Giochi di ruolo

Racconto tra fantasia e realtà



Era da un po che si frequentavano., lei aveva perfettamente capito cosa lo eccitava e come fare per farsi scopare senza troppi complimenti.
Una sera di primavera inoltrata, decidono di incontrarsi a casa di lui, una veranda molto accogliente lì aspetta per sorseggiare un aperitivo.
Un bel giardino curato circonda la casa, sono presenti alberi e aiuole fiorite.
Sanno che non sarà solo un aperitivo, hanno costantemente voglia l'uno dell'altra, ma quella sera lei decide di alzare il livello di gioco.
Decide di vestire in modo casto, una camicia e una gonna sotto il ginocchio. Scarpe col tacco basso.
Trucco leggero e rossetto color carne.
Uniche note che faranno eccitare lui sono un paio di occhiali e collant sottili quasi trasparenti.
Arrivano le 19... Il sole è quasi al tramonto, lei si presenta puntuale.
Lui la accoglie col solito sorriso, un bacio bagnato la fa eccitare.
Lei si sposta, lui resta un attimo perplesso.
"Ho avuto una giornata pesante, ho solo voglia di bere e rilassarmi... Il sesso è lontano dai miei pensieri"
Lui sembra deluso, la prende per mano e la accompagna sotto il gazebo.
Una bottiglia di prosecco è già nel ghiaccio e una vasta scelta di sushi fa bella mostra nei piatti.
Lei si siede di fronte a lui, solleva un po la gonna per poter accavallare le gambe...
Lui la guarda, vede i collant, avvicina una mano e la sfiora.
Lei sorride e sposta la sua mano.
Lui ha il cazzo già duro, la guarda arrossato ed indispettito.
Le versa da bere in silenzio, tocca appena il suo bicchiere con quello di lei e butta giù il vino in un sol sorso.
Lei lo sorseggia mentre lo guarda.
"Sei strana, è la prima volta che non mi salti addosso!"
Lei sospira.... "In verità non mi va di scopare...."
"Hai messo i collant...."
"Si perché comunque volevo stuzzicarti"
Lui si alza e si avvicina.
Si china per baciarla ma lei lo respinge.
Lui le afferra il viso per bloccarla ma lei lo spinge via, gli da un ceffone e si alza dalla sedia.
"Stasera scordati di scoparmi!"
Si allontana dal gazebo con passo deciso inoltrandosi verso le piante.
Lui con due falcate la raggiunge, la prende per i capelli e la tira a se.
"Lurida troia! Decido io come e quando scopare! Mi stuzzichi, mi fai eccitare poi ti tiri indietro?"
Con una mano le afferra la faccia, la bacia mordendole le labbra e la lingua, sempre tenendola per i capelli le molla due ceffoni.
Lei prova a ribellarsi, restituisce gli schiaffi, ha lo sguardo in fiamme, è eccitata, vogliosa, finalmente ha inizio il gioco.
Lui le strappa la camicia,sotto è nuda.
Le tiene le mani lungo i fianchi e le morde i capezzoli fino a farla urlare di dolore, ora li lecca e li succhia e lei gode.
"Vuoi provocarmi puttana? Sei mia! La mia schiava e adesso ti meriti una bella punizione!"
La fa appoggiare ad una pianta, con la sua camicia le lega le mani in alto.
Lui è dietro, lo sente ansimare.
Le alza la gonna, la sta ammirando.
Sotto il collant un sottile perizoma che lascia il culo scoperto.
Sente il rumore della cintura.
Aspetta fremente i suoi colpi, li vuole, vuole quella sensazione di piacere e dolore. La figa è bagnata.
Sbam! La cintura si abbatte sul culo coperto ancora dai collant.
Uno, due, tre colpi.... Lei mugola di piacere.
Lui le è addosso, con un colpo secco le strappa i collant all'altezza del culo, strappa anche il perizoma, la colpisce con le mani fino a farlo diventare viola.
Lei urla ma è un lago di piacere.
Lui si abbassa e la lecca, vuoi il suo piacere. È follemente eccitato da quei collant strappati che lasciano il culo completamente scoperto e avvolto allo stesso tempo.
Ancora vestito fa uscire il cazzo gonfio dai jeans, allarga le gambe di lei e con un solo colpo la penetra.
Il cazzo sbatte fino in fondo, due dita le stanno tormentando il culo voglioso.
Pochi secondi ed esplode in un orgasmo bagnato che si riversa a terra.
Lui la tiene per i capelli, una mano alla gola e il cazzo scivola dalla figa fradicia al culo bagnato.
Sa che gode più nel culo che nella figa.
La pompa, sente le sue contrazioni, lei gode ad ogni colpo, sapientemente sfila il cazzo e lo pianta nella figa.
È un godimento continuo, le gambe sono fradice di umori, lei urla,lui le tappa la bocca.
"Lurida troia guarda come sbrodoli! Volevi questo? Volevi farti violentare da me! Volevi farmi scoppiare il cazzo! Puttana! Non sei altro che una lurida vacca!"
Lei si eccita, vuole essere insultata, umiliata, vuole essere usata, gode così.
Continua a godere ma è completamente prosciugata.
Lui la gira e la mette in ginocchio, infila il cazzo pieno di umori nella bocca di lei, le tappa il naso obbligandola a spalancare la bocca.
La soffoca, il cazzo le procura conati di vomito e lei sbava sul cazzo.
La stende per terra, vuole scopare la sua bocca.
Mentre la scopa senza pietà le apre le gambe e comincia a masturbarla infilandole 3 dita in figa.
La fa squirtare mentre la lecca, masturba culo e figa, gioca col clitoride.
La sta facendo impazzire.
È sfinita, ma vuole la sua sborra.
Lui la fa alzare, la trascina tenendola per i capelli e continuando a sculacciarla. Entrano in casa, la butta in doccia.
"In ginocchio! E guardami!"
Lui si sega veloce, immagina già il dopo.
"Apri la bocca!"
Un getto di sborra calda e abbondante la colpisce, lui avvicina il cazzo e le riempie la bocca.
Grugnisce come un porco...
"Bevi!"
Le da altri due schiaffoni, lei è tutta rossa, dal culo alla faccia.
È soddisfatta, sta per alzarsi quando lui la rimette in ginocchio.
"Sei stata una stronza! Meriti di essere umiliata!"
Lei non aspettava altro, un getto di urina bollente la lava su tutto il corpo.
È l'apice dell'eccitazione e del godimento per entrambi.
Lui la bacia, le sorride... "Sei una fantastica troia! Nata per godere e far rizzare cazzi!"