tradimenti
Anna

04.01.2025 |
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"Col cuore che batteva all'impazzata vi si diresse mentre notava che i due si lanciavano uno sguardo di intesa..."
Anna era una donna che non dimostrava assolutamente i suoi quaranta anni:il suo corpo sensuale faceva girare la testa a molti maschi quando ancheggiava vistosamente lungo i corridoi dell'ufficio o lungo le strade della città. E da qualche tempo,inspiegabilmente i complimenti anche più volgari le facevano uno strano effetto. Si ritrovava a pensare di poter essere tra le braccia di coloro che le fischiavano dietro o,con grande naturalezza ,le dicevano"che culo!"""che fica!".Sposata da 15 anni aveva amato suo marito ma negli ultimi tempi sentiva che non provava per lui che affetto e stima ma nulla di più.Sentiva però di avere dentro un'energia che non aveva avuto modo di incalanarsi ed era in attesa di qualcuno o qualcosa che le risvegliasse quel fuoco che pur avvertiva di avere. Negli ultimi tempi amava indossare vestiti sexy,mini
audaci,camicette scollate,e leggeva negli sguardi dei colleghi e delle persone in cui si imbatteva desiderio e ammirazione,che la lasciavano come inebriata e svagata. La sua fantasia le faceva balenare incontri con sconosciuti nei luoghi più impensati, che le facevano nascere a tratti una voglia irrefrenabile. Poco distante dall'ufficio dove lavorava
incontrava sempre due senegalesi che esponevano la loro mercanzia sul marciapiedi. Sentiva il loro sguardo sui fianchi,sulle cosce che le mini che amava indossare rivelavano generosamente. Il pensiero di essere tra le loro forti e nodose braccia le dava un brivido che l'attraversava tutta e si fermava ,scotendola tutta, proprio là, in mezzo alle cosce. L'oscenità di quella scena immaginata le faceva salire una voglia che faceva fatica a dominare. Prese a fermarsi con il pretesto di guardare le borse che esponevano :sentiva come una scossa che l'attraversava i loro occhi lubrichi sulle sue cosce,sul suo seno,si soffermava ad ammirare le loro grosso labbra,i loro corpi d'ebano. A casa si chiedeva nella toilette ed esplorava la sua fica umida che invocava il sollievo dei loro membri. Li desiderava con tutta se stessa.A letto, la sera, quando il marito la cercava, immaginava di essere con loro e provava orgasmi violenti che il marito attribuiva alle sue capacità amatoriali. Avvertiva di non poter fare a meno di provare l'ebbrezza di lasciarsi andare tra le braccia di quei due e così si
mise d'impegno a studiare le loro abitudini. Arrivavano chi sa da dove alle 10 e andavano via alle 18. Esaminò a lungo il pro e il contro della faccenda ma nonostante la ragione le dicesse che era una follia il suo corpo reclamava ascolto.Quel giorno si preparò con cura:una gonna con spacco vertiginoso,una maglietta attillata ,autoreggenti,perizoma e reggiseno a balconcino. Dopo essersi vestita e infilata scarpe con tacchi alti si ammirò allo specchio compiaciuta:faceva un bellissimo effetto anche a se stessa.In ufficio se la mangiarono con gli occhi e questo le accrebbe l'eccitazione. Gli occhi di tutti gli impiegati e del suo capo non la lasciarono per un attimo. Quando mancava poco alle 18 si avviò con la sua auto verso il luogo dove erano i due senegalesi:stavano raccogliendo la loro mercanzia per andare via.-"State andando via?volete un
passaggio?"I due si guardarono in faccia,increduli.Poi piegarono le loro cose e d'un tratto furono nell'auto. Avvertì subito il loro odore di maschi e ne fu eccitata."Dove vi accompagno?"I due le indicarono una strada di campagna.Col cuore che batteva all'impazzata vi si diresse mentre notava che i due si lanciavano uno sguardo di intesa. Si trovò davanti ad una casa per metà diroccata:accettò l'invito ad entrare. Era una stanza spoglia con un letto e in un angolo una piccola cucina.Ma i suoi sensi erano all'erta ed erano concentrati su altro,sul suo corpo che era in fremente attesa,sui loro volti che immaginava
già tra le sue cosce.Fu lei ad avvicinarsi a loro e senza dire nulla ad accarezzarli ,a strofinarsi sui loro corpi.Fu sollevata come un fuscello e adagiata sul letto:mani febbrili le fecero sfilare la gonna e la maglietta.Le loro labbra e le loro mani dappertutto:gemette come una cagna,invocando le carezze,implorandoli di farsi leccare,offrendo le tette,le cosce,la bocca ai loro assalti.Il più giovane estrasse un membro che le sembrò enorme e glielo offrì da ciucciare:lo fece con un'avidità da affamata,con risucchi lunghi e frequenti.L'altro , senza perdere tempo, le scostò il perizoma e si immerse,senza trovare
nessuna resistenza, nella fica scivolosa e già tutta un lago.Fu come squassata da quei due bastoni che lavoravano all'unisono e le diedero sensazioni mai provate:tutta spalancata, si offrì oscenamente ai loro assalti godendosi la forza e l'impeto dei loro assalti.Godette a ripetizione, come mai aveva pensato di poter fare.Quando il giovane premette col suo bastone sul buchetto del culo,l'aiutò allargando con le mani le chiappe :il dolore presto si tramutò in un godimento ininterrotto che la sconvolse squassandola tutta. Niente più sarebbe stato come prima.Di questo fu certa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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