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In albergo, sorpresa!


di bogol
11.05.2015    |    10.778    |    3 9.8
"Per tutta risposta continuo a sbocchinare golosamente..."

Sto in una stanza d'albergo, sono qui per lavoro e sono in camera con G. E' un caro amico, anche lui è un porco, come me, solo che lui è MOLTO più maschio di me. Mi è capitato di fargli qualche pompino in passato, ma sempre con me come maschio passivo, non come travestito. Una volta abbiamo parlato del mio vezzo di travestirmi, ma non ho mai avuto occasione di mostrargli il mio aspetto da troia.
Stavolta però ho deciso di non farmelo scappare, sono anni che ci penso, che sogno di farmi scopare da lui. Ha un cazzo bello grosso, dritto e massiccio, e il ricordo delle volte che l'ho preso in bocca mi ha sempre perseguitata. Adesso che ho l'occasione sarà mio!
Mi sono preparata con la massima cura: depilatissima, profumata, con la pelle liscia e candida, molto femminile. Ho indossato le calze autoreggenti, un bustino con reggicalze, il perizoma, e le scarpe col tacco a spillo, il tutto completato da una bella parrucca nera con la frangetta. Mi guardo allo specchio, sono perfetta, un fisico stupendo e arrapante, come sempre. E sono arrapata dal pensiero di quello che sto per fare.
Un po' sono anche preoccupata, lui potrebbe anche prendersela male e cacciarmi o picchiarmi. Ma non credo, so che è un vero porco, uno scopatore, un vero maschio, di quelli che non si tirano mai indietro davanti a un culo liscio e voglioso. Io sono una puttana, passiva e affamata di cazzi, lui invece è uno di quei tori che sciupano una femmina a sera, so che ha un vasto giro di donne. Insomma la fica non gli manca, ma per i tipi come lui l'importante è scopare, e credo che un bocconcino appetitoso come me non gli dispiacerà. In fin dei conti a pecorina sono davvero invitante, me lo hanno detto sempre tutti, e me l'hanno anche dimostrato con il loro arrapamento!
Basta, non vedo l'ora che G. rientri, sarà la mia prova del fuoco, sarà come passare un esame.
Sono tutta emozionata, oltre che arrapata. Spero di piacergli...

Sento aprirsi la porta, mi vado a piazzare velocemente di spalle contro la finestra, in fondo alla camera, così mi può vedere appena apre la porta. La stanza è in penombra, ma ci si vede abbastanza bene, ho lasciato acceso uno dei lumi di fianco al letto.
La porta si apre e G. entra. Io sto ferma, dandogli le spalle, appoggiata su una gamba, in silenzio.
"Oh scusate... ho sbagliato stanza..." mormora lui con tono sbigottito. Segue del silenzio, in cui senza dubbio si sta rendendo conto che la stanza È quella giusta.
"Ma chi sei?" dice.
"Perché non chiudi quella porta e vieni a vedere?" rispondo sottovoce, con tono troiesco.
"Mannaggia..." esclama, ha capito chi sono!
Sento la porta che sbatte e lui che si avvicina piano.
"E qui c'è un tesoro..." dice sbalordito, "questa è una rivelazione."
"Ti piaccio?" chiedo, sempre sottovoce, e sempre con voce troiesca.
"Cazzo... per la... e certo che mi piaci! Che gambe! Che culo! Fatti vedere!"
Mi gira intorno, per ammirarmi meglio, sembra che io stia superando l'esame. Aspetto qualche attimo, stando in silenzio mentre lui mi osserva, ne approfitto per muovermi un po', mi abbasso in avanti poggiando le mani sulle gambe, per mostrargli il mio culetto sporgente. Lo vedo sorridere.
"Allora, vado bene?" chiedo.
"Perbacco, mi stai facendo arrapare!" mi risponde lui sempre sorridendo. Sorrido a mia volta, vedo che si tocca il pantalone, già gonfio. Sono emozionata e arrapata, vedere quel rigonfio mi fa sentire una puttana. Spero che non si gonfi pure il mio pisellino, voglio essere per lui solo una puttana passiva, e non voglio distrarlo.
"E qui bisogna fare qualcosa..." dice G. piano mentre osserva le mie gambe e il mio culo.
"E facciamolo allora..." mormoro io sottovoce, inginocchiandomi davanti a lui.

Ho avuto cura di piazzarmi davanti al grande specchio della parete, cosicché mentre gli sto inginocchiata davanti lui può vedermi da dietro e godere della mia femminilità.
"Quanto sei bella..." dice sottovoce.
Non rispondo, ma gli sbottono il pantalone, lui mi aiuta e tira fuori il cazzo, già bello duro. E' come lo ricordavo, grosso, roseo, lucido, bellissimo.
Lo tocco, l'accarezzo, lo stringo in mano per sentire bene la sua consistenza, È un bel cazzone, duro e grande, lo palpo come per adorarlo, e lo adoro davvero, gli do qualche bacio in punta, e una leccatina dalla base dell'asta fino al glande.
G. sta dicendo qualcosa ma non l'ascolto, mi sono buttata ormai, e l'ho preso in bocca. Inizio a spompinarlo con tutta l'arte di cui sono capace, sono una pompinara golosa, e glielo dimostro dandomi da fare. Lo risucchio tenendone in bocca solo il glande, assaporando il sapore della pelle tesa, è durissimo e caldo, quando lo infilo di più in bocca lo sento grande, enorme. Faccio su e giù un paio di volte, poi spalanco bene la bocca e me lo infilo fino in gola. E' davvero grande, mi sento soffocare, ma riesco a prenderlo quasi tutto, finché devo smettere, ma insisto, lo rifaccio, lo sputo fuori e poi lo riprendo fino in gola, una, due, tre volte.
Nel frattempo G. mi ha messo le mani sulla testa, e mi spinge verso di lui, incitandomi a ingoiarlo tutto.
"Brava, si, cosi, continua che vai bene..."
Lo succhio, lo pompo facendo dentro e fuori, poi scendo a leccargli le palle, è una cosa che mi fa impazzire ma non la faccio quasi mai, con G. però mi viene spontanea, l'ho fatto anche le altre volte che l'ho sbocchinato, anni fa.
Lo riprendo in bocca e continuo a succhiare e pompare, cazzo, cazzone mio quanto mi piaci, sono davvero golosa, lo succhio con passione.
"Ecco che vengo, continua!" dice G. con voce rotta dall'eccitazione.
Io pompo mentre lui mi tiene una mano sulla nuca, e all'improvviso mi sento la bocca piena di sperma caldo. Continuo a succhiare, non mi fermo e bevo, lo mando giù golosamente, è saporito e buono, voglio berlo tutto. G. vorrebbe fermarmi, ma io continuo a sbocchinarlo per un po', finché non sento che si sta ammosciando nella mia bocca. L'ho ripulito per bene, tirandolo a lucido con la mia saliva.
"E' buonissimo..." dico sussurrando, mentre mi allontano leggermente da lui."ti è piaciuto?" chiedo, con curiosità da troia.
"Sei proprio brava." mi dice lui, mentre va in bagno a lavarsi l'uccello.
Fa sempre così, conosco questi gesti, ma stavolta abbiamo davanti una notte, e lui ha davanti una puttana come non se la sarebbe mai aspettata.
Come torna in camera io gli dico:
"Spogliati, dai."
"Che vuoi fare?" mi chiede, ma non mi trattiene. Io non rispondo, e in breve lo aiuto a spogliarsi.
Quando è tutto nudo davanti a me mi rimetto nella posizione di prima, inginocchiata davanti a lui e in modo che lo specchio gli rimandi l'immagine del mio corpo. Il suo pisellone non è troppo moscio, lo prendo in bocca e lo succhio appassionatamente. Mentre spompino lo sento crescere nella mia bocca, succhio vorace e lo pompo da quella troia che sono.
"Ma che puttana che sei!" esclama lui divertito, ma arrapato.
"Si, sono una puttana, ti dispiace?" gli dico, smettendo per un attimo di succhiarlo.
"No no, che mi dispiace, mi dispiace che l'ho scoperto ora!" risponde ridendo.
Per tutta risposta continuo a sbocchinare golosamente. Con un cazzo in bocca so di essere brava, perché il cazzo mi piace. Amo sentire un cazzo nella bocca, assaporarlo con la lingua e le labbra, e quel palo di carne che si ritrova G. è così bello che mi fa girare la testa, lo adoro, mi piace. Me lo gusto con piacere finché G. mi interrompe:
"Vuoi farmi venire ancora..." dice con tono godurioso.
Io mi fermo di colpo.
"No! Voglio farti venire dentro di me!"
Mi alzo e vado verso il letto, prendo un preservativo dal comodino, e glielo passo.
"Metti questo." gli dico sottovoce, quindi mi metto sul letto a pecorina, aspetto qualche istante che lui abbia apprezzato la vista del mio culetto contornato dalle calze, e col perizoma che separa le chiappe, poi abbasso il perizoma, fino a scoprire il mio ano palpitante, ma facendo in maniera che rimanendo a mezz'asta copra le mie palline e il mio pisellino. E meno male perché tra l'arrapamento della pompa e quello della posizione che ho assunto, ho il pisellino gonfio e duro. Ma so che quando G. inizierà ad incularmi il mio pisellinetto si ammoscerà fino a sparire, lasciando dietro di sé solo una puttana vogliosa con un caldo culo.
Mentre G. indossa velocemente il preservativo, io, sempre restando a pecorina, prendo la pomata e mi lubrifico l'ano dentro e fuori. Affondo bene dentro il dito cosparso di pomata, anche per cominciare ad aprirmi.
Sono arrapatissima ma anche un po' preoccupata, perché il cazzone di G. è davvero grande. Non ne ho mai presi di così grossi, e spero di non fare una cazzata, un affare così mi può sfondare. Però penso che uno scopatore come lui saprà senz'altro come rompere un culo senza fare danni, in fin dei conti non sono vergine.
"Sei pronta?" mi chiede avvicinandosi.
"Sono tutta tua, scopami..." rispondo sottovoce, con voce roca dal desiderio. E lo desidero davvero, voglio che G. mi scopi, muoio dalla voglia di sentire il suo cazzone dentro di me, sono anni che lo sogno!
Sento che sale sul letto, si posiziona dietro di me, mi prende per i fianchi. Mi piace la sua presa forte, da maschio. Ora lo sento poggiare il cazzo contro il mio ano, e inizia a spingere. Io cerco di assecondarlo, rilasso lo sfintere più che posso, mi apro le chiappe con le mani, mi sento squartare, È davvero grosso!
"Aspetta, fermati!" grido, e lo faccio uscire, il culo mi fa male come se non avessi mai preso un cazzo, e sì che ne ho presi parecchi. Aspetto un attimo che il dolore passi un po', poi mi riavvicino a lui, inarcando la schiena.
"Dai, adesso riprova, ma piano, ce l'hai troppo grosso."
Sento il cazzone duro che si poggia contro il mio ano, che è già un po' dilatato, e spingo come se dovessi cagare per far aprire di più il culo.
Anche G. sta spingendo lentamente, e il culo comincia a cedere, si apre, il glande è entrato, mi sta aprendo. Sento ancora dolore, ma ora il piacere sta superando ogni altra sensazione.
"Ecco, è entrato!" esclama piano G.
E infatti lo sento, ho il culo aperto, il suo cazzone è entrato ben più oltre il glande. Il dolore mi attraversa come una frustata, ma l'eccitazione mi prende alla testa.
Adesso il mio pisellino è del tutto moscio, ma il piacere che mi parte dal culo dilatato passa anche da lì prima di arrivarmi al cervello.
"Stai fermo un attimo..." imploro, "fammi abituare, mi hai sfondata, hai un cazzone gigante, è una mazza..."
G. mi dice qualcosa ma non sento, sono troppo concentrata a godere, il dolore sta passando, e divento consapevole di avere il culo aperto. E' giunto il momento.
"Adesso mettilo dentro, e scopami!" dico sottovoce.
Senza altri indugi, G. finisce di infilare il suo bastone bollente, mi sento sfondata davvero. E' duro, grosso, caldissimo, mi riempie tutta, e mi da un piacere sottile e folle.
G. comincia a scoparmi, mi ha presa saldamente per i fianchi, e fotte vigorosamente. Esce, rientra, si muove, affonda la mazza fino in fondo, strappandomi un altro gemito di dolore, ma mi piace, oh sì quanto mi piace!
"Prendi puttana! Sì, ti sfondo tutta!" mi dice mentre mi scopa. Io mi sono buttata sul letto, non riesco più a reggermi sulle braccia, e ho poggiato il viso sulla coperta. Non so descrivere le sensazioni, è una scopata bellissima, mi sento troia, una puttana sfondata e posseduta con forza da uno stallone.
"Scopami toro, scopa la tua vacca..." mormoro mentre godo.
"Sì dimmi che sei la mia vacca" dice G., questo mi fa arrapare ancora di più, lo penso davvero dopotutto, e dirlo mi eccita, quindi inizio a parlare seguendo il ritmo della scopata.
"Sono una puttana, scopami, inculami! Dai, si, così, dai, stallone, incula la tua giumenta, sei uno stallone mi stai rompendo tutta!"
"Si puttana, vaccona rotta in culo, prendi ti piace il mio cazzone?"
"Si mi piace da morire, lo amo il tuo cazzone, è grande grosso è bellissimo..."
Non so più quello che dico, non sento più quello che mi dice G., a questo punto sono solo un culo sfondato che gode, mi sento la più troia delle troie, la grandissima puttana che sono.
Il mio pisellino è diventato piccolissimo ma sto godendo, perché sono una porca e amo il cazzo, e finalmente mi sto facendo inculare dal bellissimo cazzone di G.
D'un tratto lui accelera i movimenti dentro di me, e dice:
"Ecco, ecco, vengo..."
E sento il suo cazzone vibrare e farsi ancora più grosso, mentre riempie il preservativo di sperma caldo.
Mi da ancora qualche colpo, poi si sfila e si siede sul letto. Io resto carponi, col culo all'aria, ma appoggiata con le braccia e la testa sul letto.
E' stata un inculata selvaggia, pazzesca, mi sento tutta dolorante, mi fanno male le cosce e le anche, perché sono stata troppo tempo a gambe larghe. Il culo mi pulsa, lo tocco è aperto e palpitante, sono stanchissima ma soddisfatta.
Finalmente sono stata scopata come si deve, non ricordavo un inculata così intensa, nessuno mi ha mai fatta sentire così troia e appagata. Dev'essere perché stavolta mi sono fatta chiavare da un vero montone, un uomo porco abituato a scopare, e in possesso di un cazzone esplosivo.
"Sei uno stallone..." dico sorridendo, ma senza guardarlo in faccia, guardo invece il suo randello che si sta ammosciando nel preservativo. Lui fa per toglierlo, ma lo fermo, voglio farlo io. Facendo come si deve gli sfilo il preservativo colmo di sperma, lo chiudo in un fazzoletto di carta e lo butto in terra. Ora guardo il cazzone, tutto lucido di sperma e arrossato dall'inculata. Mi chino a dargli un bacio, e il sapore del suo sperma mi fa girare la testa, questo cazzo è troppo invitante, anche moscio! Non posso fare a meno di leccarlo, e lo lecco, lo lecco, finché non apro la bocca e lo risucchio.
"Che fai, è sporco..." cerca di fermarmi lui, ma io non sento, mi piace anche moscio, lo risucchio golosamente, sa di sperma e di preservativo.
Mi piace tenerlo in bocca così moscio, riesco a prenderlo tutto fino a toccare con le labbra i suoi peli, lo faccio ruotare in bocca, da una guancia all'altra. Nella mia porcaggine mi è venuta voglia di farlo rizzare di nuovo, e mi impegno come una matta per riuscirci. Lui non mi ferma, sta lì sdraiato sul letto che si gode la pompa.
Dopo non so più quanto tempo, sento il cazzo di G. che riprende consistenza. Allora mi impegno maggiormente nel mio lavoro di stringi aspira succhia pompa. Sto facendo un bocchino goloso e da esperta, e il cazzone sta ridiventando quell'animalone grosso e duro che ho preso nel culo. Mi fermo un attimo e dico:
"Sembra che ti piaccia"
"Sei una bocchinara..." mi risponde lui.
Certo che sono una bocchinara, lo so benissimo, e sentirmelo ripetere da un maschio mentre lo sto succhiando È piacevolissimo. Un incentivo più grande non poteva darmelo, a questo punto sono infoiata, e proseguo a sbocchinare finché dopo chissà quanto tempo lui mi mette le mani dietro la nuca, e spinge la mia testa giù, più giù, infilandomi in gola la sua mazza bollente e palpitante, che in breve mi schizza direttamente in gola il suo succo caldo...
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