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Lui & Lei

La signora in nero: Valentina la Bolognese


di leonardodavinci1989
18.08.2023    |    12.216    |    11 9.1
"Pian piano si dileguavano e rivestendosi prendevano la strada..."
Era la prima estate dopo il primo anno di lavoro, avevo 30 anni, non avendo programmato nulla per l'estate mi è toccato passarla con i miei in un villaggio vacanze (per famiglie e vecchi) al sud Italia. Ero talmente annoiato a stare tra gente "grande" che stavo a prendere il sole dalla mattina alla sera. Ero talmente annoiato che il mio divertimento era quello di osservare le vite degli altri che frequentavano il villaggio. Sapevo a memoria chi, a che ora e quale ombrellone andava, se faceva il bagno o meno, e addirittura quale donna avesse il ciclo: sembravo un pensionato. In tutto questo però, non potevo dire che i miei occhi fossero del tutto scontenti. C'erano infatti alcune milfone le cui forme non mi passavano inosservate e devo dire che i miei sfoghi segaioli si manifestavano pensando a loro: la signora sposata dell'ombrellone n.14, circa 50 anni, mora, riccia, tettona; la signora del 26, 40 enne in formissima, bionda, culo di marmo, ma poche tette; e poi la signora in nero, dell'ultimo ombrellone, e si perché oltre ad avere dei grossi occhiali neri vestiva sempre di nero, e sembrava essere sola. Era una donna misteriosa, la osservai a lungo. Era bionda, alta, fisico prestante, tette grossissime, delle bellissime gambe, seducente nei modi e nello sguardo seppur sempre mascherato da grandi occhiali. Vestiva sempre di nero, bellissime zeppe da spiaggia in cui teneva i fini piedini con le unghie color nero come le mani. Infine, dettaglio che non mi era sfuggito, seppur portasse sempre costumi interi, questi avevano un non che di sexy, erano un sexy mistero come lei. Ogni giorno quando mancava poco al calar del sole si faceva solitarie passeggiate verso la spiaggia degli scogli, per poi ritornare a nuoto, si faceva una doccia e se ne andava. Quando cominciai a segarmi su di lei iniziai a pensar male della signora in nero. E se andasse a prendere il sole in topless dietro gli scogli? Pensiero subito smontato dalla ragione: ci andava di sera, ma quale sole! Ad ogni modo io continuai a fantasticare sul trovarla in topless dietro gli scogli, fin quando una sera non decisi di seguirla a nuoto, per non essere scoperto. Ad un certo punto, andai un attimo sott'acqua e la persi di vista! Non riuscivo più a trovarla. C'erano solo gli ambulanti spiaggini africani che forse si accingevano a fare un falò e spartirsi i soldi della giornata. All'improvviso però, levatomi la maschera da nuoto, notai che la signora stava provando delle vestaglie offertele dagli ambulanti africani. Però, la signora si spogliava tranquillamente davanti a loro, fino a quando uno non la fece inginocchiare e dopo essersi guardato intorno le infilò il cazzone in gola. Ne arrivarono altri. Dai due iniziali erano diventati più di dieci. Non vedevo più la signora in nero, era in balia di una dozzina di cazzi neri. Non so se era il mio stupore che non mi aveva fatto rendere conto del tempo però non durarono molto. Pian piano si dileguavano e rivestendosi prendevano la strada. Ancora non avevo capito se fosse stata consenziente o meno. Ad ogni modo però la vidi che si alzava e nuda, col costume in mano stava per dirigersi verso l'acqua. A quel punto io mi dileguai cercando di non farmi vedere.
Corsi subito al mio lettino e facendo finta di prendere l'ultimo sole rimasto aspettai il ritorno della signora. Dopo circa 5 lunghissimi minuti arrivò, tutto sembrava apparentemente normale: come al solito era tornata a nuoto, si pettinava i capelli, se li era strizzati ed una volta preso il telo si era diretta verso le docce. Tutto normale dunque, se non fosse che era appena tornata da una orgiona di cazzi neri!!!
Leggermente impressionato e stupito dal comportamento della signora non mi mossi, non la seguii alle docce per gustarmela un altro po', ma mi diressi verso la mia camera. Mi chiusi in bagno e pensando a quel poco di nudo che avevo visto di lei, mi segai.
Il giorno seguente ero al mio solito avamposto, ma questa volta il mio chiodo fisso era la signora in nero, guardavo solo lei.
Era distesa sul lettino a pancia in giù, il costume intero lasciava scoperta la sua schiena e finiva sul bel suo culo, racchiudendolo alla brasiliana, mentre lei leggeva un libro. Sarà che ora sapevo il suo segreto, ma notavo che tutti gli ambulanti africani si fermavano brevemente per salutarla, mentre lei rispondeva in maniera schiva e se non infastidita almeno forse preoccupata che venisse scoperto il suo segreto; fu in quel momento che mi venne una idea. Passarono 15 minuti circa, stava passando un ambulante africano e con la scusa di comprare una di quelle robacce che vendono lo fermai. Dopo aver finto di essere interessato all'acquisto gli dissi che non ero più intenzionato a comprare un telo da mare perché troppo caro e in quel momento colsi l'occasione per dirgli scherzosamente se i soldi gli servissero per le prostitute. Lui negò e disse che non ne aveva bisogno, così io replicai di sapere il perché e indicandogli la signora in nero con un cenno gli feci i complimenti per la scelta e lo salutai.
Stava arrivando il tramonto, e sapendo che non avrei saputo resistere a non fare il guardone della signora, per non rovinare i miei piani, ritornai in camera a farmi una doccia e sfogarmi con un porno al Pc.
Il giorno seguente, una volta pranzato ero al mio solito posto, prendevo il sole ed osservavo la signora in nero. Forse era la mia sensazione di successo, o forse era andato in porto il mio piano, ma notavo che la signora a volte incrociava il mio sguardo; però non potevo esserne sicuro per il fatto che indossasse grossi occhiali da sole.
Il sole del primo pomeriggio mi stava friggendo e stavo per buttarmi in acqua per rinfrescarmi quando notai che la signora stava parlando con l'ambulante con cui mi ero complimentato per la signora che si scopava: il mio piano stava funzionando, almeno fino a quel momento. Una volta intuito che l'ambulante stava indicando me alla signora, per essere sicuro che mi individuasse mi alzai e dopo aver messo in mostra un po' il mio fisico con un po' di stretching, mi buttai in acqua con un bel tuffo.
Mi feci una bella nuotata dritto in largo per poi ritornare quasi a riva. La signora era sul punto di tuffarsi in acqua ed avevo il sospetto che cercasse di individuarmi. Non appena pensato ciò, sentii un leggero tuffo: la signora era in acqua e sembrava si stesse dirigendo, camminando con l'acqua a livello del seno, verso di me. Qualcosa mi diceva che il mio piano stava funzionando!
Arrivò a circa 2 metri da me, si sistemò una grossa fascia elastica sui capelli, si tirò un po' su il costume come per coprire i grossi seni e si lamentò a voce alta del caldo. Io capii che era una scusa per attaccare bottone e il mio cazzo che nel frattempo sott'acqua era diventato uno scoglio....
In quell'istante ne pensai più di mille: da un parte il mio bestione mi suggeriva di dirle direttamente di succhiarmi il cazzo altrimenti sbandieravo ai quattro venti il suo segreto, ma il mio cervello mi diceva di non farlo. Dall'altra la mia pulsione invece mi suggeriva di dirle, con un po' più di charme, che era insolito vederla a quest'ora in acqua, di solito preferiva il tramonto, ma mi sembrava comunque esagerato. Nel frattempo però, per mia fortuna, mentre restavo immobile, alla signora le era caduto l'elastico per i capelli e la corrente lo stava portando verso il largo, a circa 3 metri alla mia destra. Feci un tuffo e recuperai l'oggetto, lo strinsi tra i denti e mi avvicinai nuotando verso la signora che aveva da subito notato il mio gesto.
"Preso signora" le dissi, mentre a denti stretti tenevo l'elastico. E mentre feci una immersione in prossimità di lei per tirarmi dietro i capelli con un po' d'acqua sentii un subacqueo: "ma grazieee...che gentile questo ragazzo".
"Ma si figuri signora" le risposi. E subito dopo aggiunsi: "Leonardo, ma mi può chiamare Leo, è un piacere Signora".
"Piacere mio Leo, lascia perdere la signora, Valentina, chiamami Valentina"
Sorrisi senza sapere cosa dire. Ma non potevo fare a meno di guardarla e scrutare con gli occhi ogni sua forma, cercando di immaginarmela nuda.
A quel punto, temendo che mi sfuggisse l'occasione, ebbi il coraggio di chiederle, ma molto impacciatamente, da dove venisse, poiché era palese il suo accento del luogo.
Lei rispose che era Bolognese. E a quel punto proseguii il discorso e le chiesi come fosse giunta nl questo posto, io avevo i pallosi parenti, di lei non sapevo se ci fosse un collegamento. Mi rispose che era un posto che aveva scoperto per caso insieme al compagno e che le era piaciuto tanto da tornarci. A quel punto mi venne quasi di riflesso ed esclamai: "compagno?"
E lei con un sorriso malizioso mi rispose: "perché non si può?"
Ed io risposi: "no signora Valentina, è che per evitare di rimanere incastrato con i vecchi parenti, sto tutto il giorno in spiaggia, e non avendo altro da fare, inevitabilmente, sono finito a notare tutto quello che accade al resort..." e a quel punto lei replicò: "ho notato....." tenendo un'espressione di disappunto.
Io a quel punto, non sapevo più che dire, e fu così che le risposi: "Si signora, involontariamente però, e poi non è difficile notare una bella signora, un compagno non può lasciarla sola".
Il suo sorriso mi fece capire che ero caduto nel più terribile dei cliché e fu così che aggiunsi: "è vero.."..e poi mi contraddii chiedendole: "non dovevo dirlo vero?"
Lei rispose ridendo: "senti Leo, so che sai e che hai fatto in modo che io sapessi, non giriamoci in torno...ti facevo più furbetto, arrivato a questo punto..."
Io, nonostante fosse quello che avevo desiderato, replicai fortemente imbarazzato: "non ho capito signora Valentina.."
Lei sorridendo rispose: "Leo, tesoro, ho capito, tu stai da solo con la compagnia di vecchi noiosi parenti....quindi hai una sola occasione, o mi dici quello che vuoi ora o perdi l'occasione per sempre"
Io a quel punto, balbettando cercai di diglielo: "davvero...cioè...si certo...glielo dico....le tette signora....posso?"
Lei senza esitare un secondo, con un bel sorriso ripose: "eccoti..."
E si immerse con l'acqua fino al collo per tirare fuori il grosso seno sott'acqua.
"Dai..." mi disse.
Io afferrai con entrambe le mani i suoi grossi seni, mentre con gli occhi guardavo lei, la mitica signora in nero che fino a poco fa era una sconosciuta, e la gente che tranquilla e spensierata stava in spiaggia a divertirsi. Era una situazione mai provata prima...una sconosciuta milfona mi stava facendo toccare le tettone sott'acqua davanti a tutti....o quasi.
Per rompere il mio silenzio la signora Valentina, comincio a mugolare e sorridere quando mi vedeva eccitato ancora di più...al suo ennesimo "mmmh..." infilai una mano dentro il mio costume e tirai fuori il cazzone e cominciai a segarmi te tanto di sfregarlo addosso alla signora.
Dopo neanche un secondo sentii una sua mano accarezzarmi e avvolgermi le palle, sentivo delle calde mani e leggeri graffi con le unghie. A quel punto accecato dall'eccitazione le sbattevo sempre di più il cazzone contro il suo ventre coperto dal costume intero.
La signora sorrise e dopo avermi detto con un eccitante accento del nord: "sssshh, non farci scoprire..." mi afferrò il cazzo con l'altra sua mano. Con una mano mi massaggiava le palle e con l'altra, afferratomi il cazzo con la mano al contrario, mi segava velocemente e sorridendo si complimentava per il mio cazzone, dicendomi che dovevo farmi vivo prima. Complice l'acqua, durai più di quanto avrei pensato, ma appena accennai con lo sguardo di volere il cazzo sulle sue tettone, lei lo capì al volo, e non appena toccate feci uno schizzo che uscì quasi fuori dall'acqua. Pregandola a bassa voce e labbra strette di continuare: "signora Valentina non smetta, ancora, ancora un po'", con la mia mano sulla sua accelerai ancora la sega. Lei, da esperta, continuó, fin quando il mio viso visibilmente eccitato stava per attirare l'attenzione dei baganti, a quel punto si immerse in acqua e una volta prese in bocca le ultime docce di sborra ed essersi ricomposta il costume si alzò e andò verso il largo invitandomi a seguirla.
.....CONTINUA…..

Racconto esplicitamente ispirato alla mia amica Valentina alla quale è dedicato insieme alle 5 seghe che ci son volute per realizzarlo.
Come mi ispiri sesso tu….

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