Femmina per Maschi

Avrei potuto titolare questo racconto “Ode ai maschi”, oppure “Ode al cazzo”, ma sarebbe stato poco elegante e non rispecchierebbe il mio sentimento.
Quando sono Angie mi piace essere apprezzata dai maschi, ricevere complimenti, essere carezzata, toccata, palpeggiata, baciata e… tutto quel che viene dopo. Lo stesso non mi succede con le sorelline trav, con le quali ci può essere complicità ma non la eccitazione di un maschio “etero” che si emoziona ed eccita per la "mia" femminilità. Ciò non sempre vuol dire che col maschio cerco solo il sesso, mi piacciono anche quei preliminari che mi fanno sentire femmina; poi, se il Lui di turno mi possiede e gode è il massimo.
Ho avuto incontri con uomini alla prima esperienza con una trav, indecisi, che sono entrati in casa e sono rimasti perplessi, intimiditi, oppure si sono eccitati al vedermi ma non sono stati capaci di andare oltre. In questi frangenti sempre cerco di mettere a proprio agio il maschio, di non farlo innervosire o imbarazzare, quindi non insisto; lo invito a sedersi, bere qualcosa e parliamo. Di solito è lui, curioso, a chiedere perché mi piace essere Angie, da quanto è che mi travesto, se lo faccio per lavoro, se ho molti amanti, se prendo precauzioni. Sempre rispondo con gentilezza, attenta a percepire se si accende la scintilla, provo a carezzarlo ed infine magari gli chiedo se vuol provare. Ma se non vedo segnali non insisto: “arrivederci, …se vorrai “.
Comunque la maggioranza degli uomini che mi contattano e vengono da me è perché gli piace scoparsi una Trav, e per fortuna a molti piaccio. Con alcuni siamo diventati amici e passano a trovarmi anche solo per chiacchierare. Però, quando facciamo sesso, il mio orgasmo è sentire il maschio che gode di me. Col tempo ho capito che Angie non era più solo una parte del mio essere bisex, mi sono accorta infatti che adoro la virilità; quindi non mi sono più sentita bisex ma femmina!
Quando son seduta sul letto per fare un bel pompino, mi piace tastare i muscoli tesi delle cosce e dei glutei del maschio in piedi davanti a me, massaggiare e prendergli i testicoli, tirarlo ed avvicinarlo alla bocca; oppure quando mi scopa, ed io sono sdraiata sulla schiena, mi piace aggrapparmi ai muscoli tesi delle braccia, delle spalle e carezzare la nuca del Lui che mi sta possedendo: con le mie gambe sollevate lo avvolgo come fossero ali e lascio che mi penetri e venga nella mia figa-anale. Alcuni maschi si eccitano a guardarmi mentre scopano, altri stanno ad occhi chiusi, altri ancora lasciano cadere ruscelli di saliva nella mia bocca aperta e vogliosa di baciare e succhiare e, finalmente, ci sono quelli che mi baciano violentemente succhiandomi la lingua mentre vengono.
Però, non posso negarlo, è il membro maschile, il cazzo, la mazza, la verga, il pisello, l’uccello, il pene che mi piace, che adoro. Col tempo mi sono innamorata dei maschi, dei loro cazzi. Ho desiderio degli uomini e di essere presa come femmina. Le donne mi attraggono solo per la loro femminilità, per essere come loro. Il mio pene è regredito, si è impiccolito come un clitoride giacché io non penetro, godo che siano i maschi a penetrarmi, e quando mi masturbo lo faccio in solitudine, salvo qualche rara eccezione.
Comunque, non ostante tutto, resto trav in privato e di nascosto. A volte succede di programmare una uscita serale con gli amici come “maschietto” ma, se sul telefono di Angie ricevo un messaggio di un uomo “ho voglia, sei libera stasera? quando posso venire…”, non so resistere, sento che ogni lasciata è persa, con una scusa mi congedo dagli amici e corro a casa per prepararmi. Angie si è appropriata della mia psiche, ed appena posso voglio essere lei. Trascuro gli amici, mi invento scuse per non uscire con loro, e questo succede con sempre più frequenza: so che si chiedono che mi sta succedendo ed a qualcuno son sorti dei dubbi.
Amo il pene, ma solo quando sono Angie (sarà vero? Non ne sono più sicura), la mia femminilità non sarebbe compiuta senza le sensazioni e le emozioni che esso sa infondermi. Proprio come certe donne ninfomani ne ho assaggiati molti, moltissimi di cazzi! Di tutti i colori, forme e dimensioni. Siccome amo le dilatazioni ed il fisting, la mia figa-anale è aperta e slabbrata, e può dilatarsi fino a 12 cm di diametro; perciò ho sempre preso anche i grossi calibri senza difficoltà: anzi più grandi, meglio!
Le misure sono importanti, anche se non essenziali. Se è pur vero che godo al far godere i maschi, godo di più con i cazzi grossi: mi interessa più la larghezza (il diametro) che la lunghezza. Le statistiche dicono che la circonferenza media degli uomini europei è di circa 11,6 cm (3,7 cm di diametro), mentre solo il 5% ha un pene con circonferenza superiore a 13,6 cm (4,3 cm diam.). Confermo e mi accontento, però non mi sono mancate le piacevoli eccezioni. Ripeto, ho visto e assaggiato cazzi di tutte le dimensioni e forme, mi piacciono i circoncisi, durano di più, o comunque i cazzi che si scappellano bene. Il mio prototipo di pene deve essere pulito prima di tutto, ma con l’odore di maschio; ottimo è un membro con diametro di almeno 5 o 6 cm (15,7-18,8 cm di circonferenza misurata sotto la cappella), la lunghezza è meno importante 12-15 cm vanno già bene; deve essere ben depilato sui coglioni, sotto lo scroto e magari anche tra le chiappe attorno all’ano, cosicché posso leccarlo e ciucciarlo dappertutto con più gusto.
Come dicevo, per me il diametro è importante, più grande è meglio è! Mi hanno posseduta maschi con un cazzo di 7-8 cm di diametro (25,12 cm circonferenza), ma sono rarissimi. La lunghezza è meno importante, ma certo un cazzo di 17-18 cm è una meraviglia, mentre quelli troppo lunghi (dai 20 cm in su) possono far male quando sbattono in fondo alla figa-anale. Però in questi casi, non ci penso nemmeno a dire al maschio: “tesoro, non posso ce l’hai troppo lungo”. Mai e poi mai farei questo, e mai e poi mai inarcherei la schiena per proteggermi dal suo sbattermi: sempre ho cura di spingere la schiena (la pancia) in basso cosicché il culo viene in fuori e la figa-anale è bella aperta e disponibile per lui, le cosce sono unite per non fargli vedere il mio “clitoride”. Docile lo prendo e, se mi fa male, lascio che il maschio percepisca dai miei gemiti che mi piace ma deve stare attento e, se è sensibile, mi chiederà “ti faccio male?”, “oh no tesoro, però hai un bel cazzone lungo…”.
Ho visto ed assaggiato cazzi di tutti i colori dai più rosei a quelli africani. E’ vero che, secondo la mia esperienza, molti di questi ultimi sono più grandi nel diametro, mentre quelli dei nord africani sono più lunghi ma non sempre di diametro fuori della norma. Ho gustato cazzi belli dritti o curvi a banana, anche molto curvi. Comunque preferisco quelli con una bella cappella di diametro più grande del corpo (diciamo dai 5 cm in su), però ho anche trovato cazzi belli grossi ma con una cappella a punta e dello stesso diametro del resto del cazzo. Ho goduto dei membri con la cappella bella grossa che si sente quando si apre la strada per entrare, una volta me ne è capitato uno che sembrava un fungo: corto ma con una cappella enorme (forse 8 cm di diametro), è stato un piacere accoglierlo. Sono servizievole ed ho soddisfatto anche maschi con cazzetti infantili, lunghi meno di 10 cm per 2-3 di diametro; non li ho certo rifiutati, li ho presi per far felice il maschietto, rilassando e stringendo la figa-anale. a ritmo con le uscite ed entrate, per sentirlo e farlo sentire di più.
Ho anche avuto due amici dai cazzi cavallini, con un diametro di circa 8 cm che rendeva difficile o impossibile prenderli in bocca. Uno dei due l'aveva anche lunghissimo, sui 30 cm. Ogni volta che lo facevo uscire dai pantaloni e lo avevo tra le mani non potevo non esclamare per la sorpresa e gioia. Prendere queste bellezze significa sentirsi riempire, impalare da un essere vivo che ti si insinua dentro, che gode di me e vorresti non smettesse mai; però non sempre sono dei campioni di durata e spesso hanno difficoltà di restare eretti e duri come quelli “normali”. Infatti, la principale virtù che cerco in un maschio è la resistenza, mi piace sopportare lunghe cavalcate con lui che mi suda addosso e grida quando finalmente viene.
La sensazione che si prova nel sentire un cazzo allungarsi e indurirsi man mano che lo si massaggia, o meglio quando lo si prende in bocca ancora moscio, è estasiante. L’erezione del pene scatena in me reazioni emotive che mi predispongono fisicamente e mentalmente all’essere docile, servizievole, a lasciarmi andare, all’accontentare il maschio che si eccita al vedere l’espressione del mio viso, con la bocca aperta e la lingua che rotea ansiosa della penetrazione. L’eccitazione del maschio mi procura un senso di estasi che accresce la femmina che ho in me: il mio corpo e i movimenti si fanno lenti, lascivi, voluttuosi; la voce sussurra con timbro femminile, le labbra diventano più morbide e carnose, gli occhi si fanno grandi e languidi, la figa-anale si rilassa e si prepara ad accogliere.
L’orgasmo del maschio può avvenire nella mia figa-anale o in bocca: un breve e intenso spasmo, una fontana da cui sgorga il nettare bianco. Godo al sentire lo schizzo che con forza può arrivare direttamente in gola, e la bocca riempirsi di sperma caldo. Benché ci sia un sapore di base che accomuna lo sperma, esistono varianti che rendono questo momento simile ad una degustazione. A volte lo sperma è insipido, oppure dolce, altre salato, altre volte sa di ...montone. Preferisco lo sperma saporito, soprattutto dolce, ma che sappia di maschio. Lo sperma può variare in densità, colore (più bianco o giallo) ed abbondanza: inutile dire che le eiaculazioni abbondanti, candide e dense sono le più desiderabili.
Ma è la penetrazione il momento più esaltante che mi fa sentire femmina. Sono docile e mi lascio prendere come più piace al maschio di turno. Ci sono quelli irruenti, focosi, egoisti che, eccitati, non vedono l’ora di sbattermelo dentro e vengono veloci, godono soprattutto loro ed io godo al sentirli godere. Ma ci sono anche quelli più sensibili a cui piacciono i preliminari e fanno le cose con calma, quando mi prendono abboccano il cazzo, lo fanno entrare piano piano ed io gioisco per la sensazione di essere aperta, di sentire la “cosa” che mi entra dentro e va riempiendomi, è viva, pulsa e si muove; magari all’inizio il maschio non entra tutto subito, lo abbocca, o entra ed esce ma solo fino a metà pene eccitandosi al crescendo della mia emozione, del mio ansimare, vuole sentirmi implorare ..."mettilo per favore!"; poi, quando meno me l’aspetto, entra deciso fino in fondo e gli piace sentire il mio urlo di piacere: “ahhhh!... sììììì tesoro, sìììì…”. Più mi eccito io, più si esalta lui. Poi comincia la cavalcata e sempre spero sia lunga. Mi aiuto con il popper che mi fa avere un’emozione ancor più intensa. Godo di molteplici orgasmi anali che mi fanno emettere grida da femmina in calore, sento il membro dentro di me che si muove, entra ed esce, entra ed esce, mi riempie e mi lascia vuota ed aperta. Ad alcuni maschi piace osservare, quando escono, la mia figa che rimane aperta e pulsante, mi dicono cose del tipo ”che figa c’hai”, “guarda lì com’è bella aperta …”: io mi eccito ancor più per questi apprezzamenti. I maschi con più esperienza a volte, durante l'amplesso, escono e si fermano con mia sorpresa: gli piace guardarmi ancora fremente ed in preda alle convulsioni, mi lasciano in attesa, assistono a questa femmina in calore che si muove in avanti ed indietro come se stessero ancora scopandola, con la figa che pulsa e vuole essere penetrata di nuovo, e si eccitano ancor più quando comincio ad implorarli: ” vieni tesoro, mettilo! che aspetti, mettilo, per favoreeee!”; poi, quando mi sentono al massimo dell’eccitazione, entrano violenti, fino in fondo, facendomi gridare ed io, confusa, sento il membro vivo dentro di me che mi apre, si muove violento, veloce, sempre più veloce fino a che la stretta delle mani del maschio alla mia vita si fa più forte, grida e dà un ultimo colpo duro quasi volesse entrare con tutto se stesso dentro per essere parte di me. Adoro quando il maschio, appena venuto ed in preda al fremito dell’orgasmo, si abbatte su di me facendomi sdraiare con lui sopra: la mia figa diventa allora un caldo umido rifugio mentre il maschio dà gli ultimi colpi ed il suo sperma schiumeggia dentro la mia figa-anale; mi bacia o morde le spalle e lo sento rilassarsi, aumenta il suo peso sopra di me, il membro dentro la figa aperta e pulsante si affloscia, cola fuori lo sperma. Restiamo un attimo in silenzio, immobili e spossati, godendo degli ultimi fremiti e sensazioni.
Il momento in cui il mio uomo esce è delizioso: in silenzio il suo corpo mi libera, magari dopo un ultimo bacetto sulle spalle, o una bella sculacciata, mi sento svuotare, resto ad occhi chiusi; mi alzo a pecorina, con le spalle e viso a toccare il letto ed il culo in alto; la figa, ancora pulsante ed aperta, si va rilassando, calmando, raffreddando. Resto appagata, in estasi. Intanto Lui va in bagno, si riveste. A volte mi chiedono di lavarli ed io, risvegliandomi dall'estasi, lo faccio volentieri affinchè Lui se ne vada contento. Non esigo un ringraziamento dal mio amante, ma spero sempre che mi faccia i complimenti prima di andarsene e soprattutto... che torni.
Quando rimango finalmente sola, anche io mi lavo, mi ricompongo, mi sento svuotata per il tanto dare, quasi senza energie e spesso mi masturbo per assaporare il mio di sperma.