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Licia, che non me la dava


di dariobike
01.06.2022    |    9.110    |    1 9.8
"Non si era mai sposata, qualche fidanzato ufficiale, diversi amanti..."
Conosco Licia da più di vent’anni. E’ sempre stato un pezzo di figa da paura. Sensuale, ammiccante, lunghi capelli mori da zingara, non tanto alta ma un concentrato di erotismo. Bellezza mediterranea, magra, culetto sodo, due morbide tettine impertinenti, gambe affusolate. Ogni volta che uscivamo assieme vedevo gli uomini sbavare sulle sue forme e lei, civettuola, flirtava con tutti con quel suo sorriso ammiccante. Non si era mai sposata, qualche fidanzato ufficiale, diversi amanti. Io ero il suo amico più fidato, quello a cui ricorrere quando le cose andavano male, da chiamare nei momenti bui o quando le serviva un favore. A volte restavamo abbracciati sul divano per ore, guardando un film e, inutile dirlo, amico o non amico, il cazzo chiedeva la sua parte. La accarezzavo, le baciavo il collo, mi allungavo anche sotto la gonna, le accarezzavo i seni da sopra la maglia…lei lasciava fare, ma quando mi spingevo oltre, si spostava, mi diceva no e io, abbozzando un sorriso, mi fermavo…per poi tornare a casa e spararmi seghe a manetta. Una volta, durante una trasferta di lavoro, abbiamo anche trovato il tempo di andare in spiaggia. Lei si è messa in topless, slippini brasiliani a incorniciare quel culetto da favola e mi parlava con noncuranza mentre le sue tette mi sfioravano il petto. Facciamo il bagno e giochiamo in acqua, appoggiandosi a me sulla schiena. L’uccello era di marmo e sembrava che lei ci prendesse gusto a stuzzicarmi, per poi divincolarsi non appena cercavo di abbracciarla.
Altre volte abbiamo pure dormito assieme in hotel, nel matrimoniale, con lei che indossava pigiamini sexy, molto eleganti, io al solito boxer e maglietta. Guardavamo un film sul mio tablet e alla fine si addormentava sul mio petto. Una sbirciatina alle tette, che lasciava sempre in bella mostra, ma ogni mio approccio veniva respinto con la scusa che “siamo troppo amici e non voglio perderti”. Intanto altri se la chiavavano e io andavo avanti a seghe…mi ero rotto il cazzo abbastanza!
La goccia che fece traboccare il vaso fu quando, tornando da un incontro di lavoro, il discorso si spostò sull’intimo perché, chinandosi a raccogliere una penna durante la riunione, dalla schiena aveva fatto capolino il perizoma.
“Guarda che prima ti è uscito il perizoma e quel tizio ha strabuzzato gli occhi”
E lei, sorridendo con aria sorniona: “Davvero? Hai guardato anche tu?”
“Certo! Era quello marrone con i fiocchetti rosa”
“E’ della Perla. Davanti è in pizzo trasparente con i bordi in raso”
“Ti si vedrà tutto il pelo!”
“Scemo! Non ce l’ho mica pelosa”
“Sei tu che la chiami pelosina”
“La tengo sempre rasata”
“Spero non tutta tutta rasata. Non mi piace”
“Ho lasciato un triangolino qui sopra” dice indicandosi il basso ventre.
“Licia, in questo momento ho in mente la visione della tua passera, con te nuda che te la tocchi. Fai di tutto per farmi eccitare e poi non darmela. Sarai un po’ stronzetta, vero?”
Lei ride e non dice nulla. Scendiamo dall’auto, la abbraccio, ho il cazzo in tiro. Lei si divincola. Saliamo in casa. Sono eccitato a mille. Mentre si toglie il cappotto la stringo da dietro. Sente il mio cazzo appoggiato in mezzo alle chiappe. Le agguanto le tette.
“Smettila, non fare così”.
Direi che ho sopportato fin troppo. Le tolgo la maglia. Le sollevo il reggiseno e libero le tette. La giro e la spingo sul divano. Le sono sopra.
“Ma cosa stai facendo?!”
“Lo capirai!” Le sbottono i pantaloni. Eccolo il perizoma: tulle e raso marrone, con delicati fiorellini rosa e un delizioso fiocchetto ad incoronare la fighetta della Licia. Abbasso con forza i pantaloni e si sfila anche il perizoma, sollevo Licia per le gambe e trovo la sua figa davanti a me. Finalmente! Affondo la faccia in mezzo alle sue gambe, con la lingua mi insinuo tra le grandi labbra, cerco il clitoride, lo trovo, lo lecco, lo succhio. Licia comincia a bagnarsi. Le sue resistenze sono andate via via affievolendosi.
“No, non sono pronta. Smettila, non dovevi…”
Il reggiseno è ancora sollevato, lo tolgo completamente, le levo le scarpe e le tolgo i pantaloni. Strappo il perizoma. Ora è nuda davanti a me, si copre le tette con le mani ma appare frastornata. La prendo in braccio e la porto sul letto in camera. In un attimo sono nudo anch’io e mi inginocchio davanti alla sua faccia. La prendo per i capelli e le metto il cazzo in bocca.
“Ora fai la brava, e succhiamelo come sai fare!”
Comincio a scoparmela in bocca, sento i suoi gemiti e i suoi spasmi. Le afferro la figa, le infilo un dito, poi un altro e un altro ancora. Strofino il clitoride e si bagna ancora di più, ora è un lago. Ansima, mentre il mio cazzo ancora le riempie la bocca.
“Sei una troia, una puttana. Ti hanno scopato tutti e a me la facevi solo annusare. Ora senti tu il mio cazzo, sentilo fino in fondo, troietta!”
Le spingo l’uccello fino alle tonsille, quasi soffoca. Lo tiro fuori e le metto mezzo metro di lingua in bocca.
“Sei un bastardo” mi sussurra.
“Sei una stronza. Godevi a farmi eccitare, a farti sentire desiderata”
“Non volevo rovinare la nostra amicizia. Ora chissà cosa succederà”
“Succederà che finalmente ti scopo. E poi mi dirai se saremo ancora amici”
E così dicendo strofino il cazzo sulle grandi labbra e finalmente glielo metto dentro. Spingo il cazzo dentro la sua fighetta fradicia, la sento, è stretta, mi avvolge l’uccello completamente. Sento delle piccole contrazioni della sua passera che mi fanno godere ancora di più.
“Allora la sai usare questa figa! Brava, così” e affondo sempre più il cazzo dentro di lei. La sto scopando a tutta forza, mi tengo alle sue spalle per darle colpi sempre più profondi
“Fai piano, la mia pelosina è stretta…il tuo…è grosso!”
La stringo, la abbraccio, con le braccia la circondo quasi due volte tanto è esile, sento le costole, la pelle è liscissima e profumata, sento le tette contro il mio petto. Affondo il viso nel collo, la bacio, mentre il cazzo continua a stantuffarle la figa.
Ansima “Ahhh…mmmhh…ooohh…sìììì…cosìììì..piano…ti sento…sei dentro”
Mi stacco da lei.
“Cosa fai???”
“Girati!” Lei obbediente si gira. Le spingo giù la testa e le spalle, la schiena inarcata e il culetto, due belle chiappine che si sollevano verso di me. Una visione paradisiaca. Le prendo i fianchi e la spingo ad impalarsi sul mio uccello, scopandola da dietro.
“Sì, così. A pecora. Sei sempre più mia, puttanella!”
“Porco! Porco, maiale, bastardo!”
“Dimmi che ti piace, troia!”
“Sei un bastard…aaaahhh, porco…mmmmhhh, sì…sì…sì….sììììììì!!!!”
Continuo a chiavarla da dietro, le mani sulle chiappe, le allargo, vedo il buchino. Mi attira. Con un dito prendo un po’ dei suoi umori dalla figa e li passo sul buco del culo.
“Cosa vuoi fare? Non ci provare!”
Il buchino è ben lubrificato ora. Mi bagno il dito e lo infilo mentre continuo a fotterla. Esco dalla figa e appoggio l’uccello sul buchino mentre le allargo le chiappe.
“No, nel culo no!”
“Perché? Non dirmi che non te l’hanno mai fatto!”
“Solo un paio di volte, anni fa. Ora mi fa male!”
“Ti farà male solo all’inizio!” le dico, mentre il mio cazzo comincia a farsi strada.
Ha un culetto piccolo ma ben tornito. Il mio cazzo fa la sua porca figura in mezzo alle sue chiappe. Lo sfintere è stretto, lo forzo, un anello di carne mi circonda la cappella.
Lei urla “No! Fermati! Mi stai facendo male!” Supero la stretta e ora il cazzo si fa strada nel culetto di Licia. “Aaahhh, mi stai sfondando! Sento il cazzo fin dentro la pancia!”
“Hai visto che ora ti piace? Puttanella!”
Sto godendo. Ho il cazzo avvolto dal culo di Licia, me la sto inculando di brutto, sento i coglioni che sbattono sulle chiappe. Lei si scuote sotto i miei colpi, la tengo per i fianchi e quasi la sollevo.
“Senti il mio cazzo fino in fondo! Sentilo, zoccola! Ti voglio sfondare tutta!!”
Continuo a pomparle il culo per un po’. Il buchino è ormai dilatato e il mio cazzo scivola che è un piacere. Dentro e fuori, dentro e fuori, la tengo per le chiappe di quel culettino morbido e liscio mentre me la sbatto con godimento. Il mio cazzo sembra sproporzionato in mezzo a quelle tonde e minute chiappine. Le allargo ancora di più per godermi lo spettacolo dell’uccello infilato nel culo ormai sfondato. Sto quasi per venire, esco dal culo. Con una mano mi prendo l’uccello, con l’altra prendo Licia per i capelli. Sono con il cazzo davanti al suo bel faccino.
“Guarda come godo, puttanella che non sei altro! Prendi tutta la mia sborra! Vengoooo..”
Il primo schizzo le va sulla bocca, un altro sul collo, infine le sborro sulle tette.
“Ora me lo pulisci per bene”
Tirandola per i capelli, la costringo a leccarmi la cappella per poi spingerle il cazzo in bocca. Mentre mi succhia la sditalino per bene. Ha un fremito, stringe le gambe
“Godoooo, sto godendo. Bastardo, mi hai fatto godere. Sei uno stronzo!”
“Sei la mia troietta!”
“Sei un maiale!”
Ci abbracciamo, nudi, lingua in bocca, sento la sua pelle morbida. E restiamo così.
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