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Compleanno in Vacanza Parte 2


di LuciferRM
18.07.2022    |    3.269    |    1 8.5
"Le vidi che come due demoni ancora fameliche di indurre in tentazione, si stavano baciando e accarezzando tra l’indifferenza e la distrazione dei presenti, ..."
PARTE 2
Mi regalo una vacanza…

… Proseguimmo cenando ai rispettivi tavoli ed il loro spirito non subì nessuna inibizione.
Mi piacevano, erano capaci di ironizzare su qualsiasi cosa, erano dotati di un umorismo e di un’empatia davvero contagiosi.
A fine cena li vidi avvicinarsi ed interagire con la numerosa comitiva sciistica, mentre io mi concessi un drink nel solarium, dove era stata organizzata una serata con musica live e karaoke.
Parteciparono attivamente a breve tutti e quattro, alternandosi sulle note di
“acqua azzurra, acqua chiara”, elargendo una performance per nulla impeccabile ma colma di simpatia, che fu tutto sommato apprezzata.
Io mi godevo in disparte lo spettacolo, soprattutto di Valentina e Giorgia.
Vederle con in mano il microfono mi suscitava già peccaminose fantasie ma intanto cercavo di capire quale fosse la distribuzione delle due coppie.
Chi stava con chi? Ed anche Simone e Valerio erano fratelli?
E perché nessuno dei quattro portava la fede al dito?
Decisi che dovevo smetterla di farmi incuriosire da qualsiasi dettaglio, che ero lì per riposarmi e che per quella sera poteva bastare così.
Avevo un programma da rispettare, buona notte a tutti!
La mattina dopo, mentre facevo colazione mi raggiunsero al bancone del bar Simone e Valerio…
SIMONE: “Buon giorno Romano!”… Come fossimo amici di infanzia…
VALERIO: “Ohi grande…”
IO: “Buon giorno ragazzi!… E le Signore?”…
SIMONE: “Almeno al mattino si pòle stare in pace? O devono rompere hoglioni anche ora?!??”…
Ridiamo tutti e tre…
VALERIO: “Stamane noi si va a sciare. Loro rimangon qui che non so che intrugli strani debban fare boh!…”
SIMONE: “Un l’ho capito nemmeno io…”
Assecondando una mia richiesta mi spiegarono che anche loro erano in un certo senso fratelli… Fratellastri ad essere precisi e che le coppie erano
GIORGIA-VALERIO e VALENTINA-SIMONE, regolarmente sposati e che tutti e quattro dirigevano l’azienda di famiglia ereditata dai due maschietti.
SIMONE: “Vieni anche tu a sciare? Ci si vede in pista?”…
IO: “No grazie, vorrei continuare a vivere”…
Ci accompagna un’altra spontanea risata…
VALERIO: “Allora se resti qui tienici d’occhio quelle due!…”
SIMONE: “Si ma senza pedinarle eh… Ci si vede!”…
Ci salutammo ed uscii fuori in terrazza per fumare una sigaretta nella zona appositamente allestita in prossimità della piscina riscaldata.
Anche da qui la vista era mozzafiato e subito sotto, era possibile scorgere l’elegante ingresso della struttura.
Vidi Simone e Valerio vicini al cancello, intenti ad incamminarsi verso la navetta che li avrebbe condotti alle piste.
Nel cortile c’erano le rispettive mogli ed una delle due, non so bene chi, si avvicinò a Simone…
Impossibile sentire cosa si dicessero con esattezza a causa della distanza ma lei, baciò Simone in maniera decisamente appassionata, prima di avvicinarsi subito dopo a Valerio e baciare anche lui, mentre questi le palpeggiava palesemente le natiche, sotto gli occhi della gemella e di Simone con una surreale compiacenza.
Fu ovvio che c’era qualcosa di strano e decisi in maniera istintiva di non osservare oltre e di togliermi dalla loro visuale avvicinandomi all’ingresso.
Mi avviai verso la mia stanza per cambiarmi e di lì, andare a godermi il mio massaggio.
Le note fruttate dei profumi che invadevano l’ambiente erano rilassanti per la mente e stimolanti per il corpo.
La ciliegina sulla torta fu la ragazza addetta, giovane e dai lineamenti inconfondibilmente asiatici ed un fisico minuto ed atletico avvolto da un camice chiaro che ne risaltava la pelle olivastra.
Fortunatamente ero a pancia in giù…
Le sue mani si muovevano in maniera sapiente e gli occhi chiusi mi aiutavano ad arginare un desiderio che in altre situazioni sarebbe stato certamente più difficoltoso da gestire…
La spà mi attendeva ed il mix di profumi di mora, lampone e abete, di cui era piacevolmente impregnata la mia pelle, mi incutevano un’autostima ai limiti dell’imbarazzante, come se davanti a me stessero per spalancarsi i cancelli di una arena all’interno della quale, avrei dovuto lottare contro belve feroci per conquistare la donna della mia vita, presente da qualche parte tra gli spalti.
La vasca era ricavata nei sottofondi della struttura e le pareti di roccia che né tracciavano il perimetro, ampio ed irregolare, trasmettevano la sensazione di immergersi nella montagna oltrepassando una membrana esoterica.
Le luci blu provenienti dal fondo che illuminavano di fatto in maniera seppur tenue l’ambiente, impedivano agli occhi di calcolarne la profondità, avvolgendomi in un attraente mistero introdotto dagli odori sprigionati dalla naturale ed umida roccia, mischiati alle intense e piacevoli fruttate essenze delle quali era ancora intriso il mio corpo.
Entrare nella tiepida acqua per esserne avvolto, fu quasi una consacrazione ad un inconscio e desiderato ignoto, che generava un inaspettato equilibrio mentale e fisico, mentre appoggiandomi con le braccia ad un angolo di parete, lasciavo galleggiare leggero il mio corpo, accarezzato dai delicati vapori che danzavano lenti e leggiadri sulla superficie.
Riconobbi tra i presenti qualcuno della numerosa comitiva ma determinare i loro ruoli non mi incuriosiva affatto.
Arrivarono anche Valentina e Giorgia…
Il quella occasione, il bikini che indossavano non lasciava spazio a fraintendimenti.
Le loro succulente forme questa volta, erano ben visibili, a dissipare qualunque dubbio e a soddisfare qualsivoglia curiosità che un qualsiasi abito potesse fino ad allora aver generato.
Le spalle, erano l’avamposto di una bellezza che come una sinuosa cascata, proseguiva verso un seno stupendo e dei fianchi da cardiopalma.
La schiena, esageratamente sensuale, sprizzava femminilità da tutti i pori ed evidenziava una pelle che alla vista, sembrava fatta della seta più pregiata.
Il lato B, un vero inno alla gioia, introduceva alle splendide gambe che nulla invidiavano a quelle di una modella.
Nel mio costume, irrompe una incontrollabile eccitazione, che decido di camuffare girandomi e spostandomi con quanta più naturalezza possibile verso il getto dell’idromassaggio, nella speranza che quel delicato movimento dell’acqua potesse in qualche modo placare le mie pulsazioni.
Entrarono in acqua mentre ridevano tra di loro e la voce discreta di una cameriera, spezzò per un istante la quiete:
“Dove lo gradite?”
Era una guantiera contenente una colorata composizione di frutta.
“Lo poggi pure lì, accanto a quel bel ragazzo li giù”, risponde una di loro con tono sarcastico…
La cameriera esegue e svanisce con rapidità e discrezione, mentre Giorgia e Valentina nel frattempo si erano portate a pochi passi da me…
“Ti facciamo così tanta paura, che scappi!?…”…
Non so chi sia delle due, l’altra è poco più indietro…
“Ma no, qui infondo c’è solo il getto, nessuna via d’uscita…”, ironizzo…
Si lanciano una fulminea occhiata di intesa e la più vicina, alla mia destra, allunga il braccio per afferrare un pezzo di frutta dalla guantiera che invece si trovava alla mia sinistra…
Il suo seno era a pochi centimetri dal mio volto e in quei lunghissimi istanti sentivo urlare il mio stesso battito nelle mie orecchie.
Aveva afferrato una fetta di kiwi, si accomodò accanto a me imitando la mia posizione, chiuse gli occhi e porto la fetta sopra la sua bocca, succhiandola un paio di volte, prima di addentarla e farla sparire tra le labbra umide.
L’altra aveva preso posto alla mia sinistra…
“Ehm… Chi è Giorgia e chi Valentina?”, chiesi timidamente in un uragano di emozioni mentre cercavo a fatica di mostrare compostezza ed indifferenza…
Alla mia sinistra: “Giorgia, vuoi baciarmi di nuovo la mano?”… Ghignò…
VALENTINA: “… E io sono “Vale”…”.
GIORGIA: “Puoi riconoscerci dal tatuaggio delle nostre iniziali vedi? Io ce l’ho a destra…”.
VALENTINA: “Io a sinistra…”
Si riferivano ad un minuscolo “GV” impresso in un insolito corsivo… In prossimità del centro del seno!
Ebbi appena il tempo di scorgere la differente posizione di quel tatuaggio che Valentina, portò la sua mano destra sott’acqua sul mio membro, tastandolo e afferrandolo in tutta la sua rigidità, finché il costume le consentiva…
Giorgia aveva posato la sua mano sinistra sul mio ventre, carezzandolo delicatamente.
VALENTINA: “Mmmmhhh… Non è paura allora…”, mi sussurrò…
Lasciò campo libero alla mano di Giorgia, che in maniera pressoché speculare andò a compiere lo stesso gesto.
GIORGIA: “Eh no! Qui mi sembra che ci sia abbondante coraggio!…”.
Pensai che si trattasse di uno scherzo, che erano pazze, che non poteva essere vero… Le avevo desiderate dal primo momento che le avevo viste e adesso, cosa mi impediva di assecondarle e possederle tutte e due in quella vasca, con buona pace per lo sgomento dei pochi presenti?
Al massimo mi avrebbero cacciato via…
Ma poi, quasi a volermi “svegliare”, improvvisamente si spostarono verso il centro, a voler godere di una luce più soffusa.
Decisi di non seguirle ma anzi, di uscire dall’acqua e incamminarmi verso l’uscita.
Raccolsi le mie cose e mi voltai un momento per voler accennare uno sguardo di saluto.
Le vidi che come due demoni ancora fameliche di indurre in tentazione, si stavano baciando e accarezzando tra l’indifferenza e la distrazione dei presenti, prima di rivolgermi uno sguardo penetrante accompagnato da un accenno di sorriso quasi sadico, che non si limitava a provocare solo eccitazione.
Scuoteva l’animo, infondeva inquietudine…
Arrivato in camera, decisi di non scendere a pranzo, la fame era stata completamente soffocata dal desiderio e dall’adrenalina.
Riacquistata a fatica la lucidità, pensai che certamente era una situazione surreale e che quelle due, erano professioniste laureate in provocazione ed intrigo… Pericolose!
Poi pensai anche a ciò che avevo visto dalla terrazza della piscina riscaldata poche ore prima…
“Devono essere tutti e quattro fuori di testa!”, conclusi nella mia mente.

(Continua)…

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