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La schiavetta - I regali del Padrone


di ringo00
12.08.2020    |    4.542    |    0 8.1
"Ero già bagnata e in preda al desiderio, e avevo dinnanzi ancora dieci giorni di solitudine! Per fortuna avevo di che ammazzare il tempo e soprattutto la..."
ATTENZIONE, QUESTO RACCONTO È UN'OPERA DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE O LUOGHI REALI È PURAMENTE CASUALE

Ciao a tutti, sono la vostra Valentina, la schiavetta, e vorrei raccontare un'altra delle mie avventure erotiche. In questi giorni ero un po' giù di corda: il mio padrone era lontano per una trasferta di lavoro, e io ero sola soletta. Prima di partire, il mio padrone mi ha messo un pacco tra le mani, dicendomi di aprirlo. Dentro c'era un plug di ragguardevoli dimensioni, un pisellone di lattice con tanto di vene e cappella e due oggetti dall'aria misteriosa. Il master mi ha spiegato che erano due stimilatori per i capezzoli che producono un effetto tipo succhiata. La cosa stuzzicó la mia fantasia: già indossavo due giochini sui capezzoli, due specie di anellini in argento che li facevano gonfiare fino a renderli rossi come fragoline. Sulla soglia di casa, il master mi ha raccontato di fare la brava bambina e di fare i compiti, suo ironico modo di dire: indossa il plug e usa i giocattoli che ti ho comprato. Poche ore dopo la sua partenza, già sentivo prurito alla patatina: per suo ordine l'avevo depilata tutta, e la pelle mi bruciava un po' a contatto con il tessuto delle mutandine, per cui le sfilai, con un sospiro. Meglio, molto meglio, il ventilatore accarezzava la mia micia grassottella come piacevoli dita. Dita... Avevo voglia delle dita del padrone, le sue dita grandi e decise che mi rovistavano la passera. Ero già bagnata e in preda al desiderio, e avevo dinnanzi ancora dieci giorni di solitudine!
Per fortuna avevo di che ammazzare il tempo e soprattutto la voglia: nella mia stanza i nuovi toys, allineati come soldatini, non attendevano altro che essere usati. Per prima cosa il plug: versai una generosa quantità di gel lubrificante sulla grossa testa di plastica nera, spalmando con le dita il gel dal profumo di menta; con l'altra mano, resa abile dall'esperienza, applicai altro gel sul mio buchino. Piccolo brivido: era freddo ma di lì a poco il mio culetto avrebbe bruciato. Posizionai il plug sul pavimento e mi preparai all'inserimento, che si prospettava nient'altro che facile; la punta lambí la mia rosellina anale, e cominciai a calmarmi, piegando le ginocchia. Feci una smorfia: era più grande del solito, ma gli ordini del padrone vanno eseguiti, senza se e senza ma, per cui strinsi i denti e piano piano sentivo che la parte più larga si faceva strada, finché non la sentii tutta dentro. Un mugolio accolse quel voluminoso e gradito ospite. Attesi qualche minuto affinché il mio sfintere si abituasse al plug, e nel frattempo mi dedicai al succhia tette, come lo avevo scherzosamente battezzato. Misi un puntino di gel su ciascuna tetta e massaggiai; una volta avvicinato lo stimilatore al capezzolo, questo finí risucchiato, e frenai troppo tardi un piccolo grido: era quasi meglio di quando mi succhiava il master!
Feci la stessa cosa con l'altro oggetto, e chiusi gli occhi, estatica: misi la suzione alla velocità massima e sedetti sul letto. Mi sentivo come una mucca durante la mungitura, e in effetti mi sentivo un po' vacca in quel momento, una vacca in calore. Tiravo i due succhiatori, saldamente attaccati alle mie zinnone, non avevo mai avuto i capezzoli stimolati come in quel momento.
Per ultimo pescai il fallo, una bestia da almeno venti centimetri, immaginando che fosse quello del mio padrone; schioccai un bacione sulla cappella, poi la accolsi tra le labbra, scendendo poi fino ai testicoli per poi fate il percorso inverso. Feci un bel pompino al pisellone, quando ebbi una gradevole sorpresa: era un fallo vibrante, con vari livelli di potenza; lo infilai senza indugio nella mia miciona affamata e misi anche quello al massimo. Goduria pura: ero piena da scoppiare, il plug mi allargava il culo al limite, i succhia tette aspiravano a manetta e il vibro mi faceva tremare la fica. Mi sdraiai a gambe oscenamente larghe e il fallo entrava e usciva agilmente, facendo un rumore di bagnato veramente erotico ed eccitante, si stava formando una grossa chiazza di bagnato sul lenzuolo, ma pazienza. L'orgasmo si avvicinava impetuoso, e non feci nulla per rallentarlo, anzi, ficcato tutto il vibro dentro mi strizzati violentemente il clito, mugolando come un'ossessa. Pochi secondi bastarono per una venuta colossale, con una pioggia di umori che si riversarono come una diga sul letto, inzuppandolo. Impiegai diversi minuti per calmarmi, ero piuttosto sottosopra; tolsi prima il pisellone, per poi leccare via il mio godimento, poi ai succhia tette, che vennero via con un bello schiocco, lasciando due larghi cerchi rossi sulla pelle. Presi i capezzoli tra le dita e li sentii scottare e tremare, dalla troppa stimolazione. Ci avrei messo un po' di ghiaccio più tardi pensai. Lasciai però il plug ben inserito, al caldo, giusto per sentirmi la fica bagnata. Tolsi le lenzuola dal letto per lavarle, e nuda come mamma mi ha fatta con il plug inserito mi recai un bagno, per una bella doccia calda. Proprio mentre mi stavo asciugando il telefono trilló: era il padrone. La mia micia ebbe un fremito nel leggere il messaggio: "SONO IN PAUSA PRANZO. VOGLIO VEDERE COME GIOCHI CON I NUOVI TOYS. "
Il mio cuore ebbe un sussulto, e velocemente mi preparai per un secondo round: i toys erano già lubrificati e pronti all'uso. Ti amo tanto, padrone, pensai. Posizionato il cellulare, selezionai videocamera e premetti play...

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