Da oggi è gratis. Cos'è la prEP e come usarla contro l'HIV
salute 24.04.2023 29 | Canali: malattie salute PrEP hiv aids prevenzione
La terapia che protegge dal contagio chi ha rapporti sessuali con un sieropositivo all'Hiv diventa finalmente gratuita anche in Italia. Il Cpr di Aifa, cioè il Comitato prezzi e rimborsi dell'Agenzia del farmaco, ha dato l’ok alla rimborsabilità dei medicinali a base di emtricitabina e tenofovir disoproxil, cioè quelli utilizzati per la cosiddetta Prep, la profilassi pre-esposizione. Erano autorizzati ma fino ad ora chi li assumeva pagava tra i 50 e i 60 euro a confezione, a seconda che si tratti del prodotto di marca, il Truvada, oppure di un generico.
Da quando, nella seconda metà del Novecento, il virus dell’HIV ha fatto la sua comparsa, mietendo ogni anni centinaia di migliaia di vittime, sono state fatte molte ricerche per trovare una cura efficace ma, a distanza di decenni, ancora non si è trovato il rimedio definitivo in grado di sconfiggere questo terribile nemico.
L’unica strategia possibile, al momento, è quella di arginare il contagio, grazie a metodi di prevenzione che, di anno in anno, sono sempre di più e sempre più efficaci.
In questo senso, la profilassi pre-esposizione, comunemente detta PrEP, è senza dubbio una delle alternative più affidabili, capace di evitare che una persona non affetta da HIV venga contagiata in seguito a rapporti a rischio con un partner sieropositivo.
A chi è rivolta la PrEP?
Molto diffusa negli ambienti Gay, in realtà la PrEP può essere un buon alleato per tutti.
Se sei HIV-negativo e non sempre utilizzi il preservativo o hai altri comportamenti a rischio, la PrEP è estremamente efficace per evitare di prendere l’HIV.
Basti pensare che, dalla sua introduzione negli Stati Uniti nel 2012 e poi in molti altri paesi in tutto il mondo, meno di dieci persone che assumevano la PrEP correttamente hanno preso l’HIV finora.
La PrEP non è necessaria, invece, se la persona HIV negativa ha rapporti esclusivamente con una persona HIV positiva che è in terapia antiretrovirale efficace (ovvero ha la viremia non rilevabile ). Questa situazione, infatti, azzera il rischio di trasmissione dell’HIV. È quella che si chiama chiama Terapia come Prevenzione (o TasP, dall’inglese Treatement as Prevention).
La profilassi
La PrEP non è altro che l’assunzione di una serie di compresse efficaci contro il virus, che si possono prendere sia con regolarità che occasionalmente, con modi diversi a seconda del caso.
Se il loro utilizzo è saltuario, queste pastiglie, per risultare efficaci, devono essere somministrate in un lasso di tempo ben preciso, in relazione al rapporto sessuale. Ad esempio, due compresse da due a ventiquattro ore prima dell’atto, un’altra ventiquattro ore dopo la prima assunzione e un’ultima dopo altre ventiquattro ore, per un totale di quattro dosi, questo nel caso di un rapporto sessuale occasionale con un soggetto sieropositivo.
Se, invece, i rapporti sessuali a rischio sono costanti, le pastiglie dovranno essere prese tutti i giorni, senza eccezioni; è questo il caso delle moltissime persone che hanno una relazione sentimentale con soggetti affetti da HIV, e che ora possono godersi una vita sessuale ancora più soddisfacente e piena.
Ovviamente, chi ha deciso di ricorrere alla PrEP necessita di essere seguito attentamente da del personale sanitario qualificato, incluso un infettivologo, per monitorare lo stato di salute e i possibili rischi.
Costi e dove comprarla
Attualmente, in Italia, in commercio esiste solamente un medicinale approvato per la PrEP, il Truvada, una combinazione di farmaci distribuita dalla Gilead Sciences, anche se è disponibile anche il generico, dai costi molto più ridotti e dai principi attivi del tutto identici all’originale.
Una confezione da trenta compresse di Truvada può arrivare a costare oltre 700 euro, mentre scegliendo il generico andreste a pagare più di dieci volte di meno, circa 60 euro.
Come fare la PrEP
Prima regola: evitate il fai da te! Le Linee Guida Nazionali sulla PrEP raccomandano, prima di iniziare la profilassi, di effettuare i seguenti controlli:
- Accertati di non avere l'HIV.
- Altrettanto importante è fare il test per l’epatite B.
- Valuta la funzionalità renale.
- Si raccomanda inoltre di valutare lo stato sierologico anche nei confronti delle epatiti A e C, di effettuare uno screening per le Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST) e di considerare l’opportunità di vaccinarsi contro il virus dell’epatite A (HAV) e contro il virus del Papilloma Umano (HPV).
- Per le donne, si raccomanda un test di gravidanza.
Una volta iniziata la profilassi, le Linee Guida raccomandano di:
- fare un test Hiv combinato di quarta generazione dopo 1 mese e, a seguire, ogni 3 mesi;
- monitorare la funzionalità renale dopo 3 mesi e, a seguire, ogni 6 mesi
- effettuare uno screening delle IST ogni 6 mesi;
- fare un test di gravidanza dopo 1 mese e, a seguire, ogni 3 mesi, per le donne che non stiano tentando un concepimento programmato.
La PrEP non protegge da tutto
Il rischio di contrarre l’HIV, se si segue scrupolosamente la profilassi, è praticamente nullo con la PrEP, e gli effetti collaterali, che possono includere nausea, spossatezza e vertigini, sono da considerarsi lievi: insomma, il gioco, a detta della comunità medica internazionale, vale decisamente la candela, anche se alcuni pazienti hanno riscontrato problemi un po’ più seri ai reni.
È importante che sappiate che la PrEP vi proteggerà solamente dalla sieropositività e non da altre malattie sessualmente trasmissibili, perciò l’uso del preservativo, da questo punto di vista, è ancora l’opzione migliore se volete concedervi dai rapporti a rischio, liberi da preoccupazioni e ansie.
Fonti: salute.gov.it – helpaids.it
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