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Racconti Trucidi : Rieti - Vanessa e la discoteca dei rumeni (2)


di ZioPaolo
18.12.2017    |    15.824    |    3 9.2
"L’ altro, intanto, continuava imperterrito a farsi succhiare (una bella resistenza…) insultandomi in maniera brutale..."
La mia amica Mirna mi ha riferito che ha contattato lo Zio Paolo, un autore di racconti erotici di questo sito; la cosa mi ha divertito ed ho deciso di dare anch’ io la mia testimonianza su quello che è accaduto quella notte nella “discoteca dei rumeni”.

Mi chiamo Vanessa, ho 26 anni, abbastanza carina di carattere gioviale. Mi piace molto vestirmi in maniera “sbarazzina”, anche se non particolarmente provocatoria; non nascondo che sentirmi gli occhi addosso di molti ragazzi mi fa un grande piacere, anzi, direi che mi eccita proprio.Sono fidanzata da 7 anni e direi abbastanza fedele, nonostante le apparenze. Ma veniamo a quella sera.

Io mi sentivo molto euforica, senza nessuna ragione: avevo passato un paio di giorni molto rilassanti con le mie due amiche e mi sentivo bene. In verità la mia amica è Mirna che conosco da tempo; Laura non la conosco bene, non mi piace molto e, credo, io non piaccio molto a lei, anche se non mi importa. Comunque abbiamo fatto buon viso a cattiva sorte ed abbiamo convissuto alcuni giorni serenamente. Quella sera mi sentivo euforica e mi divertiva l’ idea di andare in una discoteca abbastanza sperduta nella provincia, era una nuova esperienza.

Quando entrammo mi guardai subito intorno e mi resi conto che c’ erano pochissime ragazze, tutte accoppiate; c’ erano, invece, molti ragazzi soli e noi abbiamo immediatamente attirato la loro attenzione, ovviamente.
Dopo le prime chiacchere tra di noi ed il primo drink abbiamo cominciato a ballare: un po’ tra di noi, ridendo come oche e guardandoci intorno: eravamo decisamente al centro dell’ attenzione generale!

Dopo un paio di soste per bere qualcosa siamo tornate in pista e a questo punto …… non siamo rimaste più sole!!! Un nugolo di ragazzi si è precipitato in pista, ci hanno “circondate” e sono cominciate le prime “avanches”. All’ inizio alcune battute in un italiano abbastanza approssimativo, poi la vicinanza sempre più stretta da parte di qualcuno più ardito di altri e poi, inevitabilmente, le prime “toccatine” timide all’ inizio, molto meno timide col passare del tempo.

Devo dire che all’ inizio ero un po’ perplessa, non sapevo cosa pensare né cosa fare; guardavo le mie due amiche e le vedevo nella stessa mia situazione, poi le ho perse di vista.
Però la mia perplessità è svanita abbastanza rapidamente e ho cominciato a trovare divertente questa situazione, divertente ed eccitante nello stesso tempo. Sentire queste mani sconosciute che mi accarezzavano, ora il culo, ora le tette, sentire l’ alito di alcuni sul mio collo, ascoltare le loro parole che quasi non capivo ma dalle quali intuivo il loro “interesse” per me, non mi lasciava certo indifferente ed in breve tempo abbassai la guardia mi mi lasciai trascinare dagli eventi.

Oramai i ragazzi intorno a me non avevano ritegno a palparmi a piene mani, tanto nessuno poteva vedere perché ero completamente circondata da cinque o sei ragazzi. Avevo una minigonna ed una camicetta abbastanza scollata: mi mettevano le mani dappertutto, sotto la mini, spostandomi il tanga per toccarmi la fica, nella scollatura per tirarmi fuori le tette (le ho belle grosse) e toccarle e baciarle, mi prendevano le mani per appoggiarle sui loro cazzi tutti rigorosamente in tiro. Se ci penso un po’ mi vergogno, però in quel momento mi piaceva, mi piaceva molto, ero eccitatissima sia per quello che mi stavano facendo sia per il fatto che vedere tanti uomini così eccitati per me mi dava un fantastico senso di potere.

Dopo un po’ di questo trattamento, due di loro, i più “determinati”, mi dissero di uscire dal locale con loro: li seguii docilmente ed andammo nel retro della discoteca in una zona un po’ meno illuminata.
Cominciai a baciarli alternativamente, mi piaceva sentire la lingua di uno nella mia bocca e subito dopo girare la testa per baciare l’ altro. Continuavano a palparmi senza ritegno, ormai la mia mini era diventata una cintura e mi avevano aperto completamente la camicetta, il mio tanga sparito e le tette fuori dal reggiseno che, nella concitazione del momento, non riuscivano a sganciare. Mi misero i due cazzi in mano e senza tanti preamboli mi abbassarono la testa per cominciare ad essere più “attiva”. Vedevo questi due ottimi cazzi davanti a me, tutti per me, solo per me! È stato un bel momento! Ho comiciato a succhiarli con dolcezza, alternando leccatine a pompate; mi mettevo un cazzo in bocca mentre menavo l’ altro. In alcuni momenti ho provato anche a mettermeli tutti e due in bocca, ma non era facile perché erano piuttosto grossi. Avevo voglia di succhiarli fino a farli venire nella mia bocca, ma loro aveva altre idee.
Dopo un po’ del mio trattamento, molto apprezzato (almeno a giudicare dai loro grugniti e dai loro commenti), mi hanno fatto alzare, uno si è messo davanti a me e mi ha messo ancora il cazzo in bocca, mentre l’ altro senza nessun indugio da dietro mi ha infilato il cazzo in fica; non mi ha fatto male perché ero così bagnata per l’ eccitazione che provavo che sarebbe entrata anche la proboscide di un elefante…

Pompavo uno e l’ altro ci dava dentro alla morte, sono venuta in un attimo, la situazione mi aveva preso tanto che non era possibile resistere di più. Quello che mi chiavava ad un certo punto l’ ha tirato fuori e ha puntato la cappella sul buco del culo; per un attimo sono riuscita a recuperare un po’ di lucidità e sfilandomi l’ altro cazzo dalla bocca, sono riuscita a dirgli di fare piano; infoiato come era mi avrebbe sfondato facendomi un male cane. Così con qualche colpettino ben assestato (doveva avere una certa esperienza a giudicare da come si muoveva) è riuscito a mettermelo tutto nel culo. Era molto eccitato anche lui, comunque, perché ha cominciato a stantuffarmi con foga pazzesca ma non è riuscito a resistere molto e poco dopo mi ha sborrato nel culo.

L’ altro, intanto, continuava imperterrito a farsi succhiare (una bella resistenza…) insultandomi in maniera brutale. Ovviamente quando il suo amico è venuto, questo ha pensato di prendere subito il suo posto; infatti, mi ha sfilato il cazzo dalla bocca, mi è venuto dietro e me lo ha messo in fica a sua volta cominciando a scoparmi come un animale. Il primo ragazzo, nel frattempo, era venuto davanti ordinandomi di pulirgli il cazzo con la bocca. Non ero certo in grado di rifiutare qualcosa per cui obbedii immediatamente. Quello che mi stava chiavando è riuscito a farmi avere un secondo orgasmo, molto più intenso del primo e molto più lungo, bellissimo…Però, dopo il trattamento che gli avevo fatto non poteva resistere molto; infatti dopo pochi minuti di pompata, anche lui me l’ ha messo nel culo per finire “adeguatamente”.

Quando tutto è terminato mi sono trovata un po’ stranita. Ero praticamente nuda davanti a due ragazzi sconosciuti che avevano il cazzo (moscio) fuori dai pantaloni; loro sorridevano soddisfatti e non dicevano una parola, io non sapevo cosa fare e cosa dire: ci guardavamo imbarazzati. Mi sono sistemata la gonna e la camicetta e sono andata in bagno.
Quando sono tornata al tavolo le mie amiche mi stavano aspettando; mi guardavano un po’ perplesse ma credo che il mio aspetto non lasciasse loro molti dubbi; feci qualche battutina ma poi ce ne andammo.
In macchina non abbiamo parlato molto di quello che era successo; loro sostenevano che non avevano scopato, mentre io non ho potuto negare, la mia assenza era stata troppo prolungata per un semplice “scambio di opinioni”. Come sempre Mirna ha preso la cosa con molta ironia e come sempre Laura si messa a fare la moralista (questo è un lato di Laura che non posso soffrire…) e praticamente da allora non mi ha più rivolto la parola.

Il ricordo di quella serata di tanto in tanto mi torna alla mente, ma non mi genera particolari emozioni; non mi causa nemmeno rimorsi per avere tradito il mio fidanzato. A parte che bisognerebbe mettersi d’ accordo sul significato di tradimento, io sono stata molto fedele nei 7 anni di fidanzamento. L’ unica eccezione, prima della serata nella “discoteca dei rumeni”, è stata 3 anni fa quando io e il mio fidanzato siamo andati in vacanza al mare; siamo andati in camping ed avevamo due ragazzi marocchini come vicini di tenda. Giovani come noi, simpatici, alti, magri; dopo un paio di giorni si era creata una certa familiarità e mi piaceva la loro compagnia.

Ad un certo momento mi sono trovata nel camping senza il mio fidanzato, loro mi hanno avvicinata, hanno cominciato a farmi complimenti, ad accarezzarmi i capelli, le spalle fino a che mi sono sciolta e, mettendoci in un posto appartato, ha fatto un pompino a tutti e due. Mi è piaciuto da pazzi! Da quel momento abbiamo cercato in tutte le maniere di rimanere soli noi tre (io e i due marocchini) e facevo loro un pompino mentre loro mi palpavano a piene mani. Fino a che siamo rimasti in quel camping è stata quasi un’ ossessione: li vedevo tre o quattro volte al giorno per fare pompini (solo questo) e mi piaceva sentire la loro sborra in bocca e poi inghiottirla tutta.

Ecco questa è la mia vita trasgressiva! Come vedete ben poca cosa: qualche pompino a due marocchini ed una doppietta con due rumeni: in sette anni non mi sembra molto! Eppure molti hanno di me una pessima idea! Io ho un viso piuttosto sensuale, le labbra quasi a canotto (naturali), non sono molto alta ma ho un corpo molto ben fatto, mi vesto spesso abbastanza sexy, sono molto spontanea, mi piace ridere e scherzare e forse per tutto questo molti pensano che io sia una ragazza facile. Eppure non faccio niente; vado in discoteca e sto tutto il tempo col mio ragazzo (la mia amica Mirna, per esempio, da quella sera in discoteca sembra che sia sempre a caccia di qualcuno nuovo, anche se è presente il suo ragazzo), ho sicuramente delle belle fantasie erotiche, però tutto rimane nella mia testa.
Eppure per molti io sono una gran troia….Mah, misteri della vita…
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