Quell' auto in panne (prima parte)

Non amo particolarmente guidare, ma dovevo pur rientrare;era un pomeriggio invernale, inoltrato e buio,freddo e umido, procedo in tangenziale a velocità moderata. Ferma in piazzola di sosta c'era un auto con l'emergenza accesa, il motore in panne. La figura femminile che intravidi gettò con stizza il telefono il telefono sul sedile vuoto del passeggero. Mi fermo:"ha bisogno?" "Ma per favore! Voi siete tutti uguali!"
Suonava come un benservito, ma non spensi il mio sorriso:" guardi, resto nella mia auto fino a quando non arrivano i soccorsi, non la.lascio sola" ...
Prima di girarmi vidi qualcosa che si ammorbidì nei suoi occhi " grazie, non c'è bisogno " disse con un fil di voce e il capo chino. Seguii il suo sguardo e solo allora vidi un seno pieno di vitalità sorgere da una scollatura molto elegante e due gambe spuntare da una minigonna aderente che ne disegnava i fianchi. Il sorriso si allargò e il mio corpo scosso da un fremito.
Scorrevo mail sul telefono senza leggere, guadavo attraverso lo specchio retrovisore quella donna che mi aveva acceso il desiderio provocandomi un'erezione quasi dolorosa. Sospiro e torno a guardare le mail.
All'improvviso la portiera del passeggero si apre e una gamba emerge dal cappottino per adagiarsi sul sedile:"ho freddo, posso stare con lei?"
Non risposi, allungai le braccia per stringerla e riscaldarla; gemette quando l'abbracciai di schiena.
"Quel deficiente sta finendo di vedere la partita..." le posai l'indice sulle labbra. Il dito risale la guancia, l'orecchio per liberare il volto dai capelli... la bacio dolcemente sul collo...
Ci ritrovammo con le labbra incollate e le lingue intrecciate, le mani risalivano il suo corpo fino a sfiorare i seni... un suo slancio e me la ritrovai in grembo. La fica premeva ritmicamente sul mio cazzo durissimo.... iniziai a masturbarla nell'ano. Tirò indietro il capo e mi offrì le tette che saltarono fuori dal reggiseno. Gemeva e mi stringeva la testa mentre le succhiavo quei capezzoli superbi. Mi tirò fuori il cazzo trovandolo bagnato del liquido preseminale. Fece roteare un dito sulla cappella facendomi eccitare oltremodo e lo fece sparire nella fica bagnatissima. La scopavo mentre le masturbavo il culo immersi nel traffico che scorreva in tangenziale. Inarcai la schiena all'apice del piacere. Si mise gattoni sul sedile accanto per farmi sborrare nella sua bocca. Bevve tutto...non voleva staccarsi dal mio cazzo, ma la obbligai a girarsi. A cosce aperte, con ripetuti e sapienti movimenti della lingua, dal basso verso l'alto, le lecco la fica e il buco del culo... la fica si gonfia, sta per venire, la lingua fra le grandi labbra che spinge... mi schizza in bocca e, come lei, non faccio sfuggire una sola goccia; ansimava con le tette sul finestrino appannato. Riprendiamo fiato, toc toc al finestrino.... "è arrivato!" Disse lei, per niente in imbarazzo. "Salve", mi salutò l'uomo, ricambiai con una stretta di mano che sapeva di umori vaginali;" l'auto non va e bisogna trainarla (uno sguardo complice fra i due) ma io non so farlo, potrebbe aiutarci?" Continuò l'uomo...
"Ok" replicai " mi metto davanti e lei segua il convoglio "
"Si, va benissimo grazie, ma mi terrò a debita distanza!"
Bhè, più chiaro di così, pensai...