Pub

Il viaggio era veramente troppo lungo. Elisa seduta sul sedile a fianco aveva dormito per una buona parte della giornata ma io che guidavo iniziavo ad avere dolori alla schiena, oltre che fame e sonno. Proposi di prendere una stanza in un albergo lungo la strada.
Dopo una decina di chilometri vedemmo un motel lungo la strada e ci fermammo. Non era particolarmente invitante ma il rischio di non trovarne altri era alto.
Il tizio alla reception era molto silenzioso. Ci chiese i documenti, la carta di credito e ci diede la chiave della stanza 115. Gli chiesi dove si poteva mangiare, mi rispose che c'era un pub dall'altra parte della strada che serviva hamburgers.
La stanza del motel era come tutte le stanze di tutti i motel del pianeta: triste e spoglia ma abbastanza grande e pulita.
Scaricammo le valigie ci facemmo una doccia e andammo al pub.
Il pub era formato da una grande stanza, il bancone sulla destra dove c'erano alcuni sgabelli per metà occupati da uomini singoli dall'aspetto di coloro che passano le giornate al pub.
In fondo c'era un tavolo con seduti tre signori vestiti come becchini, il resto dei tavoli era vuoto.
Ci sedemmo ad un tavolo ed ordinammo: hamburger e birra. L'alternativa era hamburger e coca.
Mentre stavamo mangiando, in relativo silenzio coperto dalla musica del locale, uno dei tre becchini venne verso il nostro tavolo, si sedette su una delle sedie vuote ed disse:
"Questo non è un posto per turisti, che ci fate qui?"
"Ci stiamo riposando prima di riprendere il viaggio" risposi.
"Allora siete invitati a partecipare alla festa del locale" disse lui
"Quale festa? Qui non c'è nessuno. E poi noi siamo stanchi e vorremmo..."
"Insisto. La festa c'è e voi dovete partecipare" mi interruppe.
Io ed Elisa ci guardammo un po' perplessi e parecchio preoccupati.
Nel frattempo il becchino si era alzato ed era tornato al suo tavolo. Subito dopo si alzarono tutti e sparirono sul retro del locale. Tornarono subito dopo. Erano completamente nudi, si misero al centro del locale ed iniziarono una strana danza. La musica era cambiata ora era una specie di nenia ipnotica. Loro si muovevano in modo sinuoso, il loro fisico muscoloso risaltava molto rendendo il tutto estremamente sensuale. Io guardai Elisa e vidi che lei era letteralmente ipnotizzata.
Nel frattempo uno dei becchini nudi si avvicinò, mentre gli altri ancora ballavano, prese per mano Elisa e la portò al centro del locale. Loro ballavano ed Elisa stava in mezzo. In trance .
Poi iniziarono a spogliarla. In un attimo erano in quattro a ballare, tutti facevano i medesimi movimenti.
Io in quel momento mi sentii impotente, non sapevo che fare, e non feci nulla. Forse per codardia, forse per paura o forse perché ero ipnotizzato pure io. Guardai
L'insieme di corpi si stava avvicinando sempre di più, ora si potevano toccare. I corpi si sfioravano mentre continuavano a ballare. Vidi che i membri dei tre uomini si stavano ingrossando, erano enormi. Vidi che le mani di Elisa li sfiorava mentre ballava, li toccava tutti.
Poi due degli uomini la presero, uno a destra e l'altro a sinistra, uno la teneva il collo e la gamba destra, l'atro la schiena e la gamba sinistra. le gambe erano aperte. Il terzo uomo, di fronte si avvicinò e gli altri due spinsero Elisa in avanti, fino a fare entrare il suo membro. I due uomini facevano oscillare il corpo della donna avanti ed indietro, cambiando il ritmo come se stessero continuando a ballare, lei aveva gli occhi chiusi ed ansimava. Andò avanti così per un tempo che a me apparve interminabile.
Poi riportarono Elisa al mio tavolo e se ne andarono. Senza dire nulla.
Anche noi ce ne andammo senza parlare. Tornammo in albergo e andammo a letto.
Solo il giorno dopo, in macchina, dopo un'ora di viaggio Elisa disse: "quell'uomo me lo ha fatto veramente sentire"