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La manifestazione a Roma


di bravoamante
14.04.2021    |    351    |    0 9.2
"Dopo questa premessa racconterò una delle diverse storie da me vissute..."
Premetto che i miei racconti sono fatti realmente accaduti, l’unica cosa alterata a volte sono i nomi.
Oggi sono un libero professionista 50enne, sposato con figli. La vita con me non è mai stata avara, infatti, mi ha regalato sempre belle emozioni con le amicizie e con le donne. Ancora oggi sono un bell’uomo, così dicono, noto rivolti alla mia persona sguardi compiuti ed a colte anche avance più o meno dirette.
La mia attenzione e sempre stata attirata principalmente dagli occhi belli delle donne e dal loro fondoschiena.
Mi è sempre piaciuta la donna che sa usare bene la bocca tanto nel parlare che nel baciare e nel fare pompini.
Quando faccio sesso adoro possedere la donna in tutti i modi e mi piace che lei voglia farmi sentire la sua voglia di avermi.
Dopo questa premessa racconterò una delle diverse storie da me vissute. Quella di questo racconto risale al marzo 2007.
Ricordo che quell’anno mi recai a Roma con degli amici per partecipare ad una manifestazione di piazza. Il tutto era stato organizzato da alcune sigle sindacali. Accettai di fare questa trasferta perché mi dava l’idea i rivivere le gite scolastiche dei tempi del liceo.
I miei amici mi trovarono un posto con loro su uno degli autobus organizzati che partivano dalla nostra città del sud Italia con destinazione Roma.
Appena salito a bordo venni subito chiamato dai miei amici verso i quali mi sono diretto senza badare a chi altro vi fosse seduto nell’autobus.
Partimmo verso le 20.00, dopo circa un’ora di viaggio iniziai a scrutare tutti gli altri passeggeri quando il mio sguardo ed il mio interesse furono catturati dallo sguardo di una ragazza con occhi molto belli, capelli lunghi fino alle spalle, fisico esile con un seno che poi scopri essere esagerato, una sesta misura naturale che grazie ai suoi 26 anni sfidava la forza di gravità, che era seduta da sola qualche sedile più in avanti rispetto le ultime fila. Più tardi ho scoperto che aveva anche un culo bello e marmoreo. Il suo nome è Giovanna. Immediatamente, dimenticando che ero fidanzato e prossimo alle nozze, quasi ipnotizzato mi sono diretto verso di lei, ho chiesto se potevo sedermi e lei fissandomi negli occhi e sorridendo mi ha detto “certo .. mi fa piacere”. Dopo mezzora dei soliti convenevoli le ho chiesto a bruciapelo “ho voglia di baciarti …. posso?”, lei non ha risposto ma si è avvicinata a me così ho poggiato le mia labbra sulle sua ed insinuandole la lingua in bocca dove ha trovato la sua lingua pronta a ricambiare. I nostri baci sono continuati fino verso mezzanotte. Poi approfittando del fatto che quasi tutti gli altri sembravano appisolati ho iniziato, da sopra i vestiti, a passare le mie mani sulle sue gambe fino ad arrivare alla figa. Mi sarei aspettato che mi fermasse invece si muoveva come a voler sfregare la figa sulla mie dita. Le ho passato il pollice sulle labbra e con l’altra mano ho preso una sua mano e l’ho messa sulla patta del mio pantalone per farle sentire il cazzo duro e lei inizio ad accarezzarlo come a volermi fare una sega. Il cazzo mi faceva male e volevo liberarlo da dentro il pantalone. Mi alzai presi il mio giaccone e lo usai come coperta per coprirci la parte bassa fino ai fianchi. Immediatamente ripresi a baciarla, ad accarezzarla, sbottonai i suoi pantaloni abbassandoli un pochino, con il suo aiuto, qual tanto da poter arrivare alla sua figa per farle un ditalino. Figa che con mia gioia trovai bella depilata e bagnata come un lago. Accarezzai il grilletto e poi all’improvviso infilai nella figa il dito medio che scivolò subito tutto dentro. L’ho estratto, ho ritirato la mano e leggendo il sguardo di stupore/disappunto ho portato il dito al mio naso per sentirne l’odore e poi alla mia bocca per sentirne il gusto, entrambi erano eccitanti. Lei nel vedermi fare questa cosa, fissandomi negli occhi e senza distogliere lo sguardo, ha portato le sue mani sul cazzo e sentendolo bello duro lo ha tirato fuori dai pantaloni, lo ha impugnato saldamente con mano mentre con l’altra massaggiava ora la cappella ora le palle, ed ha iniziato a farmi una sega e di tanto in tanto si avvicinava mi baciava mettendomi la lingua i bocca e risucchiando la mia. Quando arrivai sul più bello e non desideravo altro che fare una sborrata liberatoria si fermo all’improvviso. Io la guardai quasi assatanato dicendole “…cazzo fai ? non puoi lasciarmi così ...” e mi salì un groppo allo stomaco.
Lei “non si può qui ….. sarebbe un casino … sporcheremmo tutto”
Io “…ma una soluzione la puoi sempre trovare”
Lei “.. vedremo …. ma non ora”
La guardai sorridendo e meditando la mia immediata vendetta che fu quella di baciarla appassionatamente con una mano le ho pizzicato da sotto il maglione i capezzoli che erano piccoli ma duri come chiodi ed ho iniziato a farle un poderoso ditalino, prima con un dito poi con due ed infine con tre fino a quando non è venuta nella mia mano mordendosi prima il labro e poi un braccio per non fare sentire nulla a altri passeggeri. Poi guardandola in faccia ho ripulito la mia mano nelle sue mutandine.
Lei “..sei un bastardo …. ora devo restare così tutta bagnata fino a domai sera … fino a quando non rientriamo a casa”
Io “non è detto ….”
Lei “cosa vuoi dire ?”
Io “lo scoprirai..”
Dopo un po’ presi il mio telefonino ed inviare dei messaggi ad un mio amico che abita a Roma chiedendo se in mattinata potevo avere ospitalità a casa sua e se poteva cedermela fino al primo pomeriggio essendo io in compagnia. Verso le 07,00 mi arrivò un messaggio di risposta dal mio che mi diceva che dovendo uscire per lavoro mi lasciava le chiavi di casa dal portiere dello stabile e di rilasciarle allo stesso quando sarei andato via ma questo è un altro racconto che se interessa scriverò a breve……
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