Racconti Erotici > Gay & Bisex > Un giovane amico
Gay & Bisex

Un giovane amico


di bogol
12.05.2015    |    15.703    |    7 9.5
"Mi toccai, ero apertissimo, volli prendere uno specchio per guardare bene, e lo vidi: aperto, arrossato, palpitante..."
Era luglio, io avevo 35 anni, e per motivi di lavoro conobbi un ragazzo di ventitre anni, bellissimo, anzi davvero stupendo. Appena l'ho visto ho sentito un desiderio fortissimo di farci l'amore, e in qualunque maniera fosse stato possibile.
Ci siamo conosciuti, dunque, e dopo essere entrati un po’ in confidenza riuscii a portarlo a casa mia, con una scusa terrificante. Qui, sforzandomi di abbandonare qualunque remora o vergogna, ma rimanendo comunque nell'ambito della discrezione ed educazione, iniziai a fare delle avances. Cose tranquille, quasi scherzando, come se recitassi la parte del frocione, ma il bello è che lui ci stava, ribatteva a tono, senza prendersela, anzi, la cosa pareva divertirlo. A quel punto decisi di gettare la maschera e iniziare a fare sul serio: alle parole dense di desiderio facevo seguire piccoli sfioramenti casuali, allungando le mani sul suo viso, come a carezzarlo, o sulle gambe. Lui incredibilmente non reagì, anzi, ha proseguito nella farsa che stavamo recitando prima. Io ho continuato a lodare le cose che in lui mi attraevano, come se gli stessi facendo la corte davvero, però avevo cura di restare neutro, non volevo dargli l'aria di avere assunto un ruolo, la mia intenzione era proprio di riuscire ad eccitarlo e poi fare quello che avrebbe desiderato. Se voleva essere attivo io sarei stato passivo, e viceversa.
Intanto il suo sorriso, i suoi occhi allegri, il suo viso liscio mi attraeva sempre più, avrei voluto davvero baciarlo. Ad un certo punto stabilii che il momento era propizio per andare sul pesante, visto che lui non mostrava segno di prendersela male finora.
"Quanto bacerei volentieri tutto quello che tu mi consentissi di baciare..." sospirai. Lui rise,
" Sei matto..." disse, e io di rimando:
"Sono pazzo di te, sto dicendolo da un ora... se potessi farlo bacerei con passione qualunque angolo del tuo corpo."
Lui ci pensò un po' su, con aria birichina, poi:
"Davvero baceresti qualunque cosa di me?"
"Bacerei, leccherei, o succhierei..." proruppi subito (più chiaro di così!). Era il massimo che la mia timidezza mi permetteva, dopo questa frase restava solo da chiedergli esplicitamente di farsi fare un pompino. Ma lui sembrò aver capito le mie intenzioni, infatti, pensandoci su mi disse serio:
"Potresti cominciare baciandomi i piedi." Lo disse con un tono come se volesse davvero saggiare le mie intenzioni. Io non ebbi esitazioni a questo punto, mi inginocchiai davanti a lui:
"Sei il mio padrone, disponi quello che vuoi. Vuoi che ti baci i piedi? Lo faccio molto volentieri!" dissi con enfasi, come se stessi ancora recitando una parte, ma in realtà ero eccitatissimo, e morivo dalla voglia di farlo davvero, e non avevo mentito chiamandolo il mio padrone. Era vestito leggermente, portava scarpe di tela senza calzini, pantaloni di cotone e una maglietta leggera. Quindi mi chinai, e gli sfilai la scarpa destra. Presi il piede delicatamente, con adorazione, e lo baciai leggermente sull'alluce, poi posai di nuovo le labbra sulla parte superiore del piede, e lo baciai con passione, un bacio lento, umidissimo, finché iniziai ad usare la lingua. Tenevo gli occhi chiusi, non credevo neanch'io a quello che stavo facendo, incredibile. I piedi non hanno mai costituito un attrattiva per me, ma in quel momento era tutto quello che potevo avere di quel bellissimo ragazzo, e per me il piede che baciavo era tutto lui. Anche lui stava in silenzio, chissà cosa gli passava per la mente, e chissà se gli piaceva quello che stavo facendo. Io proseguii comunque, mettendoci tutta la passione che potevo, usavo la bocca sul suo piede come l'avrei usata sul suo cazzo, e speravo che lui se ne fosse accorto. Tuttavia non diceva nulla, stava in un perfetto silenzio. Decisi quindi di rompere l'atmosfera e gli chiesi sottovoce:
"Ti piace?" .
"Si, sei molto bravo... continua..."
Io continuai, e decisi di continuare anche nell'avanzata. Mi spostai lentamente a succhiare verso la caviglia. Baciavo, succhiavo, risucchiavo, spostandomi di lato e in alto, e mi trovai a risalire lungo il polpaccio, ma sempre con molta lentezza, giravo tutt'intorno, avendo cura di leccare ogni parte della sua liscia pelle, era senza un pelo e la cosa mi mandava in estasi. Finché fui impedito nell'avanzata dal pantalone, che per quanto rimboccato non consentiva più alcuno spostamento. Mi fermai quindi, e lo guardai. Era tutto rosso in faccia, e mi disse:
"Perché ti sei fermato?" con tono rotto dall'emozione.
"Non posso proseguire... dovresti togliere i pantaloni..." mormorai.
"E dopo che ho tolto i pantaloni che fai?"
"Quello che tu mi ordini di fare..."
Lui rimase in silenzio, pareva pensare, poi disse sottovoce:
"Ma tu sei frocio davvero?" ma senza astio.
"Davanti a te sono quello che vuoi... te l'ho già detto." risposi, poi abbassando la voce:"ti desidero, perdonami..."
Lui parve ponderare quello che avevo detto, poi parlò di nuovo, con calma, ma direi con una certa eccitazione:
"Se ti lascio andare avanti, mi desideri al punto da farmi una pompa?"
Non credevo alle mie orecchie.
"Si..." dissi.
Lui sorrise, e anch'io, ma non sapevo quello che aveva in mente. Sperai che mi chiedesse di fargli questa pompa, ma le sue intenzioni erano ben altre. "Prendere un cazzo in bocca non è poi questa grande cosa, può farlo chiunque, poi ti lavi i denti... altro sarebbe se tu mi dessi il culo. Quello mi dimostrerebbe davvero che mi desideri, e faresti qualunque cosa per me."
Io ero esterrefatto, mai più avrei sperato di sentire una frase del genere. Lo guardai, era bello da far male, il desiderio di farlo mio, e farmi suo crebbe a dismisura, e in un baleno decisi di assecondare le sue parole. Mi alzai, mi spogliai, era facile, anch'io avevo poche cose indosso, e in breve ero nudo, dandogli le spalle. Quindi mi disposi a pecorina. Ero sempre sicuro di quella posizione, perché sapevo che il mio culo aveva poco da invidiare a qualunque donna. Depilato, profumato, rotondo e sodo, a pecorina ero appetitoso e invitante per chiunque, me l'hanno sempre detto. E infatti lui non fiatò, inizialmente, sentivo che stava in silenzio a guardarmi. Finalmente, dopo un eternità parlò:
"Hai un culo stupendo... pare quello di una donna..."
"Avanti, allora, è tutto tuo..." dissi, e rimasi in posizione. Dietro di me tutto taceva, non sentivo né movimenti, né parole. Mi girai quindi, e lo vidi, mi guardava rosso in viso, i pantaloni erano gonfi, era chiaramente eccitato, ma non accennava mosse.
"Allora?" chiesi.
“Incomincia a succhiare…” rispose, sbottonandosi i pantaloni.
Mi girai verso di lui, finii di spogliarlo, e mi ritrovai davanti un cazzo semi duro, che appena libero iniziò a crescere, fino a diventare enorme.
Emisi un mugolio di compiacimento, quindi iniziai una delle mie migliori pompe. Era caldo, un po’ sudato, ma sapeva di pulito, un buon sapore. Leccai le palle, l’asta, infine iniziai a spompinarlo. E lui continuò a crescere, finché dopo qualche minuto era teso, enorme, vibrante. Avevo voglia di sentirlo dentro di me, una voglia che andava di pari passo con il timore per quelle dimensioni.
“Adesso scopami…” dissi sottovoce.
"Mica posso incularti così, ci vuole un preservativo, e forse serve della vaselina..." mormorò imbarazzato. Io sorrisi, mi alzai e gli dissi:
"Spogliati intanto, vado a prendere qualcosa di meglio..."
E andai in cucina, dove presi la pomatina a base acquosa che usavo per farmi inculare. Quindi tornai di là, e glielo mostrai.
"A base d’acqua, ottimo lubrificante, rinfrescante, e naturale al massimo, e soprattutto non danneggia i preservativi. E questi sai come si mettono?" e gli porsi il pacchetto dei preservativi. Lui sorrise, e iniziò ad armeggiare, mentre io mi ungevo l'ano con la crema. Quando ebbe messo il preservativo unsi ben bene il suo cazzo, e mi riposizionai carponi.
"Allora io lo faccio..." disse lui come se volesse un ultimo assenso da me.
"Inculami..." mormorai piano ma con decisione.
Da quel momento è tutto un sogno bellissimo. Mi ha penetrato, mi ha scopato, con vera passione, e a lungo. Aveva un cazzo durissimo, caldo, surdimensionato, bello grosso. E sapeva usarlo! Io ero solo un culo che godeva, mi sentivo una troia, mi piaceva da morire, avrei voluto che non smettesse mai, e lui non smetteva, era instancabile. Mi scopava con foga, poi usciva, si strofinava sull'ano dilatato e palpitante, poi lentamente rientrava, affondava tutto in me, poi usciva quasi fino al glande, e si rituffava... insomma, mi stava facendo morire. Non so quanto è durata, ma è stata un inculata tremenda, bellissima, alla fine se n’è venuto, buttandosi completamente su di me.
Siamo stati in silenzio un po', è stato lui a parlare per primo.
"Hai un culo fantastico..."
"Hai un cazzo fantastico..." gli risposi. Siamo scoppiati a ridere tutti e due. E io vidi che era bellissimo davvero, e quando rideva mi tornava la voglia di rifarmelo. Visto che ero a cazzo duro e ingrifatissimo, ho deciso di farlo, era troppo bello. Mi sono inchinato davanti a lui, gli ho sfilato il preservativo e l'ho buttato via, quindi gli ho preso in bocca il cazzo. Si era ammosciato, ma la mia sapiente bocca l'ha in breve riportato in vita. Io impazzivo dal piacere di succhiare quel cazzo, e mi piaceva sentirlo indurirsi, e ingrandirsi, il tutto contornato dal sapore dello sperma... mi sentivo sempre più troia. Tanto che quando l'ho sentito ben duro ed eccitato non ho resistito più:
"Inculami ancora... ti prego..." gli dissi.
"Non mi faccio pregare..." rispose, e subito si infilò un preservativo, mentre io mi rimettevo carponi, e mi aprivo le natiche. Dopo pochi istanti l'ho sentito entrare in me. Stavolta ero già aperto e non ha faticato, e mi ha inculato ancora, a lungo. Non so esattamente quanto è durato, ero perso nella goduria.
Alla fine, non mi reggevo più dalla stanchezza ma ero disfatto dal piacere, e quando se n'è venuto ho iniziato a masturbarmi velocemente, e in breve ho goduto, sentendo il culo apertissimo, mentre lui si sfilava.

Ci siamo lavati e ricomposti. Parlando del più e del meno lui ha detto che sarebbe rimasto in città una settimana, allora io buttai lì che sarebbe stato bello vedersi tutti i giorni finché non partiva. Non so se dicevo sul serio, ma lui ha mostrato di gradire l'idea, e molto.
"Ti faresti inculare tutti i giorni?" mi chiese interessato, e senza mezzi termini.
"Da te si. Tutti i giorni, quando vuoi, finché ce la fai..." ho detto in fretta.
"Sette giorni sono lunghi, ti sfonderò il culo..." ha scherzato lui. Io ebbi un brivido al cazzo a quella frase. Pur morendo di vergogna ho dovuto dirgli quello che pensavo:
"Sei il mio padrone, fammi quello che vuoi, ti chiedo solo una cosa: qualche volta inculami dal davanti in modo che ti possa vedere in viso. Ti trovo davvero bellissimo, e mi fai eccitare da morire..."
"Ma tu sei davvero un frocione terribile!" disse, ma in tono scherzoso.

E così è stato. Era lunedì, lui partiva la domenica, e tutti i giorni ci siamo visti, il pomeriggio. E tutti i pomeriggi lui mi ha inculato selvaggiamente, con grandissimo gusto reciproco. Abbiamo fatto molte posizioni, mi ha inculato a pecorina, mi sono messo sopra io, mi ha inculato dal davanti come avevo chiesto. Questa cosa che mi faceva godere da matti, essere scopato da lui mentre lo guardavo in viso, quel viso stupendo, bellissimo, un esperienza indimenticabile.
E' stata una settimana fantastica. Ogni giorno godevo da morire, a sentire quel cazzone duro e grosso, e vedere quel viso angelico e per me arrapantissimo. Mi scopava con foga, con passione, apprezzava il mio culo, e me lo dimostrava inculandomi senza problemi. Veniva, e dopo un po' era di nuovo in tiro, e mi inculava di nuovo.
A un certo punto ho perso ogni ritegno e quando mi scopava lo incitavo senza vergogna, come una troia in calore:
"Si, scopami, fammi tuo, sono tuo, sei il mio padrone, ti amo, sei bello sono il tuo culo..." queste e altre oscenità mi uscivano dalla bocca, mischiate con i gemiti di piacere che le sue stoccate mi causavano.
Alla domenica avevo il culo ormai apertissimo, allenato come non mai, poteva incularmi con pochissimo sforzo, gli sfinteri prontissimi a ricevere il suo cazzo duro, bastava un po' di saliva.
L'ultima scopata è durata tantissimo, non riuscivo a credere alla sua resistenza, non veniva mai. Cambiammo tantissime posizioni, e mi ha inculato praticamente in tutta la casa. L'abbiamo fatto all'impiedi, sdraiati per terra, dovunque, e io godevo sempre infinitamente.
Mi sentivo veramente una troia sfondata, il culo ormai mi trasmetteva delle vampate di piacere che mi davano i brividi. Quell'ultima volta il cazzo ce l'avevo sempre moscio, ma vibrava in sintonia col culo, e provavo un piacere che partiva dall'ano e passando dal glande andava a colpirmi in testa per poi ritornare al culo apertissimo.
Quando finalmente se n'è venuto mi sono buttato in terra, distrutto dalla stanchezza e dal piacere. Avevo il culo infiammatissimo e sfondato. Mi toccai, ero apertissimo, volli prendere uno specchio per guardare bene, e lo vidi: aperto, arrossato, palpitante.
Che troia sono, pensai mentre mi carezzavo il culo...

Ci siamo salutati, felici e soddisfatti. E' stata una settimana lunghissima e bellissima, ho preso tanto di quel cazzo!
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Un giovane amico:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni