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Il prete II - Parte 4


di foxtied
10.01.2019    |    3.467    |    4 10.0
"Ne arrivano altre, in rapida successione, poi lo sento spostarsi e quasi immediatamente sento la bacchetta abbattersi sul capezzolo sinistro e poi sul..."
Dopo avermi slegato dal letto mi indica il “trono”, sul quale mi invita a sedere… Appena seduto mi lega i polsi lungo lo schienale e mi blocca il collo con un cappio di corda ben stretto. “Allarga le gambe, così ti lego i piedi alle gambe posteriori”… Eseguo, allargando completamente le gambe e portando i piedi all’indietro: mi afferra le caviglie, le avvolge con la corda e poi me le tira ancora di più verso le gambe posteriori della sedia, bloccandole e lasciandomi i piedi rialzati dal pavimento. I genitali vengono così completamente esposti mentre mi lega anche le ginocchia, fissandole ai braccioli. Sono immobilizzato ma, non ancora pago, mi avvolge il petto sopra e sotto, per poi stringere la corda nel mezzo, esponendo meglio i capezzoli. Come avevo notato precedentemente, sulla seduta è presente un buco, proprio sottostante le natiche e ho una mezza idea del suo utilizzo… Prima di imbavagliarmi mi lega con dovizia i testicoli, usando una cordicella fina e abbastanza elastica: li strizza per bene, per poi avvolgere anche la base del pene che, a causa della sollecitazione, sta tornando duro. Prima di applicarmi un elastico sotto il glande, me lo lecca un po’, proprio per eccitarmi nuovamente e rendere quindi la legatura più efficace. Una volta che il pene resta bello dritto e costretto dalle legature, si alza a va verso il tavolo, dal quale torna con un bavaglio di quelli con palla gonfiabile, composto da una fascia di cuoio molto larga, appunto la palla interna e una pompetta esterna, atta a gonfiare la palla stessa e riempire il palato bloccando la lingua. Mi apre la bocca e me lo mette, stringendo la fibbia dietro il collo, molto molto stretta. Accenno ad articolare un qualche suono, ma prima che ci riesca lui schiaccia diverse volte la pompetta, gonfiando il bavaglio e riducendomi completamente al silenzio. Poi mi benda con una fascia di pelle. Le varie costrizioni mi rendono il pene sempre più duro ed eccitato, ma sono un po’ preoccupato del buco sulla sedia, visto che le “regole” stabiliscono che per essere penetrato devo necessariamente acconsentire. Temo che prenda un qualche dildo da infilarmi nel culo, ma non lo fa… inizia invece a sollecitarmi i capezzoli con le dita, per renderli più evidenti e poi applicare due pinzette che regola per esercitare una pressione non troppo dolorosa ma comunque ben presente. Con un’altra cordicella collega i capezzoli all’elastico che mi stringe il glande, poi si mette di fronte a me e inizia a masturbarsi guardandomi… “Vorrei bacchettarti i piedi, i capezzoli e il pene… Se ti va bene fai cenno di sì con la testa. Lo farò senza esagerare…” Acconsento, subito va all’armadio e ne estrae una bacchetta flessibile, come quelle che mi ha mostrato quando siamo arrivati… La prima vergata arriva sui piedi, da dietro… bendato non l’ho sentita arrivare, e ne arriva subito un’altra e poi un’altra ancora: non sono forti, ma si fanno sentire… le piante dei piedi iniziano a pizzicare. Ne arrivano altre, in rapida successione, poi lo sento spostarsi e quasi immediatamente sento la bacchetta abbattersi sul capezzolo sinistro e poi sul destro, causandomi una contrazione che si riflette sul pene, tirato verso l’alto dal contraccolpo… la sensazione di dolore e piacere si fonde in modo molto intenso. Continua a frustarmi i capezzoli, alternandoli al pene, colpito quasi sulla punta, ma in maniera relativamente delicata… in ogni caso se non fossi imbavagliato qualche urlo lo emetterei, se non altro per sfogare la tensione dell’attesa dei colpi. Dopo una decina di frustate mi stringe di più le pinzette ai capezzoli, poi riprende a vergarmi… Il pene mi sta scoppiando dall’eccitazione! Torna a frustarmi le piante dei piedi, mentre con una mano mi afferra il pene e me lo masturba legato com’è… La mia respirazione si fa più intensa, finché decide di gonfiare di più il bavaglio. Ho la bocca che mi scoppia, con la palla interna gonfiata a dismisura e la fascia di cuoio che me la tappa molto strettamente… Andiamo avanti con le frustate per almeno mezzora, con continue sollecitazioni di pene e capezzoli dovute ai contraccolpi delle bacchettate… mugolo parecchio dietro il bavaglio, ho le piante dei piedi sicuramente arrossate e le corde iniziano a segnarmi la pelle nei punti dove sono immobilizzato. Sono estremamente eccitato dalle sevizie che mi sta infliggendo, il pene è intriso di umori spermatici e ovviamente lui se ne rende conto, anche perché credo che la sua sia una tattica specifica per allentare i miei freni inibitori e poter osare ancora qualcosa in più; la conferma non tarda ad arrivare quando mi chiede: “Vorrei infilarti un dildo nel culo, sotto la sedia… fammi un cenno di assenso se lo vuoi…” Sono effettivamente infoiato e, seppur il primo pensiero sarebbe quello di non acconsentire, preso dall’eccitazione gli faccio il mio cenno di assenso! La cosa lo aggrada molto, infatti, con il pene in mano, va verso l’armadio e prende un fallo di gomma o lattice, non saprei, e torna verso di me… non è molto grosso, ma abbastanza lungo e realistico: si china di lato alla sedia su cui sono immobilizzato e, lentamente, inizia a spingermelo dentro attraverso il foro sulla seduta. Sono talmente eccitato che quasi non sento fastidio, eppure me lo infila completamente dentro, fino alla base, per poi bloccarlo con del nastro adesivo… “Bene… ci contavo di riuscire ad eccitarti abbastanza da potertelo spingere nel culo… iniziamo con questo, poi potremmo anche arrivare ad usare uno stantuffo che ti scopa. Una cosa alla volta… Ora te lo succhio per bene!” E così fa, chinandosi davanti a me e prendendomi il pene incredibilmente duro completamente in bocca, dopo aver scollegato i capezzoli, ma lasciando tutto il resto, incluse le pinze. Me lo lavora per parecchio tempo, portandomi diverse volte alla soglia di un nuovo orgasmo, che però mi nega…
Decide di liberarmi i capezzoli… sono molto arrossati, ma ancora evidenti… li sollecita con le dita e la cosa risulta abbastanza dolorosa, più della precedente pinzatura. Si siede sulle mie gambe, strofinando il suo pene sul mio e masturbandoli insieme, mentre mi passa la lingua sul collo, sul viso, nelle orecchie. La masturbazione è continua e costante, credo che stavolta abbia intenzione di farmi venire. Il bavaglio mi fa male, l’eccitazione mi porta a mugolare intensamente… ormai ho bisogno dell’orgasmo o impazzisco. Ci sa fare il prete… La masturbazione rallenta, diventa molto controllata e capisco che sta cercando di farci sborrare insieme: inizia a strofinare le punte una sull’altra, lentamente… posso quasi sentire le pulsazioni… con una mano strofina i glandi e con l’altra mi tiene i testicoli legati, spingendo ritmicamente. Mi inarco sulla schiena, per quanto possibile per come sono legato alla sedia: lui capisce e con gesti sapienti compie la parte finale della masturbazione, puntando direttamente il sul prepuzio sul mio e spingendo… l’orgasmo che arriva è talmente intenso da lasciarmi senza respiro! Entrambi fiottiamo sperma uno sull’altro, in modo molto copioso vista la lunga sollecitazione e per un tempo che mi sembra lunghissimo. Dopo l’inarcamento ricado sulla sedia… sento le gambe umide di sperma e la sua mano continua per un po' a masturbarmi, poi finalmente mi consente di rilassarmi. “Credo tu abbia gradito…” mi dice, e il bavaglio mi impedisce di rispondere, anche se un cenno di assenso con la testa sopperisce alla domanda. “Ora rilassati qualche minuto… ti rinfresco con le salviette umidificate, ma ti lascio legato. Poi ti lego in un altro modo… abbiamo ancora tempo e voglio godermelo”. L’avevo immaginato: sarà una lunga notte.
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