Ma tu ci pensi?

Qualche tempo fa una cara amica mi ha fatto una strana domanda, in pratica mi ha chiesto a cosa penso quando un maschio mi scopa. Ci ho riflettuto su un po’, e alla fine le ho risposto che secondo me in quei momenti non devi pensare, se pensi a qualcosa, qualunque cosa sia, non lo stai facendo bene. In un momento del genere non ci deve esser pensiero razionale, si deve solo godere il momento, puro istinto senza pensieri. Infatti io così me la godo, quando un maschio mi scopa sono un unico organo sessuale che gode, la mente totalmente svuotata.
Però ripensandoci sopra, mi è tornato alla mente un episodio di tanti anni fa, quando ero molto giovane ed ero un vero travestito. A quei tempi vivevo solo, ed ero sempre completamente depilato, curatissimo nel fisico e nel trucco, e ovviamente data l’età il fisico stesso era molto efebico, decisamente femminile.
Una sera feci un incontro, andai a casa di un ragazzo, più o meno la mia età, divorziato da poco. Un ragazzo semplice, ma intelligente e simpatico, molto bello aggiungerei, che aveva un cazzo molto lungo e nodoso, non eccessivamente largo, ma lungo, e due mani forti e piacevoli. Ricordo la lunghezza perché per impugnarlo tutto ci volevano tutt'e due le mie mani, che pure non sono piccole.
Dopo i soliti convenevoli e un lungo pompino sul divano, passammo in camera da letto, dove lui mi scopò a lungo. Mentre ero lì, a pecorina, e lui mi inculava con forza, ecco, quella volta mi ritrovai a pensare. Mi sembrava di vedermi dall'esterno, di realizzare in modo razionale e senza eccitazione l’atto che stavamo compiendo, come fosse una ginnastica anonima e non un rapporto sessuale tra due individui. Vedendo le cose così, quasi mi venne la domanda “ma che sto facendo?”, e subitanea giunse la risposta: mi sto facendo inculare da un altro ragazzo… e mi piace!
Ma parlo di frazioni infinitesimali di secondo, c’è voluto più tempo a scriverlo che a viverlo, e in quell’attimo realizzai che la cosa mi piaceva molto, mi piaceva di testa, quel concetto. Io, un maschio, completamente agghindato come una donna, in completa balìa di un altro maschio che stava godendo di me. E io ne provavo piacere.
Nell’attimo in cui realizzavo questi pensieri, iniziai a godere di testa e anche fisicamente, e in breve ebbi il primo orgasmo anale della mia vita. La cosa mi lasciò senza fiato, prendendomi totalmente di sorpresa, il brivido tipico dell’orgasmo mi scosse dalla testa alle ginocchia, ma molto più intenso del solito, e mi sembrava di sborrare, nonostante il mio cazzetto fosse totalmente moscio.
Quegli spasmi si trasmisero sicuramente al mio culo, nello stesso istante il mio amico iniziò ad ansimare e aumentare la frequenza degli affondi, e in breve sborrò soffiando e sbuffando.
Quando mi ripresi, mi resi conto che io avevo sborrato per davvero, e la cosa mi lasciò di sasso. Gli dissi che avevo sporcato un po’, ma lui rispose di non preoccuparmi, iniziò a pulire mentre io mi recai in bagno a darmi una lavata. La scopata era stata violenta, e il suo cazzone così lungo mi aveva rigirato gli intestini, sicché avevo necessità di lavarmi.
Quando tornai in camera, un po’ traballante sui tacchi alti, dato che ero ancora scosso dal piacere, lui aveva rassettato. Gli dissi che era stato grande, mi aveva scopato come si deve, e lui rispose convinto: “No sei stata tu ad essere brava.”
Il fatto che avessi goduto mentre mi scopava lo aveva impressionato, e ancora più quando gli dissi che era la prima volta che mi succedeva.
In seguito, col passare degli anni, mi è capitato altre volte di sborrare, seppur moscio, senza toccarmi, solo per effetto della scopata, ma veramente poche volte. E ogni tanto ripenso a quella prima volta che avvenne, e comunque si, da allora quando mi inculano non penso a nulla: sono solamente una troia, un oggetto sessuale da scopare che si gode il momento.