Prime Esperienze
Animali Notturni
di Porcelline_private
16.01.2018 |
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"Un tardo pomeriggio, mentre eravamo a casa di amici, io e lui ci appartammo in una stanza ; frettolosamente, temendo di essere scoperta da altre persone..."
Questo racconto , basato su una storia vera, pertanto realmente accaduta, ad una delle tre Porcelline Private , prende il titolo dal famoso film di Tom Ford , con Jake Gyllenhaal, Amy Adams , del quale consigliamo la visione . Il perchè di questo titolo ?
Forse perché la storia, che a breve verrà narrata, è un insieme di emozioni forti, amore, odio, ripensamenti, sensazioni, rimorsi , ma anche di desiderio di rivalsa .
IL RACCONTO
Prima ancora di essere consapevole della mia natura , o quantomeno realmente consapevole, ero certamente già conscia del fatto, che il mondo maschile esercitasse sulla mia persona un certo fascino . All'età di circa 25 anni, in una notte di Febbraio, ebbi il mio primo rapporto completo.
Ma facciamo un passo indietro.
Già da adolescente , conoscevo questo ragazzo ( quasi coetaneo) , che per comodità chiamerò Marco, con il quale in più occasioni, era capitato di dialogare e giocare insieme ; crescendo diventammo amici, e spesso capitava di trascorrere insieme del tempo, in presenza di altri amici ed amiche.
La sua curiosità verso di me aumentò, nell'approssimarsi ai 19/20 anni, quando un giorno mi “sfidò” apertamente .
Marco un giorno mi disse all'orecchio “ Tu hai il coraggio di infilarmi una mano nei jeans, di tirarmelo fuori e di prenderlo in bocca,? “.
Io certamente sorpresa, ma che a quell'età nulla temevo , forte del mio carattere , spavalda e sicura di me stessa , risposi “ Certo, facciamolo !”.
E così fu.
un tardo pomeriggio, mentre eravamo a casa di amici, io e lui ci appartammo in una stanza ; frettolosamente, temendo di essere scoperta da altre persone della casa, mi inginocchiai davanti a lui, slacciai i suoi jeans, e glielo presi in bocca ( già in super erezione al solo tocco) , per pochissimi secondi ;
lui rimase piacevolmente sorpreso e al contempo eccitato, ma la situazione si interruppe in quella circostanza; desideravo fargli capire che non ero spaventata dal sesso , ed al contempo, tener vivo il suo desiderio nei miei confronti, assolutamente corrisposto :)
Nei giorni successivi , ebbi necessità di chiedere ad alcuni amici, più esperti di me, se potessero aiutarmi nella riparazione del mio motorino ( all'epoca esistevano i famosissimi “Ciao” della Piaggio) , e lui si diede subito disponibile ;
Marco arrivò a casa mia, nel primo pomeriggio, sistemò abilmente il motorino e mi disse “ Ora però sei in debito ! “
ed io risposi “ Certo, lo so , come posso sdebitarmi ?”
Lui rispose “ Fammi un panino e nutella “ ; corsi subito a farglielo, ed al mio ritorno se lo mangiò con gusto, mentre dialogavamo tranquillamente ;
Eravamo in totale intimità, a casa mia, in una depandance ; finito il suo panino, mi disse :
“ E tu non mangi nulla, non fai merenda ?”
Ed io risposi “ No, sono a posto così !“
e Marco disse sorridendo “ Mangia questo “, estraendo il suo pene dai jeans, e mostrandomelo a pochi centimentri dal viso .
La situazione era davvero eccitante, Marco era bello, ventenne, prestante, tonico , moro, occhi nocciola, con quei muscoletti in vista ( faceva calcio , era un maschiaccio,carattere determinato , molto ambito dalle ragazze ).
Non potei certamente esimermi dal provare il suo pene, che era pure esteticamente bello, diritto, grande ma non troppo, lungo ma non troppo, perfetto per usare una sola parola .
L'eccitazione prese piede, divenne una “sana abitudine” e nel corso degli anni, anche quando ci eravamo “persi di vista” , seguendo altre strade o compagnie differenti, ed anche in mancanza di quei cellulari, fortunatamente all'epoca inesistenti , riusciavamo comunque , in certe occasioni, a darci appuntamento ; bastava quell'occhiata in più che, di li a poco, presagiva il nostro incontro segreto notturno.
In quegli anni, eravamo “animali notturni, complici, e segretamente amanti ;all'epoca il rapporto sessuale, non sconfinò mai nello stadio successivo, rimanendo piacevolmente soft , ma coinvolgente.
A volte, si giocava semplicemente ... mi rincorreva , mi mordicchiava il sedere, si limonava appassionatamente.
Un inverno, mentre mi trovavo con amici all'interno di un bar, frequentato sia dalla mia compagnia che dalla sua, mi soffermai, per un istante a fissarlo, mentre entrava in compagnia di amici.
D'improvviso, mi resi conto che, non solo lu mi piaceva fisicamente, ma che ne ero pazzescamente innamorata .
Mi chiesi come fosse stato possibile : da sempre sotto i miei occhi, a portata di uno sguardo, frequentemente vicini , e tuttavia solo in quel momento mi rendevo conto , per la prima volta, che ero pazza di lui, che mi piaceva un sacco, che quell'attrazione fisica, da me sentita nei suoi confronti, non era solo desiderio fisico , ma una passione che sconfinava oltre ;
possibile che non fossi stata in grado di leggere tuttociò , di identificare e codificare questo sentimento , presa dalla quotidianità, o semplicemente da me stessa??
Eppure era così!
Tutto cambio . Lui , ben presto, si rese conto che io ero totalmente innamorata .
Una notte riuscii ad incontrarlo;
ci appartammo , trascorrendo insieme qualche ora, da soli ;
subito dopo, gli confidai che ero ancora vergine, per scelta, e che mi sarebbe piaciuto fare questo passo con lui, per la grande complicità che esisteva fra di noi, ma soprattutto per l' affetto che si era creato , nel corso degli anni; gli confidai che lui mi piaceva molto, e proprio per questo motivo, mi sarebbe piaciuto affrontare tale passo con lui; lui sorrise fra se e se, senza dare risposte in merito.
Cercai di incontrarlo in altre occasioni, di vederlo; studiavo appositamente situazioni nelle quali v'erano alte possibilità di incontro, e più cercavo di incontrarlo e più mi sfuggiva.
Un giorno finalmente, riuscii nel mio intento ; trovandolo per strada, mi fermai mentre ero in auto, per chiedergli se volesse un passaggio ;
La risposta che mi diede fu devastante .
Gli chiesi : “ Ciao Marco, vuoi un passaggio ?”
Lui rispose “ No, grazie , mi stai assillando !.
Io risposi : “ Cosa ? “ Scusami tanto! “.
Era chiaro il fatto che si fosse accorto dei miei tentativi di incontrarlo, di vederlo; non ero stata quindi molto accorta, nel manifestare il mio interessamento e questo l'aveva infastidito .
Ripresi il mio tragitto , mortificata per l'accaduto, e promisi a me stessa, che mi sarei data una regolata, da li in avanti, per non sentirmi più dire quelle parole, troppo umilianti per il mio orgoglio.
Nei mesi successivi , facendo forza su me stessa, interruppi ogni forma di “ pedinamento” ( fortunatamente all'epoca non esisteva lo stalking ehehe ) , e mi rassegnai ad un amore non corrisposto, seppur soffrendo silenziosamente .
Una sera di Febbraio , dopo una festa in discoteca con tantissimi amici, fra i quali anche lui, mi fermai nella piazzetta dove spesso ci si incontrava tutti a fine serata, per l'ultima sigaretta , prima di rincasare, già con l'auto accesa per riscaldarla, ed in lontananza sentii la sua voce ;
Era proprio lui, intento nel salutare i suoi amici, per avertirli che se ne stava andando a casa , quasi urlando, forse per farsi capire da me, come in passato era nostra abitudine fare ?!
Nella mia testa iniziarono a farsi strada mille ragionamenti, ; dovevo seguirlo ? Non dovevo ? Correvo il rischio di sentirmi ripetere quelle terribili parole ( Sei assillante !) ?
Decisi di correre questo rischio, e salii in auto, dopo aver salutato i miei amici; feci un giro della zona per incontrarlo ;
lo incrociai, ed appena mi fermai , lui salì immediatamente sull'auto, senza nemmeno accostare al finestrino .
Appena fu seduto, chiarii subito che non era mia intenzione fare alcunché, e che se desiderava semplicemente un passaggio, l'avrei tranquillamente accompagnato a casa .
Lui disse “ No, no, stasera sto con te “ .
Non mi pareva possibile, sentire quelle parole dette da lui, avrei dato tutto per sentirmele dire; felicissima , ripartii di volata verso “il nostro rifugio”.
Giunti nella depandance, cercai di accendere il camino, senza risultato .
Lui mi prese da dietro e mi disse “ Sei pronta, lo facciamo ?”
Improvvisamente non sentii più il freddo attorno a me;
Iniziai a baciarlo, ad accarezzarlo, era meraviglioso, pareva un sogno; finalmente ero con la persona che adoravo incondizionatamente, che desideravo , che amavo.
Ci spogliammo, sdraiati sul divano , e si iniziò.
Io ero vergine, e lui non era certamente normodotato, quindi utilizzai una minima quantità di unguento, preso appositamente per l'occasione e mai utilizzato;
Non sentii alcun dolore, ma solo un immenso piacere; lui affondava con determinazione dentro di me, con tatto , senza essere maldestro ; si avvicinava all'orecchio per chiedermi spesse volte, se sentivo dolore e se mi piaceva;
io ero del tutto assuefatta dal suo fascino e dalla sua persona, ero totalmente succube del suo calore, nel quale mi perdevo , e rispondevo quasi sottovoce, quasi mi mancasse ;
Fu davvero meraviglioso, magnifico , indescrivibile .
Averlo sopra di me, avvingiato, sudato eccitato, era la migliore ricompensa per quanto avevo patito , ma soprattutto era il coronamento del mio sogno , e cioè fare l'amore la prima volta, con la persona che amavo, e che desideravo più di ogni altra su questo mondo.
Verso la fine del rapporto, mi fece sentire tutto il suo calore , appoggiando il suo pene su di me, dopo aver tolto il profilattico . Venne copiosamente, e nonostante avessi in passato avuto tantissime avventure con lui, seppur di differente intensità, mi resi conto che mai avevo sentito il suo sesso cosi vigoroso , così eretto, come quella sera , grazie alla forte eccitazione per l'amplesso.
La serata non fini certamente così . Si rimase insieme ancora per alcune ore.
Appena rivestiti, si avvicinò a me, e mi sussurrò nuovamente il suo desiderio .
Mi avvicinai a lui, spingendolo contro la porta di ingresso, ripresi a svestirlo e iniziai a baciarlo e leccarlo ovunque.
Godeva immensamente, nulla volevo perdermi di quella notte, che desideravo non finisse mai , ma soprattutto non volevo perdermi niente di lui.
Iniziai a succhiarlo, dolcemente , dapprima lentamente con passione, poi con più foga, e poi nuovamente dolcemente .
Arrivato all'orgasmo, cerco di avvisarmi, ma io desideravo tenerlo per me, interamente solo per me.
Nuovamente rivestiti , salimmo in auto e lo accompagnai davanti alla sua casa, dove si rimase fino all'alba a parlare e scherzare .
Mi confidò i suoi pensieri .
Mi disse :” lo so che sei cotta di me”.
Non potevo più nascondere l'evidenza e glielo confermai.
Mi avverti che rischiavo di soffrire, perchè nonostante l'affetto che nutriva nei miei confronti, lui non era innamorato di me ( cosa che io già sapevo, ma che non mi preoccupava affatto; sapevo bene che un sentimento, di qualsivoglia intensità, tuttavia esisteva nei miei confronti da parte sua, e me ne bastava ).
Mi rivelò che era sua intenzione nella vita, avere una famiglia, dei figli ;
Che tuttavia, sarei stata l'unica “non donna “ con la quale avrebbe accettato di fare sesso , e che sarei stata l'unica da questo punto di vista .
La notte fu magica, sotto ogni punto di vista, il risveglio certamente meno.
La mattina infatti, mi svegliai con una strana sensazione, e cioè con un pensiero fisso, temevo di averlo già perso .
L'innamoramento che sentivo, dopo la mia prima volta, si era innalzato a livelli allarmanti ; in cuor mio, speravo che avrei avuto altre notti magiche da trascorrere con lui , come quella appena trascorsa, ma sentivo che non ce ne sarebbero state altre , ed avevo ragione.
La tristezza era già arrivata, la felicità era già arretrata.
Nei giorni e nelle settimane successive, i rapporti si raffreddarono totalmente , mi salutava a stento, nelle poche occasioni in cui riuscivo a vederlo; non capitò più alcuna possibilità di stare insieme o anche semplicemente di parlargli .
Passarono settimane, mesi, senza alcuna possibilità di avvicinarlo.
Passarono così ben tre (3) anni, durante i quali non avevo avuto nessuna spiegazione, nessun confronto verbale. Non sapevo cosa potesse essere realmente successo , per meritare tutto ciò, anche se , interiormente, sentivo ciò che poteva essere avvenuto, e ne ebbi conferma di li a poco.
Un giorno riuscii finalmente a parlarci, ed ebbi conferma di ciò che pensavo.
Gli chiesi cosa fosse successo, perché dopo tutti quegli anni, mi avesse riservato tale trattamento, che non sentivo certamente di meritare .
Lui così mi rispose : “ Scusami, scusami tanto, è solo colpa mia, non ho saputo perdonarmi quello che abbiamo fatto “.
“ Sono stato malissimo, non ho saputo accettarmi”.
“ Dopo quella notte , ripensando a tutto quello che abbiamo fatto, mi sono sentito sporco , sono entrato in crisi esistenziale”.
Quel che mi diceva, sapevo essere la verità, anche per quanto avevo appreso dai comuni conoscenti …
Non usciva quasi mai da casa, lasciò la squadra di calcio, e fece domanda di trasferimento al lavoro, al fine di cambiare città, riuscendo in tale intento , solo alcuni anni dopo.
Non mi sentii di infierire su di lui, non mi sentii di condannarlo senza appello, ma solo io sapevo cosa avessi passato in quei tre anni, nei quali interruppi volontariamente la mia vita sessuale .
Ancora oggi mi chiedo se feci bene ad aprirgli il mio cuore, a concedere la mia verginità , a stare cosi tanto male per lui , ad aspettarlo , a cercarlo, per avere le spiegazioni di qualcosa che, in fondo, sapevo già!
La risposta certamente è si !
Perché, direte voi lettori .
Perché lo amo ancora oggi, quasi vent'anni dopo .
Questa è la storia vera, della prima prima volta, del mio amore vissuto e perduto.
Guardiamoci intorno, non lasciamoci sopraffare dalla quotidianità, a volte l'amore può essere più vicino di quanto si pensi . Se siamo miopi all'amore, siamo miopi alla vita.
Un bacio
Porcellina ( anonima )
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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