L'allarme dalle colonne del New York Times: “Dopo aver guidato la rivoluzione che ha contribuito a far diventare negli Stati Uniti il sesso da furtivo a ubiquo, Playboy sta per smettere di pubblicare immagini di donne nude”. Niente paura: le donne più sexy del Pianeta saranno ancora l'anima del magazine, che ne offrirà però - soprattutto nel leggendario paginone centrale - un ritratto più morbido: non più nudo integrale ma un erotico vedo-non-vedo.
"Se togli il nudo, cosa resta?" domanda l'amministratore delegato di Playboy Scott Flanders al dirigente Cory Jones, promotore della crociata anti-nudo.
Giriamo la domanda a voi, amici, stimolati dalla segnalazione della news arrivata in Redazione. Proponiamo di seguito il post della nostra Coppia amica alicerobertohot , che gentilmente ha voluto condividere con tutti noi la propria riflessione in merito.
Buona lettura! ;)
Playboy non pubblicherà più nudi, riferisce il New York Times.
La storica rivista fondata nel 1953 da Hug Hefner, con il lancio in copertina del famoso nudo di Marilyn Monroe, ha deciso che c’è troppo nudo nel web, e che la missione di Playboy deve essere un’altra: solo scrittura, nero su bianco: cose interessantissime per un pubblico svezzato.
Il NYT riporta le affermazioni dell'amministratore delegato della rivista, Scott Flanders, il quale afferma che con la scelta editoriale è d'accordo lo stesso Hefner.
Evidentemente nemmeno quel grande vecchio è rimasto insensibile al crollo delle vendite della rivista cartacea, passata dai 5,6 milioni di copie nel 1975 alle 800.000 attuali: robetta rispetto al dilagare impetuoso nel porno sul web.
Sarà ma l’idea di Playboy senza nudi è devastante, soprattutto per utenti di una certa generazione.
Chi per ragioni di età non ha mai letto la rivista, pur godendo alla grande del mercato del nudo su internet, non può comprendere quanto questa notizia sia traumatica: un forno senza pane? Una concessionaria Ferrari che vende enciclopedie? Una squadra di calcio che gioca a tressette? Fate voi. Gli americani son bravi a fare i calcoli e avranno fatto i loro.
Ciò che è incalcolabile è il vuoto che Playboy lascia nell’immaginazione di chi ha a lungo convissuto con l’immagine di quel giornale, magari considerato importante per la propria formazione sessuale e per l’idea di libertà e bellezza legata al sesso.
Niente più frusciare di carta nei luoghi pubblici e privati dove il giornale patinato veniva golosamente sfogliato, basta con la carta spiegazzata e con il glamour delle conigliette che facevano sognare, basta con la ragazza del mese (a proposito, chissà come se la caveranno con il paginone centrale: magari un bel testo di sociologia…)
Ed ecco una carrellata di alcune delle copertine di Playboy più celebri:
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