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L'ACCENTO ROMAGNOLO FA BAGNARE LA MODELLA


di thiagoj
10.04.2015    |    10.137    |    0 8.9
"“Mi metto a pecora?” “Non è che mi escono fuori le tette?” Ogni tanto poi gli chiedevo di farmi guardare gli scatti che aveva fatto e, con la scusa, non..."
L’ACCENTO ROMAGNOLO FA BAGNARE LA MODELLA
Ciao ragazzi. Dopo l’invasione di commenti in posta privata la nostra dea ha deciso di condividere con noi una sua nuova avventura erotica.
Un giorno d’estate vengo contattata su facebook da un fotografo di Piacenza che mi propone una serie di scatti glamour in una location lussuosa nelle sue zone. Accordata la paga (non lavoro mai gratis, chi vuole godere della mia bellezza deve sborsare), ci trovammo qualche giorno dopo alla stazione di Piacenza. Quando l’ho visto sono stata subito attirata dal suo fisico atletico e dal suo viso pulito ed intrigante.
“Bel figo!” Pensai. Ma il massimo arrivò quando aprì bocca e cominciò a parlare con un forte accento romagnolo. Cazzo, io impazzisco per questa parlata, mi fa bagnare, mi eccita da morire. Per tutto il tragitto della macchina non facevo altro che pensare a quanto mi sarei fatta sbattere dopo il servizio fotografico, soprattutto una volta vista la location che aveva pensato per me: un castello da fiaba con un giardino immenso e un lago artificiale. Mi defilo un attimo per preparare i vari intimi che mi sono portata da casa quando, d’un tratto, entra la truccatrice per il make-up.
“Piacere sono la truccatrice, nonché la morosa di Stefano, il fotografo!” Lo disse con l’aria superba e gelosa, tipica di una fidanzata apprensiva e morbosa. Che sfiga!! Sarebbe rimasta tutto il tempo a guardarci!
Comunque ci ritrovammo poco dopo a posare e io non perdevo occasione di mostrarmi in tutta la mia sensualità, lanciando sguardi assatanati verso l’obbiettivo e, di tanto in tanto, uscendo con alcune battutine a doppio senso.
“Mi metto a pecora?” “Non è che mi escono fuori le tette?”
Ogni tanto poi gli chiedevo di farmi guardare gli scatti che aveva fatto e, con la scusa, non perdevo occasione di strusciargli il mio seno sulla spalla. Una quarta coppa c naturale non lascia scampo a nessun uomo. Lui molto professionalmente continuava a scattare e a darmi indicazioni con quel suo accento arrapantissimo. Mmm mi stavo bagnando e la fidanzata lo sapeva, visto il modo acido in cui mi lanciava occhiate di morte.
“Andiamo a pranzare ora, vieni con me e la mia morosa in un ristorantino qui vicino?” Mi propose il fotografo.
Accetto e mi ritrovo al tavolo con i due piccioncini. Pensate che una situazione del genere possa intimorire una porca come me? Nemmeno per sogno. Anzi, proprio in questa occasione me ne sono uscita con una frase maliziosissima che ha messo in chiaro imbarazzo Stefano e la sua troietta.
“Voi fotografi se ci provate siete dei porci, se non ci provate siete gay!” Penso che a quel punto mi sarebbe saltato addosso.
Dopodichè siamo andati avanti col servizio ... ogni tanto mi facevo sfiorare mi appoggiavo su di lui per vedere le foto e quando mi piacevano lo abbracciavo. Purtroppo la smorfiosetta non ci ha lasciato mai un attimo di pace e, finito il servizio, sono tornata a Milano.
Ma………doveva ancora consegnarmi le foto del servizio!!!
Dopo due settimane mi chiama e mi dice:
“Ti mando le foto con un programma per scaricarle.”
“No ti prego, sono negata col pc. Non puoi metterle su una chiavetta e portarmele quando passi da Milano?”
Nessuna scusa fu più inventata. Sono bravissima al computer ma volevo la mia rivincita.
Passano altri 15 giorni e finalmente mi comunica che sarebbe passato a portarmi i file del servizio al castello.
Ci vediamo a una fermata della metro, mi consegna la chiavetta e si propone di riaccompagnarmi a casa. Io per l’occasione ho scelto un look da ragazzina impertinente: jeans attilati (il mio culo non ha niente da invidiare a quello di Shakira) e maglietta stretta. Durante la strada mi propone di bere qualcosa in un locale. Va bene, andiamo. Sento il suo sguardo sul mio corpo ma io continuo a mantenere un’aria ingenua. Voglio godermi tutta la rivincita. Entriamo in vari locali ma, per un motivo o per un altro, non c’era nessuno che ci ispirasse particolarmente. Ecco, è arrivato il momento di fare la mossa vincente.
“Portami a casa che te lo preparo io un caffè!” Gli propongo.
Ora, premesso che la fidanzata lo ha chiamato tre volte durante il tragitto e premesso che lui ha l’aria di un tipo serio e fedele, gli faccio strada aprendogli la porta di casa mia.
Lo faccio entrare e gli dico di andare verso la cucina. Lui entra e per dieci secondi mi perde di vista.
Dieci secondi. Soltanto dieci. Entro in cucina anche io. Completamente nuda!
“Non credi di dover finire il servizio?”
Stefano a quel punto cambia espressione. Si avvicina e mi infila una mano tra le gambe, nella fica già calda e bagnata.
“Sei una troia, lo sapevo che non aspettavi altro che il mio cazzo” E tirò fuori un bastone di carne, duro come la pietra. “Sogno quella bocca da 15 giorni, sono sicuro che sei una pompinara perfetta!”
Io mi inginocchio e comincio a prenderglielo in bocca. Lo lecco percorrendo con la lingua tutta la lunghezza del suo cazzo, soffermandomi sulle sue palle. Poi risalgo e comincio a succhiarlo come la migliore delle pompinare. E’ la cosa che so far meglio. Sento lui che mi prende i capelli e me lo sbatte fino in gola.
“Succhia modella del cazzo, vedi quanto è porco il tuo fotografo!”
D’un tratto mi prende di forza e mi gira, facendomi appoggiare le braccia sul tavolo della cucina.
“Ho sognato di sbatterti a novanta dal primo secondo!” Sento il suo cazzo appoggiarsi alla mia fica ed entrare prepotentemente. “Sii sbattimi tutta, continua a parlarmi e a insultarmi. Sii cazzo!”
Mi cavalca in questa posizione per dieci minuti, sento il suo cazzo ingrossarsi sempre di più. Ma io non sono sazia. Lo faccio sedere su una sedia e con l’aria più porca che ho mi siedo su di lui divaricando le gambe e sbattendogli le tettone in faccia.
“Fammi saltare sul tuo cazzo.”
“Vieni a gustarti questa specialità romagnola troietta!”
Vedo i suoi bicipiti gonfiarsi mentre mi prende con una facilità unica che mi eccita da morire. All’improvviso si alza anche in piedi e continua a scoparmi con violenza! Mi appoggia al muro e continua ad assestarmi colpi decisi che allargano la mia fica e mi portano ad un orgasmo violentissimo.
“Mmmm godooooo!”
“Sii! Ora inginocchiati e implorami di succhiare!”
“Sii ti prego, fammelo succhiare, riempimi la bocca del tuo sperma!”
“Brava! Prendi e bevi tutto! Vengooo!!”
Sento un fiume di liquido denso e caldo inondarmi la bocca e la gola. Con l’aria più naturale di questo mondo lo guardo negli occhi e ingoio tutto il suo nettare. Poi mi pulisco le labbra delle ultime gocce, mi alzo e mi rivesto.
“Salutami la truccatrice.” Gli dico, vittoriosa e fiera.

Per commenti, curiosità e sensazioni scrivetemi a [email protected] Vi ricordo che questa modella è reale ed esiste davvero. Per questo, più le dimostrate affetto più vi delizierà con storie e sorprese.
ThiagoJ
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