Spencer Tunick e il nudo di massa
fotografia 15.05.2008 0 | Canali:
Molti di voi ne avranno sicuramente già sentito parlare; del resto i suoi lavori non passano di certo inosservati, se non altro per le proporzioni monumentali che li caratterizzano.
Nelle sue foto, centinaia di corpi nudi invadono spazi metropolitani, costituendosi come parte del paesaggio. L'artista definisce le sue opere come installazioni di nudo su larga scala: una forma surreale di collage umano dove i tasselli sono corpi spogliati e utilizzati come elementi di un mosaico tridimensionale.
E' da una decina d'anni che il fotografo americano si occupa di nudo di massa con grande successo e dai risultati suggestivi.
La finalità è di restituire al corpo umano la sua inalienabile dignità, nonostante i difetti e le imperfezioni; una sorta di azione livellatrice, che porta a riscoprire la democraticità del corpo nudo. Le immagini catturate dall'artista raccontano di centinaia di corpi che, denudati, perdono le loro differenze e la loro identità sociale per stabilire un rapporto naturale con le altre nudità, in una sorta di omogeneizzazione che prescinde dalla connotazione sociale o dagli orientamenti sessuali.
Messi così, uno accanto all' altro, come mamma ci ha fatto, siamo davvero tutti uguali. Non importa da dove si viene, né come ci si è arrivati; l'essenziale è condividere un' esperienza che punta a farci diventare parte integrante del paesaggio circostante, attraverso la riscoperta della nudità.
Tunick ha lavorato in diverse città del mondo, cercando contesti sempre nuovi e situazioni insolite. Ha viaggiato in lungo e in largo per l' America e l' Europa. I lavori più curiosi sono probabilmente quelli negli spazi chiusi, come la vecchia stazione dei treni di Buffalo, New York (2004), o l'elegante teatro dell' opera di Bruges in Belgio (2005). Nel 2007 con un' installazione ad Aletsch Glacier, il ghiacciaio più vasto delle Alpi, ha cercato, in collaborazione con Greenpeace, di sensibilizzare le coscienze sul problema del surriscaldamento globale e dello scioglimento dei ghiacciai. La sua opera più popolosa è del 2007 ed ha visto spogliarsi contemporaneamente 18.000 persone nella piazza principale di Città del Messico, Zòcalo.
Una delle ultime installazioni è avvenuta domenica 11 maggio, centinaia di austriaci si sono spogliati all' Ernst Happle Stadium di Vienna, lo stesso che ospiterà la finale degli Europei di calcio 2008.
Seguendo le indicazioni dell' artista le persone si sono disposte sugli spalti, per non rovinare l' erba del campo in vista dell' imminente scontro finale; fra gli sponsor del fotografo c'è infatti anche l'organizzazione che si occupa del torneo europeo di calcio.
"Questa speciale ed effimera installazione a cui vi invitiamo a partecipare mira a mescolare lo spirito sportivo, le linee ondulate dello stadio e la relazione astratta fra le forme umane e quelle delle strutture moderne", ha affermato Tunick, secondo quanto riportato sul suo sito.
Spencer Tunick lavora come fosse un regista teatrale, aiutandosi con un megafono per dirigere dall'alto i partecipanti all' evento ed ottenere una visione di insieme del risultato finale: le persone generalmente obbediscono sfidando il freddo e le condizioni avverse con pazienza e devozione.
Sono tutti volontari, radunati attraverso Internet o con un passaparola in grado di solcare gli oceani. Per la partecipazione non è previsto nessun compenso, solo una copia in edizione limitata della fotografia.
"Generalmente lavoro alle prime ore dell'alba perché le persone sono meno tese e poi non amo molto la luce piena del giorno, preferisco colori come il blu inchiostro o il grigio. Per le mie foto non capita mai che selezioni le persone secondo criteri di bellezza fisica, ritraggo solo chi me lo chiede".
Se volete sapere quando Spencer Tunick passerà per la vostra città, o per conoscere al meglio le sue opere, vi rimandiamo al suo sito web: http://www.spencertunick.com/
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