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Ero diventato la sua puttana


di Membro VIP di Annunci69.it FigliodiSparta
14.11.2023    |    550    |    7 9.8
"Indossava lo strap on e me lo infilava in profondità, non curante dei miei gemiti per quella presenza un po' ingombrante e un po' piacevole tra le mie natiche..."
Senza accorgermene, ero diventato la sua puttana
Ci siamo conosciuti a scuola, lei carina ma solitaria, introversa, di poche parole. Io l'esatto contrario: esuberante, casinaro. I classici opposti che si attraggono, roba da romanzo rosa. Al tempo ci fu qualche bacetto e nulla più. Letteralmente nulla, per una ventina d'anni in cui ci siamo letteralmente persi di vista. Almeno fino alla tradizionale rimpatriata tra ex compagni. Ci siamo rivisti, cresciuti e profondamente cambiati. Lei mamma, io sposato. Quello che non era cambiato, però, era la nostra reciproca attrazione. Dopo quella cena è bastato qualche messaggio e ci siamo ritrovati sul divano di casa sua, a recuperare tutto il tempo perduto. Il suo corpo, plasmato da anni e anni di atletica, era quello che ho sempre sognato in una donna: tonico, snello, con gli addominali più che accennati. Ogni volta che la vedevo, aspettavo con ansia il momento in cui sarebbe rimasta nuda per godermi quello spettacolo. Eravamo entrambi impegnati, ma non appena potevamo, scappavamo l'uno dall'altra. Per un po', abbiamo fatto sesso "tradizionale", con tanta passione e altrettanto appagamento reciproco. "Tu mi stai facendo diventare dipendente dal sesso", mi confidò. Un giorno, però, al culmine dell'eccitazione, ci siamo svelati le nostre più segrete fantasie. "Vorrei vederti con lo strap on", presi coraggio e le confessai ciò che desideravo da un po' ma che per pudore non avevo mai osato proporre. Lei era titubante, sorpresa. Lì per lì mi disse che non se la sentiva. Poi, di punto in bianco, un giorno si presentò da me con un sorriso diabolico e una scatola in mano. Dentro, c'era un meraviglioso dildo, nero e davvero grosso, insieme a tutto l'occorrente per mettere in pratica la mia fantasia. Si spogliò e lo indossò, imbarazzata e impacciata. Me lo infilò delicatamente, preoccupata dall'idea di farmi male. Piano piano, senza accorgersene, entrò a pieno nel ruolo della sadica mistress. I suoi colpi, prima insicuri e lenti, erano diventati decisi e profondi, prolungati. Le sue mani stringevano i miei fianchi con vigore, quasi inaspettato per una ragazza che era sempre stata dolce e soave. Stavo diventando la sua puttana. Raggiungeva orgasmi meravigliosi anche solo penetrandomi con quell'oggetto che era divenuto un favoloso prolungamento del suo corpo e che maneggiava con crescente maestria e disinvoltura. Ormai appena ci vedevamo, dopo pochi e sbrigativi convenevoli, mi diceva soltanto: "Girati, voglio scoparti". Indossava lo strap on e me lo infilava in profondità, non curante dei miei gemiti per quella presenza un po' ingombrante e un po' piacevole tra le mie natiche. Ero diventato la sua puttana. E a me stava bene così.
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