Anche gli uomini sono vittime di violenza, non solo le donne. I due fenomeni son
129 interventi
4 mesi fa
Vorrei aprire una discussione su un tema non spesso dibattuto qui sul forum, ma che alcuni utenti, nelle discussioni sulla violenza contro le donne, spesso evidenziano: la violenza sugli uomini da parte delle donne. Recentemente grazie ad @innominabile, due articoli mi hanno fatto riflettere sulla necessità di affrontare questo argomento con serietà e senza pregiudizi.
Il primo articolo, pubblicato su "Il Resto del Carlino," racconta di un episodio a Fabriano dove alcune donne si sono offerte sessualmente in un parco per poi derubare gli uomini che accettavano le loro avances. Questo caso mette in evidenza una forma di violenza e manipolazione che raramente riceve l'attenzione che merita.
Il secondo articolo di "Fanpage" descrive un caso di ricatto sessuale in cui una donna ha minacciato un uomo di rivelare un rapporto sessuale se non le avesse dato denaro. La donna è stata arrestata mentre prendeva la busta di denaro, dimostrando come la coercizione e il ricatto possano essere strumenti di violenza psicologica molto potenti.
Questi episodi mostrano chiaramente che gli uomini possono essere vittime di violenza da parte delle donne. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che la posizione "incel" (involuntary celibate) sull'argomento è anacronistica e controproducente. Gli incel spesso vedono le donne come manipolatrici e approfittatrici, generalizzando comportamenti negativi di pochi individui a tutto un genere. Questo approccio non solo è ingiusto, ma anche dannoso, poiché alimenta un clima di odio e risentimento.
Per avere una visione equilibrata, è utile confrontare questi episodi con le violenze commesse sulle donne. Secondo le statistiche ISTAT, in Italia, le donne sono vittime di violenza in numeri significativamente maggiori. I dati mostrano che una donna su tre ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale durante la propria vita. Inoltre, i femminicidi sono una tragica realtà: solo nel 2022, 125 donne sono state uccise, spesso da partner o ex partner.
Questo confronto non minimizza la violenza sugli uomini, ma mette in prospettiva la scala del problema. La violenza di genere è un problema bidirezionale e complesso che richiede attenzione e intervento per entrambe le parti. Generalizzare o demonizzare un intero genere non aiuta a risolvere il problema; al contrario, alimenta divisioni e incomprensioni.
Le soluzioni devono passare attraverso l'educazione e la consapevolezza, promuovendo un dialogo aperto su come supportare tutte le vittime di violenza, indipendentemente dal loro genere. Le leggi devono essere applicate equamente per proteggere tutti, e la società deve essere sensibilizzata su tutte le forme di abuso e manipolazione.
In conclusione, mentre è essenziale riconoscere e affrontare la violenza sugli uomini da parte delle donne, dobbiamo farlo senza cadere nella trappola delle visioni distorte e anacronistiche come quelle promosse dalla comunità incel. Solo attraverso il rispetto, l'equità e la comprensione reciproca possiamo sperare di costruire una società più giusta e sicura per tutti.
Che ne pensate? Avete esperienze o riflessioni su questo tema? Condividete i vostri pensieri!
Di seguito allego il link agli articoli sull'argomento suggeriti da @innominabile
https://www.fanpage.it/attualita/ricatta-un-uomo-minacciando-di-rivelare-un-rapporto-sessuale-arrestata-mentre-prende-busta-di-denaro/
https://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/fabriano-donne-si-offrono-sessualmente-al-parco-poliziotti-sventano-il-furto-d91b6b1a?live
Qui, invece, l'articolo dell'ISTAT sulla violenza perpetrata a danno delle donne
https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/violenza-dentro-e-fuori-la-famiglia/numero-delle-vittime-e-forme-di-violenza
Modificato dall'autore il 26-06-2024 15:32:33
4 mesi fa
Sono una lei, credo che i gli uomini sono in una posizione scomoda: alcune ( e lo sottolineo x chiarezza) donne esuberanti si lasciano andare a commenti e gesti non richiesti nei confronti degli uomini.
Commenti non propriamente velati o palpeggiamenti; mi son chiesta quanto possa essere difficile essere dall'altra parte, nell'essere educati e fingere di non aver ascoltato il commento o di sentirsi toccati (anche fosse solo il bicipite o il pettorale) .
Commenti non propriamente velati o palpeggiamenti; mi son chiesta quanto possa essere difficile essere dall'altra parte, nell'essere educati e fingere di non aver ascoltato il commento o di sentirsi toccati (anche fosse solo il bicipite o il pettorale) .
4 mesi fa
di che tipo di violenza si sta parlando? mi pare che in questo periodo abbondi per tutti!
4 mesi fa
Non hai capito cosa ho scritto nel primo post?Quotato da nuovobagdadcafe,di che tipo di violenza si sta parlando? mi pare che in questo periodo abbondi per tutti!
Sono addirittura indicati anche i due articoli di giornale suggeriti da @innominabileQuotato da Bull66_ME,
Vorrei aprire una discussione su un tema non spesso dibattuto qui sul forum, ma che alcuni utenti, nelle discussioni sulla violenza contro le donne, spesso evidenziano: la violenza sugli uomini da parte delle donne. Recentemente grazie ad @innominabile, due articoli mi hanno fatto riflettere sulla necessità di affrontare questo argomento con serietà e senza pregiudizi.
Il primo articolo, pubblicato su "Il Resto del Carlino," racconta di un episodio a Fabriano dove alcune donne si sono offerte sessualmente in un parco per poi derubare gli uomini che accettavano le loro avances. Questo caso mette in evidenza una forma di violenza e manipolazione che raramente riceve l'attenzione che merita.
Il secondo articolo di "Fanpage" descrive un caso di ricatto sessuale in cui una donna ha minacciato un uomo di rivelare un rapporto sessuale se non le avesse dato denaro. La donna è stata arrestata mentre prendeva la busta di denaro, dimostrando come la coercizione e il ricatto possano essere strumenti di violenza psicologica molto potenti.
Questi episodi mostrano chiaramente che gli uomini possono essere vittime di violenza da parte delle donne. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che la posizione "incel" (involuntary celibate) sull'argomento è anacronistica e controproducente. Gli incel spesso vedono le donne come manipolatrici e approfittatrici, generalizzando comportamenti negativi di pochi individui a tutto un genere. Questo approccio non solo è ingiusto, ma anche dannoso, poiché alimenta un clima di odio e risentimento.
Per avere una visione equilibrata, è utile confrontare questi episodi con le violenze commesse sulle donne. Secondo le statistiche ISTAT, in Italia, le donne sono vittime di violenza in numeri significativamente maggiori. I dati mostrano che una donna su tre ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale durante la propria vita. Inoltre, i femminicidi sono una tragica realtà: solo nel 2022, 125 donne sono state uccise, spesso da partner o ex partner.
Questo confronto non minimizza la violenza sugli uomini, ma mette in prospettiva la scala del problema. La violenza di genere è un problema bidirezionale e complesso che richiede attenzione e intervento per entrambe le parti. Generalizzare o demonizzare un intero genere non aiuta a risolvere il problema; al contrario, alimenta divisioni e incomprensioni.
Le soluzioni devono passare attraverso l'educazione e la consapevolezza, promuovendo un dialogo aperto su come supportare tutte le vittime di violenza, indipendentemente dal loro genere. Le leggi devono essere applicate equamente per proteggere tutti, e la società deve essere sensibilizzata su tutte le forme di abuso e manipolazione.
In conclusione, mentre è essenziale riconoscere e affrontare la violenza sugli uomini da parte delle donne, dobbiamo farlo senza cadere nella trappola delle visioni distorte e anacronistiche come quelle promosse dalla comunità incel. Solo attraverso il rispetto, l'equità e la comprensione reciproca possiamo sperare di costruire una società più giusta e sicura per tutti.
Che ne pensate? Avete esperienze o riflessioni su questo tema? Condividete i vostri pensieri!
Di seguito allego il link agli articoli sull'argomento suggeriti da @innominabile
https://www.fanpage.it/attualita/ricatta-un-uomo-minacciando-di-rivelare-un-rapporto-sessuale-arrestata-mentre-prende-busta-di-denaro/
https://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/fabriano-donne-si-offrono-sessualmente-al-parco-poliziotti-sventano-il-furto-d91b6b1a?live
Qui, invece, l'articolo dell'ISTAT sulla violenza perpetrata a danno delle donne
https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/violenza-dentro-e-fuori-la-famiglia/numero-delle-vittime-e-forme-di-violenza [...]
Probabilmente tu vuoi parlare della violenza negli stadi, della guerra in Ucraina o del conflitto Israele - Palestinese e le sue influenze col sesso e con lo scambismo. Il mio consiglio è quello di aprire un thread ad hoc, come ho fatto io. Ma se non riesci, dimmelo che lo apro io al posto tuo.
Modificato dall'autore il 26-06-2024 15:33:44
4 mesi fa
mi sembra che non hai ben chiaro, ma basta verificarla su internet, cosa voglia indicare la parola violenza, darne un indicazione approssimativa, e non personale, cambia molto
4 mesi fa
Quotato da nuovobagdadcafe,mi sembra che non hai ben chiaro, ma basta verificarla su internet, cosa voglia indicare la parola violenza, darne un indicazione approssimativa, e non personale, cambia molto
Quotato da Bull66_ME,
Vorrei aprire una discussione su un tema non spesso dibattuto qui sul forum, ma che alcuni utenti, nelle discussioni sulla violenza contro le donne, spesso evidenziano: la violenza sugli uomini da parte delle donne . Recentemente grazie ad @innominabile, due articoli mi hanno fatto riflettere sulla necessità di affrontare questo argomento con serietà e senza pregiudizi.
Il primo articolo, pubblicato su "Il Resto del Carlino," racconta di un episodio a Fabriano dove alcune donne si sono offerte sessualmente in un parco per poi derubare gli uomini che accettavano le loro avances. Questo caso mette in evidenza una forma di violenza e manipolazione che raramente riceve l'attenzione che merita.
Il secondo articolo di "Fanpage" descrive un caso di ricatto sessuale in cui una donna ha minacciato un uomo di rivelare un rapporto sessuale se non le avesse dato denaro. La donna è stata arrestata mentre prendeva la busta di denaro, dimostrando come la coercizione e il ricatto possano essere strumenti di violenza psicologica molto potenti.
Questi episodi mostrano chiaramente che gli uomini possono essere vittime di violenza da parte delle donne . Tuttavia, è fondamentale sottolineare che la posizione "incel" (involuntary celibate) sull'argomento è anacronistica e controproducente. Gli incel spesso vedono le donne come manipolatrici e approfittatrici, generalizzando comportamenti negativi di pochi individui a tutto un genere. Questo approccio non solo è ingiusto, ma anche dannoso, poiché alimenta un clima di odio e risentimento.
Per avere una visione equilibrata, è utile confrontare questi episodi con le violenze commesse sulle donne . Secondo le statistiche ISTAT, in Italia, le donne sono vittime di violenza in numeri significativamente maggiori. I dati mostrano che una donna su tre ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale durante la propria vita. Inoltre, i femminicidi sono una tragica realtà: solo nel 2022, 125 donne sono state uccise, spesso da partner o ex partner.
Questo confronto non minimizza la violenza sugli uomini, ma mette in prospettiva la scala del problema. La violenza di genere è un problema bidirezionale e complesso che richiede attenzione e intervento per entrambe le parti. Generalizzare o demonizzare un intero genere non aiuta a risolvere il problema; al contrario, alimenta divisioni e incomprensioni.
Le soluzioni devono passare attraverso l'educazione e la consapevolezza, promuovendo un dialogo aperto su come supportare tutte le vittime di violenza, indipendentemente dal loro genere. Le leggi devono essere applicate equamente per proteggere tutti, e la società deve essere sensibilizzata su tutte le forme di abuso e manipolazione.
In conclusione, mentre è essenziale riconoscere e affrontare la violenza sugli uomini da parte delle donne, dobbiamo farlo senza cadere nella trappola delle visioni distorte e anacronistiche come quelle promosse dalla comunità incel. Solo attraverso il rispetto, l'equità e la comprensione reciproca possiamo sperare di costruire una società più giusta e sicura per tutti.
Che ne pensate? Avete esperienze o riflessioni su questo tema? Condividete i vostri pensieri!
Di seguito allego il link agli articoli sull'argomento suggeriti da @innominabile
https://www.fanpage.it/attualita/ricatta-un-uomo-minacciando-di-rivelare-un-rapporto-sessuale-arrestata-mentre-prende-busta-di-denaro/
https://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/fabriano-donne-si-offrono-sessualmente-al-parco-poliziotti-sventano-il-furto-d91b6b1a?live
Qui, invece, l'articolo dell'ISTAT sulla violenza perpetrata a danno delle donne
https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/violenza-dentro-e-fuori-la-famiglia/numero-delle-vittime-e-forme-di-violenza [...]
Modificato dall'autore il 26-06-2024 15:34:22
4 mesi fa
Per accontentare anche @nuovobagdadcafe che vuole fare un discorso costruttivo sull'argomento del thread e non vuole affatto trollare, riporto il significato della parola violenza dato dalla Treccani.
violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. ? 1 . Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale, facendo anche ricorso a mezzi di offesa, al fine di imporre la propria volontà e di costringere alla sottomissione, coartando la volontà altrui sia di azione sia di pensiero e di espressione, o anche soltanto come modo incontrollato di sfogare i proprî moti istintivi e passionali: un uomo rozzo e volgare, noto per la sua v., per la v. del suo carattere o temperamento; era incapace di dominare (o controllare, frenare) la v. della sua indole. Per estens., riferito ai sentimenti e alle loro manifestazioni, forza particolarmente intensa: reprimere la v. degli istinti, della passione; sfogare, contenere la v. dell?ira. 2 . a. Ogni atto o comportamento che faccia uso della forza fisica (con o senza l?impiego di armi o di altri mezzi di offesa) per recare danno ad altri nella persona o nei suoi beni o diritti, quindi anche per imprese delittuose (uccisioni, ferimenti, sevizie, stupri, sequestri di persone, rapine): ottenere, carpire, costringere con la v.; ricorrere, o fare ricorso, alla v.; farsi consegnare il denaro con la v.; atto di violenza, come singola azione o comportamento (anche assol. violenza, che in questa accezione può avere il plur.: porre fine alle v. di un mafioso; essere sottoposto a continue v.); e come fatto e manifestazione collettiva, di gruppo: la v. della folla, delle masse; lo scatenarsi della v. popolare. In senso più ampio, l?abuso della forza (rappresentata anche da sole parole, o da sevizie morali, minacce, ricatti), come mezzo di costrizione, di oppressione, per obbligare cioè altri ad agire o a cedere contro la propria volontà: fare, usare v. a qualcuno; subire, patire v.; ribellarsi alla v.; fare (o usare) v. a una donna , a un ragazzo , abusarne sessualmente . Sotto l?aspetto più propriam. giuridico: v. fisica, quando si attua come costrizione materiale, facendo uso della forza; v. privata, reato che consiste nel costringere altri con violenza o minaccia a fare, tollerare o omettere qualche cosa, ledendo così la libertà individuale del soggetto e condizionandone l?attività; v. sessuale, delitto contro la libertà personale che consiste nel costringere con violenza o minaccia una persona a compiere o subire atti sessuali: introdotto nel sistema penale nel 1996 in sostituzione dei reati di violenza carnale. Dalla violenza fisica si distingue la v. morale, quella che viene subìta dal soggetto a causa del timore indotto in lui dall?azione esterna (o in genere, come sinon. di v. psichica, quella che si esercita sull?animo di una persona, mortificandone lo spirito, soggiogandone, annullandone o limitandone la volontà, plagiandola) ; nel diritto canonico si prevede inoltre una v. assoluta, che si ha quando la resistenza da parte di chi la patisce è totale (cfr. Dante, Par. IV: vïolenza è quando quel che pate Nïente conferisce a quel che sforza ... Voglia assoluta non consente al danno; Ma consentevi in tanto in quanto teme, Se si ritrae, cadere in più affanno). In usi fig.: fare dolce v., indurre altri a fare o ad accettare cosa in sé non sgradita, vincendone la resistenza con modi delicatamente insistenti e persuasivi; farsi violenza, imporsi, con uno sforzo di volontà, un comportamento attivo o, più spesso, passivo, contrario ai proprî impulsi o sentimenti (si fece v. per ascoltarlo pazientemente sino alla fine; mi sono fatto v. per non gridare, per non schiaffeggiarlo); fare v. a un testo, a un articolo di legge, e sim., interpretarli in un significato che in realtà non hanno, forzarne il senso. b. In sociologia, l?uso distorto o l?abuso della forza contro qualcosa che gode della protezione della legge e del controllo sociale in genere (quindi non soltanto persone, ma anche istituzioni, beni della collettività, ecc.); in senso più ampio, ogni forma di aggressione, di coercizione, di dominio, e anche, più astrattamente, di influenza, condizionamento e controllo delle attività pratiche e più ancora di quelle intellettuali dell?uomo, esercitata non tanto da singoli quanto dalle istituzioni che detengono il potere. Ne consegue un concetto della violenza come fatto sociale: assistere al diffondersi della v., degli episodî di v.; porre un argine al dilagare della v., all?escalation della v.; le radici della v.; la spiegazione, la giustificazione, o la condanna, l?esecrazione della v.; in partic., v. politica, quella che ha come motivazione o pretesto la contestazione e il rifiuto della legittimità di un sistema sociale, e può raggiungere i toni estremi del terrorismo; la teorizzazione della v. come lotta politica, la strategia della violenza. In contrapposizione, non violenza (anche in grafia unita, nonviolenza), rifiuto programmatico di ogni forma di violenza sia fisica sia psicologica proclamato e praticato come metodo di lotta politica e sociale, per principî sia religiosi, sia morali e umanitarî: la dottrina della non v. di Gandhi nella lotta per l?indipendenza dell?India, fondata sulla resistenza passiva, sulla disobbedienza civile e sul boicottaggio; la non v. come fondamento dell?azione di M. Luther King, nella lotta per i diritti civili della popolazione di colore negli Stati Uniti d?America; i gruppi radicali, i movimenti cattolici della non violenza. c. Nel diritto penale militare, atti di violenza, reato in cui incorre il militare che, nell?esecuzione di un ordine o di una consegna, venga a vie di fatto, o che, chiamato a impedire o reprimere un disordine, ecceda nell?impiego della forza. d. Nel diritto internazionale, v. bellica, il complesso degli atti di ostilità che il diritto internazionale consente a una nazione di compiere contro un?altra nazione con cui sia in stato di guerra; v. politica, la pressione che uno stato esercita su di un altro ? e in partic., alla fine di un conflitto bellico, lo stato vittorioso su quello avversario ? per indurlo a un determinato atto internazionale (accordo, rinuncia, ecc.). 3. Di atti, azioni, movimenti e di altre cose, forza impetuosa, veemente, per la più dannosa e talora distruttiva, o comunque ostile: la v. del colpo lo tramortì; colpire, percuotere, urtare con v.; sbatté con v. la porta (in generale, con violenza, violentemente, con gran forza: perse il controllo della macchina e andò a sbattere con v. contro un albero; le ondate s?infrangevano con v. sugli scogli); anche in azioni di ostilità, e in senso fig. in attacchi polemici: la v. dell?assalto nemico travolse ogni resistenza; fu un combattimento (e fig. uno scontro verbale) di estrema v.; la v. di un?invettiva, di una stroncatura; di malattie, accessi, sintomi morbosi: la v. della febbre lo faceva delirare; calmare la v. della tosse; essere allarmati per la v. dell?epidemia; in partic., di manifestazioni e fatti naturali, di fenomeni atmosferici e di quant?altro può avere alti gradi d?intensità: la v. del temporale, del terremoto; la v. della piena travolgeva ogni cosa; un nubifragio di eccezionale v. si è abbattuto sulla zona; l?incendio divampò con v.; la v. dello scoppio ha mandato in frantumi i vetri.
violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. ? 1 . Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale, facendo anche ricorso a mezzi di offesa, al fine di imporre la propria volontà e di costringere alla sottomissione, coartando la volontà altrui sia di azione sia di pensiero e di espressione, o anche soltanto come modo incontrollato di sfogare i proprî moti istintivi e passionali: un uomo rozzo e volgare, noto per la sua v., per la v. del suo carattere o temperamento; era incapace di dominare (o controllare, frenare) la v. della sua indole. Per estens., riferito ai sentimenti e alle loro manifestazioni, forza particolarmente intensa: reprimere la v. degli istinti, della passione; sfogare, contenere la v. dell?ira. 2 . a. Ogni atto o comportamento che faccia uso della forza fisica (con o senza l?impiego di armi o di altri mezzi di offesa) per recare danno ad altri nella persona o nei suoi beni o diritti, quindi anche per imprese delittuose (uccisioni, ferimenti, sevizie, stupri, sequestri di persone, rapine): ottenere, carpire, costringere con la v.; ricorrere, o fare ricorso, alla v.; farsi consegnare il denaro con la v.; atto di violenza, come singola azione o comportamento (anche assol. violenza, che in questa accezione può avere il plur.: porre fine alle v. di un mafioso; essere sottoposto a continue v.); e come fatto e manifestazione collettiva, di gruppo: la v. della folla, delle masse; lo scatenarsi della v. popolare. In senso più ampio, l?abuso della forza (rappresentata anche da sole parole, o da sevizie morali, minacce, ricatti), come mezzo di costrizione, di oppressione, per obbligare cioè altri ad agire o a cedere contro la propria volontà: fare, usare v. a qualcuno; subire, patire v.; ribellarsi alla v.; fare (o usare) v. a una donna , a un ragazzo , abusarne sessualmente . Sotto l?aspetto più propriam. giuridico: v. fisica, quando si attua come costrizione materiale, facendo uso della forza; v. privata, reato che consiste nel costringere altri con violenza o minaccia a fare, tollerare o omettere qualche cosa, ledendo così la libertà individuale del soggetto e condizionandone l?attività; v. sessuale, delitto contro la libertà personale che consiste nel costringere con violenza o minaccia una persona a compiere o subire atti sessuali: introdotto nel sistema penale nel 1996 in sostituzione dei reati di violenza carnale. Dalla violenza fisica si distingue la v. morale, quella che viene subìta dal soggetto a causa del timore indotto in lui dall?azione esterna (o in genere, come sinon. di v. psichica, quella che si esercita sull?animo di una persona, mortificandone lo spirito, soggiogandone, annullandone o limitandone la volontà, plagiandola) ; nel diritto canonico si prevede inoltre una v. assoluta, che si ha quando la resistenza da parte di chi la patisce è totale (cfr. Dante, Par. IV: vïolenza è quando quel che pate Nïente conferisce a quel che sforza ... Voglia assoluta non consente al danno; Ma consentevi in tanto in quanto teme, Se si ritrae, cadere in più affanno). In usi fig.: fare dolce v., indurre altri a fare o ad accettare cosa in sé non sgradita, vincendone la resistenza con modi delicatamente insistenti e persuasivi; farsi violenza, imporsi, con uno sforzo di volontà, un comportamento attivo o, più spesso, passivo, contrario ai proprî impulsi o sentimenti (si fece v. per ascoltarlo pazientemente sino alla fine; mi sono fatto v. per non gridare, per non schiaffeggiarlo); fare v. a un testo, a un articolo di legge, e sim., interpretarli in un significato che in realtà non hanno, forzarne il senso. b. In sociologia, l?uso distorto o l?abuso della forza contro qualcosa che gode della protezione della legge e del controllo sociale in genere (quindi non soltanto persone, ma anche istituzioni, beni della collettività, ecc.); in senso più ampio, ogni forma di aggressione, di coercizione, di dominio, e anche, più astrattamente, di influenza, condizionamento e controllo delle attività pratiche e più ancora di quelle intellettuali dell?uomo, esercitata non tanto da singoli quanto dalle istituzioni che detengono il potere. Ne consegue un concetto della violenza come fatto sociale: assistere al diffondersi della v., degli episodî di v.; porre un argine al dilagare della v., all?escalation della v.; le radici della v.; la spiegazione, la giustificazione, o la condanna, l?esecrazione della v.; in partic., v. politica, quella che ha come motivazione o pretesto la contestazione e il rifiuto della legittimità di un sistema sociale, e può raggiungere i toni estremi del terrorismo; la teorizzazione della v. come lotta politica, la strategia della violenza. In contrapposizione, non violenza (anche in grafia unita, nonviolenza), rifiuto programmatico di ogni forma di violenza sia fisica sia psicologica proclamato e praticato come metodo di lotta politica e sociale, per principî sia religiosi, sia morali e umanitarî: la dottrina della non v. di Gandhi nella lotta per l?indipendenza dell?India, fondata sulla resistenza passiva, sulla disobbedienza civile e sul boicottaggio; la non v. come fondamento dell?azione di M. Luther King, nella lotta per i diritti civili della popolazione di colore negli Stati Uniti d?America; i gruppi radicali, i movimenti cattolici della non violenza. c. Nel diritto penale militare, atti di violenza, reato in cui incorre il militare che, nell?esecuzione di un ordine o di una consegna, venga a vie di fatto, o che, chiamato a impedire o reprimere un disordine, ecceda nell?impiego della forza. d. Nel diritto internazionale, v. bellica, il complesso degli atti di ostilità che il diritto internazionale consente a una nazione di compiere contro un?altra nazione con cui sia in stato di guerra; v. politica, la pressione che uno stato esercita su di un altro ? e in partic., alla fine di un conflitto bellico, lo stato vittorioso su quello avversario ? per indurlo a un determinato atto internazionale (accordo, rinuncia, ecc.). 3. Di atti, azioni, movimenti e di altre cose, forza impetuosa, veemente, per la più dannosa e talora distruttiva, o comunque ostile: la v. del colpo lo tramortì; colpire, percuotere, urtare con v.; sbatté con v. la porta (in generale, con violenza, violentemente, con gran forza: perse il controllo della macchina e andò a sbattere con v. contro un albero; le ondate s?infrangevano con v. sugli scogli); anche in azioni di ostilità, e in senso fig. in attacchi polemici: la v. dell?assalto nemico travolse ogni resistenza; fu un combattimento (e fig. uno scontro verbale) di estrema v.; la v. di un?invettiva, di una stroncatura; di malattie, accessi, sintomi morbosi: la v. della febbre lo faceva delirare; calmare la v. della tosse; essere allarmati per la v. dell?epidemia; in partic., di manifestazioni e fatti naturali, di fenomeni atmosferici e di quant?altro può avere alti gradi d?intensità: la v. del temporale, del terremoto; la v. della piena travolgeva ogni cosa; un nubifragio di eccezionale v. si è abbattuto sulla zona; l?incendio divampò con v.; la v. dello scoppio ha mandato in frantumi i vetri.
Modificato dall'autore il 26-06-2024 13:21:05
4 mesi fa
Caro bull seguo ma sono al lavoro e posso solo ringraziare per ora l amico Alessio cince per questi spunti che ci dà da anni !
Ricordo solo che generalmente le donne non hanno la forza fisica degli uomini
Solo questo basterebbe a differenziare le sue violenze ma ci sono altri 1000 motivi morali, intellettuali e statistici ...
Ricordo solo che generalmente le donne non hanno la forza fisica degli uomini
Solo questo basterebbe a differenziare le sue violenze ma ci sono altri 1000 motivi morali, intellettuali e statistici ...
4 mesi fa
La violenza (non solo fisica) è sempre violenza e credo proprio che non si debba fare un distunguo; ciò non significa che quella sulle donne non sia orribile. Si vuole la parità (come è giusto che sia) allora si può anche parlare dell'uomo 'oggetto' di violenza. Che famo chi figli e chi figliastri? 🙂
4 mesi fa
Le femministe, nelle loro battaglie, sono fortemente concentrate su tutto ciò che riguarda i mitici privilegi dei maschi patrirchisti fingendo però, allo stesso tempo, di dimenticare del carico che la società impone ai maschi cheQuotato da Linguacce,Sono una lei, credo che i gli uomini sono in una posizione scomoda: alcune ( e lo sottolineo x chiarezza) donne esuberanti si lasciano andare a commenti e gesti non richiesti nei confronti degli uomini.
Commenti non propriamente velati o palpeggiame [...]
non possono mostrarsi fragili, deboli e vulnerabili e che se denunciano o soltanto segnalano ciò che è considerata forse solamente ed eventualmente una blanda molestia - come lo può essere una palpata di culo - gli ridono in faccia.
Non ricordo il nome della lesbica che, curiosa di sperimentare i privilegi dei maschi, si era travestita da uomo per vivere da uomo per un periodo.
Ha toccato con mano e scritto un libro su quanto fosse "facile" la vita da uomo.
Mai come quella dell'orso, beninteso!
4 mesi fa
Io non credo di essere femminista, o almeno non di quel genere così sfegatato da non vedere l'altro.
Modificato dall'autore il 26-06-2024 13:54:58
4 mesi fa
Il mio commento non era rivolto a te! Infatti l'ho "usato" per agganciarmi scrivere il mio.Quotato da Linguacce,Io non credo di essere femminista, o almeno non di quel genere così fegatato da non vedere l'altro.
🙂
4 mesi fa
Per parlare con dati di fatto, c'è un report dell'ISTAT che parla del fenomenoQuotato da Castellozzo02,Le femministe, nelle loro battaglie, sono fortemente concentrate su tutto ciò che riguarda i mitici privilegi dei maschi patrirchisti fingendo però, allo stesso tempo, di dimenticare del carico che la società impone ai maschi cheQuotato da Linguacce,Sono una lei, credo che i gli uomini sono in una posizione scomoda: alcune ( e lo sottolineo x chiarezza) donne esuberanti si lasciano andare a commenti e gesti non richiesti nei confronti degli uomini.
Commenti non propriamente velati o palpeggiame [...]
non possono mostrarsi fragili, deboli e vulnerabili e che se denunciano o soltanto segnalano ciò che è considerata forse solamente ed eventualmente una blanda molestia - come lo può essere una palpata di culo - gli ridono in faccia.
Non ricordo il nome della lesbica che, curiosa di sperimentare i privilegi dei maschi, si era travestita da uomo per vivere da uomo per un periodo.
Ha toccato con mano e scritto un libro su quanto fosse "facile" la vita da uomo.
Mai come quella dell'orso, beninteso!
https://www.istat.it/it/files/2018/02/statistica-report-MOLESTIE-SESSUALI-13-02-2018.pdf?title=Molestie+sessuali+sul+lavoro+-+13%2Ffeb%2F2018+-+Testo+integrale+e+nota+metodologica.pdf
dove viene riportato che:
- Per la prima volta sono rilevate le molestie a sfondo sessuale anche ai danni degli uomini: si stima che 3 milioni 754mila uomini le abbiano subite nel corso della loro vita (18,8%), 1 milione 274 mila negli ultimi tre anni (6,4%) [anni 2015-2016, n.d.r.];
- Gli autori delle molestie a sfondo sessuale risultano in larga prevalenza uomini: lo sono per il 97% delle vittime donne e per l’85,4% delle vittime uomini;
- Le molestie verbali sono la forma più diffusa sia nel corso della vita (24% delle donne e 8,2% degli uomini) sia nei tre anni precedenti all’indagine;
- Le molestie con contatto fisico, ovvero le situazioni in cui le vittime sono state accarezzate o baciate contro la loro volontà, sono state subite nel corso della propria vita dal 15,9% delle donne e dal 3,6% degli uomini.
Gli altri risultati dell'indagine sono reperibili nel pdf di cui ho fornito il link prima.
4 mesi fa
Norah Vincent. tra l'altro un libro interessante che tratta le tematiche di genere in modo particolare anche se, a mio avviso, leggermente travisateQuotato da Castellozzo02,Le femministe, nelle loro battaglie, sono fortemente concentrate su tutto ciò che riguarda i mitici privilegi dei maschi patrirchisti fingendo però, allo stesso tempo, di dimenticare del carico che la società impone ai maschi cheQuotato da Linguacce,Sono una lei, credo che i gli uomini sono in una posizione scomoda: alcune ( e lo sottolineo x chiarezza) donne esuberanti si lasciano andare a commenti e gesti non richiesti nei confronti degli uomini.
Commenti non propriamente velati o palpeggiame [...]
non possono mostrarsi fragili, deboli e vulnerabili e che se denunciano o soltanto segnalano ciò che è considerata forse solamente ed eventualmente una blanda molestia - come lo può essere una palpata di culo - gli ridono in faccia.
Non ricordo il nome della lesbica che, curiosa di sperimentare i privilegi dei maschi, si era travestita da uomo per vivere da uomo per un periodo.
Ha toccato con mano e scritto un libro su quanto fosse "facile" la vita da uomo.
Mai come quella dell'orso, beninteso!
4 mesi fa
avevo capito. TranquilloQuotato da Castellozzo02,Il mio commento non era rivolto a te! Infatti l'ho "usato" per agganciarmi scrivere il mio.Quotato da Linguacce,Io non credo di essere femminista, o almeno non di quel genere così fegatato da non vedere l'altro.
🙂
4 mesi fa
👏🏻👏🏻👏🏻 Occhio che se lo dici poi diventi una del clan e che appoggia il maschilismo. Chiudo l'OT, è quello che penso e detto anche ioQuotato da Linguacce,La violenza (non solo fisica) è sempre violenza e credo proprio che non si debba fare un distunguo; ciò non significa che quella sulle donne non sia orribile. Si vuole la parità (come è giusto che sia) allora si può anche parlare dell'uomo [...]
4 mesi fa
Come dicevano in un film 'sono umanista' se mi affibbiano altre etichette il problema è solo loro non mio😀Quotato da VaGINaTONICa,👏🏻👏🏻👏🏻 Occhio che se lo dici poi diventi una del clan e che appoggia il maschilismo. Chiudo l'OT, è quello che penso e detto anche ioQuotato da Linguacce,La violenza (non solo fisica) è sempre violenza e credo proprio che non si debba fare un distunguo; ciò non significa che quella sulle donne non sia orribile. Si vuole la parità (come è giusto che sia) allora si può anche parlare dell'uomo [...]
Modificato dall'autore il 26-06-2024 14:17:28
4 mesi fa
Posto anche qui questo articolo..
https://dinellalex.com/la-violenza-contro-gli-uomini-un-fenomeno-avvolto-dal-silenzio-poco-conosciuto-e-denunciato/
Dettagliato anche di dati Istat e casistica su quanti e quali tipi di violenza ci sono contro gli uomini. Insomma interessante leggerlo 🙂
https://dinellalex.com/la-violenza-contro-gli-uomini-un-fenomeno-avvolto-dal-silenzio-poco-conosciuto-e-denunciato/
Dettagliato anche di dati Istat e casistica su quanti e quali tipi di violenza ci sono contro gli uomini. Insomma interessante leggerlo 🙂
Modificato dall'autore il 26-06-2024 14:19:29
4 mesi fa
ma certo la parità !Quotato da Linguacce,La violenza (non solo fisica) è sempre violenza e credo proprio che non si debba fare un distunguo; ciò non significa che quella sulle donne non sia orribile. Si vuole la parità (come è giusto che sia) allora si può anche parlare dell'uomo [...]
Io trovo anche ingiusto che uno solo perché è alto 1,50 cm non lo mettano nella nazionale di basket !
No, non sei per niente femminista tranquill*
Modificato dall'autore il 26-06-2024 14:19:09
4 mesi fa
a me mi pare na strunzata (cit. Trettrè) 😄 😄 😄
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> Anche gli uomini sono vittime di violenza, non solo le donne. I due fenomeni son