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Gay & Bisex

Prima di cena ( seconda parte )


di ropot
15.05.2015    |    6.059    |    1 9.7
"Mentre ci massaggiavamo i corpi gli dissi che dopo la cena lo rivolevo tutto e per tutta la notte ed iniziai a descrivere qualche gioco che potevamo..."
Mi strappò di dosso i pantaloni poi mi venne addosso, come cadendo e mi catturò la bocca con la sua. Il suo corpo sul mio, il suo peso che quasi mi soffocava mi davano un piacere tale che iniziai a fare tipo dei guaiti mentre roteavo la lingua nella sua.
Dopo vari minuti che limonavamo lui fece qualche balzò in avanti e mi invitò a continuare il lavoro di prima, solo che era lui adesso che me lo metteva in bocca ed che si muoveva al suo interno avanti ed indietro con dei movimenti del bacino. Ritornò a lanciare i suoi piccoli gridi mentre io avevo la bocca completamente invasa dalla saliva e gli occhi completamente chiusi concentrato nel mio compito quando lo sentii muoversi, aprii gli occhi e vidi che lui stava girare per fare un 69. Mi aveva scritto nei suoi messaggi questo suo desiderio ma vedendo che prima si era opposto di prendermelo in bocca credevo che non si sarebbe avverato. Lui fissò a lungo il mio pene già bagnato da un po' di precum poi lo leccò con delicatezza, con circospezione con la punta della lingua, dopo poco la usò tutto e poi se lo mise in bocca. Trasalii per il fastidio che mi davano i suoi denti però non dissi niente e sopportai quel piccolo supplizio che durò poco visto che dopo la sua bocca divenne più aperta e malleabile dandomi finalmente piacere. A quel punto le mie mani che erano posate da qualche minuto sulle sue natiche massaggiandole si fecero audaci e andarono a cercare il buchetto. Una volta trovato con la punta delle dita lo massaggiai con movimenti circolatori e con le altre iniziai a penetrarlo. Stranamente lui non si ritirò ne altro anche se appena entrò una mia falange i suoi muscoli me lo strinsero cercando di farlo uscire. Dopo qualche iniziale resistenza le mie dita potevano iniziare a preparare il suo buchetto aiutate dalla mia lingua che aveva lasciato il suo pene. Lo lavorai a lungo e con molta pazienza, non volevo farlo soffrire e non sapevo come comportarmi visto che anche per me era la prima volta con un vergine.
Dopo tanti minuti le dita che lo penetravano ad un ritmo lento e dolce erano tre ed io mi chiedevo se adesso era pronto. Lui si staccò dal mio pene che da vari minuti teneva in bocca senza fare niente e voltando la testa annuì. Si mise a quattro zampe affondando il viso nel cuscino ed io un po' intimorito ma con una erezione che mi faceva male da quanto era dura lo penetrai lentissimamente e come è logico lui fece un verso strozzato di dolore. Mi fermai all'interno per molto tempo che usai per massaggiare le sue palle e coccolare il suo pene che aveva perso del tutto consistenza. Lui fece dei movimenti che mi fecero capire che adesso potevo iniziare a muovermi ed ogni volta che entravo mi stupivo di quanto era caldo e stretto. Il piacere invase tutte le cellule del mio corpo tanto che prima che me ne rendessi conto avevo iniziato a possederlo con velocità e forza, tralasciando la iniziale delicatezza. Però lui non si sottraeva a miei colpi, al contrario li assecondava e gridava con tutta la sua voce per questo nuovo piacere provato per la prima volta. Credo che in quell'albergo molti sentirono le sue grida ma in quel momento ne io ne lui ce ne curammo, anzi le sue grida mi eccitavano così tanto che iniziai pure io visto che godevo non meno di lui. Cambiammo posizione, voleva guardarmi mentre stavo sopra di lui e lo penetravo, così disteso sulla schiena con le gambe aperte al massimo riceveva i miei colpi masturbandosi in modo furioso. Ero ancora lontano quando lui venne con un grido più alto e con degli spasmi che gli piegarono la schiena come un arco e gli bloccò il respiro per qualche secondo. Mentre si riappoggiava sul cuscino io presi possesso del suo pene, non volevo che si ritirasse: doveva scoparmi anche lui così continua a masturbarlo mentre con una mano raccoglievo il seme che gli era arrivato fino alla fronte e me lo portavo alla bocca. A quella vista che lo sorprese enormemente lui ritrovò parte della sua eccitazione e il suo pene rimase turgido.
Dopo una decina di minuti, in un lago di sudore venni anche io con un ruggito crollando su di lui con il corpo scossa da scatti improvvisi di puro piacere. Ero spossato e stanchissimo, ma non per questo meno desideroso di essere penetrato, così alzai il viso dalla sua spalla e gli feci un sorriso malizioso che esprimesse le mie intenzioni. Lui che aveva raggiunto qualcosa mai provato con un compiacimento che aveva trasformato la sua faccia mi sollevò e mi mise di fianco e mi lavorò un pochino il buchetto, o meglio ci provò, come avevo fatto io con lui. Lo fermai dopo poco e alzando la gamba gli feci capire che mi doveva prendere. Qui non c'era dolore, ne resistenza ne altro, solo lussuria allo stato massimo così il suo penetrarmi fu veloce ma non per questo meno piacevole, quasi da perdere i sensi. Riprendemmo contatto con il mondo dopo tanto trovandoci abbracciati con un velo di sudore che univa i nostri corpi e con un senso di benessere che anche un navigato come me non aveva mi provato. Con fastidi e piccoli movimenti ci siamo messi seduti e vedendo l'orologio gli dissi che dovevamo andare a quella cena che avevamo in programma. Lui confermò ed andammo insieme sotto la doccia, dove iniziammo a insaponarci a vicenda. Mentre ci massaggiavamo i corpi gli dissi che dopo la cena lo rivolevo tutto e per tutta la notte ed iniziai a descrivere qualche gioco che potevamo sperimentare. Le mie parole gli fecero effetto perchè abbassando gli occhi vide che il suo pene con piccoli evoluzioni stava crescendo così io capendo che c'era tempo per un piccolo aperitivo mi abbassai lentamente leccando il suo corpo e una volta in ginocchio... va beh, lo sapete.
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