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Reunion con i parenti: la troia di zia Silvia


di leonardodavinci1989
03.03.2024    |    184    |    0 6.0
""Hmmm zietta che belle gambe e che bei piedini..."
La vicenda che sto per narrare è accaduta a fine estate dello scorso anno, periodo che come di consueto veniva trascorso in famiglia (allargata...parenti vicini e lontani) nel paesino ai piedi della montagna dove c'era una grande casa di proprietà di un po' di tutti. Col tempo questa grande casa era stata divisa in parti più o meno uguali tra tutti i cugini e a noi era toccata la parte al piano terra. Ogni anno, pochi o tanti presenti, la riunione di questa grande famiglia aveva luogo proprio li, e si davano banchetti e barbecue nel grande giardino della mansione. L'anno scorso in particolare è stato uno dei più grandi e numerosi che io ricordi dal momento che si erano uniti anche i lontani parenti che risiedevano all'estero (Germania, Francia, Usa e Canada), tuttavia oltre ai soliti noti si erano aggiunta anche la famiglia della mia zia Silvia, cugina di 2 grado di mia madre, che viveva da quando si era sposata a Milano. La presenza di zia Silvia quell'anno fece la differenza. La ricordavo con molto piacere, era ancora una giovane donna nubile, ma sempre più grande di me quando mi permetteva di utilizzare il suo all'epoca super tecnologico Pc portatile per contattare le ragazzine del posto. Il suo ricordo però non era limitato solo ai benefici sociali che potevo ottenere con il suo pc, ma soprattutto al legame erotico che avevo instaurato con lei: la sentivo parlare abbastanza liberamente, molte volte si cambiava in mia presenza chiedendomi solo la cortesia di voltarmi dall'altra parte e spesso mi chiedeva di farle dei massaggi a gambe e ai piedini: a suo dire ero bravissimo. Crescendo questi massaggini ai piedi e il contatto con le sue gambe nude o con le calze mi fecero crescere anche qualcos'altro, sia fisico che mentale, tanto da spingermi qualche volta a spiarla sotto la doccia: potendo ammirare la bontà del suo seno senza tuttavia poterne ammirare i capezzoli a causa del vapore acqueo che offuscava il box doccia. Insomma da ragazzo fantasticai su di lei a lungo, e alcune volte approfittavo del massaggio per toccarle velocemente l'interno coscia per poi segarmi con lo stesso profumo sulle mani.

Ad ogni modo, questa era stata per me zia Silvia, e rivederla ora a distanza di molto tempo mi faceva ancora più effetto. Appena sentii che sarebbe arrivata anche lei, mi appostai sul patio ad aspettare il suo arrivo, ero troppo curioso di come sarebbe stata la zia Silvia in versione Milf: era sposata, aveva due ragazzini, un marito troppo lavoratore, e un cagnolino.

Erano le 16.30 del pomeriggio, il sole picchiava forte ancora, quando vidi arrivare una station wagon grigia che si posteggiava proprio vicino al cancello, i cenni con le mani mi fecero capire che fossero proprio lei e famiglia.

Scese prima il marito, ci salutammo familiarmente come se ci conoscessimo da sempre, e poi tocco a lei: dopo uno sguardo intenso ci abbracciammo forte forte, tanto da farmi rimanere impresso nella mente e sulla pelle, la freschezza del suo top di cotone bianco che con le poppe poggio’ sul mio petto.

Mentre salutava gli altri parenti, raffreddai i miei bollori e la osservai meglio: portava i capelli corti, aveva un top bianco di cotone leggerissimo, un paio di jeans e degli zoccoli estivi con tacco. In linea di massima non mi sembrava affatto cambiata, anzi era pure migliorata, fisicamente mi arrapava di piu’, ma era il suo atteggiamento da moglie e madre che la distingueva nettamente da prima, sembrava aver perso quella sensualita’ che me l’aveva fatta adorare per tutta l’adolescenza e oltre. Il marito risaluto’ tutti e scusandosi riparti’.

Dopo qualche ora eravamo quasi tutti pronti per il barbecue, mancava solo zia Silvia; notai il vetro della finestra del bagno del suo appartamento pieno di vapore, e pensai giusto: aveva approfittato delle tante parenti che facevano da babysitter ai figli per farsi una doccia e prepararsi per la cena. La situazione mi ricordava tanto i tempi d’oro, quando giocavo col suo pc in camera e lei tranquillamente di spogliava alle mie spalle: fu proprio questa erotica nostalgia che mi spinse ad andare a bussare la sua porta con la scusa di chiamarla per la cena.

Salii le scale col cuore in gola, ero cresciuto, avevo avuto le mie esperienze, e avevo le possibilita’ per riscattare il sogno della mia adolescenza. Bussai alla sua porta, e pazientemente aspettai che uscisse dalla doccia per aprirmi; mi sembro’ una visione del passato: capelli bagnati, questa volta corti, asciugamano avvolto addosso, e tappeto che si trascinava con i piedi per non bagnare casa.

“Ciao Zietta!!” Scusami! Non sei ancora pronta?”

“Non ti preoccupare entra pure, ti ho visto ragazzino”

“Grazie zietta! Cazzo ne è passato di tempo! Mi divertivo un sacco sai!?”

“Non chiamarmi zietta che mi fai sentire vecchia, chiamami silvia...ma come ti divertivi?? eri solo un ragazzino”

“Ah mi divertivo un sacco, mi facevi sentire grande e a mio agio! Ti ricordi i massaggini a piedi e gambe? Ahahah ci stavo le ore!” – lei era in accappatoio e si stava asciugando, in particolare aveva una gamba sul letto che faceva intravedere le sue belle cosce....

“certo che me li ricordo, facevi dei bei massaggi” – continuo lei…

“Scusami Silvia, mi devo girare? Ahah mi ricordo anche quello sai! eheheh!”

“No non ti preoccupare, tanto sei mio nipote, non ti ecciterò mica?”

Io sorrisi, volevo cogliere quella occasione per farmi avanti, ma mi sembrava troppo, così rimasi in silenzio continuando a sorridere e farmi pensieri maliziosi su zia Silvia mentre si asciugava tranquillamente. Ma poi trovai il coraggio di dirle per spezzare il silenzio che si era creato:

“Beh però quando ero piccolo mi facevi girare! Dovevi cacciarmi di stanza!”

la mia risposta come se la colse un po di sorpresa, però capiva che non le ero indifferente, si fermo a riflettere come se si accendesse qualcosa nella sua testa:

" che scemo che sei, vuoi che ti cacci di stanza ora? " sorrise e si mise davanti allo specchio ad asciugarsi i capelli, come se fosse felice dei miei apprezzamenti.

“Non ho detto ora, ormai il danno è fatto dovevi farlo allora!! E sorrido ahah”

" Ma smettila!! " disse sorridendo anche lei, e poi mentre si asciugava i capelli, lascio’ aprire l'accappatoio sul davanti per far intravedere una tetta, con lo sguardo provocante, ma furbamente celato, cercando di vedere la mia espressione riflessa nello specchio.

Io appena vidi un accenno di capezzolo che stava per uscire fuori dall'accappatoio feci di riflesso un passo avanti e sgranai gli occhi, tentando di mascherare il tutto con una passeggiata di attesa. Non sapevo che dire, il mio impulso era di chiederle di poterle ficcare il cazzo in bocca, ma dovevo trattenermi e placare i miei bollori!

Era irresistibile per me, così passeggiando e avvicinandomi sempre di più per avere una migliore visuale chiacchieravo con la zietta.

Ad un certo punto pensai che era una buona idea avvicinarmi di più con la scusa di specchiarmi per aggiustarmi i capelli: vidi per la prima volta il tanto desiderato capezzolo della zia Silvia! Ero rosso come un peperone e imbarazzato, ma le mie pulsioni sessuali mi davano coraggio! Guardavo il capezzolo e mi specchiavo, alternando queste occhiate...

Lei si accorse che la stavo guardando eccitato si richiuse l'accappatoio dicendo che ci stavano aspettando e che era ora di andare…avevo pero’ l’impressione che la mente di quella gnocca della zia era andata in confusione.

Io di riflesso mi staccai subito dallo specchio facendole capire che era veramente una scusa per guardarla da vicino. Poi arrivò il momento cruciale: si doveva vestire e per vestire doveva spogliarsi...attendevo istruzioni come da ragazzo, anche se mi avesse fatto girare le spalle sarebbe stato un momento di goduria per la nostalgia di quel ricordo...

“esci dai che poi chissà cosa pensano gli altri, non è il caso....” mi fece uscire dalla stanza e ando’ in bagno a vestirsi e truccarsi....Lei era sicuramente eccitata, credo si fosse toccata un po la figa mentre era in bagno, avevo sentito rumori come se dita sguazzassero in una figa bagnata. La situazione era strana e ciò poteva averla eccitata, come me d’altronde, in più io ero un ragazzo giovane e carino....

Io ero in preda ad un attacco sessuale: avevo il cazzo di marmo, mi faceva male! Avevo voglia di segarmi per placare la sofferenza! La cosa più lucida che mi venne in mente fu bussare alla porta del bagno e chiedere insistentemente se fosse pronta e se le serviva una mano; naturalmente col tipico tono scherzoso, ma serio!!!

“Toc toc, se ti serve una mano per sbrigarti lo sai che puoi contare su di me! Ti sei scordata di quando ti stringevo le spalline del reggiseno!?”

“Non fare l'idiota, ce la faccio benissimo da sola....ridendo...va giu che sono quasi pronta, stanno aspettando noi…”

“Ma che nipote sarei zietta a non aspettarti!!! E poi sarà pronto almeno fra un'ora! Ahaha sono salito prima perché mi ricordavo che eri un po' lunga con i preliminariiii mmmm (oops)....cioè con i preparativi....”

“No basta davvero -era un po’ incazzata - scendi prima tu che poi mi arrabbio…”

“Non ho capito perché ti dovresti arrabbiare! Non ho detto nulla di offensivo! Anzi...avevo solo un po' di nostalgia di quando eravamo molto vicini! Sono salito pure un po' prima a posta...comunque se mi vuoi cacciare me ne vado! Cattiva”

“Non è per quello che mi hai detto, ma per l tua insistenza.....ma non sono arrabbiata”

“Va bene me ne vado scusami...lo so che non è la stessa cosa ora! Posso capire...ma se faccio il bravo posso rimanere?”

“No, adesso scendi senno mi arrabbio davvero ci vediamo giu’”

“Va beneeee, scendo! Scusami...”

Scesi e andai nel giardino dove c'erano tutti, ma la mia solita voglia di intrattenere tutti era diminuita: pensavo solo a zia Silvia che si cambiava, e purtroppo non in mia presenza! Cercavo di immaginarla ora nella situazione di allora, ed io ora nella situazione di allora: stavo fantasticando sessualmente ad occhi aperti. Avevo gli occhi puntati sulla porta d'ingresso, ero curioso di vedere come si era vestita!

(SILVIA - nella mente): Finalmente mi sono potuta cambiare, volevo mettermi in tiro ma non troppo, c'erano tutti i parenti dopo tutto, anche se erano abituati a vedermi vestita sempre bene....scelsi un paio di pantaloni aderenti bianchi che fasciavano il mio sedere, a vita bassa e anche un po trasparenti, sopra una camicietta attillata, lasciata un po sbottonata sul davanti e ovviamente i miei immancabili tacchi....mi truccai bene ma non troppo pesantemente, evitai il rossetto....mi decisi e scesi

Appena scesa saluto tutti e ringrazio le altre zie per aver accudito i suoi figli mentre si cambiava. Io preferii darle un po' di spazio così mentre si chiacchierava tra maschi finalmente si diede inizio al banchetto. Ci sedemmo lontani, ma i miei occhi erano puntati su di lei, e ogni suo gesto mi sembrava erotico: come impugnava la forchetta, come imboccava il cibo e come beveva dal bicchiere. A proposito di bicchiere, forse perché si sentiva osservata o forse per sbadataggine, si bagnò la camicetta con vino (purtroppo bianco) e anche se non ci fu l'occasione di farmi avanti per smacchiarla come nei più scontati film porno, la scena mi eccitò tantissimo! Sentivo il suo profumo anche più della grigliata e non vedevo l'ora di riavvicinarmi a lei. La cena fini, i più anziani della famiglia si ritirarono nelle camere e alle 23:30 eravamo rimasti solo i più giovani, io i miei cugini le mie cugine, lei ed un'altra zia giovane. Si parlava dei vecchi tempi ed io che ero quello più grande tra i giovani potevo ricordarmi anche solo vagamente più cose degli altri, così mi venne spontaneo in un momento di silenzio chiedere alla zia Silvia che fine avesse fatto la sua amica Antonella: una gran bella fica che viveva nel posto dove ci riunivamo.

Lei rispose: “Antonella si è sposata ed ha 3 figli....ma è sempre ancora una bella donna giovanile”

Cosi io incalzai: “Ma vive ancora qui!?? Domani la chiami?? Invitala per un caffè qui (io parlavo tranquillamente così perché tutti i cugini sapevano la mia nomea di puttaniere, mentre le zie, essendo più grandi no)”

“No non vive qui” -rispose un po’ seccata come se provasse un briciolo di gelosia, poi si alzo’, prese una birra e ando’ a fare una passeggiata verso il giardino…

Appena la zia Silvia si allontanò, a mio avviso anche un po' infastidita, ebbi l'istinto di seguirla, ma aspettai che si allontanasse un po'. La raggiunsi un po' a passo svelto, forse lasciando intendere ai miei cugini qualcosa di troppo.

Le dissi: "chi non beve in compagnia...." me lo hai insegnato tu...

“La birra a me da subito alla testa...non vorrai mica che dopo faccia cose di cui potrei pentirmi?”

“Appunto, meglio che bevo pure io! Non vorrei che poi mi dai la colpa!”

Cosi, con aria da porcellina mi rispose: “ok....alla nostra allora....” - e si scolo’ quasi tutta la bottiglia dalla sete e dalla voglia di lasciarsi un po’ andare…

“Cin cin zietta, ops, Silvia...” - e la presi sotto braccio guardandola negli occhi con un bel sorriso in volto!

Eravamo su di una panchina appartati, non ci vedeva nessuno ma era un posto bene illuminato e la birra cominciava a darle alla testa:

“lo so mi fa sempre cosi anche solo dopo un sorso, sono astemia....mi guardo’ negli occhi e mi assali’ l'eccitazione…

“Fai sempre così zia? Allora dovremmo bere più spesso in compagnia noi due!” - E nel mentre dicevo questo la abbracciai in modo che potessi toccarle lateralmente il suo grosso seno: era un sogno già solo questo per me! Finalmente ci mettevo le mani!!! Ma non mi bastava e aspettavo le sue reazioni per decidere se proseguire o proseguire lo stesso: si trattava solo del come!

Sentivo lei che aveva brividi e i suoi capezzoli subito duri...poi mi disse:

"vorresti prendere tua zia silvia?"

"zietta? prendere? cioe' quello?" avevo sentito bene, avevo la maturita' e l'esperienza giusta per proseguire, ma non riuscivo a credere alla mie stesse orecchie! Mia zia Silvia, la cugina di mia madre, il sogno erotico della mia adolescenza mi si stava per concedere.

“Si, ho voglia...sarà la birra...sarà la tua giovane età, sarà che mio marito mi trascura...ma io ti voglio!!”

“Zietta, io non riesco a credere alle mie orecchie....non immagini quanto ti ho desiderato in questi anni! Mi hai sempre fatto morire!....ho il cuore (e non solo a mille)!!!!”

“E allora cosa aspetti? Fai di me ciò che vuoi...”

“Oh zietta!!! Vorresti cominciare a dare un po’ di succhiate a questo bel cazzone? Sono anni che reclama le tue labbra!” - Cosi le dissi mentre con la mano con cui l'abbracciavo le palpavo, ormai senza ritegno, le sue poppe, facendo particolare attenzione a strizzarle i capezzoli nel frattempo turgidi.

Ormai era in preda all'alcool e l'eccitazione era massima...non lascio’ finire la mia frase che aveva già tirato fuori il mio cazzo:

“mmmmm, che bel cazzo duro nipotino...” - ando’ giù e iniziò a succhiare, ciucciare e leccarmi il cazzo…

La visione dei miei occhi erano i capelli neri e corti di zia Silvia che si fondevano con il mio pube, dal momento che nonostante i miei 23 cm la porcona della zietta faceva il possibile per ingoiarlo tutto! Ogni tanto mi rivolgeva uno sguardo ubriaco di voglia!!!! e puntualmente dovevo trattenermi da sborrare: era troppo bello avere il cazzo in cura da zia Silvia! Ero talmente incredulo che quasi mi distraevo e fortunatamente per questo duravo di piu': in caso contrario sarei gia' venuto al primo bacio sul cazzo!

Poi una volta realizzato che non era un sogno, ma realta', cominciai ad impugnare io stesso il cazzone e di spingerlo sempre piu' nella gola della zietta. Le dissi che volevo vederle le tette, e che le volevo strusciare sul cazzone.

Lei succhiava leccava e ciucciava il mio cazzone con voglia ed avidità, il fatto che era così grosso e duro la eccitava ancora di più, mi diceva. La porcellona cercava di ingoiarlo tutto fino alle palle, io lo sentivo dentro la sua gola e lei stava quasi avendo i conati, ma le piaceva...alternava avide succhiate a seghe con le mani e leccate di palle...poi alla mia richiesta non si fece pregare...si tolse la camicetta ed il reggiseno e me le sbatte’ davanti:

"ti piacciono le mie tette Leo?"

"Oh zietta sono anni che mi piacciono! da quando venivo sempre a trovarti! fammele toccare, fammele leccare, baciare, dai...avvicinami i capezzoli alla cappella! hmmmmm" - ero completamente ubriaco di sesso, ubriaco di zia Silvia! Non ero piu' in me, credo che avrei potuto continuare anche se mi avesse visto qualcuno! Poi realizzai che volevo di piu' e le proposi di dirigerci in garage, c'era un divano ed era bel lontano ed insonorizzato: volevo farla ululare quella sera!

“Senti come sono sode nonostante la mia età?” Prese il cazzo e me lo struscio’ sopra...prese i capezzoli e gli diede sopra colpetti con la cappella e ciò sembrava aumentare ancora di piu’ la sua voglia di essere posseduta”

Mi rispose: “ok dai andiamo in garage, voglio essere scopata come una troia stasera!”

La presi per mano (unta di saliva e del mio liquido) e con una mezza tetta di fuori la portavo verso il garage, mentre lei con lo sguardo scrutava in giro se ci vedeva qualcuno. Arrivati in garage avendo cura di non far rumore aprii la porta e la feci accomodare sul divano e mentre mi assicuravo di chiudere bene la porta zia Silvia si era distesa sul divano, sopra completamente nuda e sotto con ancora i pantaloni...erano però slacciati e con una mano infilata dentro aveva iniziato a masturbarsi....

“spogliati Leo, tutto nudo, mentre mi tocco”

e io le dissi guardandola:

"zietta, non sai quanto ti ho desiderato, quante seghe dopo essere stato da te, quanta eccitazione quando mi facevi voltare mentre ti cambiavi, e quanta voglia di farmi segare dai tuoi piedini quando ti facevo i massaggini...”

poi continuai:

“zietta, mmmm, ai tuoi ordini!!! che levo? comincio dalla camicia? Eccoti” - e gliela buttai addosso, mentre lei si toccava sempre di piu'.

Poi tocco' ai jeans, e levandoli era evidente la mia erezione! ma non mi levai i boxer...e le dissi:

"zia, che devo fare ora?" - guardandola con aria maiala!

“Sai che a tua zia silvia piace essere condotta nel gioco ed essere dominata? Spogliati e scopami come faresti con una troia della tangenziale!!”

"L'ho sempre saputo che eri una porcona!"

e detto cio' mi avvinghiai ai suoi jeans e dopo averle ordinato di non smettere di masturbarsi la presi quasi in braccio e spostantola un po indietro le divaricai le gambe e schiaffai la mia faccia sulla sua fica gia' fradicia di umori: la mia lingua era una frusta, su e giu e giu e su, nord sud est ovest. Ogni tanto alternavo succhiate di clitoride e la chiamavo troia a denti stretti senza lasciarle la figa.

"Zietta succhiami un dito che voglio allargarti il culetto, non si sa mai. Anzi a proposito, me lo dai?"

“Il mio culetto è quasi vergine, con il tuo cazzone me lo sfondi...accontentati della figa...ma nella sua testa la voglia di concedersi interamente era tantissima....intanto con le mie leccate stava quasi per godere per la prima volta:

“sto perdendo ogni freni inibitorio....mmmmm, dai Leo...siiiiii, sono la tua zietta troia...”

"Dai zietta, sento il clitoride che ti pulsa! Dai voglio succhiare tutto quello che erutti! Godi Godi per i ltuo nipotino!!! hmmmm CHE TROIA DI ZIA CHE HO!"

E nel frattempo non ascoltandola minimamente cominciai a ficcarle un dito in bocca, poi un altro e un altro ancora, fin quando non mi lecco tutte le dita che umide io ficcai nella sua fica e poi fradicie di umori nel culo! Sollecitavo la sua fica con naso bocca labbra e due dita, mentre con la mano destra mi concentravo sul buchetto del culo: glielo solleticavo e sollecitavo, sentivo che lo contraeva e rilassava, e piano piano entravo nel suo culo, glielo stavo violando!

“Oooohhh....siiiiiiii.....godo!!!! Sono in preda all'eccitazione...faccio cose che non farei di solito...no dai il culo no, mi fai male - ma nel tempo che lo diceva non riusciva a fermami - piano piano il dolore si trasforma in piacere....sono la tua troia, voglio essere sfondata dal tuo cazzone!!”

"Mmmmm zietta mia! Ma che fica gustosa che hai....è bagnatissima, dammene ancora! Dai zietta il culetto, senti come si apre? Ti sta piacendo vero? Hmmmm"

e nel frattempo violentemente le stantuffavo con 2 dita il culetto quasi vergine!

Mmmmm....siiiii mi piace...però adesso voglio che mi scopi dai!!

Le sue parole mi lasciavano incredulo, avrei voluto una scopata diversa con la zietta, magari cominciando con un bel footjob, ma fortemente eccitato e consapevole della realtà la dovevo accontentare! Cosi le presi il culo nudo con le mani e la sollevai alla mia bocca quasi mangiandole la fica. Successivamente sguinzagliai il mio cazzone già duro come un paletto di ferro, e una volta afferrata lei dal collo con la mano sinistra e con la destra impugnato il cazzone la impalai. Era bagnatissima, il cazzo ci scivolò dentro trovando un pò di resistenza solo alla sua parte dell'utero; la stavo sventrando ma la voglia di sentire le mie palle sbattere sul suo culo a ritmo di schiaffi non mi frenava dalla voglia di sbatterla in fondo.

"mmmm zia Silvia, ti piace? Hai visto che ti fa il tuo nipotino? Tutto dentro senti...."

“Aaahhhh....siiiii....scopami forte Leo!! Voglio sentire il tuo cazzone che mi apre in due...adesso non sono tua zia silvia, adesso sono solo la puttana da tangenziale...”

Alle sue parole, il mio cazzo esplodeva dentro, e mi inebriarono talmente tanto che decisi di cominciare a trattarla da PUTTANA!!! SE LO MERITAVA E LO DESIDERAVA: il mio dito della mano destra lo infilai nel suo ano dicendole:

"va bene se te lo preparo? Tanto o vuoi o non vuoi è già pronto e stasera sei la mia puttana di strada zietta! Ora succhiami il dito da brava..."

Il tutto mentre stantuffavo con il mio cazzone la sua fica che colava fradicia di umori! Le succhiavo le tette quasi lasciandoci il segno. Le tappavo la bocca e prendevo la ricorsa tirandola dalle spalle e spingendole il cazzo fino allo stomaco! ULULAVA DI PIACERE E DOLORE LA CAGNA DELLA ZIA!!!!

“Si così daiiii...sfondami tutta...prendimi per i capelli e sculacciami il culo....”

La situazione la stava eccitando a tal punto che venne nuovamente, ma non ne aveva mai abbastanza del mio cazzo e mi disse:

“mettimi un dito in culo ma non il tuo cazzo, è troppo grosso” - ma era chiaro che diceva così solo perché voleva essere presa con violenza.

Alle sue parole seguirono i MIEI FATTI! Le piegai le gambe sul petto e raccolsi le sue gambe abbracciandole e baciandole i piedini.

"Hmmm zietta che belle gambe e che bei piedini...ora ti faccio il culo!"

Quella posizione le consentiva di tenere largo il culo che essendo già allargato e preparato dalle mie dita consenti di inghiottire la punta della mia cappella! Il resto lo feci io, tra le urla di piacere e dolore di zia Silvia, spingevo il cazzo in culo alla zietta! Il tempo di prendere il ritmo era ancora lontano, il suo culo era quasi vergine ed il mio cazzo era troppo grosso.

"Hai visto puttana? Hai visto che ti fa il tuo nipotino? Prenditi sto cazzone in culo!!!!! NINFOMANE!!!"

E nel frattempo aiutavo con una mano a masturbarsi!

“Ok...sfondami il culo dai...mmmmm....siiiii...”

Mentre le strizzavo le tette e guardavo la sua faccia da puttana mentre godeva capivo che ormai il dolore era sparito e aveva fatto strada solo al piacere!!!!

“Hmmmm zietta! Che belle tette che hai....hmmm quanto ho sognato toccartele strizzartele...ma mai avrei immaginato di farlo col cazzo nel tuo culo!!”

La situazione per un po' di minuti era la seguente: abbracciavo con braccio sinistro le sue gambe e con la mano destra alternavo tette capezzoli e labbra...mentre le sue due mani erano tremolanti sulla fica bagnatissima! Una delle cose che mi eccitava di più era zia Silvia che parlava gemeva e mi diceva di riempirla di sborra nel culo mentre ciucciava le dita della mia mano. Il suo parlare zozzo a bocca piena mi faceva pensare ad un cazzo nella sua bocca!

In quel frangente mi confesso’ che nella sua mente invece c'era di essere scopata da me, il suo nipotino e da qualche mio amico, magari 2:

“scopami ma non venire ti prego, la tua sborra la voglio tutta in faccia e in bocca”

“Hmmmmm ma che maialonaaaa non ti facevo così zietta!!”

L'idea di scopare in due la zietta sogno della mia adolescenza non era allettante ma per come me lo chiese l'avrei accontentata! A quel punto le allargai le gambe e prendendo più forza col bacino mi misi a sbatterla come la troia più economica che potevo trovare! Senza nessun rispetto e nessuna considerazione, era mia zia, ma la stavo trattando da cagna!

“Dai si ancora ancora....voglio sentirlo dentro fino alle palle...dai che sto avendo un altro orgasmo”

Poi nel garage trovo’ una delle bottiglie di birra che avevamo bevuto e se la infilo’ nella figa....ormai era veramente una cagna sfondata e ciò mi faceva raggiungere l'estasi, a me come a lei!!!

Ebbi un momento di tentennamento, non so dire neanche se mi fermai per qualche secondo, ma vedere la zia ingorda di cazzo era uno shock anche per me! Per di più con quella bottiglia con cui si apriva la fica!!!! Io ero quasi al limite...e mi basto guardarla godere, guardarla negl'occhi per accennare qualche goccia di sborra nel suo culo! Ma dovevo resistere per vederla impazzire di orgasmi e poi spalmarle la sborra nel suo viso tanto porco!

Dopo essere venuta per l'ennesima volta ormai sfinita voglio solo l'ultimo desiderio, ti guardo negli occhi e con aria da puttana...esci dal mio culo e farmi mettere in ginocchio per prendere ogni goccia della tua sborra!!

Il mio cazzo uscì dal suo culo quasi con uno schiocco da bottiglia di prosecco! Sembrava le avessero stappato il culo! Il mio cazzo era ancora duro come una verga, lo prese un po' in bocca per sentire il sapore del mio culo misto a quello del cazzo mi disse la troia e mentre lo succhiava toccava le palle per sentire quanto erano piene di sperma – questo basta per farvi capire che razza di troia avevo come zia.

Vederla posizionata come una cagnolina che aspetta il biscotto in bocca in ginocchio davanti a me mi eccitava da morire! Cominciai a segarmi ad un cm dalle sue labbra mentre lei si diede da fare toccandomi le palle...

“Adesso masturbati – mi disse – e vienimi in faccia...sono qui in ginocchio, con le mani dietro la testa incrociate...non aspetto altro che la schizzata”

Le sue mani accarezzavano le mie palle e mentre mi diceva cose zozze io mi segavo poggiando la cappella sulla sue labbra!!! Poi quando le dissi "zia Silvia bevi porca" la inondai in faccia!!!!!!!

Ripubblico racconto scritto anni fa con la collaborazione di una magnifica e storica esibizionista del Palco al quale è dedicato.
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