Piercing al Pene: tutto quello che c'è da sapere
cultura 28.03.2022 22 | Canali: piercing piercing sul pene pene cazzo piercing cazzo
Per alcuni, i piercing ai genitali sono sinonimo di piacere, essendo usati per sviluppare la sensualità e aumentare l'intensità delle sensazioni. Per altri invece, il fattore estetico è sicuramente predominante. Nel mondo libertino il piercing non è così raro, è facile vedere quello ai capezzoli e abbiamo già parlato in un altro articolo del piercing al clitoride.
Oggi andiamo alla scoperta del piercing sul pene, cercando di capire insieme se davvero aumenta le sensazioni durante il sesso, se è doloroso farlo e che tipi di piercing esistono (ce ne sono ben 15 differenti).
Benefici Sessuali
Aumenta davvero la libido? Beh, pare proprio di sì, ma devi scegliere il piercing giusto.
Il piercing stimola i tessuti interni del membro e va a stimolare i tessuti interni del partner durante la penetrazione. C’è chi, però, racconta che il piercing al pene possa far raggiungere prima l’orgasmo. Nel caso delle coppie etero, si pensa che una determinata tipologia di piercing al pene (che vedremo di seguito), possa stuzzicare il punto G della donna. Sembra che la differenza si senta anche nei rapporti anali.
Se sia vero o no è ancora molto dibattuto in realtà, poichè incidono anche aspetti psicologici e visivi che esulano dal piacere fisico. Addirittura, c'è chi avverte persino fastidio nel fare sesso con chi ha un piercing sul pene, per questo c'è da prendere la decisione giusta qualora pensiate di fare il grande passo.
Tipologie di piercing sul pene
Principe Albert, Apadravya, Dydo o Ampallang, sono solo alcuni dei tipi di piercing che potreste fare nelle vostre zone genitali. Ognuno di questi però ha Pro e Contro che vanno valutati attentamente.
Non si devono sottovalutare potenziali rischi quali infezioni, dermatiti da contatto ed eruzioni cutanee causate da allergia al materiale del piercing. Prima di effettuare un piercing al pene, è importante accertarsi che il piercer abbia un’ ottima conoscenza dell’ anatomia della parte da forare.
- Dydoes: può essere fatto solo su persone che hanno eseguito una circoncisione. Il foro viene realizzato da un ago sul bordo del glande e l’applicazione delle barrette avviene quasi sempre in coppia. Questo piercing impiega 3 mesi per guarire completamente e non è causa di particolari complicazioni.
- Il Prince Albert: il più praticato e senza dubbio più famoso. E’ un gioiello messo all’estremità del pene. Entra nell’uretra e riesce accanto al frenulo, sotto il glande. In generale si tratta di un anello, ma si può anche trattare di un barbell curvo. Tra i piercing più in voga del momento e tra i meno dolorosi in assoluto.
- Ampallang: attraversa il glande in senso orizzontale e che può essere più o meno alto a seconda che si voglia attraversare o meno l’uretra. È molto difficile da mettere a causa dei corpi cavernosi. E' tra i più dolorosi.
- Piercing al frenulo: si tratta della tipologia più diffusa e viene praticato con lo scopo di migliorare la stimolazione durante il rapporto sessuale. Questo piercing per il pene viene fatto sul frenulo ed è il più semplice da effettuare; anche il periodo di guarigione, rispetto alle altre tipologie di piercing, è rapido perchè non supera i 4 mesi.
- Guiche: conosciuto anche come Perineum, questo piercing è posizionato tra l’ano e lo scroto ed è uno tra i più complicati da applicare, seppur sia uno tra quelli più in voga nelle parti intime.
- Foreskin: viene fatto sul prepuzio e le sue origini sono davvero antiche. Gli schiavi greci e romani portavano questo tipo di piercing sull’ apertura del prepuzio per evitare la fuoriuscita del glande. Veniva anche applicato per assicurarsi la castità dello schiavo. Oggi questo piercing non provoca fastidi durante i rapporti sessuali. La sua applicazione permette una perfetta erezione e lo sfregamento del gioiello sul glande aumenta addirittura il piacere sessuale.
- Apadravya: è decisamente complesso e ha anche dei tempi di guarigione più lunghi: l’apadravya viene praticato mediante un foro verticale sulla punta del glande, che può attraversare l’uretra o posizionarsi intorno a questa. Tale piercing sul pene è difficile e lungo da fare, richiede un professionista particolarmente abile ed esperto e impiega in media 6 mesi per una completa guarigione. L’apadravya tuttavia è piuttosto popolare perchè è stato menzionato anche nel Kamasutra proprio per le sue supposte proprietà erotiche.
Considerazioni finali
I piercing possono risultare molto sexy soprattutto su determinate parti del corpo, ma quelli al pene oltre ad essere spesso tra i più dolorosi sono anche quelli che richiedono più attenzioni, per non incappare in fastidiosissime e a volte dolorose infezioni.
Detto questo, se questo articolo vi ha stuzzicati e siete intenzionati a farlo, la cosa più importante è che scegliate un Piercer professionista (ovvero colui che vi applicherà il gioiellino) e che abbia una comprovata esperienza sui piercing genitali maschili.
Per il resto, buon divertimento, e se ne avete già uno raccontateci la vostra esperienza nei commenti, che possa così essere utile a tutti.
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