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Tre grandi fotografi a confronto


fotografia 04.04.2016 9   |   Canali: fotografia arte

Tre grandi fotografi a confronto

Istintualità, desiderio, passione, bellezza, amore e morte. E l'abisso che ci sta dietro.
Questo riassume il lavoro di tre prestigiosi fotografi contemporanei che hanno raccontato l'uomo e l'umanità attraverso il sesso.

La seduzione dello sguardo; tre fotografi a confronto.


Nan Goldin

The Ballad of Sexual Dependency è il catalogo di una mostra organizzata come una slide show fotografica, quasi quarantacinque minuti di immagini in lenta dissolvenza incrociata che ritraggono la Goldin e i suoi amici nel corso di almeno venti anni.
Descrive, con amorevolezza e candore,  la vita quotidiana di una piccola cerchia di giovani ritratti durante le giornate fatte di sesso e droga, di amore e promesse, di sbronze funeste e promiscuità.



Le foto raccontano una storia senza trama, che si costruisce attraverso un flusso che ritorna di corpi nudi e di volti sfigurati dal vizio e dalla passione. Parlano di relazioni, di sentimenti e dell'eterno conflitto tra  il desiderio di libertà e il bisogno di legami stabili. Trasudano sesso e carnalità. Emerge il lato effimero della giovinezza e della bellezza, destinate a consumarsi e ad impoverirsi fino a scomparire. I soggetti ritratti sono spesso problematici, quelli che stanno ai margini della società, che abitano le comuni, vivono di notte, hanno identità alterate dal vizio e preferenze sessuali atipiche
La vita stessa della fotografa è una storia dolce-amara di amore ed autodistruzione, libertà ed autolesionismo, lode e castigo. E' la storia di una fotografa che ha documentato i costumi di un'epoca, la (vera) vita di prostitute, marchettari e travestiti, la storia di una donna che ha perso la maggior parte dei suoi amici a causa dell'AIDS e che tuttora filtra la vita attraverso l'obiettivo e la racconta con un'estetica difficile da descrivere.

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Robert Mapplethorpe

Esattamente all'opposto della vocazione documentaristica della Goldin, si colloca il lavoro di un altro grande fotografo contemporaneo, scomparso prematuramente a causa dell'AIDS: Robert Mapplethorpe.

La cifra della sua carriera è la sessualità esplicita vista con gli occhi dell'arte.



Le sue fotografie, estremamente raffinate e di una qualità ineccepibile, rivelano l'ossessione per la bellezza e l'esasperante ricerca della perfezione formale. Ogni immagine si ispira all'arte classica, ai principi di equilibrio e di armonia dei volumi e delle forme. Ciascuno dei soggetti ritratti è trasformato in una scultura: immobile, perfetto ed immutabile. Il suo bianco e nero è morbido e patinato, incanta e stordisce la sua morbosa caccia alla bellezza ideale. Non a caso Mapplethorpe ha lavorato a lungo con modelli afroamericani e body builder, pubblicato per Vogue e Vanity Fair, oltre ad essere stato sempre apprezzato dalle celebrità.

 

Molto interessanti le nature morte: allusive, sensuali e provocatorie. Il fiore è  palesemente metafora dell'organo sessuale ed è ritratto con un'eccitante intensità voyeuristica.

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Nobuyoshi Araki

Dall'altra parte del Globo, in Giappone, vive e lavora Nobuyoshi Araki, uno dei fotografi più prolifici di tutti i tempi, che ha dedicato larga parte della sua produzione al corpo femminile. La sua carriera inizia appena trentenne con la pubblicazione di A Sentimental Journey, reportage sul proprio viaggio di nozze, sesso compreso. La moglie resterà, fino alla prematura scomparsa, la sua modella preferita, e la sua macchina fotografia non abbandonerà mai più quella vocazione intimista e voyeuristica.



Le immagini di Araki rappresentano in prevalenza donne e, attraverso il corpo femminile, racconta la bellezza, la sessualità, la perversione, il feticismo. In Tokyo Lucky Hole documenta l'industria del sesso giapponese tra il 1983 e il 1985. Le foto provengono tutte da Kabukicho , quartiere a luci rosse di Tokyo e ciascuna di esse sembra raccontare una storia intrisa di malato desiderio. Molto nota anche la sua serie di scatti sul bondage.

 

Sfacciato, provocante, gaio, trasgressivo, è stato fotografo per Playboy ed ha pagato più volte con il carcere le accuse di oscenità; ma, nonostante le leggi repressive del suo Giappone, non ha mai smesso di mettere a nudo le sue adorate donne.

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