e mi ha nuovamente penetrata in figa, mi ha scopata per un minutino e poi è nuovamente tornato nel mio culo ormai dilatato e accogliente.

Questa volta non si è fermato ma molto lentamente è entrato quasi tutto dentro di me, io non ho fatto resistenza, mi mancava il fiato, ho cercato di rilassarmi più che potevo, poi ho passato una mano in mezzo alle gambe e mi sono massaggiata il clitoride, lui avendo via libera con le mani mi ha allargato le natiche e ha affondato il cazzo nel mio intestino più che poteva, mi ha inculata dolcemente mentre io ho nuovamente iniziato a godere in un interminabile multi orgasmo, poi sentendomi godere mi ha presa brutalmente e più mi sentiva urlare di piacere, più lui affondava con forti colpi nel mio intestino, io ho poi passato le mani dietro tenendomi le natiche larghe, l’orgasmo è durato all’infinito finché ho sentito lo sperma nel mio intestino e Nicola che si accasciava sulla mia schiena esausto.

Avevo goduto molto, ma avevo male al culo ed ero incazzata con lui, mi sono messa gonna e maglietta e mi sono fatta aprire la porta, me ne sono andata senza salutarlo lasciandolo lì sulla porta tutto nudo. Tornata a casa mi sono fatta una lunga doccia e poi sono andata a dormire. Il giorno dopo ho pensato a lungo su quello che era successo, avevo goduto come una cagna e mi era piaciuto anche prenderlo nel culo, ma quello che non sopporto è essere presa con la forza.
Due giorni dopo, una mattina alle 8 e 30 sono tornata al bar a fare colazione, mi sono fatta servire un cappuccino e un croissant, Nicola me li ha portati al tavolo ma non ha potuto fermarsi a parlare perché il locale era pieno, io ho consumato e sono uscita senza pagare.

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